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Autore: Sharymore_    25/10/2014    7 recensioni
Dopo l'uscita dell'ultimo film della saga di Hunger games, Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson si sono persi di vista. Sono andati avanti con le loro vite e soprattutto con le loro relazioni. Ma qualcosa sta per cambiare..
Dal testo: "Presa dalla fretta di tornare a casa per preparare il pranzo, Jennifer non fa caso ad un ragazzo che sta venendo verso la sua direzione, probabilmente anche lui distratto da qualcosa. I due si scontrano e Jennifer non fa neanche in tempo ad alzare lo sguardo che subito si rende conto di chi ha appena incontrato. "Josh?!" esclama con aria del tutto incredula. "Jennifer?! Oh mio dio che ci fai qui?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Josh aveva lo sguardo fisso su un piccolo orologio che si trovava sulla scrivania del dottore. I suoi occhi erano concentrati sul movimento delle lancette. Tic-tac, tic-tac. I secondi sembravano ore e più il dottore manteneva un asfissiante silenzio, più Josh sentiva crescere dentro un'ansia incontrollabile. Aveva entrambe le mani poggiate sopra le ginocchia e le muoveva ritmicamente avanti e indietro. Continuava a chiedersi in che modo si sarebbe dovuto comportare, quali parole avrebbe dovuto dire, ma dalla sua bocca non uscì neanche una sillaba. “Allora..” disse il dottore sistemando alcuni fogli nell'angolo destro della scrivania. “Lei è la signorina Allison Stewart, giusto?” domandò il dottore rivolgendosi alla ragazza seduta vicino a Josh. “Si, sono io!” esclamò Allison con entusiasmo e stringendo la mano di Josh da sotto il tavolo. “Lei invece è il signor Josh Hutcherson, il fidanzato presumo.” chiese nuovamente il dottore. Josh si schiarì la gola. “Si..” rispose con un filo di voce per poi rivolgere uno sguardo ad Allison. Non l'aveva mai vista così felice. Era raggiante e sembrava brillare di luce propria. Il ragazzo si sentiva uno schifo. Non solo non la stava appoggiando, ma non era neanche certo di voler diventare padre. “Benissimo! Allora queste sono le sue analisi..” continuò il dottore iniziando ad analizzare con lo sguardo i dati riportati su quel bianco foglio di carta. Josh lo fissava, mentre sentiva il respiro farsi sempre più affannato. Il medico tossì, poi finalmente spezzò il suo silenzio. “Signorina, mi rincresce darle questa notizia, ma lei non è incinta.” disse per poi poggiare i fogli sulla scrivania e incrociare le mani. Al suono di quelle parole, Josh fece un respiro profondo. Era dura ammetterlo anche a sé stesso, ma quelle parole erano state una boccata d'aria meravigliosa. Si sentiva immensamente sollevato e il suo respiro a poco a poco tornò alla sua normale frequenza. “Ma-ma come..io ho un ritardo, devo essere incinta!” rispose Allison tenendo gli occhi fissi sul medico. Quest'ultimo tirò un lungo sospiro e poi iniziò a muovere la testa da destra verso sinistra. “Mi dispiace signorina Allison, ma come lei ben sa, molto spesso questi ritardi non sono dovuti alla gravidanza ma possono dipendere anche da altri fattori come per esempio lo stress.” rispose il dottore in tono formale. La mano di Allison si strinse ancora più forte intorno a quella di Josh e le sue guance iniziarono ad inumidirsi con fredde lacrime. “Josh..” sussurrò la ragazza per poi poggiare la testa sulla spalla del suo fidanzato. Josh le mise una mano tra i capelli e cercò di consolarla come meglio poteva. Rivolse uno sguardo al dottore, il quale alzò le spalle quasi volesse discolparsi della brutta notizia appena data. “Grazie dottore..” disse Josh per poi alzarsi insieme ad Allison e lasciando la piccola stanza d'ospedale.
Il loro viaggio di ritorno in albergo fu' piuttosto silenzioso. Allison aveva la testa rivolta verso il finestrino e Josh poteva sentirla tirare su con il naso di tanto in tanto. Era chiaramente distrutta, ma il ragazzo non sapeva che cosa fare, così rimase anche lui in silenzio, guardando dall'altra parte.
Dopo poco più di 20 minuti di viaggio silenzioso, i due ragazzi tornarono in albergo. Allison spalancò la porta della stanza per poi chiudersi in bagno. Josh chiuse con delicatezza e poi bussò per accertarsi che la sua ragazza stesse bene. “Allison? Tutto ok?” domandò Josh alzando la voce nel tentativo di farla arrivare dall'altra parte. “No..” rispose una voce femminile con incertezza. “Posso entrare?” chiese Josh nuovamente con gentilezza. “No Josh, preferisco restare da sola, scusa..” controbatté Allison dall'altra parte. “Ok..” rispose il ragazzo senza fare troppe storie. Josh si mise a sedere sul soffice letto ma pochi secondi dopo sentì la porta del bagno aprirsi in tutta fretta. “Lo vedi? E' cosi che fai tu!” iniziò ad urlargli contro Allison. “Allison ma che dici?” controbatté Josh stupito. “Oh non fare finta di nulla! Non te ne frega niente se non sono incinta Josh, è chiaro come il sole, quindi per favore smettila di fare finta di essere dispiaciuto!” ora Allison stava piangendo. Josh non sapeva cosa fare, si alzò dal letto e andò incontro alla ragazza nel tentativo di abbracciarla. “Ehi, ehi, shhhh..non piangere, io ti sono vicino.” disse Josh con un tono di voce rassicurante. La ragazza si strinse tra le sua braccia. “Voglio tornare in Europa Josh, sono stanca di questo posto!” disse Allison con voce tremante, alternando parole e singhiozzi. Il ragazzo rimase in silenzio. Avevano ancora qualche giorno da poter passare qui, e non era di certo tra i suoi pensieri l'idea di tornare in Europa prima del previsto. Josh rimase in silenzio, senza dire nulla e continuando a stringere la ragazza tra le sue braccia.
Dopo circa 10 minuti di disperazione, Allison sembrava essersi calmata. Aveva preso un sonnifero e si era messa a riposare nel tentativo di mettere un punto a quella triste giornata. Josh approfittò del momento, prese l'iphone, il portafogli e scese giù in cerca di una macchina da poter affittare. Aveva bisogno di un'unica persona in quel momento e doveva andare da lei.

Jennifer se ne stava sul divano insieme a Nicholas a guardare qualche film in televisione. Di tanto in tanto si scambiavano qualche bacio e qualche parola. Nicholas non faceva che prendere in giro sua moglie per via del suo aumento di peso. Jennifer non faceva altro che parlarne dalla mattina alla sera. Si vedeva grassa e non lo sopportava e suo marito adorava scherzare su questo argomento. “Sto diventando una palla!” esclamò Jennifer. “Si, ma sei una palla davvero molto carina!” controbatté Nicholas ridacchiando. Jennifer rise a sua volta. “Tu dovresti supportarmi e dirmi che ho un corpo sexy e perfetto!” rispose Jennifer incrociando le braccia sul pancione. Nicholas le prese le mani. “Amore, ma tu hai un corpo sexy e perfetto, solo che ogni volta che te lo dico non mi credi!” esclamò Nicholas per poi darle un piccolo bacio sulla punta del naso. La ragazza sorrise.
Improvvisamente però, Jennifer sentì l'iphone vibrare e allungò il braccio per prendere il telefono. Non appena lesse il nome del mittente subito cercò una scusa per alzarsi dal divano. Visto quello che era successo tra Nicholas e Josh, Jennifer non voleva di certo far insospettire suo marito. La ragazza si alzò in piedi. “Dove stai andando?” domandò Nicholas sorpreso. “Eh...eh che mi ha scritto un messaggio mia madre e mi ha detto di controllare se ho una cosa in cucina. T-t-torno subito, tu continua a guardare il film!” disse Jennifer cercando di non balbettare. Nicholas annuì con la testa per poi girarsi nuovamente con lo sguardo verso il televisore. La ragazza raggiunse la cucina e subito si mise seduta intorno al bancone. Non aveva ancora aperto il messaggio, non ce la faceva. La verità è che si sentiva terrorizzata all'idea che Allison fosse incinta per davvero. Non sapeva bene perchè, ma il solo pensiero che Josh sarebbe diventato il padre dei suoi figli, la faceva stare male. Fece un lungo respiro e con il film del salotto in sottofondo, si decise ad aprire il messaggio di Josh. Non appena lo lesse, una strana espressione invase il viso di Jennifer. Il messaggio di Josh non era chiaro e la ragazza non riusciva a capire cosa fosse effettivamente successo a riguardo della questione 'gravidanza'. 
'Ho bisogno di te.'
aveva scritto semplicemente il ragazzo.
Jennifer iniziò a mordersi le dita. Che cosa avrebbe dovuto fare? Nel dubbio, decise di chiamare Josh e sentire quale fosse il problema. “Shrader..” rispose subito una voce dall'altra parte dopo pochi squilli andati a vuoto. “Ehi, mi hai fatto morire di paura in queste ore, tutto ok Josh?” domandò Jennifer a bassa voce cercando di non farsi sentire da Nicholas. “Sono quasi arrivato davanti a casa tua, potresti uscire per 10 minuti?” domandò Josh lasciando Jennifer senza parole, di certo non se lo aspettava. “Josh... Nicholas è in casa..come faccio?” sussurrò la ragazza mentre con lo sguardo cercava di sbirciare cosa stesse facendo suo marito. “Ti prego Jen, solo 10 minuti.” controbatté il ragazzo. Jennifer sbuffò più di una volta. “Okay, dai mi invento qualcosa, aspettami davanti alla casa che si trova accanto alla mia.” sussurrò Jennifer mettendo una mano davanti alla bocca. “Okay, ti aspetto..” rispose Josh per poi mettere giù. La ragazza iniziò a fare avanti e indietro per la cucina, nell'attesa che le venisse un'idea o un piano da mettere in atto per poter raggiungere Josh senza farlo sapere a Nicholas. Dopo 5 minuti, con passo incerto si recò nel salotto. “Ehi Nick, devo andare da mia madre per una 20 di minuti, ti dispiace?” esclamò Jennifer cercando di essere credibile. “A fare cosa?” domandò Nicholas. La ragazza iniziò a muovere le mani nervosamente. “E' per una cosa di famiglia, una questione di poco conto ma vorrebbe che io fossi presente..” rispose balbettando. “Vuoi che venga con te?” chiese il ragazzo mentre continuava a guardare il film. “Nono, non ti preoccupare, vado da sola!” esclamò subito Jennifer agitando le mani in segno di rifiuto. “Okay, stai attenta e non fare sforzi inutili!” disse Nicholas a mo' di raccomandazione. “Certo, grazie a più tardi.” rispose Jennifer dandogli un bacio sulla guancia. Si aggiustò come meglio poteva e poi, dopo aver preso il cappotto dall'appendiabiti, uscì di casa.
Non appena si ritrovò nel vialetto, iniziò a cercare con lo sguardo la macchina di Josh parcheggiata. Dopo alcuni secondi di perlustrazione, finalmente i suoi occhi incontrarono una figura maschile appoggiata contro lo sportello di una macchina blu. Dopo tanti anni, Jennifer ancora non riusciva a spiegarsi come fosse possibile sentire una stretta allo stomaco ogni volta che lo vedeva. Si avvicinò in tutta fretta e non appena lo raggiunse lo abbracciò. “Hey!” esclamò Josh facendo un respiro profondo. “Mi dispiace averti fatto uscire cosi di corsa ma avevo davvero bisogno di vederti.” continuò. Jennifer si sentì improvvisamente arrossire. “Non importa..” rispose sorridendo. Josh sorrise a sua volta. “Dopo di te!” esclamò il ragazzo aprendo lo sportello della macchina e invitando Jennifer a salire. Nel giro di qualche secondo entrambi erano in macchina a fissarsi l'un l'altro. “Ci spostiamo di qui, va bene?” domandò Josh rivolgendosi a Jennifer. La ragazza annuì, di certo non voleva rischiare di farsi beccare da Nicholas. Si allontanarono di circa 500 metri o poco più e rimasero seduti in macchina. Viste le condizioni di Jennifer, Josh non voleva di certo farle prendere freddo o farla stancare. “Allora? Com'è andata?” domandò Jennifer rompendo il silenzio. Era ansiosa di sentire la risposta di Josh ma allo stesso tempo si sentiva anche terrorizzata. “Beh..Allison non è incinta.” rispose Josh tenendo lo sguardo fisso sul volante. Jennifer cercò di mascherare il suo sollievo nel sentire quelle parole. Per tutta la giornata aveva temuto di perdere per sempre Josh e questa era una cosa che proprio non avrebbe potuto sopportare. “Mi dispiace Josh..” disse Jennifer prendendo la mano del ragazzo. Josh tirò un lungo sospiro prima di rispondere. “A me no, pensa..” rispose con tono amareggiato. Jennifer rimase a fissarlo senza dire nulla. “Sono una persona orribile Jen. Sono un egoista. Allison pensava di essere incinta e io non ho fatto altro che sperare che fosse solo un falso allarme. Ora lei è distrutta e io invece mi sento sollevato. Ma che cos'ho che non va?” continuò con tono frustrato. Jennifer gli prese entrambe le mani e si avvicinò a lui sganciando la cintura di sicurezza. “Josh, non hai niente che non va! Semplicemente non ti sentivi pronto ed è normale. Non sentirti in colpa per essere stato sincero con te stesso. Hai ammesso sin da subito quello che provavi. Non c'è cosa più grave che mentire a noi stessi convincendoci a non fare cose che in realtà potrebbero renderci davvero felici.” esclamò Jennifer per poi fare una pausa. Aveva appena pronunciato delle parole che l'avevano toccata nel profondo. 'Mentire a noi stessi' sembrava essere proprio quello che Jennifer stava facendo da parecchio tempo. Josh le rivolse uno sguardo amareggiato. Entrambi erano consapevoli che quelle parole erano in grado di descriverli alla perfezione. Jennifer ricambiò quello sguardo e nel sentire gli occhi di Josh su di lei e sul suo corpo, si rese conto che quella era l'occasione perfetta per smettere di fingere e di mentire. Si fece avanti e facendo forza sul sedile, si spinse contro le labbra di Josh. Le loro labbra erano sul punto di incontrarsi ma Josh si tirò indietro. Jennifer, che aveva ancora gli occhi chiusi, rimase di sasso. Mosse le palpebre e vide il viso di Josh lontano dal suo. “Mi dispiace Jen, non posso. Sei stata tu la prima a dire che non avrebbe potuto funzionare. Mi dispiace ma sono successo troppe cose ed è troppo tardi.” esclamò Josh con un filo di voce mentre cercava di incontrare lo sguardo di Jennifer. Quest'ultima, imbarazzata, cercava invece di evitare i suoi occhi marroni, anche se con scarsi risultati. “Mi dispiace, io...io non so che mi sia preso. Buonanotte!” rispose la ragazza per poi uscire di corsa dalla macchina. Josh aprì lo sportello e uscì a sua volta. “Jen aspetta, ti accompagno a casa!” disse alzando il tono di voce. La ragazza fece un segno di negazione con la mano mentre continuava a camminare cercando ti tenere un passo spedito. “Jennifer!” urlò di nuovo Josh cercando di attirare la sua attenzione, ma niente da fare. Più passavano i secondi e più Jennifer si faceva lontana. Josh poggiò entrambe le braccia sulla parte superiore dello sportello, poi seguì la testa.
Erano mesi che desiderava le labbra di Jennifer ed ora che finalmente aveva avuto la possibilità di assaporarle, si era tirato indietro. Era stato più forte di lui, proprio non ce l'aveva fatta. Con l'amaro in bocca e la sensazione di aver perso la sua Jennifer per sempre se ne tornò in albergo.

Dopo 10 minuti di camminata, finalmente Jennifer rientrò in casa. Non appena varcò la soglia, subito Nicholas l'accolse a braccia aperte. La ragazza si lasciò abbracciare. “Hai risolto la questione con tua madre?” domandò Nicholas con fare curioso. “Si, si. Tutto okay. Ti dispiace se vado a farmi una doccia? Sono davvero a pezzi!” domandò Jennifer liberandosi dalla presa di suo marito. “No, certo che no, vai pure!” rispose Nicholas lasciandola andare.
Jennifer salì le scale e in tutta fretta si recò in bagno. Chiuse la porta e poi girò il rubinetto dell'acqua calda. Subito un grande flusso iniziò a fuoriuscire e un gran rumore iniziò ad espandersi per tutta la stanza. Jennifer aveva fatto fatica a trattenere le lacrime ma ora non ce n'era più motivo. Ora poteva sfogarsi. Entrò nella doccia e dopo alcuni istanti si mise a sedere per terra. Piccole gocce di acqua calda iniziarono a rigarle il viso e subito dopo si aggiunsero anche le lacrime. Si portò le mani alla fronte. “Sei una stupida!” continuava a ripetere picchiettandosi la testa con la punta delle dita. “Sei una stupida. Come hai potuto anche solo pensare che ti volesse davvero. Sei una stupida.” si disse ancora a bassa voce. Aveva cercato di baciare Josh e lui si era tirato indietro. Per tutto questo tempo Jennifer aveva sempre pensato che i suoi sentimenti per Josh fossero ancora ricambiati ma evidentemente non era più cosi. Lei lo aveva rifiutato tempo fa ed ora lui l'aveva dimenticata. Jennifer continuò a rimproverarsi per le sue azioni con la consapevolezza che da quel momento in poi, le cose tra lei e Josh, non sarebbero più state le stesse.

Una volta arrivato in albergo Josh salì in camera in tutta fretta. Aveva bisogno di chiarire la situazione con Allison e voleva cercare di risolvere i loro problemi, ma soprattutto voleva scusarsi per il modo in cui si era comportato. Purtroppo però, non appena varcò la soglia, trovò una sorpresa ad attenderlo. Allison non c'era, se n'era andata. Aveva portato via con sé tutte le sue cose. Non era rimasto nulla di lei, se non un bigliettino lasciato sul comodino.

'Sono stufa di svegliarmi ogni volta e non trovarti dall'altro lato del letto. Mi sento come se tu aspettassi per tutto il giorno di potertene andare chissà dove a fare chissà cosa. Mi sento di troppo. Torno in Francia e se hai intenzione di fare sul serio con me, sai dove trovarmi.

Allison'

Con ancora il biglietto tra le mani, Josh si sedette sul letto. Doveva prendere una decisione, una decisione definitiva. Si distese e con la testa tra le mani, iniziò a ragionare su cosa sarebbe stato giusto o meno fare.

La mattina seguente, Jennifer si svegliò con un gran mal di testa e con i piedi gonfi. A fatica scese lungo le scale e si diresse in cucina. Stava sorseggiando una tazza di caffè quando sentì qualcuno suonare alla porta. Si strinse la vestaglia da notte e aprì la porta curiosa di scoprire chi ci fosse dall'altra parte. L'entusiasmo di Jennifer si spense in meno di un secondo quando si accorse che era semplicemente il postino con le sue bollette e coupon pubblicitari. La ragazza prese tutto alla svelta e tornò in cucina. Mentre continuava a sorseggiare dalla sua tazza rossa, iniziò a leggere le varie lettere che erano arrivate. Dopo le prime tre però, i suoi occhi si imbatterono in qualcosa di strano. Una busta bianca, priva di mittente. L'unica cosa che c'era scritta era il suo nome al centro. La ragazza posò immediatamente la tazza e rapidamente aprì la busta al fine di poterne leggere il contenuto.

'Cara Shrader,
so che probabilmente non hai intenzione di parlarmi e non posso biasimarti per questo. Mi sono comportato male, lo so, ma è proprio per questo che ti scrivo una semplice lettera per chiederti scusa. Da quando sono arrivato ho creato solo casini e ho messo a rischio più di una volta la famiglia che pian piano stai costruendo. Il mio arrivo a Louisville ha sconvolto la tua vita ma credimi, Shrader, tu non hai neanche idea di come sia cambiata la mia da quando i nostri occhi si sono incontrati di nuovo. Con un solo istante mi sono reso conto che non ho mai smesso di provare qualcosa per te e che probabilmente non sarò mai in grado di farlo. E' proprio per questo che ieri sera non ho ricambiato il tuo bacio ed è proprio per questo che ho deciso di partire e di tornare in Europa. Non voglio che tu metta a rischio il tuo matrimonio solo per me. Hai una famiglia meravigliosa che ti aspetta e Dio solo sa quanto Nicholas sia fortunato ad averti e a poterti stringere tra le sue braccia ogni volta che vuole. Sei una persona straordinaria e meriti il meglio che la vita ha da offrirti. Spero che dopo questa lettera le cose tra di noi non cambino e spero che continuerai a considerarmi la 'tua roccia' come hai sempre fatto.
Mi mancherai più di qualsiasi altra cosa al mondo e non passerà giorno in cui non penserò a te.
Ci vediamo presto Shrader,

Josh'

Dopo aver terminato la lettura, una prima lacrima cadde sul foglio sciogliendo una parte di inchiostro, poi seguirono le altre.


 

Ciaaaaaao a tutti :) Eh si lo so, come al solito ho aggiornato in ritardo e come al solito mi dispiace! Il fatto è che in questo ultimo periodo (stranamente) ho sempre molto da fare e in questa settimana mi sono successe tante di quelle cose (tra le quali incontrare Josh e Sam al festival di Roma oh my god) e quindi, come al mio solito, ho lasciato la storia in secondo piano! Ma meglio atrdi che mai quindi eccomi qui con questo 14 capitolo! Spero che vi piaccia e come al solito ringrazio tutti colore che continuano a leggermi nonostante tutto quello che scrivo! Un bacio e ci vediamo alla prossima! Buon weekend :)
Sara! 

 

  
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