Ti ricordi no?
Non esistevi separato , ma eri amato
Eri silenzioso ,mi sa ch’eri invidioso
Ch’io parlassi e tu tacessi
M’ora tacciamo entrambi , come due infanti
Siamo uguali io e te
Stessi gusti, stessi odori ,stessi sapori
Io Re ,tu popolo
Vorrei stringerti la mano
Ma non ho artifici con cui farlo
Tutto s’è offuscato
Di curarlo il nostro esitante
Di farlo fuori ,gettarlo ,uccidere ,accasciarlo
Ma adesso siamo come due piedi in una scarpa
Mi dici cieco perché non ti vedo ma vedo gli altri
Mi dici sordo perché gridi e non ti sento
Mi dici muto perché non lotto
Non lotto contro te
Io carne ,tu Armatura
Mi piacerebbe ammutolirti
Per farti smettere
Di farmi vedere
Con occhi di diamante
Il mondo mi fa male e tu l’aiuti
Se così va io t’uccido
E con te muoio io
Cosi bello sei ,timido impacciato
Non parli quasi mai ,se non per gemere
Di ciò che di faccio
Mi piacerebbe parlarti
Io me ,tu me stesso
Io steppa , Tu castello del monarca
Finita la poesia ,spero che ne abbiate capito il senso , ovvere del rapporto tra noi e noi stessi ,le dita e l'anima
Il cosicente dall'incosciente