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Autore: balakov    18/10/2008    4 recensioni
In un più o meno prossimo futuro ci sarà ancora posto per le idee? Saremo ancora liberi di pensare? Oppure diventeremo tutti omologati ed incapaci di pensare diversamente l'uno dall'altro? Questi angoscianti dubbi lasciano spazio ad un futuro da incubo...
Genere: Parodia, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo ringraziare lore91 e killer per i bellissimi commenti che hanno lasciato al mio precedente racconto pubblicato ("VIAGGIO"), e ringrazio anche pigna per aver inserito "VIAGGIO" e "POESIE DI PIETRA E DI VERGINI" tra le sue ff preferite. Spero ora di non deludere quanti leggeranno questa ff, che vuole essere una critica alla società consumista ed omologante che sempre più ci sta soffocando. Ogni tipo di recensione sarà accettata di buon grado! Un saluto a tutti e buona lettura!




L’ARRESTO DELL’IDEA


Ci sono cose che nella vita non vale la pena ripetere. Cose che si ripeterebbero volentieri e cose che  vengono i brividi solo al pensiero di doverle rifare. Altre cose ancora, invece, sono come le nuvole di notte: non si vedono. È come se non vi fossero, eppure, dall’alto, guidano ogni nostro movimento, anche il più minuto e banale, imprimendo ad esso un senso, un risvolto che si ripercuote sotterraneamente, senza coscienza, in ciò che sarà. Così si esprimono le idee, senza bisogno alcuno di parole, servendosi solo di movimenti inapparenti, labili ma incisivi come un bisturi. È per questo motivo che le idee devono essere tutte cancellate: perché non si possono controllare.
Ora, io dico: il fatto che quell’alone laggiù, che si confonde nella boscaglia come un tumore in un corpo vivo, mi ricordi tanto un’idea che feci quand’ero ancora ragazzo, deve forse spingermi a chiamare la polizia? Cioè, voglio dire: senz’altro mi sbaglio, è solo nebbia…oppure…oppure un po’ di brezza mattutina. O forse sono io che non ci vedo bene. Ma se fosse un’idea… Se fosse, anche remotamente, la Mia idea: che figura ci farei? Sarebbe un pericolo per tutti. Un immane pericolo. Magari, si sa, come tutte le idee del resto, potrebbe crescere, assorbire molte delle cose che la circondano. Potrebbe confonderci la mente, ribaltare la realtà, l’unica realtà possibile, uguale per tutti. E per tutto. No, senz’altro mi sto lasciando prendere la mano. Suggestione… Adesso chiudo gli occhi, conto fino a dieci e… ancora lì. La vedo ancora. E non c’è nessuno con me che mi possa dire se effettivamente lì, tra la boscaglia, ci sia o meno un qualcosa di strano. Devo chiamare la polizia. Per forza. Il rischio è troppo grosso. Non vorrei che si trattasse proprio di un’idea. Se così fosse sarebbe la fine.
“Pronto? Sì, e…volevo denunciare l’avvistamento, o presunto tale, di un’idea. Sì, lo so che sembra impossibile però…però ne sono quasi convinto. Non mi prenda per un folle, ma le assicuro…sì, sì, ho capito, ma le assicuro che non ho voglia di scherzare. Sono sulla collina appena fuori la città. Tra la boscaglia credo proprio che ci sia un’idea. O almeno qualcosa di strano. Venite subito per carità! Io vi aspetto qui.”
Da qualche tempo la polizia si è fatta più precisa, efficiente del solito. Neanche cinque minuti e la vedo arrivare. Tre vetture che schizzano sulla strada come biglie sulla sabbia bagnata. Il senso civico è forte in ciascuno di noi: era mio dovere avvisarla. E poi, del resto, si trattasse proprio di un’idea, solo la polizia potrebbe fermarla. I sei poliziotti scesi dalle auto si avvicinano, con le dovute cautele, alla boscaglia. Sembrano intimoriti. Anche a loro sembra un’idea.
Io scruto con attenzione ogni piccola mossa, senza perdere mai di vista l’enigmatico alone. Poveretto, sembra prigioniero degli alberi che lo circondano, costretto all’immobilità. Sarà più facile catturarlo. Voi dovete sapere che la realtà è solo una, e solo una può essere. Non ci sono alternative, vie di mezzo configurabili. Sarebbe come immaginare due cieli, due vite per la stessa persona, due madri per lo stesso figlio. Ciò che non è reale è solo un abominio della mente: è falsità che va estirpata e bruciata. Ogni idea che non sia già stata pensata e non sia comune a tutti non merita di vivere: sarebbe un male, una ruggine che intacca le solide, certe ed imprescindibili basi che ci contraddistinguono tutti. Se poi quell’alone laggiù fosse davvero quella Mia idea che ebbi da ragazzo…beh, allora sarebbe ancora peggio. In primis perché mia; e poi perché io so bene di che cosa si tratta, e vi assicuro che non è affatto una cosa piacevole. Anzi: è la peggiore cosa che si potrebbe pensare.
Eccoli, ci sono riusciti. I sei poliziotti, con una semplice rete, l’hanno immobilizzata. È fatta! Si trattava proprio di un’idea, la Mia idea. E dire che quand’ero giovane pensavo che fosse una cosa possibile, reale; una cosa che ci potesse riguardare tutti. Ma si sa: la Libertà è solo una finzione, l’utopia dei sognatori di idee.
  
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