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Autore: deppers    26/10/2014    1 recensioni
- Hai rubato opere d'arte Louis Tomlinson, hai rubato il mio cuore e ora stai rubando la mia vita. Chiamala vita questa esistenza priva di essenza, priva di ogni sensazione. Hai rubato per anni in cerca della ricchezza, in cerca di fama ed è bastato un secondo che qualcuno rubasse la vita a te. Forse nessuno te lo hai mai detto e nessuno ti ha mai accontentato Louis Tomlinson, ma lascia che in punto di morte te lo dica io, amore mio: sei stato il ladro migliore di questo mondo. Il tuo nome non comparirà forse su un articolo di giornale come hai sempre sognato ma sappi che sarà sempre nel mio cuore, quel cuore che hai rubato e che ti sei portato dietro nell'aldilà. Ed è nell'aldilà che decido di raggiungerti per riavere quello che tu hai rubato a me e che è stato rubato a te: il nostro amore.-
Ringrazio i The 1975 per avermi ispirata con la loro fantastica canzone Robbers che sta a significare 'ladri', perchè è questo che sono Louis ed Harry in questa one shot: ladri d'amore. 
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Robbers.

Quando Harry Styles aveva deciso di morire non aveva tenuto in conto di molte cose.
Non si era preoccupato di chi avrebbe lasciato alle sue spalle, alla scia di dolore che lo avrebbe accompagnato fino al capolinea.
Harry Styles aveva tutto, una casa, una famiglia e un fidanzato premuroso. Ma gli mancava qualcosa, un qualcosa che aveva perduto e di cui nessuno sarebbe mai stato capace di colmare l'assenza, nemmeno Thomas, il suo attuale ragazzo. 
Ad Harry mancava qualcosa, o meglio qualcuno. Mancavano le farfalle nello stomaco e mancava il batticuore, mancava quel sorriso genuino con cui aveva a che fare ogni mattina, sino ad un anno prima. 
Ad Harry Styles mancava Louis Tomlinson, il ladro di opere arte ma soprattutto il ladro del suo piccolo cuore. 


- Ci credi a quanto guadagneremo cupcake?- esclamò Louis scompigliando i capelli del ragazzo mentre la sigaretta bruciava tra le sue labbra. 
Harry non rispose, si limitò ad osservare la bellezza estenuante del suo fidanzato mentre le sue mani prudevano dalla voglia di poter accarezzare il suo viso, di poter toccare il suo labbro inferiore che tanto amava mordere quando facevano l'amore. 
- Harry mi ascolti?- Louis lo richiamò a sè con uno schiocco delle dita mentre l'altra mano spegneva quello che rimaneva della sua sigaretta nel posacenere di Bob Marley poggiato sul loro tavolino, nel loro salotto, nel loro piccolo appartamento. 
- Louis e se smettessi di fare ciò che fai?- Harry quasì sussurrò la frase, forse aveva paura di aprire di nuovo quel discorso ma sentiva di doverlo fare, perchè il pensiero che a Louis potesse succedere qualcosa mentre svolgeva quello che ormai era diventato il suo 'lavoro' lo faceva diventare pazzo.
Louis sbuffò e si accese un'altra sigaretta, prima di voltare le spalle ad Harry ed iniziare a sistemarsi i capelli ribelli che andavano in ogni direzione. 
- Non ricominciamo Harry, hai detto che avresti accettato ogni mia decisione purchè fossimo rimasti insieme ed è con te che voglio stare, sia chiaro. Ma non iniziare di nuovo.- 
- Ma Louis..-
- Louis cosa?- lo interruppe l'altro tirando una ciocca di capelli dal nervoso - Devi sempre iniziare ogni settimana puntualmente la tua predica su quanto sia sbagliato rubare e vivere di ciò?!- urlò.
- Io non voglio farti la predica Lou.- sbuffò l'altro silenziosamente mentre abbassava il capo e osservava la punta dei suo calzini con i coniglietti, calzini che Louis aveva rubato per lui in un supermercato una domenica mattina. ''Ti stanno divinamente Harry, li ho presi per questo.''. E quando Louis diceva 'presi' intendeva 'rubati'. 
- Stai facendo questo Harry, stai iniziando di nuovo a criticare la mia scelta di vita.- sibilò mentre anche la seconda sigaretta, fumata con avidità, finiva nel posacenere. - Ma sai cosa?- sorrise ma per niente divertito - La porta è lì e lo sai, se non ti sta bene tutto questo e non ti sto bene io non rimanere, perchè io non ti voglio qui.- 
Harry boccheggiò alla durezza di quelle parole, sgranò gli occhi e sentì il cuore rallentare la sua sfrenata corsa. Aveva appena detto che non lo voleva, aveva appena detto che poteva tranquillamente andarsene. Voleva forse dire che non avrebbe mai fatto nulla per trattenerlo? E l'amore che professava, l'amore che gli sussurrava tutte le notti prima di addormentarsi, quell'amore puro e vitale adesso dov'era? Era forse bruciato insieme alla terza sigaretta che Louis aveva acceso? 
- Tu mi ami Louis?- chiese, la bocca impastata e le ciglia incollate tra loro a causa delle lacrime che tanto ardevano uscire dai suoi occhi verdi. ''Hai rubato questi occhi a Dio, Harold'' aveva detto una sera Louis mentre il suo ragazzo lo guardava attentamente contare i soldi che aveva incassato dall'ennesimo furto. ''E hai rubato il mio cuore, capcake, nessuno aveva rubato mai niente ad un ladro come me.'' aveva aggiunto poi facendo svolazzare il cuore di Harry verso il paradiso. 
- Sai qual è la risposta Harry, sai quanto cazzo ti amo e fanculo, non chiedermelo ora perchè non verrò da te a baciarti e a scusarmi per aver detto la verità.- ringhiò frustrato dirigendosi verso la cucina a passo svelto. 
Poco dopo ritornò con una birra in mano, la camicia in stile hawaiano sbottonata e la canotta nera sotto che metteva in mostra il suo tatuaggio 'it is what is is', il preferito di Harry. 
- Ma q-quale verità Louis?- balbettò il più piccolo stringendosi nel maglione color caramello che gli andava più grande di due taglie. 
- Quale verità Harry? A te non vado bene così.- sussurrò e più che rabbia o rammarico nella sua voce c'era dolore, sofferenza, come se quel pensiero potesse ucciderlo. 
- Non è vero Louis! Questo..-
- Si che è vero!- lo interruppe l'altro assaggiando un altro sorso di birra. 
- Questo non te lo permetto, Louis Tomlinson.- continuò Harry ignorando l'interruzione dell'altro come se non ci fosse mai stata. 
Harry amava Louis più della sua stessa vita, Louis amava Harry allo stesso modo, più delle opere d'arte che rubava ma Harry non lo sapeva, Harry non si riteneva importante quanto quelle tele dipinte. E forse era stato un errore di Louis non dirglielo, ma l'errore era stato dettato dall'egoismo. Louis non avrebbe potuto rinunciare mai alle 'sue' opere ma di fronte ad una scelta che ammetteva una sola strada avrebbe scelto solo e sempre Harry. Ma siccome Harry non lo aveva mai posto effettivamente, per fortuna, di fronte a questa scelta, Louis continuava ad avere con tenacia le due cose che rendevano la sua vita a suo parere perfetta. 
- Tu mi ami Harry.- aveva sussurrato Louis, il tono paco e privo di emozioni, tanto che Harry non capì se fosse una domanda o no. 
- Si, ti amo e ti amo più di tutto, più di quanto la rugiada possa amare l'erba fresca di mattina, più di quanto un neonato possa amare sua madre, più di quanto un uomo possa amare un altro uomo. Ma tu, Louis, ami almeno e davvero un po' me?- le lacrime scorrevano sulle sue guance e gli occhi appannati rendevano difficile la vista. 
- Ti amo Harry, lo sai che ti amo. Ti amo più di qualsiasi cosa.- 
I loro cuori palpitavano all'unisono ma nessuno dei due sembrava accorgersene. Erano l'uno di fronte all'altro in piedi e con i capelli disordinati, reduci dalla loro precedente notte di passione ed amore. 
- Non abbastanza da amarmi più delle tue opere d'arte, non abbastanza da fermarmi se io volessi andarmene..- sussurrò Harry voltandosi in direzione della porta, decidendo forse di realizzare il desiderio del suo fidanzato. Se lui non lo voleva lì aveva senso rimanere?
- Harry, cazzo.- Louis lo bloccò per un polso e lo voltò con forza verso sè stesso per poi abbracciarlo - Vuoi capirlo che al mondo non c'è niente che amo più di te? Tu sei tutto, tutto, ogni linea, ogni parola, tutto. Se ho detto quello che ho detto.- inspirò tra i suoi capelli ricci mentre lo teneva stretto avidamente a sè - l'ho detto perchè quando si ama si deve essere disposti a lasciare andare e nonostante il mio cuore si spezzerebbe permanentemente se questa vita con me non ti rendesse felice io ti lascerei andare, ti lascerei uscire da questo appartamento e non ti fermerei, perchè la tua felicità conta più di tutto, conta più della mia e più delle opere rubate con cui rimarrei solo. Harry Styles, io ti amo e sei il miglior furto che abbia mai fatto, quel sabato sera di due anni fa in quella tavola calda dove solo stavi bevendo una cioccolata. Ti ho rubato un ballo a ritmo delle canzoni country che metteva il vecchio Bob e tu mi hai rubato il cuore quando hai alzato lo sguardo e i tuoi occhi verdi pieni di vita hanno incontrato i miei. La mia vita senza di te sarebbe il nulla, un buco nero enorme ma se tu non sei felice, per favore, sciogli questo abbraccio, sciogli i nostri cuori e va' via, alla ricerca di qualcosa per cui valga la pensa vivere.- 
Harry in risposta lo strinse di più, promettendo ancora silenziosamente il suo amore a Louis. Il più piccolo sentì qualcosa di umido bagnare il suo collo nell'istante in cui una sua lacrima colpiva il collo di Louis. E si ritrovarono abbracciati, si ritrovarono piangenti l'uno nelle braccia dell'altro, ma si ritrovarono più felici di prima, perchè quella sera avevano aperto i loro cuori come mai avevano fatto. E quella in assoluto era stata la sera, e la notte, preferita di Harry.
Avevano fatto l'amore, avevano promesso l'un l'altro di amarsi per sempre e di rimanere insieme fino all'infinito, si erano baciati, avevano collegato tra loro i loro corpi ancora e Louis aveva stretto Harry tra le sue braccia mentre i piani per i prossimi furti giacevano ignorati sul tavolo della cucina. Ma a Louis importava solo del suo Harry, quel piccolo Harry insicuro che ancora credeva di valere meno dei suoi quadri. 
E dopo essersi promessi di nuovo amore ed esserci scusati per quella piccola discussione, con il cuore felice e leggero Harry chiuse gli occhi pronto ad addormentarsi. Perchè infondo, pensava, lui amava Louis in ogni sua singola sfaccettatura e probabilmente se Louis avesse smesso di essere un ladro avrebbe smesso anche di essere il Louis che Harry amava. Ma ad Harry stava bene tutto quello che Louis volesse fare purchè sarebbero rimasti insieme, come si erano appena ripromessi. Ed anche Harry avrebbe rubato un paio di calzini con i coniglietti a Louis la prossima domenica perchè voleva far capire al suo fidanzato che quella era la vita che lo rendeva felice. Prima di addormentarsi e lasciarsi cullare sia da Morfeo che da Louis, Harry potè sentirgli sussurrare:
- Non c'è niente che io ami più di te, nemmeno quei stupidi quadri.- 



Ed Harry la sua promessa l'aveva mantenuta, non aveva mai smesso di amare Louis ma Louis non aveva rispettato la sua. 
Era morto.
Lo aveva lasciato solo e non avrebbero potuto vivere insieme il loro amore fino all'eternità così come si erano ripromessi infinità ed infinità di volte. Ma forse non era stata sua la deciosione di andarsene, non era stata colpa sua, ma dell'amore che provava verso i suoi quadri. Era morto, sparato al cuore, mentre con Stan, il suo compagno di avventura, si era introdotto nella villa del consigliere comunale per rubare un quadro dal valore di dodicimila dollari. Aveva commesso l'errore di mettere il suo lavoro prima di Harry quella sera e aveva perso entrambi. Aveva perso la vita nel modo più stupido in cui potesse perderla. E mentre giaceva al suolo, mentre il sangue scorreva sull'asfalto del vicolo in cui Stan lo aveva trascinato, l'unica cosa che uscì dalle sue labbra insieme al sangue fu un nome, il suo nome, Harry. 
Ed Harry era riuscito a resistere un anno, aveva un fidanzato che lo amava, con cui stava realmente da un mese, un fidanzato a cui però non aveva mai permesso di toccarlo perchè solo Louis poteva. Thomas era sbucato dal nulla, un giorno era arrivato con Gemma a casa poichè erano compagni di studio. La scintilla dell'amore per Harry si era accesa subito, non appena ebbe visto il ragazzo distrutto e denutrito sul divano del salotto di casa Styles. E quando Thomas ebbe ascoltato la storia di Harry dalle labbra di Gemma aveva deciso che voleva essere un punto di riferimento per il ragazzo, aveva deciso di risollevarlo e di amarlo, di guarirlo con il suo amore nonostante Gemma glielo avesse sconsigliato. Nessuno sarebbe mai stato importante come Louis e Thomas lo aveva saputo da subito, non aveva dubbi su questo. Ma prorpio come aveva fatto Louis, aveva messo per amore prima la felicità di Harry e     nonostante sapesse che quest'ultimo non ricambiasse i suoi senitmenti, gli era stato accanto perchè lo amava. 
E Thomas era un ragazzo perfetto, con la testa sulle spalle, una bellezza orientale, un senso dell'umorismo spiccato e una grande dolcezza nei confronti di Harry che aveva accettato di stare con lui per rendere felici i suoi genitori non sè stesso. Se stava male lui non trovava fosse giusto che soffrisse anche la sua famiglia. Ma tutti sapevano la verità, nessuno parlava ma sapevano che Harry non era felice. Thomas era il ragazzo ideale per chiunque ma semplicemente non era Louis Tomlinson. 
Harry passava notti intere in piedi, osservando le loro foto e leggendo i post-it che si lasciavano la mattina prima di uscire di casa. Harry aveva passato quei 365 giorni a pensare a Louis, a cercare di ignorare il rumore dei pezzi del suo cuore che si disintegravano. Non aveva mai sofferto così e non credeva si potessa soffrire così ardentemente. Aveva perso tutto quel 15 novembre del 2013. 
Harry aveva pianto, aveva stretto a sè il maglione preferito di Louis, aveva urlato nel sonno, aveva digiunato, rifiutato di vivere, aveva desiderato morire o almeno non avere emozioni, aveva provato ad uccidersi ma non aveva mai portato a termine questa volontà perchè Louis non avrebbe voluto. 
Ma Louis non avrebbe voluto nemmeno lasciarlo e lo aveva fatto. 
Fu così che Harry, il 15 novembre del 2014, dopo esattamente un anno era entrato nel loro appartamento, lasciato a marcire sotto la polvere. Non aveva più messo piede lì dentro dopo che Stan gli aveva comunicato la notizia che aveva dato una fine alla sua esistenza. 
Harry, con il cuore inesistente e con la leggerezza di un fantasma, si aggirava per casa, osservava le cornici delle loro foto appese alla parete del salotto, osservava tutto quello che era stato loro coperto dalla polvere e piangeva. Piangeva perchè nessuno gli avrebbe mai potuto resistuire tutto quello, nessuno gli avrebbe mai potuto restituire Louis, l'amore della sua vita.
E mentre prendeva a calci e rompeva con i piedi i quadri rubati che Louis non aveva avuto il tempo di vendere, mentre urlava e si strappava i capelli, prese la decisione che gli semrbò più giusta. 
- Quella sera mi hai detto che sarei dovuto uscire da quella porta per essere felice.- singhiozzò mentre parlava al vento, al vuoto - E lo farò, la mia anima uscirà da quella porta e raggiungerà la tua. So che non vorresti ma hai detto che la mia felicità contava pià di tutto, Louis. E io non posso essere felice se non ho te.- 
Un'ora dopo Harry aveva richiuso il portone dell'appartamento dietro di sè.
Aveva comprato una scatola di lamette al supermercato dove andavano sempre a fare la spesa e insieme alle lamatte aveva rubato quel paio di calzini che tacitamente aveva promesso a Louis. Aveva indossato i suoi, con i coniglietti bianchi e si era steso sul letto, al centro mentre ai suoi lati giacevano le loro foto preferite e i calzini identici ai suoi che aveva preso per Louis. 
Harry martoriò le sue braccia per cinque minuti, tracciò ferite ovunque, mentre il salato delle sue lacrime si mischiava con il ferro del suo sangue e pianse, pianse non da dolore ma dalla felicità, avrebbe raggiunto il suo Louis dove il tempo non aveva limiti e dove non esisteva più alcuna morte che poteva dividerli: l'eterno.
E debole Harry, mentre stringeva e sporcava la loro prima foto insieme con un braccio, desiderava che il suo sangue raggiungesse quello di Louis che l'asfalto di quel vicolo aveva assorbito. E mentre stava morendo, felice e solo, in quella camerda da letto sentì un venticello solleticargli i capelli. Ed ebbe la forza di parlare prima di perdere i sensi e la vita una volta per tutte. 
- Hai rubato opere d'arte Louis Tomlinson, hai rubato il mio cuore e ora stai rubando la mia vita. Chiamala vita questa esistenza priva di essenza, priva di ogni sensazione. Hai rubato per anni in cerca della ricchezza, in cerca di fama ed è bastato un secondo che qualcuno rubasse la vita a te. Forse nessuno te lo hai mai detto e nessuno ti ha mai accontentato Louis Tomlinson, ma lascia che in punto di morte te lo dica io, amore mio: sei stato il ladro migliore di questo mondo. Il tuo nome non comparirà forse su un articolo di giornale come hai sempre sognato ma sappi che sarà sempre nel mio cuore, quel cuore che hai rubato e che ti sei portato dietro nell'aldilà. Ed è nell'aldilà che decido di raggiungerti per riavere quello che tu hai rubato a me e che è stato rubato a te: il nostro amore.- 
Ed Harry morì così.
Ed al suo fianco Louis sorrise mentre una mano andava a stringere quella inerme e prima di vita di Harry.




Se siete arrivati fino a qui, vuol dire che avete letto questo martirio.
Ho scritto questa storia interamente in questa mattina perchè mi andava e boh, spero vi sia piaciuta e vorrete lasciarmi un piccolo parere. 
Qualcuno mi conoscerà per la mia fanfiction 'Big Girl, You're Beautiful', altri forse no. 
Sono sempre io, Luisa. 
E voglio dedicare questa one shot, Robbers, alla Porn Family, che amo più di tutto. Voglio dire a Francesca di non odiarmi se non continuerò Big Girl ma è diventato troppo faticoso scriverla e voglio dire ad Alessia e Francesca, di nuovo, che ho avuto questa idea un po' grazie a loro ma non so perchè. Grazie famiglia, vi amo. 
Grazie a chi leggerà e grazie a chi vorrà lasciare una recensione. 
Grazie a chi ha letto del dolore dei Larry e yes i know, sono masochista perchè sto piangendo anche io. 
Evaporo, ADIOS e alla prossima. 
  
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