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Autore: Anmami    26/10/2014    2 recensioni
Dopo l'arrivo a Terminus il gruppo si trova rinchiuso in un vagone. Questa storia è la mia versione della quinta stagione vista con gli occhi di Daryl. Tra amicizia, battaglie per la sopravvivenza ed un amore difficile da ammettere anche a se stesso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Step by step'
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Ciao! Nuovo capitolo, inizio del viaggio. Sembra tutto tranquillo, ma... 
Grazie a chi continua a seguirmi e a chi recensisce! A prestoo!


Capitolo 14
Il mattino seguente ero ridotto una merda. Occhiaie più profonde del solito solcavano il mio viso. Ero stanco, non ero riuscito a chiudere occhio dando la colpa all'agitazione per il viaggio. In realtà era stata la discussione con la ragazzina a scombussolarmi.
Raccolsi le mie poche cose ed uscii dalla mia camera con la balestra in spalla.
Davanti alla porta della sua stanza trovai Beth chiaramente in difficoltà. Il suo zaino era più grande della sua schiena e sembrava molto pesante. Appena lo indossò rischio di cadere all'indietro per il carico eccessivo.
Io mi avvicinai e, senza domandare, glielo sfilai caricandolo sulla spalla libera dalla balestra.
Protestò, molto seccata, ma io accelerai il passo e lei dovette affrettarsi per raggiungermi.
"Non ho bisogno di aiuto, specialmente del tuo." disse lei ancora arrabbiata.
"Mmh mmh." risposi facendole un gesto con la mano.
"Sto parlando con te! Daryl Dixon fermati immediatamente!" affermò bloccandosi in mezzo al corridoio a braccia incrociate.
Alzai gli occhi al cielo e feci qualche passo indietro per raggiungerla.
"Non costringermi a caricarmi in spalla anche te." soffiai a pochi centimetri dal suo viso.
"Non oseresti..."
"Scommettiamo?" la sfidai io.
"Non mi muoverò da qui fino a quando non lascerai il mio zaino e andrai per la tua strada." 
A quella frase feci un grugnito di disapprovazione e sistemai lo zaino su entrambe le spalle, spostando la balestra.
La guardai intensamente per farle capire che non stessi scherzando, ma lei non sembrò intenzionata a muoversi di un passo, allora mi avvicinai ulteriormente e me la caricai in spalla come un sacco di patate, tra le sue grida ed i suoi insulti.
Una volta raggiunti gli altri li guardai incazzato per far capire loro di non fare domande e la misi giù sistemando il suo zaino nel portabagagli di una delle auto.
"Beth ho bisogno di te con Judith, potresti viaggiare con me, Carl e Daryl?" chiese Rick.
Sapevo benissimo il vero motivo di quella richiesta, ma non volli indagare oltre, tutto sommato viaggiare con lei mi rendeva felice, almeno avrei potuto tenerla d'occhio.
"Certo, non c'è problema." rispose lei leggermente infastidita.
Quando tutti fummo saliti in macchina il nostro viaggio cominciò.
Attorno ai cancelli di Terminus si era formato un piccolo esercito di vaganti e quindi Rick, prima di uscire, aveva lanciato una granata dalla parte opposta affinché lo scoppio li attirasse allontanandoli.
Grazie a quello stratagemma riuscimmo ad uscire incolumi e ci dirigemmo verso la strada principale.
Carl, molto probabilmente d'accordo con Rick, aveva insistito per potersi sedere sul sedile anteriore e quindi fui costretto a mettermi su quello posteriore accanto a Beth.
Lei sembrò imbarazzata da questa vicinanza e non mi degnò di uno sguardo, dirigendo le sue attenzioni su Judith.
Dopo cinque o sei ore di viaggio decidemmo di fare una sosta per permettere a tutti di sgranchirsi le gambe. 
Raggiungemmo un'area di servizio abbandonata e ci accostammo facendo fermare il resto del gruppo.
Una volta scesi dalle vetture, Rick si raccomandò con tutti di non allontanarsi e di stare alla larga dal grosso palazzone grigio alle spalle del parcheggio.
Rick ed io decidemmo di andare a controllare all'interno del piccolo negozio posto al centro dell'area di sosta.
Imbracciai la balestra e cautamente entrammo. 
All'interno non sembrava esserci nulla di utile, ma continuammo ugualmente la nostra esplorazione.
Mi fermai davanti ad una porta bianca che sembrava quella di una cella frigorifera e la aprii prestando attenzione.
Accadde tutto troppo velocemente. Non feci in tempo a rendermi conto di nulla. In una frazione di secondo un piccolo gruppo di quattro vaganti si era già avventato su di me.
Mi divincolai dal primo piantandogli il coltello nel cranio e spinsi il secondo contro gli altri per rallentarli.
Rick a pochi passi da me si scagliò contro uno dei tre rimasti in piedi e gli sparò in testa.
Eliminammo anche gli altri due e dietro di loro, all'interno della cella frigorifera, trovammo bottiglie d'acqua, frutta sciroppata e carne in scatola in quantità. Raccogliemmo tutto e soddisfatti tornammo dagli altri per mostrare loro i frutti della nostra ricerca.
Uscimmo dal negozio e voltandoci verso la strada notammo in lontananza un gruppo di erranti che si stava dirigendo verso di noi, molto probabilmente attirati dal rumore dello sparo.
Corremmo verso le auto incitando gli altri a salire a bordo e ripartire di corsa per evitare di essere raggiunti.
Eravamo tutti pronti per andarcene, ma una persona mancava all'appello. Beth era sparita.

  
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