Un pacchetto di carta gialla avvolto in un filo di spago, poggiato ai piedi del letto: da quando aveva memoria, era questa la prima cosa che Aiolia vedeva nel giorno del suo compleanno.
Non aveva mai avuto bisogno di domandarsi da dove provenisse; ogni volta, il nome di Aiolos aleggiava nel silenzio della stanza come se fosse stato appena pronunciato.
Il giorno in cui compì otto anni, però, ai piedi del letto non trovò nessun pacchetto di carta gialla ad attenderlo. Nessun nome amato da sussurrare gli salì alle labbra, in quell’afosa aurora d’agosto che lui sentì invece tanto fredda.
Solo una parola gli invase la mente – la solita, da mesi: Prodótēs.*

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