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Autore: Iky    26/10/2014    2 recensioni
E' giunto il momento. Naruto è riverso a terra e Sasuke sta per colpirlo. Sembra tutto finito. Eppure...
Uno scontro che attendevo da tempo, l'epilogo di una battaglia tra due anime da sempre in conflitto, ma eternamente legate. Lo yin e lo yang. Naruto e Sasuke. Ma ogni luce ha le sue ombre. E non si odia se non si ha mai amato.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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The last breath in the Blue






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era giunto il momento.

Con la mano ammantata di fulmine stridente, ultimo baluardo del chackra che a lui stesso aveva ghermito, lo guardò disteso ai suoi piedi. I battiti del suo cuore gli martellavano i timpani violentemente ed ogni respiro affannoso gli scuoteva le membra, causandogli sofferenza. Stava bruciando. Bruciava per il dolore che pulsava da ogni ferita sanguinante, per la stanchezza estrema che gli avvolgeva ogni poro della pelle, per essersi spinto fino ad un limite che non aveva previsto. Si era sentito forte, convinto e caparbio per la nuova potenza raggiunta. Potente e sicuro della sua superiorità, della vittoria, della assoluta risolutezza delle sue parole e delle sue idee. Ma si era sbagliato, perchè non era stato così semplice. Naruto non aveva detto molto, per la prima volta forse nei loro incontri, nei loro scontri, era stato lui a parlare di più. Si era come sentito in dovere di spiegare, dopo che avevano combattuto fianco a fianco, dopo che nello scontro lo aveva salvato e spronato, dopo che era stato salvato da lui. E in quella battaglia per un attimo i suoi pensieri ed i suoi piani si erano annullati, lasciando spazio solo all'idea della vittoria, all'inevitabile cooperazione. Ma trovandosi alle strette, si erano anche ritrovati: erano di nuovo vicini, spalla a spalla, come anni addietro, un tempo fugace e lontano che tornava prepotente ad investirlo come un turbine di emozioni. Non era qualcosa di definito, ma contro Madara,contro Obito, contro Kaguya, non era stata forte solo la voglia ed il bisogno di vincere, o la necessità di unire le forze...lui aveva percepito quel legame tra di loro, lo aveva sentito forte e chiaro, lo aveva visto chiaramente ed aveva infine ceduto. Si era lasciato andare, mettendo la propria incolumità nelle sue mani ed accogliendo la sua stessa vita tra le sue, completamente e senza riserve. Si era lasciato andare, si era fidato ciecamente, si era affidato a quel legame che sapeva essere indistruttibile. Una fiducia che andava oltre le scelte che aveva portato avanti nella sua vita, resisteva ed esisteva, insieme al rispetto e al riconoscimento che aveva imparato a dargli. E in quello scontro, lo aveva guardato ed aveva compreso alla fine, compreso che non poteva più fuggire da quello che Naruto aveva da sempre rappresentato nella sua vita. Così lo aveva accettato e per la prima volta lo aveva ammesso ad alta voce, forse più a sè stesso che all'altro. Ed ora era finita. Era giunto il momento. Lo osservò ancora, riverso sull'acqua, i capelli e le membra ricoperte dal sangue e dal sale. Percepì i battiti del suo cuore accellare, la sua voce fioca e lontana persino alle sue stesse orecchie: - E' finita.Adesso reciderò una volta e per tutto questo legame...- si fermò per un istante, riprendendo fiato ed inclinando le dita coperte dl fulmine – Mio unico... e vero amico...- "...la persona per me più importante." concluse, con i muti pensieri.
Poi alzò il braccio e lo guardò ancora un ultima volta. Stava bruciando ma adesso non era così sicuro fosse colpa solo delle ferite. Rabbrividì non appena si accorse che Naruto lo guardava fermo, insondabile, dritto negli occhi. Uno sguardo gelante, forte, che lo trafiggeva squarciandogli il petto: era lo sguardo di una persona riversa a terra, pronta a morire, eppure così accecante, così liquido, così determinato e senza paura da fargli dubitare per un momento su chi dei due fosse sul punto di scagliare il colpo di grazia. Sussultò leggermente, destabilizzato da quegli occhi blu, profondi come una voragine pronta ad inghiottirlo nei più bui abissi del mare. Naruto continuò a guardarlo, mentre piano ora sollevava leggermente il petto e si posizionava meglio di fronte a lui. Non distolse mai lo sguardo e senza tradire nessuna espressione, pronunciò atono una semplice parola: - Fallo.- che si disperse nell'aria flebile e fluttuante.

Oh, ma a lui arrivò chiara e forte, come se gli fosse stata urlata a squarciagola proprio vicino all'orecchio. Si sentì frastornato e confuso, avevano combattuto fino allo stremo, arrivando a sfiorarsi con pugni che non avevano più la forza di essere scagliati e che sembravano possedere la debolezza di carezze, in ginocchio l'uno aggrappato all'altro, le vesti e le membra inzuppate ed incrostate. Naruto non si era mai arreso, non lo aveva mai fatto, lo aveva sempre rincorso con caparbietà e testardaggine, mentre lottava contro sè stesso, contro la propria solitudine, contro l'odio e per un futuro migliore, felice, di rivalsa. Era stato un bambino infelice e stupido, ma che tornava sempre sui propri passi per cercare di essere qualcosa di più e senza voltarsi mai indietro; ora era un uomo testardo che aveva quasi afferrato tutto ciò che aveva da sempre sognato, un uomo di cui tutti si fidavano e di cui persino lui stesso si fidava, e a cui tutti avrebbero senza indugio affidato la pace. E adesso? Cosa aveva appena pronunciato? Una parola di resa, sussurrata tra respiri affannosi, e con occhi colmi di sofferenza, di inevitabilità, di...cosa? C'era un mondo in quegli occhi, qualcosa che si fondeva e si riplasmava continuamente, sentimenti fermi e straripanti che lo agitavano: Chi era quell'uomo davanti a lui? Gli sembrava di non averlo conosciuto affatto. - Che cosa aspetti?...ti ho detto "fallo"!- Fu ridestato da quelle parole più dirompenti che adesso assomiglivano ad una sfida, ad un accusa di mancato coraggio. Si sentì montare da una rabbia furente e cieca, e si lanciò in ginocchio su di lui, stringendo con il pugno la sua maglia lacera e strattonandolo leggermente, la mano destra sempre a mezz'aria con il chidori che sferzava l'aria. Erano vicinissimi e lui si sentì più forte, come se la sua presenza fisica potesse sopperire alla forza di quegli occhi blu elettrici. - Alla fine l'hai capito che non saresti mai riuscito a cambiarmi!- gli sibilò a denti stretti, un soffio acido sul viso. L'altro strinse gli occhi ed un lampo di vivida sofferenza gli trapassò le iridi. -Adesso finiamola una volta e per tutte!- concluse, muovendo il chidori verso di lui con decisione. Ma improvvisamente con uno scatto repentino Naruto alzò il braccio sinistro e gli bloccò la mano, mentre l'odore nauseante di carne bruciata si librò nell'aria. Sasuke sgranò gli occhi, sorpreso da quell'ultimo ed inaspettato guizzo di energia, così ferreo da non riuscire a liberarsi dalla presa. Indietreggiò allora un poco, pensando istintivamente ad una soluzione alternativa, ad un nuovo colpo, sebbene le energie ormai fossero davvero del tutto esaurite. Ma ancora, fu sorpreso da un altro gesto repentino e fugace: Naruto aveva riaccorciato la distanza che li separava, arrivando ancora pericolosamente vicino. - Sei tu che non hai mai capito niente...- udì sul suo viso la sua voce,parole sussurrate colme di una rabbia ancorata ad un dolore dalle radici profonde. E istintivamente chiuse le palpebre, strizzandole, mentre ormai l'odore di carne bruciata era insopportabile, preparandosi a quella che pensava essere una testata in pieno viso. Ma il colpo non arrivò. Non arrivò il dolore, o un nuovo fiotto di sangue. Si sentì solo gettato all'indietro, l'acqua esplodere in guizzi giocosi al contatto con la sua schiena, i capelli sommersi, il braccio piegato con il polso tra le dita dell'altro,ormai piene di bolle da ustione e con la pelle sollevata, il chidori sparito. La mente sparita. Un vuoto accecante e dirompente inglobò ogni cosa.

Sparì, ogni cosa. Esplose solo il silenzio. Un silenzio che accompagnava quelle labbra che impacciate, violente, disperate, sbattevano con le sue. Sbattevano....no, si toccavano. Si sfioravano anche se in maniera rude. Quello era un bacio. Un bacio dal sapore del sangue. Era un bacio.

Sgranò gli occhi ma non ebbe il tempo di respirare che Naruto gli strinse il viso tra le dita della mano sinistra,mentre con l'altra non accennava a lascire la presa del suo braccio ormai privo di fulmine. Con gli occhi blu tornò a guardarlo, furente e colmo di sofferenza, arreso di fronte all'inevitabile idea di aver perso ogni cosa. Non l'aveva mai visto così. Senza speranza, solo e nudo. Chi era quello?
Gli si avvicinò ancora piano, mentre le dita continuavano ad affondavare nelle sue guance sudate e bagnate. - ...capito...- sussurrava il biondo, mentre ora il suo corpo si ammantava ed avvolgeva di chackra rosso,mentre continuva a tenerlo con le sue ultime forze ancorato sotto di lui. -...non hai mai...capito...- continuò mentre gocce salate di lacrime gli rigavano il volto.
Ah, quanto si sbagliava. Quanto avrebbe voluto rispondergli, urlargli contro che non era questione di capire o meno. Non c'entrava nulla. Lui lo aveva sentito. Da sempre e per sempre. Per questo non aveva paura dell'oscurità o della solitudine. Per questo aveva mentito. Poteva ucciderlo oh sì, ma non sarebbe rimasto mai davvero da solo. Nel silenzio, lui aveva sempre saputo. E non c'erano bisogno di cerimonie, di urla o lacrime. Perchè non sarebbe cambiato mai nulla tra di loro, nemmeno con la morte. Lui sapeva. E avrebbe voluto parlare e dirgli che per lui era esattamente lo stesso.
Socchiuse gli occhi mentre Naruto ora si chinava lentamente su di lui, appoggiando la fronte debolmente sulla sua. Le lacrime adesso bagnavano anche il suo viso. Era lui che piangeva? O forse erano le lacrime di Naruto? Non sapeva dirlo. Era così stanco. Il biondo portò anche l'altra mano sul suo viso e lo cinse tra le dita leggermente, mentre il chackra della Volpe si stava affievolendo. Non si oppose, sapeva cosa stava facendo e glielo lasciò fare. Riaprì gli occhi vestiti di shringan e rinnegan e non fiatò, non disse nulla, quando Naruto combinò le due tecniche per liberare tutti gli altri rimasti imprigionati dallo tsukiyomi infinito. Una luce accecante esplose in cielo, mentre il rumore assordante dell'albero che si sgretolava ricoprì ogni altro rumore.
Naruto sorrise e si lasciò cadere di fianco a lui, con un tonfo. Lo seguì con lo sguardo, mentre il chackra rosso si disperdeva ed i Bijuu ritornavano liberi. - Hai usato il tuo ultimo barlume di chackra vitale...- si ritrovò a dire flebilmente, e si soprese del suo stesso tono...triste. Sgranò gli occhi, accorgendosi che erano colmi di lacrime. Naruto allargò il suo sorriso e aggrottò nel contempo le sopracciglia, senza aprire mai gli occhi, come se non avesse più nemmeno la forza per farlo – Heh anche tu...- mormorò, al suo solito modo. Ma ormai non poteva più nascondersi, si era denudato del tutto e lui l'aveva visto completamente. "Che cosa è successo? Tutto sfumato...tutto distrutto...i propositi di una vita...in un attimo...perchè?Per cosa?" pensò mentre lo guardava al suo fianco, disteso di lato, il viso sporco incorniciato dai capelli biondi arruffati, il respiro debole, la vita che lo stava abbandonando. Che li stava abbandonando. - Ho perso...- mormorò piano. Ma l'altro sorrise e con enorme sforzo si costrinse ad aprire gli occhi e guardarlo. Alla vista di quegli occhi blu, conscio che sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbe incrociati,che li avrebbe odiati e amati, si sentì invadere da un angoscia e da una gratitudine incommensurabile. - Abbiamo vinto insieme.- disse solo l'altro in risposta. Sul viso percepì il solco salato di una lacrima che scendeva. Stavano morendo insieme. Stava morendo con lui. Non lo aveva lasciato, aveva mantenuto la promessa. Perchè si era spinto tanto oltre? Avrebbe potuto vivere, avrebbe potuto sconfiggerlo con quell'ultimo aiuto del Kyuubi, avrebbe potuto coronare il suo sogno e vivere nella pace, mentre lui sarebbe stato solo un ricordo sempre più lontano. Allora perchè? Istintivamente aveva alzato la mano con lentezza, mentre i pensieri fluivano, e lo aveva raggiunto con le dita, toccandolo lievemente sul viso; l'altro piano, aveva spalancato gli occhi.

Oh, ma lui sapeva il perchè. Lo sapeva, lo sentiva. Lo aveva sempre saputo.

Il solo ed unico... la persona più importante...

Un altra lacrima gli solcò il viso, mentre Naruto ora gli accarezzava le dita tra le sue e il suo intero essere era grato per quell'ultimo momento insieme.

- Sasuke...- sussurrò, con il volto incrostato dal sangue e bagnato dal sale, gli occhi profondi di chi ha raggiunto davvero l'impossibile.

Lo guardò e gli sorrise piano

-Non dire nulla...- rispose solo.

Perchè tra loro le parole non erano mai servite.

 

 

E la notte scese, avvolgendo ogni cosa.

 

 

                  ...Mio solo ed unico...

 

  
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