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Autore: Dear M    27/10/2014    0 recensioni
“Certe volte ci resti cosí male che non hai neanche la forza di incazzarti. Mi faccio delle illusioni e poi ci rimango di merda.
 Ogni volta mi ripeto ‘lo sapevi già che finiva così’ eppure ci sto male lo stesso. E poi...''
''E poi,se ti dicessi che mi piacerebbe amarti per tutta la vita finchè morte non ci separi, tu cosa mi risponderesti?''
''Andare avanti, significa lasciarsi qualcosa alle spalle... Mi dispiace. Ci vediamo in giro...''
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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2.
 
-Salve a tutti. Io sono Mr. Jones! E sono il nuovo professore di psicologia!-
 
Quando lo vidi, rimasi senza fiato.
Quando lui mi vide, si interruppe.
Ci stavamo fissando negli occhi e stavamo pensando la stessa cosa.
‘Non è possibile!’
Notai che deglutì e nel frattempo ricevetti una gomitata da Vanessa.
-Che ti avevo detto?! E’ figo!-
-Eh, mmm, avevi ragione!- risposi sudando freddo.
 
-Bene, cominciamo! Oggi ci presenteremo. E sappiate che questo corso servirà a voi e a me, per conoscerci meglio.- mentre diceva ciò, ogni volta che incrociava il mio sguardo si fermava.
-Allora, chi vuole cominciare?!-
-Io!- disse Vanessa alzando la mano.
-Va bene, poi andiamo in senso orario.-
-Cosa devo dire?-
-Qualcosa di te. Per esempio: Come ti chiami? La tua passione? Cosa vorresti diventare? Sei hai il ragazzo? Cosa hai fatto quest’estate! Non so… -
- Allora, io sono Vanessa Lewis. Adoro seguire la moda. La mia passione sono i capelli…-
 
Mentre Vanessa parlava io stavo avendo un calo di zuccheri. Non riuscivo a stare in quella stanza. Ero agitata, avevo paura che qualcuno venisse a scoprire qualcosa. Ma, senza neanche rendermene conto, toccava di già a me… E non sapevo cosa dire.
 
-Emma! Emma!- mi chiamò Leah pienandomi di gomitate.
-Ahi!-
-Tocca a te- disse a denti stretti.
-Emh…- l’agitazione era alle stelle.
-Cosa ci vuoi dire di te!- disse il Prof. Jones
-Mi chiamo… Emma… Emma Richardson… E…-
-La tua passione?- chiese un ragazzo che era a sedere vicino al professore.
-La devo ancora trovare!-
-Cosa hai fatto quest’estate?- chiese un’altra ragazza.
In quel momento guardai il professore e lui sgranò gli occhi.
 
*FLASHBACK*
 
 
-Mi sto annoiando!- dissi sbuffando.
Quel locale era veramente noioso e sentire leggere quelle poesie pessime era la ciliegina sulla torta.
 
-Sii paziente. Siamo qui per sentire un amico. Devi essere educata!- mi rispose mia madre.
Rimasi a sedere per altri 2 minuti o poco più, poi mi alzai e andai a prendere un po’ d’aria.
 
-Dove vai?- disse mio fratello prendendomi per un braccio.
-Fuori. Qui dentro è noioso! Sai, non pensavo di passare l’intera vacanza a sentire poesie penose!-
 
Appena uscita, mi sedetti in una panchina poco distante dal locale e cominciai a guardare le stelle, fino a quando qualcuno non m’interruppe. Ero in vacanza in Italia, non conoscevo nessuno, chi poteva essere?!
 
-Sono tante vero?!- disse quel ragazzo stando in piedi vicino a me.
-Già..!- risposi distaccata.
-Scusa se ti ho disturbato, ma ti era caduto questo? – disse porgendomi il portafoglio.
-Oh, grazie. Deve essermi caduto dalla tasca quando sono uscita da quel locale!-
-Tranquilla. Eri la?- disse indicando il noiosissimo locale.
-Già… Ci sei mai stato?-
-Sì, i miei genitori vivono qui. Posso sedermi?-
-Sì certo!-
-Grazie!-
-Tu non vivi con loro?-
-No, io studio a Londra. Sono all’ultimo anno!-
-Quanti anni hai?-
-25! Tu?-
-17-
-Da dove vieni?-
-Perché vuoi saperlo?-
-Era pura curiosità. Anche tu mi hai chiesto se vivevo qui? Giusto?-
-Giusto, ma non ti ho obbligato a rispondere! Non ti dirò di dove sono. Sei uno sconosciuto!-
-E la mamma non vuole che tu parli con degli sconosciuti! Capisco..- disse alzandosi. –Ora vado! Domani ho una festa da organizzare!-
-Compleanno?-
-No. Tra 3 giorni riparto per Londra, saluto la famiglia.-
-Io starò qua ancora per un po’-
-Sono contento. E’ bella l’Italia, fai bene!-
-Già.. E’ bella se non vieni tutte le sere a sentire queste poesie!-
-Non ti piacciono?-
-Assolutamente no! Ahah..-
-Ti svelo un segreto? Neanche a me piacciono! Ahah..-
Mi scappo un sorriso e poi mi fermai a fissarlo. Era veramente un bel ragazzo.
-Ora scappo. Continua a guardare le stelle!-
-Va bene sconosciuto!- dissi sorridendo.
-Che brutto sconosciuto. Mi chiamo Tyler!- disse porgendo la mano.
-Io sono Emma!- dissi stringendo la sua grande mano.
-Sei gelata!-
-E’ fresco qui fuori, non pensavo!-
-Tieni!- disse mettendo la sua giacca sulle mie spalle.
-Non posso? Non ci rivedremo mai più! Quando te la restituisco?-
-Domani sera! Vieni alla mia festa…-
-Ma io non so dove abiti!-
-Ti passo a prendere io! Facciamo alle 9 o 9 e 30, quando preferisci?-
-Alle 9 va benissimo!- dissi sorridendo.
-D’accordo-
Rimasse a fissarmi per qualche istante, senza staccare il suo sguardo da me.
-Tyler… Non dovevi andare… Sai, la festa!-
-Giusto, giusto… La festa!- indietreggiando, inciampò su un vaso che era in quel giardino per bellezza.
-O mio Dio, ti sei fatto male?- chiesi preoccupata
-No. Tutto apposto. Apposto! Ora vado…- disse girandosi e avviandosi alla macchina con passo svelto.
A me scappò un sorriso e poi lo salutai con un cenno di mano.
 
*FINE-FLASHBACK*
   
 
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