Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Dark Moon    27/10/2014    6 recensioni
"-Mi odi?- che domande.
-Ti odio con la stessa intensità con cui ti ho amato.- senza nemmeno dargli tempo di parlare ancora, mi voltai e con Nikolai ritornai nel locale."
Damon è ritornato a Mystic Falls, è ritornato nella vita di Angel, ma niente di quello che trova è come l'aveva lasciato: Angel è cambiata e sembra odiare tutto ciò che in passato aveva amato. In un mondo dove i vampiri non sono gli unici essere sovrannaturali, saprà Damon riconquistare Angel? Se aggiungiamo, poi, un bellissimo demone dagli occhi rossi...la storia si complica...
Sequel di Mi appartieni. E' necessario leggere la storia precedente per capire questa!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 34: Il sapore della perdita

 

 

 

 

 

 

 

 

Ero seduta sul mio letto, ripensando a tutta quella situazione assurda, ma per quanto mi arrovellassi il cervello, non riuscivo a trovare una soluzione. Non riuscivo a trovare un modo per salvare Damon ed evitare quel sacrificio insensato.

Non potevo affrontare tutto quello. Non di nuovo. Non potevo piangere la sua morte per il resto dell'eternità dopo quello che avevo passato negli ultimi cinque anni.

Forse era egoismo, ma non potevo lasciarglielo fare. Non poteva farmi sentire responsabile della la sua morte per sempre. Perchè quella sarebbe diventata la non vita, non la condizione che vivevo adesso.

Con che coraggio avrei guardato poi Stella negli occhi, sapendo di essere io la causa per cui aveva perso suo padre?

Di nuovo.

Quel padre che conosceva da poco, ma di cui era già perdutamente innamorata. Tale madre tale figlia a quanto pareva, perchè non ricordavo nemmeno un giorno in cui io non avessi amato Damon da quando avevo incrociato i suoi occhi a un semaforo.

In tutta onestà, non la ricordavo nemmeno la mia vita prima di Damon. Era come se avessi cominciato a vivere nel momento in cui mi ero innamorata di lui.

Mi era capitato di tutto da quel momento, eppure non mi pentivo di nulla, avrei fatto tutto altre mille volte, se questo mi avesse portato a stare tra le sue braccia. Perchè, nonostante fossi una vampira, nonostante il brutto momento in cui ci trovavamo, nonostante tutto...io ero con lui.

Adesso Damon era al mio fianco, lottavamo insieme e lui mi amava. Con quella consapevolezza che non avevo avuto negli ultimi cinque anni mi sembrava di riuscire a sopportare meglio tutto quello che stava accadendo.

...E adesso che avevo tutto quello che avevo sempre desiderato, io non sapevo cosa fare per proteggere la mia famiglia da Axel e salvare Damon  da quel sacrificio senza senso.

Avevo pregato Bonnie di fare ricerche per me, ovviamente senza dire nulla agli altri, perchè se Damon avesse saputo le mie vere intenzioni, avrebbe cercato in tutti i modi di ostacolarmi o addirittura avrebbe potuto anticipare l'incantesimo.

Bonnie, poi, aveva ricevuto lo strano e inaspettato aiuto di Nikolai. A quanto sembrava erano stati molto in contatto mentre io ero...beh, segregata in cantina. Non avrei mai pensato che quei due avessero potuto entrare in contatto, ma sarei stata felice se Nikolai avesse potuto trovare in Bonnie la donna giusta per lui, quella che io non ero mai riuscita ad essere.

Io avevo sempre avuto il cuore troppo occupato e Nikolai meritava qualcuno che potesse dargli tutto l'amore possibile.

In quegli anni era stato amico, amante, padre e protettore. Era stato tutto, ma non quello di cui avevo davvero bisogno...perchè per vivere avevo sempre avuto bisogno solo di Damon. E della mia bambina. La nostra bambina.

Pensai a Stella, ringraziando che in questo periodo di bufera lei fosse al sicuro con Edward e Tess.

Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi, sospirando frustrata. Era stata più Tess sua madre, che io. Non ero mai stata in grado di tenerla per troppo tempo con me.

Forse, solo in quel momento potevo capire la concezione di Damon del  "lasciare andare per il troppo amore". Speravo solo che per Stella non fosse stato così difficile come lo era stato per me.

In tutto ciò, ero riuscita a non avere un crollo nervoso solo perchè Elena era stata sempre al mio fianco, coinvolgendomi in interminabili conversazioni notturne, che lasciavano, inevitabilmente, Damon fuori dal mio letto, cosa per nulla apprezzata da lui. Ma Damon protestava solo per poco, in fondo sapeva che avevo bisogno di parlare con Elena ora che ero riuscita a ristabilire un rapporto con lei, sapeva che c'erano cose che io non potevo confessare nemmeno a lui.

In aggiunta a questa allegra combriccola di vampiri, demoni, streghe e angeli maledetti, Tyler era tornato dal suo allenamento con un branco di giovani lupi e quando era stato messo al corrente di tutto, aveva provato l'impulso di ritornarsene sulle montagne, ma da bravo fratello maggiore, quello che ormai era per me, aveva deciso di restare a combattere con me e per me.

Eravamo una banda di matti, ognuno occupato a destreggiarsi tra i conflitti con i propri demoni interiori e la guerra che si sarebbe scatenata in breve.

Ovviamente, in tutto questo, Marcus aveva bellamente deciso di chiamarsene fuori. Per quanto Axel fosse malvagio, lui non se la sentiva di schierarsi con un fratello e mettersi contro un altro.

La vera ragione, in realtà, era che lui non la prendeva mai una posizione netta. Quando c'era da combattere, non ne voleva mai sapere nulla, ma non perchè era un vigliacco, ma perchè aveva visto così tante guerre, che ora il solo pensiero gli faceva provare repulsione.

-Entrare e trovarti stesa a letto. E' un invito per caso?-

L'ironica voce di Damon mi fece scattare a sedere sul letto. Se non fossi stata un vampiro, probabilmente sarei arrossita fino alla punta dei capelli.

-Non ti avevo detto di non girare per casa senza maglietta?- lo rimproverai, mentre Damon mi raggiungeva e si sedeva sul letto, al mio fianco.

-E perdermi lo sguardo che hai ora?- si avvicinò al mio viso, baciandomi.

Io, come sempre, mi persi subito in quel bacio, stringendo Damon forte a me.

Ma era possibile innamorarsi a ogni sguardo?

Ad ogni bacio?

Ad ogni sorriso?

Ad ogni carezza?

Ad ogni parola?

Ad ogni gesto?

Era possibile amarlo sempre di più?

Si allontanò da me, senza però interrompere il contatto tra i nostri occhi.

-Perchè mi guardi così?- sussurrai con un filo di voce, mentre Damon cominciava ad accarezzarmi una guancia con il pollice.

-Nulla. A quanto pare comincio ad apprezzare le piccole cose.-

-A quanto pare stai diventando sentimentale.- ridacchiai, cercando di far scemare un po' di quella tensione che si stava creando.

-E' colpa tua. Ora devi tenermi in questo stato.-

-Io ti terrei in qualsiasi stato, Damon.- feci un mezzo sorriso. Lui stava per dire qualcosa, ma ormai lo conoscevo così bene che riuscivo ad anticipare ogni sua battuta. -No, morto non è uno stato che sarei disposta ad accettare.-

-Mi conosci bene, angioletto.- ridacchiò, smettendo di accarezzarmi.

Quando mi chiamava in quel modo, riusciva a farmi sentire di nuovo come l'umana che ero stata un tempo.

-Damon, io...- purtroppo venni interrotta da un rumore alla porta al piano di sotto.

Subito un intenso odore di sangue arrivò fino a me, disgustandomi.

Chi poteva aver perso tutto quel sangue?

Io e Damon ci alzammo di scatto dal letto e arrivammo al piano di sotto, dove mi ritrovai davanti una scena raccapricciante.

Nikolai teneva Edward per le spalle, completamente ricoperto di sangue.

Era così coperto di sangue che anche le mani di Nikolai cominciavano a sporcarsi.

Mi gelai sul posto, mentre le peggiori paure prendevano forma nella mia mente.

Lì c'era solo Edward. Edward pieno di sangue. Un vampiro che non riusciva a rigenerarsi.

Non c'era Tess, non c'era Stella.

No, non poteva essere accaduto sul serio.

In quel momento solo Stefan sembrò riscuotersi dallo stato catatonico in cui eravamo caduti, aiutando Nik a mettere Edward sul divano.

-Edward...- Nikolai lo guardava inorridito, per poi scambiarsi un'occhiata con Bonnie.

-Elena, prendi qualche sacca di sangue dalla cantina.- suggerì Tyler, mentre spariva in cucina, probabilmente per recuperare qualche straccio per pulire il viso di Edward.

-Edward...cosa è successo?- riuscii a dire, dopo essermi avvicinata a lui.

-Angel, forse dovremmo prima farlo riprendere.- disse Stefan, mentre posava per un attimo lo sguardo su Elena mentre spariva al piano di sotto.

-Stefan, se lui è qui, in questo stato, vuol dire che è successo qualcosa a Stella.- intervenne anche Damon.

Stava cercando di mantenere la calma, ma dalla mascella contratta riuscivo a capire che era tutt'altro che calmo.

-Stefan ha ragione. Non è il momento adatto ora.- intervenne Bonnie.

-Streghetta, quando si tratta di mia figlia, il momento è sempre adatto.- le rispose Damon, trattenendosi dal non fare del male a qualcuno per scaricare la sua tensione.

-Angel...- sussurrò Edward, tentando di tenere gli occhi aperti, distogliendo tutti da una discussione che sarebbe potuta cominciare.

-Aspetta le sacche, poi ci dirai tutto.- riprese Nikolai, portando un altro cuscino dietro la testa di Edward.

Poco dopo Elena, come richiamata dalle parole di Nikolai, ritornò con alcune sacche di sangue, dandole a me. Io avvicinai il sangue a Edward, che cominciò a bere, prima lentamente, poi con forza crescente.

Nella stanza era calato un pesante silenzio. Tutti guardavamo Edward, chiedendoci cosa diavolo fosse capitato.

Ma, purtroppo, la risposta era fin troppo ovvia.

Dopo ben sei sacche di sangue, Edward dava segni di stare meglio. Si mise seduto, portandosi la testa tra le mani, per poi sospirare pesantemente.

Alzò poi la testa, puntando i suoi occhi nei miei.

Il suo sguardo...faceva più paura delle sue condizioni.

Sentivo un pugno nello stomaco e sotto la potenza di quello sguardo riuscii solo a sedermi a terra, chiedendo ad Edward con gli occhi di smentire le mie paure.

-Axel...- sussurrò, passandosi le mani sul viso.

-Edward cosa è successo?- fece Damon, prendendomi per un braccio.

-Angel...mi dispiace. Non abbiamo potuto fare nulla.-

-Edward di chi è quel sangue?- Nikolai riuscì a fargli la domanda che io non osavo nemmeno pensare.

Non poteva essere di mia figlia quel sangue. Non era possibile che Axel avesse preso la vita di Stella.

Edward si portò le mani nei capelli, guardando il vuoto. Aveva lo sguardo di un uomo distrutto, un uomo...colpevole.

-Mi dispiace...mi dispiace...-

-Edward cosa diavolo è successo!- urlai, strattonandolo per le spalle.

Nikolai mi staccò subito da Edward, tenendomi per le braccia. Mi strinse poi a lui, facendomi poggiare la schiena al suo petto.

Damon si alzò di scatto, parandosi di fronte a Edward. -Parla. Sto per perdere la pazienza- ringhiò Damon, mentre Elena gli metteva una mano sul braccio.

-Non credo che aggredirlo sia la soluzione.- si intromise Stefan, cercando di calmare tutti, come faceva sempre.

-Axel ha...preso Stella.- Edward alzò lo sguardo su di me. -Mi dispiace...-

A quelle parole persi letteralmente il contatto con tutto ciò che mi circondava.

Non poteva essere vero. Non poteva aver preso la mia bambina. Stella a quell'ora sarebbe potuta essere morta e questo proprio non riuscivo ad accettarlo.

-Che significa ha preso Stella? E tu dov'eri?- ringhiò Damon, prendendo Edward per il colletto sporco della maglia.

-E tu dov'eri negli ultimi cinque anni?- replicò Nikolai, intimandogli con lo sguardo di lasciar andare Edward.

-Tu...tu non sei l'unico ad aver perso qualcosa.- sussurrò Edward, per nulla intimorito dalla reazione di Damon.

Io ero ancora in stato catatonico. Ancora non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovermi.

Tutto quello che avevo fatto era stato inutile, perchè alla fine Axel era riuscito a prendere Stella.

Damon lasciò andare Edward, cercando di imporsi una calma che non aveva. Sapeva di non poter replicare alle parole di Nikolai e forse questo lo faceva sentire ancora più in colpa di quanto non si sentisse già.

-Come sei arrivato qui?- per la prima volta era stato Tyler a parlare.

-Ho...ho usato le ultime forze che mi rimanevano...ho fatto come mi aveva supplicato Tess prima di...di...- la voce di Edward si spezzò, mentre gli occhi gli si colmavano di lacrime.

-Di?- sussurrò Elena, prendendo la mano di Stefan.

-Tess è...- Edward sospirò pesantemente. - Morta.- sputò fuori tra i denti e io potevo quasi sentire il suo cuore andare in frantumi.

Così come il mio.

E come quello di Nikolai e di Tyler.

Morta.

Morta.

Morta.

Nikolai spalancò gli occhi, lasciandomi andare per lo sconcerto.

Fu come se solo in quel momento io avessi ripreso contatto con la realtà.

Axel aveva preso Stella e ucciso Tess.

E io me ne stavo lì come una bambola inerme. Tutto quello era colpa mia e io me ne stavo ferma a fissare il vuoto.

Mi voltai di scatto, arrivando in un secondo al piano di sopra. Dovevo fare qualcosa.

Axel si stava prendendo a pezzi tutta la mia vita e io dovevo mettere un punto a tutto.

Io o lui.

Non ero più disposta a sopportare tutto quel dolore, tutte quelle morti.

Ma non riuscii nemmeno a prendere un'arma, che mi sentii afferrare per le spalle.

-Lo so cosa stai pensando.- Damon mi inchiodò al muro, puntando i suoi occhi azzurri nei miei.

-No, non hai la minima idea di cosa sto pensando.-

-Adesso vuoi spaccare il mondo. Ti capisco, perchè è quello che vorrei fare anche io.-

-Non voglio spaccare il mondo. Voglio la testa di Axel.- quasi ringhiai, mentre i miei occhi cominciavano a schiarirsi.

-Angel, no. No.- Damon prese il mio viso tra le mani, mettendo di nuovo in contatto la mia anima con il mio corpo.

-Damon devo andare a mettere un punto a questa storia.-

-No. Ti ho lasciata fare di testa tua una volta ed è finita piuttosto male.- sospirò. -Non puoi continuare a chiuderti nel tuo dolore.-

-Ha preso la mia bambina!- sbottai, cercando di frenare la rabbia. -Ha ucciso Tess!-

Quello non era il tempo delle parole. Ora si doveva agire.

-Angel, ha preso la nostra bambina. Questo non è solo il tuo dolore! Anche altre persone hanno perso qualcuno. Edward ha perso Tess. Ragiona!- si staccò da me, senza smettere di fissarmi.

Mi portai le mani sul viso.

Aveva ragione.

Io non ero stata l'unica a perdere qualcuno. Edward aveva visto morire sotto ai suoi occhi la donna che aveva amato per molti secoli.

-E' tutta colpa mia...- sussurrai, cercando di trattenere le lacrime. -Tutta colpa mia...-

Sentii Damon avvicinarsi a me e poco dopo le sue mani si posarono sui miei polsi, spostando le mie dal viso.

Io non riuscivo a guardarlo. In quel momento ero capace solo di passare a rassegna le mie colpe, i miei sbagli.

-Guardami.- lo disse con un tono tra l'ordine e la dolcezza. Il tono tipico di Damon.

Io feci come mi aveva detto e nei suoi occhi lessi tutte le rassicurazioni di cui avevo bisogno.

-Non è stata colpa tua. La colpa è di Axel. E ti giuro che la sua testa l'avrai, ma...- fece una piccola pausa. -Ma non da sola. Adesso ci sono io. C'è Stefan e Elena e, per quanto mi costa ammetterlo, c'è anche quel Nikolai.-

-Damon...-

-Ci riprenderemo nostra figlia, combattendo insieme, come una vera famiglia.-

Appoggiai la testa al suo petto, trovando un po' di sollievo.

Se non ci fosse stato lui, non sarei riuscita a sopravvivere a quell'ennesimo colpo. Non sarei riuscita a sopravvivere alla morte di Tess.

Probabilmente mi sarei solo lasciata avvolgere dai miei demoni interiori per non dover sopportare ancora un altro dolore.

Senza Damon, molto probabilmente, mi sarei semplicemente...arresa.

-E vendicheremo Tess.- dissi con un filo di voce, mentre le braccia muscolose di Damon mi avvolgevano.

-Si, vendicheremo la tua amica.-

Alzai il viso e lo baciai, ritrovando in quel contatto ciò che avevo bisogno per andare avanti, per combattere.

Damon doveva vivere, indipendentemente dall’amore che provavo per lui, indipendentemente dall’essere il padre di Stella.

Damon doveva vivere non perché era una forza in più.

Damon doveva vivere perché era la mia forza.

Doveva vivere perché senza di lui sarei caduta negli abissi più scuri, senza più un motivo per risalire.

Perché se Damon fosse morto, io non sarei riuscita nemmeno a guardare Stella negli occhi, perché i suoi occhi azzurri, così simili a quelli del padre, mi avrebbero ricordato quanto in realtà erano diversi, poiché non erano quelli di Damon.

A quel punto…Stella sarebbe diventata la prova dell’assenza di Damon.

E io sarei caduta sempre più giù.

Sempre più giù

Fino a perdermi.

 

 

 

 

 

 

Hola!

Oh mamma, quanto tempo! O.O

A questo punto dubito che qualcuno si ricordi ancora qualcosa di questa storia! Come darvi torto, è una vita che non aggiorno!

In tutta onestà mi sorprenderò anche se qualcuno ritorni a leggere xD

Con quello che è successo in questo capitolo siamo davvero alla fine della storia, probabilmente mancano due o tre capitoli, che io, ovviamente, non ho ancora scritto.

Purtroppo ho avuto una serie di problemi in famiglia, in aggiunta all’università e quindi non ho avuto né tempo né ispirazione per scrivere!

Detto questo, spero col tutto il cuore che qualcuno riprenda in mano questa storia strampalata, sperando di riuscire a trasmettervi di nuovo qualcosa.

Grazie mille!

E…un grosso complimenti a chi è arrivato fino a qui!

Baci e (spero!) al prossimo capitolo!

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Dark Moon