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Autore: leli sister    27/10/2014    0 recensioni
Questa storia è nata dopo aver rivisto la 8x24 con un finale estremamente diverso.
E se al posto di Arizona sull’aereo ci fosse stato Alex? Se lui e Jo si fossero già conosciuti? Lexi e Mark non sono presenti nel contesto della storia.
buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Karev, Jo Wilson, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Alex aveva compiuto 17 anni, aveva preso la patente, aveva ottimi voti a scuola e lui ed April erano innamorati, ma nessuno lo sapeva. Un pomeriggio era andato al cimitero.
Alex: Ciao papà. Ieri avevo da studiare e mi dispiace non essere venuto. – si sedette e iniziò a scrivere il suo diario dedicato al padre, che la madre glielo aveva regalato per il decimo compleanno. “Ieri dopo averne parlato con mamma, lei ha chiesto a Jackson se poteva farmi un discorso padre-figlio. Non immagini quanto imbarazzo! Papà avrei voluto così tanto che fossi stato tu a parlarmi ma … purtroppo lo sappiamo. Ogni tanto rileggo la tua lettera e non mi vergogno a dire che piango e corro dalla mamma (che per la cronaca è bellissima e gli anni non la toccano). Comunque tornando al discorso iniziale, sono follemente innamorato della figlia di Jackson. Pensa te il destino: io senza padre, lei senza madre, siamo cresciuti insieme e ora ci amiamo. Mamma e Jackson non lo sanno, non lo diamo a vedere, ma quando sono tutti e due di turno passiamo la notte a parlare però ora vogliamo qualcosa di più e vogliamo dirlo a loro. Gli ho chiesto come comportarsi con le ragazze e mi ha spiegato. Mamma dice che è l'unica cosa che ci diversifica ma non ho chiesto troppi dettagli perchè non mi sembrava il caso. Adesso vedremo che fare, stasera lavorano e decideremo. Ti voglio bene papà”. – Vado a vedere cosa combiniamo. Ciao papà. – la sera dopo, dopo cena.
April: Papà possiamo parlare?
Jackson: Ma certo. – si alzò.
April: Stai seduto, dobbiamo parlarvi.
Jo: Alex?
Alex: Mamma e Jackson, io e April siamo innamorati.
Jackson: Che sollievo! – si alzò e li abbracciò.
April: Papà?
Jackson: Avevo il terrore che ti piacesse quello stronzetto gasato. – lo strinse.
April: Sono innamorata di questo testone. – sorrise ad Alex.
Alex: Mamma? – si avvicinò visto che piangeva e l'abbracciò. – Che c'è?
Jo: Non sei più il mio bambino.
Alex: Sarò sempre il tuo bambino. – lo strinse. – L'amo da morire.
Jo: Ti voglio bene.
Alex: Anche io. – la strinse. – Ti devo tutto.
Jo: Non è vero.
Alex: Si mamma.
Jo: Tuo padre sarebbe così orgoglioso di te.
Alex: Lo so. – la baciò sul capo.
Jo: April tesoro. – l'abbracciò.
April: Jo ti voglio bene, sei come una madre per me lo sai e amo tantissimo tuo figlio.
Jo: Non sai quanto ne sono felice. Ti voglio bene piccola.
Alex: Jackson io...
Jackson: Lo so Alex. – lo abbracciò.
Alex: Grazie.
Jackson: Sono io che devo ringraziare te per amare la mia piccola.
Jo: State attenti.
April: Non abbiamo fatto niente, dormiamo insieme quando siete a lavoro, pranziamo insieme a scuola, studiamo insieme, ma questo l’abbiamo sempre fatto.
Jo: Sono felice per voi.
Jackson: Molto felice. – April andò ad abbracciare Alex e lo baciò.
April: Ti amo.
Alex: Ti amo.
 
Passarono gli anni e i due sembravano sempre più innamorati. Non seguirono la carriera dei genitori, ma diventarono due veterinari e si sposarono al termine degli studi. Il giorno dopo al matrimonio andarono al cimitero dai genitori.
April: Ci troviamo alla macchina amore mio.
Alex: Certo mogliettina mia.
April: Ti amo. – lo baciò. – Vado da mamma.
Alex: Anche io. – la baciò e si allontanarono. – Ciao papà. – come sempre si sedette e iniziò a scrivere. “Mi sono sposato ieri, che giornata! Ora capisco perchè la mamma mi ha sempre detto che era meglio sposarsi alla veloce come voi. Vedere tutti i parenti, le foto, la cena e tutti questi casini mi hanno stressato. Mamma ci ha regalato la mansarda quindi vivremo li per sempre. Ieri era un incanto, era bellissima. Ero così orgoglioso di averla vicino a me e avrei desiderato averti li con me così come April per sua madre. Quando mia moglie, mi sembra strano che sia mia moglie dopo una vita che siamo insieme sono felicissimo, comunque quando è entrata, il mio cuore si è fermato. Era bellissima, cioè lei è sempre bellissima, ma con quel vestito bianco era favolosa. Ieri sera non riuscivo a toglierlo, ero emozionatissimo. Adesso andremo via qualche giorno, è la prima volta che lascio mamma e mi si spezza il cuore però ci hanno regalato la luna di miele e ci tocca. Appena torniamo vengo a trovarti. Ti voglio bene papà.” – andò alla macchina. – E' tanto che aspetti?
April: No, sono appena arrivata. – l'abbracciò. – Ti amo.
Alex: Ti amo.
 
Un anno dopo nacque il piccolo Ryan. Appena April fu in camera Jackson entrò.
Jackson: Ho avuto così tanta paura bambina mia.
April: Papà sto bene. Quello che è successo a mamma non è detto che...
Jackson: Shh non dirlo. – l'abbracciò. – Come va?
April: Sono indolenzita e lo voglio tenere in braccio.
Jo: Eccoci qui.
Alex: Ecco la mamma. – glielo diede.
April: Ciao piccolo Karev. Che bello che sei.
Alex: E' bello come sua madre.
April: No, come te.
Jo: E' metà di tutti e due.
Jackson: Esatto. Siamo diventati nonni. – l'abbracciò.
Jo: Si siamo vecchi. – lo strinse. – Usciamo ma siamo qui fuori. – uscirono. – Il destino è stato molto crudele con noi e i nostri figli.
Jackson: Si, non so come avrei fatto a crescere April da solo.
Jo: E lo stesso vale per me e Alex.
Jackson: Ci siamo fatti da ancora.
Jo: Si e ne sono felice.
Jackson: Anche io. Stiamo invecchiando.
Jo: Hai ragione. – lo strinse.
 
Dopo qualche giorno uscirono dall'ospedale e andarono al cimitero.
April: Ciao mamma ti presento tuo nipote Ryan. – disse in lacrime e Alex la cinse. – L'avrei voluta accanto a me più di ogni altra cosa nella vita.
Alex: Lo so. – la baciò sul capo.
April: Andiamo da tuo padre. Ciao mamma. – andarono da lui.
Alex: Ryan ti presento il nonno. Ciao papà. Ti giuro che cercherò di essere un buon padre, ti renderò orgoglioso di me. Ti voglio bene papà. – si asciugò gli occhi ed April lo abbracciò. Dopo alcuni minuti. – Vi porto a casa. Ciao, a presto.
April: Eccoci a casa piccolo mio, tra poco papà e Jo saranno qui.
Alex: Vi amo amori miei.
April: Ti amiamo anche noi. – due anni dopo regalarono una sorellina al piccolo Ryan che chiamò Rose.
 
 
 
 
  
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