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Autore: inevitable_vale    27/10/2014    4 recensioni
Alex Vause a 26 anni si ritrova a lavorare in un college come assistente. Non sa che quel luogo
e quell'annata, le cambieranno la vita. Così come cambierà la vita di Piper Chapman, finita nel college che i suoi genitori hanno voluto che lei scegliesse.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Altri, Piper Chapman
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate settimane da quella serata, da quel pomeriggio. Le loro vite continuavano a scorrere ordinariamente, come nulla fosse. O almeno era così che chi le circondava, le viveva. Era tutto come sempre. Vivevano di fugaci sguardi tra la gente, di baci rubati all'ombra. E la notte era il loro giorno. Era il solo momento in cui potevano essere insieme senza attirare sguardi indiscreti. Erano lontane da tutto e tutti. Erano sole anche in mezzo alla gente, tutto il resto faceva da sfondo. Quei baci precari, quei sorrisi strappati tra la folla, rendevano tutto più inebriante. Tornare a casa, senza essersi sfiorate, iniziava a divenire insopportabile per Alex. Parlarle al telefono per ore, inevitabile. Stare insieme quando possibile, indispensabile. C'era qualcosa, in Piper, qualcosa che la rendeva così fatale per Alex. Quell'essere imbarazzata, vulnerabile, aperta, la rendeva un magnete. E Alex, non aveva assolutamente voglia di contrastare quel magnetismo che Piper emanava. Aveva deciso di sistemare la sua stanza, un totale caos. Vestiti sparsi, libri in ogni dove, cicche di sigarette e bicchieri vuoti. Un totale caos. Ma Alex, ne usciva sempre indenne, dal caos. Imparava sempre. E sarebbe riuscita a sistemare quel casino. Trovò un biglietto per terra, era il numero di Fahri. Era rimasto lì per tutto quel tempo. Colta da un attimo di curiosità, compose quel numero e sentì la voce dell'uomo all'altro capo del telefono.

- “Fahri? Sono Alex.” - disse incerta, chissà se si ricordava di lei.
- “Alex? Oh, Alex! Finalmente. Come mai tutto questo tempo?”
- “Avevo perso il tuo numero. Come va?” - incalzò Alex.
- “Bene. Gli affari vanno alla grande, anche troppo. E tu? Ti sei ripresa?”
- “Bene, mi è passata la delusione.”
- “Quella non passa mai davvero. Dovremmo parlarne a quattro occhi, sai. Torno in città dopo domani, che ne dici di un caffè?”
- “Va bene. Ci aggiorniamo allora.”
- “Con piacere. A risentirci, Alex!” - la chiamata finì lì. Alex non sapeva perché aveva composto quel numero, perché aveva contattato uno spacciatore di droga e aveva parlato con lui del più e del meno. Forse perché non era abituata alla staticità, alla quotidianità. Aveva bisogno di una scossa di tanto in tanto, non riusciva a rimanere ferma nella stessa posizione. Ci riusciva solo quando guardava Piper. Sorrise. Piper, le aveva scritto un sms qualche minuto fa. Mentre leggeva le sue parole, pensava ancora a quella telefonata. Magari sarebbe finita lì, un caffè in amicizia, non si sarebbe messa in una posizione pericolosa, ma aveva voglia di rincontrare quell'uomo, l'unico che in quella stanza, in quella serata, l'avesse confortata e distratta dal totale disastro in cui si era scontrata. Sorrise. Farsi amici spacciatori di droga. 'Solo io posso fare certe cose'. Pensò tra se e se.

19.22: “Mi chiami quando puoi? Mi manchi.” - Piper.
Non ci pensò un attimo e la chiamò. Il telefono squillò appena due volte. Piper rispose subito.
- “Però, stai migliorando, mi richiami subito!”
- “Non ti abituare, non avevo nulla da fare.” - disse Alex ridendo.
- “Sei cattiva dentro, nel profondo!” - rispose Piper.
- “Vuoi che chiudo?” - chiese Alex divertita.
- “Non lo faresti mai.” - disse Piper, con sicurezza.
- “Sicura?” - la stuzzicò Alex.
- “Si.”
Alex smise di parlare e chiuse la telefonata, ridendo. Dopo 2 secondi, Piper la richiamò.
- “Stronza!” - disse Piper, apparentemente arrabbiata.
- “Lo rifaccio?” - chiese Alex ridendo, adorava stuzzicare la sua ragazzina.
- “Smettila.” - Piper stava cercando di rimanere arrabbiata.
- “Vieni qui, ora.” - disse Alex, decisa.
- “Dove?” - chiese Piper, disorientata.
- “Da me, ti mando l'indirizzo per sms. Ti voglio qui.”
- “Ma...dovrei...ok, mi preparo.” - rispose Piper, incerta.
- “Ti do 20 minuti per essere qui, ragazzina.” - disse Alex sorridendo.
- “Ok, ok! Ce la posso fare. A fra poco.” - Piper chiuse la telefonata. Alex le scrisse l'indirizzo e rapidamente, finì di sistemare la stanza, poi uscì da lì e si diresse in soggiorno, dove Nicky e Lorna guardavano la tv.
- “Sta venendo qualcuno. Qualcuna.” - disse Alex.
- “Beata lei!” - rispose sarcasticamente e maliziosamente Nicky. Alex rise e le rispose lanciandole un cuscino.
- “Non farmi sentire cazzate del genere quando arriva. Vi ho solo informate.”. Nicky e Lorna, si guardarono sorridendo e fecero cenno di aver capito. Nicky, si mise una mano sulla bocca e fece capire ad Alex che sarebbe stata muta. “Esattamente così!” disse Alex sorridendo. Lo squillò del suo cellulare la fece allontanare dalle due amiche, che curiose, cercarono di capire se fosse già arrivata.

- “Dove sei?” - chiese Alex.
- “Non lo so, qui fuori.” - rispose Piper.
- “Arrivo.” - rimase al telefono, fin quando non la trovò. La prese per mano e la guidò verso casa. Una volta chiusa la porta alle sue spalle, la tirò a se, posò le mani su quegli esili fianchi e la baciò lentamente. La desiderava da giorni, da ore. La osservò poi, soddisfatta, appagata. Spostò una ciocca di quei biondi capelli, prese il suo viso tra le mani e le sorrise.
- “Cena con me stasera.” - chiese Alex.
- “Va bene.” - rispose Piper, sorpresa ma felice.
- “Pizza o cinese?” - l'unica cosa che le avrebbe fatto scegliere.
- “Pizza, ovvio.”
- “Ok.” - la baciò di nuovo, sulla guancia però.
- “Profumi di buono” - disse Alex mentre con il naso le sfiorava il collo. Piper sorrise mentre le accarezzava il braccio. Si sentì poi osservata. Non da Alex. Si girò e intravide le amiche di Alex. Con gli occhi sbarrati, guardò Alex, piena di domande.
- “Sono le mie coinquiline.” - le accarezzò la guancia con le labbra e la rassicurò, guardandola negli occhi. Ah, quegli occhi. Erano inebrianti quasi come il suo profumo. Erano così blu che non riusciva a far altro che sorriderle, grata.
- “Ho sete, che mi offri?” - chiese Piper, ritornata tranquilla.
- “Acqua o vodka. A te la scelta.”
- “Acqua, per favore.” - sciolto l'abbraccio, le due andarono in cucina.

La fece accomodare sullo sgabello vicino il tavolo e le versò un bicchiere d'acqua. Piper iniziò a sorseggiare. Le due continuavano a fissarsi, con gli occhi pieni di gioia. Di desiderio. Di parole, inutili. Alex rimase appoggiata di spalle al lavandino, Piper si alzò per posare quel bicchiere e si diresse verso Alex, si appoggiò a lei, posò il bicchiere alle sue spalle, le sfiorò di nuovo il braccio, quel braccio che poi la strinse a se. La bionda si spostò verso l'orecchio di Alex. Lo baciò. Sentì la mora sospirare. La strinse ancora di più, portò la mano sotto la bianca maglia di Piper e ne sfiorò la pelle sui fianchi.

- “Portami nella tua stanza.” - sussurrò Piper.
- “Mmm.” fu l'unica cosa che Alex le disse, con tono stupito. Sparirono dalla cucina. Arrivate nella stanza, Piper fu catturata dai libri di Alex. Si sedette sul letto e iniziò a sfogliarli. Alex la raggiunse subito dopo aver messo un po di musica.
- “Li hai letti?” - chiese Alex.
- “No, ma ne ho sentito parlare.”- rispose Piper.
- “Posso prestarteli se vuoi.” - disse Alex. Piper posò i libri sul comodino.
- “Non sono qui per noleggiare libri.” - sorrise. Alex inarcò le sopracciglia, piacevolmente stupita.

- “Mmm, perché sei qui?” - le chiese maliziosamente.
- “Sono qui per te.” - Alex sentì un vuoto nello stomaco. Si sentì strana. Piper lo notò e non sapeva che fare. Le due rimasero immobili ma Alex ritornò in se.
- “Bene.” - la premiò con un bacio sulla spalla, poi sul collo, e infine sulle labbra. Piper si sentì meglio. Vivevano quegli attimi di incertezza che si vivono quando si incontra una persona nuova, quando se ne devono ancora conoscere tutti i tratti. Dovevano ancora capirsi del tutto. Ma non ci riuscivano perché la passione prendeva sempre il sopravvento. Si riempivano di baci quando potevano, come in quel momento, e scordavano di chiedersi qualsiasi cosa avessero pensato.

- “Hai fame?” - si fermò Alex.
- “Forse.” - rispose Piper, timidamente. Alex sorrise. Uscì dalla stanza, andò di sotto e tornò con il suo cellulare. Aveva ordinato la cena. Le sue coinquiline erano uscite. Tornata in camera, trovò Piper in piedi che si guardava intorno. Rimase ad osservarla sull'uscio della porta.
- “La cena arriva tra 20 minuti, mi aiuti ad apparecchiare?” - sorrise. Piper le andò incontro.
- “Certo!” - le rispose con un sorriso immenso, appagante. Non c'era nulla di sbagliato in un momento come quello, in un sorriso così radioso, in loro due. La cena arrivò, finì e finalmente le due riuscirono a parlare, a conoscersi, a ridere. Quando Piper disse che era ora di andare, entrambe avevano una faccia seccata. La accompagnò alla macchina, le diede di nuovo un bacio. La guardò andare via e rientrò a casa. Si chiuse la porta alle spalle e il suo telefono si illuminò.

22.38: “Blue Caffè. Venerdì alle 18. Ok?” - Fahri.
22.41: “Ok,a venerdì!” - fu la risposta di Alex.

____________________________________________________________________ Spero di non aver fatto un passo falso con questo capitolo, forse troppe cose? O troppe poche? Grazie a chi mi sta seguendo e commentando, spero vi piaccia questo nuovo update! :-)
   
 
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