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Autore: gbook2000    28/10/2014    0 recensioni
Adrenalina che scorre, pelle d’oca, e all’improvviso sento gli occhi appannarsi per un secondo. Lentamente cerco di alzare lo sguardo per vedere se qualcuno si è accorto di quello che mi sta succedendo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che giorno è oggi? Ieri era sabato, sicuro, quindi oggi è domenica. Ora? Le otto e mezza. Mi rigiro ancora un po’ nel letto, quando sento che qualcosa cade per terra. Ti prego, ti prego fa che non sia il mio cellulare. Mi affaccio dal bordo e naturalmente il telefono è caduto. Ti prego, ti prego fa che non si sia rotto lo schermo. Allungo il braccio per terra e lo prendo. Grazie! Ancora tutto intero. Come diceva quella battuta di Facebook? Il mio telefono ha fatto più voli di Alitalia. Assolutamente vero. Lo sblocco e vedo se ho qualche messaggio su WhatsApp. 846 messaggi! Santa misera sti gruppi del cavolo! Poi si lamentano che li abbandono tutti! Vado su Facebook, 5 richieste di vite sui giochi, e un messaggio. KALLIE <3: oggi usciamo Come al solito decide lei quando uscire. IO: buongiorno anche a te Mi alzo dal letto e subito lo specchio davanti a me mi ricorda quanto fanno schifo i cappelli la mattina. Ignoro il mio cervello che mi dice << datti una sistemata per la miseria! >> Scendo le scale e trovo solo mio fratello seduto sul divano che guarda la tv. Non si è accorto di me. In punta di piedi mi avvicino a lui sentendomi James Bond. << Chi c’è dietro di me, un cavallo o mia sorella? >> dice senza girarsi nemmeno. << Come mi hai sentito? >> dico girando intorno al divano e sedendomi affianco a lui. << Chissà è?! >> Sta guardando Catfish, il suo programma preferito. Noto che ha ancora i vestiti di ieri sera e deduco che è appena tornato . << Che guardi? >> il suo tono dice “sono-un-ventenne-indipendente-ribelle-che-ha-lasciato-la-scuola-per-andare-a-suonare-in-un-bar” << Puzzi >> è l’unica risposta che gli do, poi mi alzo e vado in cucina sperando che ci sia una brioche vuota da riempire con la nutella. Mio fratello è una persona abbastanza scontata. A 14 Bryan anni ha iniziato a suonare in una band e appena ha lasciato la scuola ha racimolato un po’ di soldi suonando, altri li ha chiesti a vari parenti, ed è andato a vivere a Seattle per “seguire la musica”. Una settimana dopo ha bussato alla porta di casa, praticamente traumatizzato dalle spese della vita. Mi avvio verso la cucina pronta per prepararmi la colazione. << Mamma e Papà hanno chiamato? >> gli urlo prima di addentare la mia brioche supercalorica. << Sì arrivano domani mattina e zia viene nel primo pomeriggio appena finisce il turno al lavoro >> Non pensavo che saremmo davvero stati bene senza mamma e papà a casa, ma mi sbagliavo. I miei genitori sono andati a festeggiare il loro anniversario con un viaggio, che a dire il vero gli ha offerto la nonna, ma va bè, sia come sia non ci sono stati per tre giorni e sono stata bene. Salgo di nuovo in camera mia per prepararmi ed andare a fare un giro. Afferro un jeans corto a vita alta e una canottiera blu, me li infilo e mi siedo per terra, davanti allo specchio per intrecciarmi i capelli. Sono abbastanza lunghi, marroni con un po’ di ciocche bionde, e quando sono ben pettinati e stirati mi piacciono pure, ma ora non ho la minima voglia di giocare a fare la brava parrucchiera, quindi opto per la treccia laterale che mi faceva mamma quando ero piccola. Lei è davvero molto brava a fare acconciature e cose del genere, ma quando gli chiedo farmi qualcosa lei dice: << Hai sedici anni tesoro, è ora che impari >> Prima di uscire controllo di nuovo Facebook dal cellulare perché non ho la linea fuori casa, urlo un saluto a Bryan e chiudo la porta. Abito in un quartiere abbastanza carino se non fosse per quella che sta di fronte a noi che urla inutilmente per ogni cosa. Mi metto le cuffie nelle orecchie e seleziono dal telefono “Somebody to you dei The Vamps”. Faccio il solito giro tra i parchetti e poi vado al bar dei genitori di Kallie, dove lei tutte le mattine estive li aiuta, o meglio, scrocca cibo. L’unica cosa che odio di questo bar è che quando apri la porta, suonano dei campanellini e tutti i presenti ti fissano. Abbasso lo sguardo per terra e vado dritta dietro al bancone sfruttando il mio “permesso speciale”. Kallie sta restituendo il resto a un signore quando mi vede, lo saluta e mi si butta addosso in un abbraccio. << Abbiamo appena sfornato i bomboloni >> dice lei << Preferisco la pizza la mattina grazie >> Queste sono state le prime frasi che ci siamo dette e ogni volta che entro qui dentro le ripetiamo, oramai è un abitudine. Andiamo a sederci al nostro tavolo preferito, quello davanti alla vetrata, e Kallie inizia a parlare senza freno di Cooper, il ragazzo più popolare della scuola. Non seguo i suoi discorsi da molto tempo, perché lei si accontenta di un “hai ragione” ogni tanto. << Dove cacchio mi hai portato fratello? >> << E arrangiati >> Mi giro perché ho sentito quelle voci come se fossero proprio affianco a me. Ma le uniche persone che hanno parlato sono un paio di ragazzi che sono appena entrati nel bar, ma sono troppo lontano per sentirli. Sarà uno scherzo della mente. Continuo a guardare Kallie annuendo, e lei sembra non essersene curata nemmeno della mia distrazione. I ragazzi appena entrati si siedono nel tavolo accanto al nostro e Kallie si blocca un attimo a guardarli. Molto più che un attimo. << Hey! Che cavolo fissi la gente? >> gli sussurro cercando di non farmi sentire. Lei rivolge lo sguardo fisso su di me e continua a parlare di quanto il rosa sia passato di moda quest’anno. Kellie è davvero una ragazza molto bella, capelli neri ricci, occhi verdi, insomma, sembra una fata. Non mi sorprende che uno dei due ragazzi ogni tre secondi si gira per guardarla. << Allora hai in mente qualcosa da fare per oggi? >> << No, senti, guarda quella qui affianco che sta parlando… >> << Allora? >> << Non la trovi bellissima? >> Sposto di poco la testa, ora sono più che sicura che a parlare siano stati questi due, ma stanno solo leggendo il menù con le bocche sigillate. << Hai sentito questi due qua affianco? >> chiedo per non sembrare pazza. << Non hanno detto una parola da quando sono entrati Emi >> << Quello girato ha detto che sei carina >> abbasso il tono ogni parola che dico. << Ma ti pare! >> il suo sorriso sulle labbra è compiaciuto, sa che molti ragazzi le vanno dietro. Mi rigiro a guardarli, quello rivolto verso di noi ha una collana che ho visto da qualche parte e guarda accigliato l’amico che ci sta di spalle della quale si vede solo il codino arruffato, poi entrambi ci scrutano come se avessimo detto qualcosa di strano. Caspita forse mi hanno sentito? Impossibile ho parlato praticamente pianissimo. << Cosa avete da guardare voi due? >> O MIO DIO! Conosco da troppi anni Kallie, so che questo è il suo pessimo modo di attirare l’attenzione dei ragazzi, fare la schizzata. << Pensavamo di sederci affianco a voi, possiamo? >> chiede quello con la collana. Kallie sorride civettuola e fa di sì con la testa. Si alzano e si accomodano al nostro tavolo. Abbasso la testa per la vergogna: già so la figurccia che ci farà fare Kallie. << Cavolo guarda quella Ferrari là fuori amico >> D’istinto guardo la vetrata e vedo una macchina davvero bella. << Non è una Ferrari è un Lamborghini >> dico al ragazzo con il codino che rimane a bocca aperta come se avessi sparato ad un panda. << Non ha detto niente il mio amico infatti >> risponde quello con la collana sempre accigliato. Ma sto diventando pazza? << Io mi chiamo Kallie e questa è la mia amica Emily >> Sorrido a entrambi poi quello con il codino presenta anche loro << Io sono Fred e lui è Liam >> Fred oltre ad avere il codino è anche un bel ragazzo, alto e muscoloso con capelli neri e occhi azzurri, ma Liam è … non lo so. Con i capelli ramati gli occhi verdi, il piercing sul naso, e poi i tatuaggi che escono dalla maglietta a mezze maniche e che gli avvolgono tutto il braccio destro. Kallie inizia a parlare a raffica e anche i ragazzi iniziano ad ascoltarla nello stesso modo che uso io. Poi avverto quella sensazione, no non adesso! Adrenalina che scorre, pelle d’oca all’improvviso poi sento gli occhi appannarsi per un secondo. Ogni tanto, da quando ho 7 anni mi diventano gli occhi arancioni. Inizialmente capitava una volta al mese, ma adesso non mi succedeva da un anno. Cerco di rimanere calma, abbasso lo sguardo e respiro profondamente. Di solito questa strana cosa mi dura un paio di minuti, e nessuno deve sapere di questa cosa strana. Nessuno lo sa. Piano cerco di alzare lo sguardo per vedere se qualcuno si è accorto di quello che mi sta succedendo. Guardo Fred, che sta parlando animatamente con Kallie, e entrambi mi ignorano, ma appena guardo Liam rimane basito. La sensazione di adrenalina se ne va all’improvviso e so che gli occhi sono ritornati marroni, ma fissano ancora quelli del ragazzo. Cosa cacchio dico? << Io… non…cioè…Kallie >> lei si gira emergendo dalla conversazione con Fred mi guarda mentre mi alzo << devo andare ci sentiamo più tardi >> Esco a testa bassa e mi dirigo a casa.
   
 
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