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Autore: deeya    28/10/2014    3 recensioni
-"Che c'è ti sei perso furetto?"- rispose con il suo tipico tono altezzoso e fiero da vera griffona che avrei tanto voluto cancellare -"No tesoro soffro di insonnia. Avresti qualche cura per me miss-so-tutto- io?"- le dissi ghignando e appoggiandole mani sul tavolo proprio di fronte a lei -"Si furetto, l'arsenico dovrebbe aiutarti."- ribatte sorridendo sfacciatamente e fissandomi negli occhi.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve a tutti, era da tanto tempo che non scrivevo qualche storia, ma leggendo un pò di fic mi è tornata la voglia di scrivere. Scusate eventuali errori, ho avuto poco tempo per correggerla. Spero piaccia a qualcuno questa mia piccola one shot dramione. 




Apro gli occhi, e di nuovi mi ritrovo al buio a fissare il nulla. Prendo l'orologio e la bacchetta con cui mi faccio un pò di luce "l'una e un quarto, fantastico, bell'ora per svegliarsi." mi alzo, tanto so che non riuscirò a prendere più sonno, indosso una maglietta nera come i miei boxer, il mio accappatoio di seta verde ed esco dalla mia stanza. Senza curarmi troppo delle regole, d'altronde le regole sono fatte per essere infrante si sa no? Mi avvio alquanto silenziosamente per i corridoi della scuola.

La luce lunare filtra dalle ampie vetrate dando al castello un'aria oscura e misteriosa "ah la pace dei sensi.." Un leggero venticello primaverile soffia sul mio viso spostandomi di lato i fini capelli color platino, chiudo gli occhi e ispiro profondamente, dopotutto non è tanto male quest'aria notturna, magari mi aiuterà a conciliare il sonno.

Poco lontano, però riesco a percepire il suono di un tomo chiuso con impeto, riapro gli occhi e mi dirigo verso la sala da pranzo dalla quale mi è parso di sentire il rumore. "Ma chi può essere a quest'ora della notte?" mi chiedo mentre a passo felpato mi avvicino alla sala. Sbircio dentro senza farmi sentire, nel caso vi sia un qualche professore pronto ad azzannarmi e mettermi in punizione. Libri, e sui libri china...ma certo scontato che si trattasse di lei: l'eroina del mondo magico, la donna che nemmeno sotto tortura avrebbe tradito i suoi amici, colei invidiata da tutti per il suo coraggio e la sua lealtà, lei che nonostante il suo titolo da salvatrice del mondo magico e una carriera da Auror assicurata non avrebbe mai accettato tale incarico prima di finire gli studi. Lei la fiera Griffondoro, la migliore amica di San Potter e la fidanzata modello di Pel di carota, la Mezzosangue per eccellenza, Hermione Granger. La odiavo, Dio solo sa quanto la odiavo, lei era la perfezione, nonostante il suo sangue sporco, e io quello imperfetto, l'ex mangiamorte , il figlio viziato crudele e superbo di Narcissa e Lucius Malfoy. Avrei tanto voluto sporcare un pò la sua immacolata reputazione e lasciarvi dentro la scia del mio passaggio.

 Entrai nella stanza -"Non ti annoi mai, Mezzosangue, di tutti quei libri?" - le chiesi sardonico -"Che c'è furetto, ti sei perso?" - fu la sua risposta pronta -"in realtà soffro di insonnia, magari nei tuoi preziosi tomi troverai qualche soluzione al mio problema." - le dissi io ghignando e appoggiando le mani sul tavolo proprio davanti a lei -" L'arsenico dovrebbe aiutarti." - mi rispose con un sorriso fiero ed orgoglioso, che avrei volentieri cancellato dalla sua faccia, guardandomi negli occhi. Era bella, oh se lo era, sembrava una guerriera, e lo era: capelli ondulati le ricadevano morbidi sulle spalle e le davano un'aria da leonessa, occhi color ambra caldi e profondi, viso dolce e aggraziato, pelle diafana, labbra rosse ed invitanti. L'unica che non ero mai riuscito a conquistare, l'unica a non cadere ai miei piedi, non che io abbia mai voluto che lo facesse, almeno non fino a quel momento. -"L'arsenico non funziona sui serpenti velenosi"- le dissi piegandomi in avanti e avvicinandomi al suo viso -"prova con l'avada kedavra." - fu la sua replica tranquilla continuando a fissarmi negli occhi e senza spostare o allontanare il viso dal mio nemmeno di un millimetro -"Non mi sono portato dietro la bacchetta." - feci io avvicinandomi ancora di più a lei finché la mia fronte non combaciò con la sua -"posso prestarti la mia." - ancora quel sorriso, ancora i suoi occhi nei miei, nessuna esitazione, nessuna paura. Sentivo come delle scariche attraversarmi la fronte, come degli impulsi che partendo da lei mi facevano vibrare l'intero corpo. "Maledetta Mezzosangue, mi sto eccitando!" piegai la testa e andai con le labbra al suo orecchio e le sussurrai con voce sensuale -"E dove è la tua bacchetta, Grager?"- e inaspettatamente lei fece lo stesso che avevo fatto io e dalle sue labbra seducenti uscì -"Cercala Malfoy."- rimasi interdetto sul momento. La mezzosangue flertava con me, non ci potevo credere, ma allora anche lei nascondeva un lato Wilde. Sorrisi ancora senza staccarmi dal suo orecchio e scavalcai il tavolo andando a posizionarmi dietro di lei e facendola alzare in piedi. Lei mi lasciò fare e io le misi le mani sui fianchi mentre le sussurravo all'orecchio -"Allora mezzosangue, potrebbe essere qui?"- le dissi sfilandole la camicetta dalla gonna e infilando le mani al di sotto tastandole la pancia e l'orlo della gonna alla ricerca della famosa bacchetta. Lei con un mezzo ghigno girò la testa nella mia direzione e mi soffiò all'orecchio -"Sembra di no furetto. Ritenta magari sarai più fortunato." - Mi stava prendendo in giro, lo sapevo bene ma il fatto che si facesse accarezzare da me e mi invitasse a continuare fece gonfiare a dismisura il mio ego, come se non fossi già abbastanza pieno di me. Non avrei mai pensato che l'eroina del mondo magico sapesse anche sedurre gli uomini e ciò rafforzò la mia decisione di averla, di possederla come nessuno prima di me o dopo di me l'avrebbe fatto.

Spostai le mani verso l'alto incontrando uno strato di pizzo, supposi bianco, e vi infilai sotto una mano. Il contenuto del reggiseno riempiva perfettamente la mia mano e lo strinsi dolcemente, momento in cui lei appoggio la sua testa sulla mia spalla con gli occhi schiusi. Le piaceva, ora ne ero convinto, le piaceva essere accarezzata da me, da me suo acerrimo nemico, e a me piaceva toccarla..lei la sangue sporco, per lei ardeva il mio desiderio come mai prima d'ora mi era successo con nessun'altra. -"Sei fuoristrada Malfoy." - mi disse con la voce velata dal piacere, musica per le mie orecchie. Allora tolsi le mani dal suo seno e dalla sua pancia e la girai verso di me, di nuovo mi stava fissando negli occhi ma questa volta con occhi pieni di desiderio come lo erano i miei per lei. La strinsi a me e feci combaciare il suo corpo con il mio, e ricominciai la mia esplorazione del suo corpo caldo, troppo caldo. Infilai le mani sotto la sua gonna per arrivare al suo sedere sodo e incastrai il suo bacino nel mio facendole sentire la mia eccitazione. Lei abbandonò la testa all'indietro e rise, gesto che mi infastidì leggermente -"che hai da ridere mezzosangue?"- le chiesi con voce ancora rocca. Lei rialzò la testa e portò le sue labbra a sfiorare le mie, contatto che accese ulteriormente i miei sensi, e mi sussurrò a fior di labbra -"mi pare che tu una bacchetta ce l'abbia."- sorrisi sulle sue labbra e la baciai. La baciai come un assetato nel deserto, come un dissennatore bacia le sue vittime cercando di succhiare via la loro anima. Le nostre lingue si intrecciavano, si rincorrevano, si cercavano. Non avrei mai detto che dietro la facciata da frivola secchiona si nascondesse una donna così passionale.

Spostai le mani dal suo sedere alle sue gambe e, risalì fino alle sue cosce e..bingo! La bacchetta era là, infilata dentro una giarrettiera -"Bel posto per riporre una bacchetta Granger."- le dissi sulle sue labbra. Lai sorrise -"Bravo furetto. Ce ne hai messo di tempo." - "Ora la posso usare per indurmi il sonno eterno?" - le chiesi con la sua bacchetta in mano - "Non sei il suo padrone non ti ascolterà."- mi rispose ancora con le labbra sulle mie e prendendomi la bacchetta dalle mani. -"Lo farò io..prometto che ti farò dormire come un neonato, per sempre furetto."- lo disse con voce così sensuale che più che una minaccia di morte sembrava un invito nel suo letto -"Ma non sta sera furetto...non sta sera."- e detto ciò si scostò da me, prese le sue cose e uscì ancora con i vestiti in disordine ma con la sua solita camminata fiera ed orgogliosa. "Sono proprio curioso di sapere in quale sera mezzosangue!" mi dissi sorridendo con la faccia da ebete e avviandomi verso le scale del mio dormitorio "si sono proprio curioso, d'altronde la curiosità non ha mai ucciso nessuno o no?".

  
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