Capitolo
dodici
Tempesta
Ashton si
getta mollemente sul
divano al centro dell’abitazione inglese, sbuffa e ruota gi
occhi quando sente
– per l’ennesima volta – la suoneria del
suo cellulare. Gli spiace un po’ dirlo
ma è stanco, stanco di essere sempre in giro, stanco di
sentire la mancanza di
casa e di qualcuno che non c’è. È
stanco anche di quella che dovrebbe essere la
sua ragazza, si sente oppresso da continui messaggi e chiamate,
oppresso dalla
gelosia ossessiva di quella ragazza, non ce la fa più con
lei.
Luke rientra
poco dopo, il
solito sorriso che finalmente è ricomparso sul suo volto ed
il cellulare sempre
a portata di mano
che non può lasciarlo
un attimo. Poggia poco garbatamente le buste della spesa di fianco ad
Ashton e
poi si siede anche lui, sorridendo apertamente al maggiore. Il ragazzo
in
questione risponde fingendo un sorriso e – Allora, Hemmo, che
hai comprato? –
Luke lo guarda un po’ più del solito, ha capito
c’è qualcosa che non va ma
lascia stare, che conosce Ashton molto bene e sa che quando
vorrà dirà tutto.
Così prende la prima busta e ne estrae una maglia identica a
quelle con le
stelle che già ha e - lo so che ne ho una uguale ma mamma
l’ha portata per
sbaglio in Australia quando è venuta a trovarci- dice,
anticipando qualsiasi
domanda. Poi mostra un nuovo paio di jeans che son talmente stretti che
il
maggiore dubita gli entrino e poi una maglietta dal tessuto leggero per
Calum
‘ché è proprio adatta a lui, dice
ridendo Luke, ‘ché forse così quando
parlargli sarà meno dura.
Michael gioca
indisturbato, da
ben due ore, ad un videogame dal nome impronunciabile. È il
loro giorno libero
e lui ama oziare come se non ci fosse un domani, tutti sanno che non
devono
disturbarlo ‘ché è capace di tener il
muso a tutti poi e nessuno ha voglia di
passare il tempo a ricevere occhiatacce dal rosso – che ha
ancora i capelli di
quel colore- così Michael rimane in camera fino a quando non
si rende conto di
avere gli occhi che bruciano e lo stomaco che esige cibo. Stavolta
però non si
tratta né dello stomaco né degli occhi. Il
fastidio viene da qualcos’altro, per
l’esattezza da qualcun altro. Ed è facile capire
chi sia la persona in
questione, solo lui può tingersi il ciuffo di quel biondo
così strano e
continuare a piacere a tutte quelle ragazze. Calum entra e chiude la
porta
piano, ad evitare di far molto rumore e – Ho fatto un
macello.- e Michael lo
guarda, in attesa di una spiegazione che non tarda ad arrivare.
Eleonora sta
studiando da così
tanto che ormai ha anche perso il conto delle ore, non ce la fa
più a ripetere
quella lezione d’inglese, ha la gola secca e che brucia, non
riesce quasi più a
dire una parola. Il telefono squilla, però, e lei non ci
pensa due volte a
rispondere. Sente una voce calda dall’altra parte della
cornetta che la saluta,
chiedendole come sta, Eleonora sente la gola ancora più
secca ‘ché non si è
ancora abituata del tutto alla presenza di Calum nella sua vita.
– Sto bene
grazie – risponde piatta che le mani le tremano un
po’. – E se ci vedessimo? –
e la mora pensa di morire.
Hola :)
Oggi sono in
modalità ozio completo e quindiiiii eccomi qui col nuovo
capitolo <3
Allora, cosa
avrà combinato Calum? E poi, secondo voi si vedranno? Ahah
Vabbé
me voy, grazie a tutti <3
Yeli_