Capitolo 15
"Carl dov'è Beth?" chiese Rick preoccupato.
"Ha detto che le sembrava di aver sentito una cosa ed è voluta andare a controllare." rispose spaventato.
"In che direzione?" domandai brusco.
"Verso il palazzo grigio. Ho provato a fermarla, ma sai com'è testarda..." disse Carl abbassando lo sguardo.
Maggie iniziò a piangere sorretta da Glenn, Charles serrò la mascella per il nervosismo e Rick mi guardò come se fossi una bomba pronta ad esplodere.
"Dannata ragazzina!" affermai con rabbia prima di dirigermi verso il palazzo.
"Daryl! Aspetta vengo con te." disse Rick affiancandomi.
"Cosa cazzo le è saltato in mente?"
"Calmati, la troveremo."
"La troveremo di sicuro e se non è morta sarò io ad ucciderla. Stupida ragazzina." dissi affrettando il passo.
Ci avvicinammo verso il palazzo con i sensi ben all'erta e ne percorremmo il perimetro esterno per raggiungere l'entrata.
A pochi passi dalla grande porta vetri, delle urla ci fecero iniziare a correre.
Attraverso le vetrate vidi Beth circondata da tre vaganti che cercava di difendersi come poteva con il suo lungo coltello da caccia.
Entrai di corsa e scoccai una freccia che colpì in fronte uno dei tre. Rick uccise il secondo e Beth si allontanò nascondendosi dietro di me, consentendomi di piantare una freccia anche nel cranio del terzo.
Spaventata e tremante si accasciò sul pavimento respirando affannosamente.
Non le diedi neanche un attimo per riprendersi, la afferrai per un braccio e la trascinai all'esterno del palazzo con Rick al seguito.
Una volta fuori la allontanai bruscamente e la guardai con odio.
"Si può sapere che cazzo ti dice la testa?"
"Mi sembrava di aver sentito qualcuno gridare aiuto." si giustificò lei.
"Sei impazzita? Non hai imparato niente? Hai messo a repentaglio la tua vita ed anche quelle di questi stronzi che sono dovuti venire a salvarti il culo." urlai veramente incazzato.
"Non sgridarmi come se fossi una bambina!" rispose lei cercando di nascondere le lacrime.
"E' quello che sei! Sei una bambina!"
"Non lo sono e tu lo sai..." disse sull'orlo del pianto.
"Inizia a comportarti da donna ed io ti tratterò come tale." affermai con tono gelido e mi avviai verso il gruppo.
Rick si affiancò a Beth e insieme mi seguirono.
Tornati alle macchine riuscimmo a partire un istante prima che la mandria ci raggiungesse.
Il viaggio proseguì nel silenzio più totale.
Questa volta fu Carl a sedersi sul sedile posteriore ed io mi accomodai al fianco di Rick. Dopo quella sua bravata non avrei sopportato di starle vicino.
Aveva agito senza pensare, rischiando di morire per la sua solita smania di volersela cavare da sola a tutti i costi.
Se anche in quel palazzo ci fossero state delle persone in pericolo, cosa avrebbe potuto fare senza l'aiuto di qualcun'altro?
Un moto di rabbia mi fece digrignare i denti al pensiero di quello che sarebbe potuto capitare.
Verso sera trovammo un parcheggio circondato da una rete metallica, in una zona tranquilla.
Concordammo tutti sul fermarci lì per passare la notte e riprendere il viaggio all'alba.
Ci sistemammo per dormire chi nei sacchi a pelo e chi sui sedili delle automobili, mentre Rick e Tyreese si offrirono per stare di guardia per primi.
Andai a sdraiarmi sulla mia vecchia coperta logora per dormire un po' prima dell'inizio del mio turno.
Mi addormentai ancora incazzato per il comportamento di Beth, con in testa le immagini di quello che sarebbe potuto succedere se non fossimo arrivati in tempo.
Dopo qualche ora Rick venne a chiamarmi chiedendo di dargli il cambio.
Glenn ed io iniziammo il nostro turno di guardia ai lati opposti del parcheggio.
Mi sedetti sul tetto di una delle automobili per avere una visuale dall'alto ed essere in grado di controllare meglio la situazione.
Dopo un po' udii dei passi dietro di me e puntai la balestra verso la fonte di quel rumore.
"Fermo, sono io." mi avvisò Beth.
"Stavo per piantarti una freccia in testa, mai arrivare alle spalle di un uomo armato."
"Me ne ricorderò. Ecco un altro degli insegnamenti di Daryl Dixon." disse sorridendo e salendo sul tetto della macchina per venire a sedersi vicino a me.
"Che fai?" chiesi scostandomi leggermente.
"Ti faccio compagnia." disse lei avvicinandosi.
"No, grazie. Va' a dormire." risposi distaccato.
"Daryl ti prego. Ho capito... ti chiedo scusa aver messo a repentaglio la tua vita."
"Ciò dimostra che non hai capito un bel niente!"
"E allora fammi capire, per favore."
"Se non ci arrivi da sola, non posso farci nulla. Ora dovresti tornare a dormire."
"Daryl..." disse supplichevole.
"Dico sul serio, va' a dormire." risposi voltandole le spalle.
"Daryl... ti prego... non trattarmi così..."
"Così come?" dissi fingendo di non capire.
"Per favore, non allontanarmi in questo modo."
"Per questo non hai bisogno di me, ci sta riuscendo benissimo da sola." risposi freddo balzando giù dal tetto e lasciandola lì da sola.
Nonostante non la stessi guardando mi resi conto della sua sofferenza per quelle parole, potei coglierla perfettamente perché coincise esattamente con la mia.