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Autore: E M M A    28/10/2014    5 recensioni
Ciao!!!
Allora... dico subito che questa l'ho scritta in sostituzione a: "Forgotten at home" dato che l'ho dovuta momentaneamente interrompere, e poi mantenere una sola long mi sembrava fin troppo facile (facile... come no...). Io spero solo di aver fatto un lavoro di vostro gradimento!
Quindi leggete, e se vi va... lasciate una recensione!
Ciao!
Laney.
Genere: Sentimentale, Song-fic, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Come ci presentiamo al concerto di fine semestre? >> chiese la bionda mentre con la sua nuova migliore amica –e anche unica dato che si trovava in quella scuola da appena due giorni- si avviavano verso casa

<< In che senso? >> arrivati al vialetto di casa Riffin, Julie si ritrovò a frugare nel suo zaino imbattendosi nell’audace impresa di ritrovare le sperdute chiavi di casa

<< Beh, non possiamo andare lì come "la band senza nome", cioè, è un nome originale, ma non so quanto possa piacere… >> spiegò con ironia

<< Domani lo scegliamo tutti insieme! Infondo in gruppo è più divertente! >>

La rossa esultò appena ritrovò le sue amate chiavi, le sfilò dallo zainetto rosso, e poté finalmente entrare in casa << MAMMA SONO TORNATA! >> gridò << aspettami qui un attimo, vado di sopra a prendere il mio quaderno! >>

<< Sì! >> rispose sorridente Marti, fissando la rossa sparire al piano di sopra.

Come se si fossero accordate per darsi il cambio, dal salotto uscì frettolosamente una donna vestita da lavoro, con i capelli rossi lunghi appena più delle spalle, e con meravigliosi occhi verdi, la somiglianza che aveva con Julie era strabiliante

<< Vado a prendere tuo fratello a scuola, è molto, MOLTO tardi! >> disse la donna, probabilmente convinta che la sedicenne che fissava divertita la scena dalla porta d’ingresso fosse sua figlia << scalda qualcosa per pranzo, poi fila a fare i compiti! Capito? >>

<< Emh… veramente >> Laney afferrò le chiavi della sua auto, ma si bloccò appena prima di andare a finire sulla ragazza << salve! >> la bionda accennò un saluto, un po’ imbarazzata.

<< Oh… ciao! >> la donna esaminò velocemente la sedicenne di fronte a lei: capelli riccissimi biondo-scuro, alta, occhi castani… poi lo sguardo si andò a posare sulla sua t-shirt nera, e per un momento, le mancò il fiato << t-tu saresti… >>

<< Sono Marti, un’amica di Julie! >>

<< Oh, m-molto piacere… >> rispose la donna tentando di risultare il più naturale possibile. Le due rimasero in silenzio per alcuni secondi, un silenzio al quanto imbarazzante in cui l’una esaminava l’altra. Anche la giovane adolescente era più che certa di aver già visto quella donna da qualche parte, il suo volto aveva qualcosa di vagamente familiare.

Un uomo uscì da un’altra camera, mentre cercava senza successo di allacciarsi meglio la cravatta << Laney, che dici? Una mano? >> si bloccò a fissare le due che si scrutavano curiose, anche se sua moglie, più che curiosa, pareva spaurita. Poi notò la ragazza di fronte a lei << tesoro, sono quasi sicuro che quella non sia nostra figlia… >> ironizzò

<< Laney? >> bisbigliò l’adolescente inclinando la testa, dopodiché passò ad osservare l’uomo: alto, cappelli… blu? Occhi azzurri…

<< Corey guarda la sua maglietta! >> sussurrò la donna all’orecchio del marito, che, obbedendole, notò con suo grande sconforto che quella era proprio…. Una delle loro magliette marcate Grojband!!!

<< Ma certo! >> esclamò la ragazza con gli occhi che le brillavano << siete voi!! >> il suo sguardo passò dalla sua t-shrit ai volti dei suoi idoli, un po’ più cresciutelli di quel che si ricordava dai videoclip, ma erano davvero loro!

Esaminò ogni dettaglio che tutti quegli anni avevano segnato i due musicisti: Laney, ad esempio, non sembrava poi così "sciatta" nel vestire come quando era sul palco –sciatta, in confronto ad ora ovviamente- che indossava un completo da ufficio molto serio e formale. Il trucco leggero, e delle sottili rughe d’espressione, sottolineavano i suoi trentasette anni. Anche Corey era parecchio cambiato; come la moglie, indossava un completo che non lasciava molta fantasia sul lavoro che un uomo come lui potesse fare, i capelli blu erano più corti, anche se non troppo, e non portava più il suo adorato berretto –che probabilmente era lo stesso che aveva passato a sua figlia-, infine come ultimo tocco di "stile" il pizzetto –blu-. << non capisco perché Julie non me l’abbia detto? >> borbottò tra sé e sé, poi alzò gli occhi verso i due << io…. Vi adoro! >> dichiarò dando loro un veloce abbraccio

<< Perché Julie non lo sa! >> esclamarono gli altri di rimando.

<< Cosa non so? >> chiese la rossa scendendo le scale con un perfetto tempismo. Rispetto a poco prima non portava più il berretto arancione, e i suoi capelli rossi le ricadevano sulle spalle in tante ciocche mosse, colorate in parte di verde

<< Wow! I tuoi capelli sono rossi e verdi! >> esclamò la sedicenne per cambiare argomento. Julie ruotò gli occhi, ma perché diamine si era tolto quel berretto? Era palese che lei e Marti non erano abbastanza amiche perché lei non glielo rinfacciasse << sono stupendi! >>

<< Cosa? >> ribatté la rossa allibita

<< Sì! Sono fantastici! >> prese l’amica per un braccio, lanciano uno sguardo ai suoi idoli… << come li hai fatti? >>

<< Uno scherzo di mio fratello… >> continuò freddamente la cantante senza comprendere il suo atteggiamento. …presto avrebbe parlato con loro.

<< Non dovevi prendere Alex? >> chiese Corey ancora un po’ agitato

<< Uhm… sì, ora vado! >> stampò un bacio sulle labbra del marito, poi si chinò per sussurrargli qualcosa all’orecchio; << dopo dobbiamo parlare con quella ragazzina >> il blu annuì.

 

<< È questo? >> chiese la ragazza prendendo fra le mani l’ennesimo quaderno. La camera di Julie pareva tanto un labirinto immenso, smarrito nel caos più totale. Nel quale, se non ti muovevi bene, rischiavi persino di perderti, e ogni singolo passo falso sarebbe potuto essere l’ultimo… ovviamente ci volle un esagerato autocontrollo da parte di una persona tendenzialmente più perfezionista come Marti per non dare di matto in mezzo a quell’inferno.

<< Umh… no. >> rispose la rossa concentrata nell’avventurarsi dall’altra parte della camera

<< Allora… deve per forza essere… >>

<< In camera di Alex! >>

<< Non era esattamente quello che stavo per dire io ma… >> poi il suo viso assunse un’espressione curiosa << aspetta, chi è Alex adesso? >>

<< Quella caccoletta cerca di fregarmi il mio diario da quando… praticamente ha imparato a leggere! –maledetto quel giorno!-. con la costante fissa che sia uno stupido diario segreto da ragazzine! >> esclamò furiosa catapultandosi fuori dalla porta.

La camera di Alex non aveva nulla da invidiare a quella della sorella, infatti anche qui, sembrava che fosse passata una folla furiosa, armata di torce e forconi, radendo al suolo ogni cosa intralciasse il suo cammino.

<< Ah-ah! >> esclamò vittoriosa la rossa, scostandosi con un rapido gesto della mano i capelli rossi dal viso illuminato da una luce appagante << ecco il mio quaderno, possiamo andare a scrivere il nostro testo ora! >>

<< Questo cos’è? >> chiese la riccia sollevando un foglio di carta da sotto una pila di calzini –sporchi..-

<< Non saprei >> rispose perplessa Julie, avvicinandosi all’amica << Roba di Alex credo… >>

<< È il suo tema in classe >> annunciò con un sorriso

<< È datata 22 settembre… >> aggiunse la rossa leggendo << sì, era l’altro ieri >>

<< Il mio eroe/eroina! >> lesse il titolo ad alta voce Marti << L’ho fatto anche io, alle medie, questo tema! >>

<< Sì, pure io >> continuò la frontman sorridente; aveva scritto il medesimo tema in classe sul cantante dei Nirvana: Kurt Cobain.

<< Ow, leggi qui >> attirò nuovamente la sua attenzione, poi la bionda tornò a leggere;

<< La mia eroina è mia sorella Julie.

Lei canta e suona la chitarra come una vera rock star, e sta persino formando la sua band personale!!

scrive meravigliose canzoni che io, spesso rubo dal suo diario segreto perché mi piacciono! Anche se questo spesso la fa innervosire!

Ci insultiamo a vicenda; spesso lei mi da della caccola e io la chiamo "strega", e litigare è davvero divertente! Spero che non cambi davvero niente tra noi.

Quindi… mia sorella è il mio eroe, perché un giorno vorrò diventare proprio come lei! Pur suonando il basso elettrico. >>

<< Non posso credere che quello scemo abbia davvero scritto una cosa simile! >> esclamò la rossa afferrando di prepotenza il foglio, sotto le risatine divertite della sua amica << Alex Riffin… sì, è proprio lui… >>

<< Visto Ju? Abbiamo anche il nostro primo fan! >> rise Marti. La ragazza non rispose, sorrise semplicemente, ma ovviamente tra loro, come scritto nel tema, non sarebbe cambiato assolutamente niente!

<< Per cosa sta Marti? >> chiese la ragazza mentre fissava in silenzio il soffitto della sua camera, in cerca di "ispirazione" per il loro prossimo testo << perché è un diminutivo no? >>

<< Sì, in teoria sarebbe Martine >>

<< Uuuh, è francese! >>

<< Già, io e mio padre veniamo da lì >> rispose con un po’ di malinconia la ragazza

<< E io che pensavo che i francesi fossero tutti degl’insopportabili egocentrici e spocchiosi >> ironizzò la rossa

<< Ehi! Tenti di offendermi?! Ahahah >> continuò con altrettanto sarcasmo. Poi le due scoppiarono a ridere

<< E perché vi siete trasferiti? >> chiese, non voleva certo essere invadente, ma si era accorta che per essere tanto amiche, non sapevano quasi niente l’una dell’altra

<< Bhe, da quando mia madre non c’è più mio padre è cambiato; è diventato riservato, serio, come se tutta la sua voglia di vivere di fosse sbriciolata nei suoi stessi occhi >> raccontò diventando improvvisamente… triste… << e allora abbiamo deciso di andarcene. Cancellammo tutto: la nostra vecchia vita, tutto quello che ci legava in qualche modo al passato e siamo venuti qui >> la rossa rimase senza parole

<< Oh, io… mi dispiace… >> mormorò tirandosi su e prendendo posto a sedere sul suo letto, rivolgendole uno sguardo carico di malinconia

<< No, tranquilla. È stato tanto tempo fa ormai… >> la rassicurò Martine << posso scendere a prendere un po’ d’acqua? >> chiese

<< Certo, ma vado io se… >>

<< Nah, ce la posso fare da sola >> disse alzandosi dal letto << dopo la tua stanza, sono in grado di avventurarmi ovunque! >> scherzò sparendo poco dopo dietro la porta.

 

La bionda versò dell’acqua in un bicchiere, lo mandò giù, e poi sospirò sonoramente. Amava la sua vecchia vita… ma forse qui non sarebbe stato così orribile come pensava!

Prima di poter tornare al piano superiore, sentì qualcosa afferrarla per un braccio, e in meno di pochi secondi, realizzò di trovarsi sul divanetto di casa Riffin, con dei Corey e Laney molto impazienti di farle un terzo grado come due bravi detective della scientifica degni di CSI.

Il primo in particolare, le puntava sul viso una torcia, dalla fastidiosa luce che spingeva la povera ragazza a chiudere gli occhi.

<< Lo sai vero, che noi dobbiamo chiarirci? >>

Questo sarebbe stato un lungo pomeriggio…

 

 

Angolo Mio:

E ritorna con un nuovo capitolo! B)

Allora, prima di tutto: SALVE A TUTTI! Al settimo cielo di essere tornata tra voi! ;)

Mi sento davvero più ottimista dopo aver pubblicato questo capitolo, quello che ho attraversato, possiamo definirlo un… momento di blocco(?) ma chi non lo passa? Dico bene? :D

Quello che importa è che credo di averlo superato (o più che altro lo spero "^^) quindi in teoria tornerò a scrivere e ad aggiornare regolarmente! *spara coriandoli e stelle filanti*

Okay, adesso scappo!

Un bacione alla mamma, California, e… ogni riferimento a Daniele Doesn’t Matter è puramente casuale*-*"
Laney.

  
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