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Autore: MiaBlack    29/10/2014    13 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 10

 

La mattina dopo Felicity era carica, avrebbe preso Oliver da parte e gli avrebbe detto di Thea, doveva trovare le parole giuste, non poteva fare come al suo solito e balbettare qualcosa di incomprensibile per poi stancarsi e lanciare la bomba senza il minimo tatto.

-Vestitevi e andiamo che so no faccio tardi! - vestita di tutto punto Felicity fece il suo ingresso in cucina spedendo i due bambini a prepararsi per la scuola.

-SII! - i due bambini uscirono correndo dalla cucina mentre Felicity li osservava attenta, sua madre come sempre era una presenza costante e silenziosa, si voltò e la vide guardarla sorridente.

-Sono fiera di te. - disse mentre sorseggiava il caffè, Felicity la guardò sorpresa da quella affermazione.

-Io... -

-Sapevo che avresti fatto la scelta giusta. - continuò.

-Speriamo bene. - commentò preoccupata Felicity

 

Dopo aver lasciato i due bambini a scuola Felicity andò a lavoro, lasciò l'auto nel parcheggio sotterraneo e controllò l'ora, era ancora presto poteva prendersi un caffè prima di andare in ufficio, una dose extra di caffeina non le avrebbe certamente fatto male.

Vicino alla QC c'era un bar dove Felicity era solita fermarsi prima di rientrare dalla pausa pranzo, quando era ancora una IT lo frequentava spesso, la macchina del caffè di quel reparto preparava, non sapeva nemmeno lei come definirlo, fango liquido era il termine che con le sue college usava, ma non rendeva comunque l'idea dello schifo che faceva, così uscivano a prendere il caffè li.

-Ecco la nostra donna in carriera! - il barista le rivolse uno splendido sorriso quando la vide entrare.

-Ciao, Tom. - lo salutò lei, Tom era il figlio del proprietario del bar e da qualche anno aveva iniziato a gestirlo lui, aveva pochi anni in più di Felicity ed era molto simpatico.

-Il solito? -

-Si, ho proprio bisogno di un buon caffè. -

-Arriva subito. Stai bene? Hai una faccia. Fatto le ore piccole ieri sera? - domandò allusivo mentre le preparava il caffè, ormai tra i due si era creata una bella amicizia, anche se del tutto superficiale.

-Già... mi sono rigirata nel letto per ore prima di riuscire a dormire. -

-Avrei voluto esserci anche io a rigirarmi nel letto con te... - rispose ammiccando il giovane, Felicity ridacchio e arrossì contemporaneamente, Tom era il tipo con la battuta maliziosa sempre pronta.

-Tom, Tom... questa volta sembravi quasi vero. - rispose lei senza dar peso a quella frase, non ci stava veramente provando con lei, forse qualche anno prima, ma ormai aveva capito che a lei non interessava nient'altro che un amicizia da bar.

-Signor Queen, benvenuto, cosa desidera? - Tom guardò oltre le spalle della ragazza con il suo solito sorriso cordiale, mentre Felicity si bloccava sul posto, non poteva credere che Oliver fosse entrato in quel bar, Dig non si fermava mai li, c'erano molti altri bar da casa Queen a lavoro e solitamente si fermavano al solito bar poco distante da casa, perché quel giorno erano li?

-Un caffè. - rispose Oliver fermandosi proprio dietro la bionda, sentiva la presenza del corpo di Oliver a pochi centimetri da lei, se si fosse girata si sarebbe scontrata contro il ragazzo, non poteva nemmeno spostarsi di lato visto che aveva gente da entrambe le parti, così si costrinse a rimanere ferma, entrambe le mani stringevano il bicchiere con tanta forza da rischiare di accartocciare il bicchiere.

-Buongiorno signorina Smoak. - Felicity tremo leggermente sentendo la voce di Oliver al suo orecchio, sapeva che era vicino, ma non si aspettava che fosse così vicino.

-Buon...Buongiorno.- balbettò lei, Tom le arrivò in aiuto porgendo il caffè a Oliver, il quale allungò il braccio per prendere il bicchiere, facendolo strusciare contro il fianco di lei.

-Non faccia tardi, l'aspetto in ufficio. - trattenne il respiro fino a che non lo sentì allontanarsi da lei. Tom la fissava con un sopracciglio alzato, sicuramente il suo comportamento non era rientrato nei canoni della normalità.

-C'è qualcosa tra te e il tuo capo? - chiese lui.

-Assolutamente no! - rispose lei, ci mancava solo che qualcuno andasse a dire una cosa del genere, ci pensava già Isabel a sostenere quella folle idea, non aveva bisogno di altre bocche che mettessero in giro quel pettegolezzo.

-Sei sicura, perché lui ti stava praticamente appiccicato e sembrava arrabbiato. - commentò lui dubbioso.

-Arrabbiato? - domandò frustrata, sapeva che dopo il suo comportamento di ieri sicuramente sarebbe stato arrabbiato, ma sperava che una notte di sonno e di sesso sfrenato con Sara l'avessero messo di buon umore.

-Direi di si. -

-Dannazione gli devo pure parlare di una cosa importante... Meglio che vada. Ciao Tom! -

Uscì maledicendo la sua cattiva stella, doveva aver fatto qualcosa di grave nella sua vita perché niente le andasse bene. Era appena salita sull'ascensore quando il cellulare le squillò, Dig:

 

Oliver sembra arrabbiato ti conviene salire velocemente.

 

Sospiro frustrata mentre digitava rapidamente la risposta.

 

sono in ascensore.

 

Felicity arrivò all'attico e lanciò uno sguardo all'ufficio dove Oliver stava discutendo animatamente con Isabel, meglio che urlasse con quella strega piuttosto che contro di lei, si sbrigò a posare le sue cose come faceva ogni mattina, appena fosse stato solo sarebbe andata a dargli i suoi impegni che quel giorno erano veramente tanti.

-Eccola, ti diverti proprio a far arrabbiare Oliver. - Diggle le era arrivato alle spalle e le stava parlando, non sembrava arrabbiato solo divertito dalla situazione, cosa che al contrario non era Felicity.

-Cosa avrei fatto sentiamo? - si voltò pronta a fronteggiare l'amico, quelle erano accuse infondate, lei non aveva fatto assolutamente niente per far arrabbiare Oliver.

-Calmati...-Dig fece un passo indietro e alzò le mani in segno di resa, non si aspettava una reazione del genere.

-Io sono calmissima. - rispose in un sibilo che ricordò a Dig i serpenti pronti ad attaccare la propria preda.

-Felicity... - iniziò Dig sperando di riuscire a calmare la ragazza prima che entrasse in ufficio, quando entrambi erano di pessimo umore solitamente succedeva sempre qualcosa di brutto.

-Vado a dargli i suoi appuntamenti... - Isabel era appena uscita dall'ufficio e le era passata davanti senza salutarla e senza fare un qualunque gesto che indicasse che l'aveva vista.

-Strega maleducata... - bisbigliò lanciandole un occhiataccia, poi si avviò nell'ufficio, Dig alzò gli occhi al cielo e le andò dietro con l'aria che si respirava in quel momento nell'ufficio di Oliver sarebbe sicuramente servito un arbitro per dividere i due.

-Buongiorno... - Felicity era entrata gli occhi erano puntati sul ipad e scorrevano rapidamente l'agenda. Oliver invece era concentrato su alcuni documenti, sembrava non essersi accorto dell'entrata della ragazza, ma Dig sapeva che stava solo fingendo, aveva irrigidito le spalle e serrato la mandibola.

-Posso elencare gli appuntamenti di oggi? - Felicity si era fermata davanti a Oliver che continuava a guardare i fogli sul tavolo.

-Non ora ho alcune cose da fare. - la stava liquidando con poche parole e con un gesto della mano, irritando se era possibile ancora di più la giovane.

-Come desidera, appena è in comodo mi chiami.- si voltò e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle. Dig era rimasto fermo ad osservare i due sospirando rassegnato, quei due non avevano bisogno di un amico, ma di un consulente matrimoniale.

-Oliver... che accidenti ti prende? - chiese, era dalla sera prima che si comportava in modo strano, si comportava sempre in modo strano quando c'era Felicity di mezzo.

-Mi nasconde qualcosa. - rispose immediatamente, tra loro i soggetti non erano importanti.

-Anche tu lo fai! Abbiamo già fatto questo discorso, non puoi pretendere totale onestà se non sei il primo a darla. -

-Lo so.. Solo... -

-Solo sei preoccupato per lei...- gli andò in aiuto osservando la reazione del giovane. Oliver chiuse gli occhi sembrava stanco e sofferente.

-Tu sai com'è. Potrebbe fare qualcosa di stupido o di pericoloso. - gli occhi di Oliver si spostarono sulla figura seduta alla scrivania che batteva qualcosa al computer con tanta forza da rischiare di spaccare la tastiera.

-Probabilmente starà nascondendo qualcosa di stupido, ma andiamo Oliver: Felicity si fida di te, si fida ciecamente, chiediglielo se non ti fidi di quello che dico io. Vai da lei e chiedile se si fida di te. Altrimenti dalle tempo e sarà lei a venire a parlarti di quello che la preoccupa. -

-Quindi anche secondo te sta combinando qualcosa. -

-Si, anche secondo me c'è qualcosa che non va. Ma aspetto che sia lei a parlarmene. -

-Aspetterò ancora un po'...- prese un profondo respiro e chiamò Felicity attraverso l'interfono.

Felicity entrò nell'ufficio determinata a dirgli gli impegni e poi a parlargli di parargli di Thea.

-Mr Queen i suoi impegni... - iniziò a elencare gli impegni per quella giornata.

-Per questa mattina sono tutti, nel pomeriggio ha il consiglio di amministrazione. -

-Ho capito, grazie. - rispose lui, mentre le elencava i suoi impegni si era incantato a fissarla cercando di leggere nel suo comportamento cosa le stesse succedendo.

-Oliver... Dovrei dirti una cosa... - per la prima volta dopo diversi giorni i due si guardarono dritti negli occhi.

-Dimmi... - l'intensità dello sguardo di lei mise Oliver sull'attenti.

-Ecco... Io... - aveva passato metà della notte a pensare a cosa dire, si era preparata il discorso per filo e per segno, era risaputo che le frasi migliori arrivavano prima di addormentarsi e per essere sicura di ricordarle quella mattina aveva scritto il discorso. Prese un profondo respiro e aprì bocca pronta a rivelare la bomba che avrebbe sconvolto per sempre la famiglia Queen. Il telefono di Oliver decise di suonare in quel momento interrompendo il discorso ancora non cominciato, il giovane rispose facendo segno alla ragazza di aspettare un attimo.

-Mamma! - se le avessero tirato addosso una secchiata di ghiaccio forse avrebbe potuto giustificare la sensazione di aver appena fatto una doccia ghiacciata. Che fosse solo un caso? si chiese Felicity, Moira le aveva chiaramente detto di stare zitta e ora che era pronta a rivelare la sua scoperta lei chiamava, o il destino le era avverso o c'erano delle cimici e quella subdola donna stava origliando, ma se ci fossero state delle cimici Moira avrebbe dovuto sapere anche del loro lavoro serale, eppure sembrava ignara che suo figlio fosse Arrow. Presa dai suoi ragionamenti non si accorse che Oliver aveva riattaccato e le stava parlando.

-Felicity? -

-Come? -

-Stai bene? - chiese preoccupato.

-Si... scusa solo pensieri... - rispose sorridendo e gesticolando come al solito quando era nervosa.

-Mia madre mi ha detto che l'annuncio lo faremo venerdì qui, puoi rimandare gli impegni? - gli chiese lui cauto.

-Lo faccio subito. - colse l'occasione e uscì rapida dall'ufficio, non era riuscita a dirgli di Thea, l'idea che sua madre avesse messo delle cimici era assurda, ma non poteva rischiare, gli avrebbe detto di Thea, ma non in quel momento.

Felicity passò tutta la mattinata a rimandare gli appuntamenti di Oliver, scusandosi con tutti per l'imprevisto, dopo l'ennesima telefonata decise che per il momento non ne voleva più sapere, aveva bisogno di un caffè per poter tornare a carburare e magari anche pensare a come dire a Oliver di Thea, magari lo poteva fare quella sera al covo, li era sicura che nessuno avrebbe potuto ascoltare la conversazione a parte Dig e Sara. Sorseggiò il suo caffè fissando Oliver lavorare, gli avrebbe detto di Thea e presto gli avrebbe detto anche dei bambini, non poteva più nasconderlo, c'era troppa gente a conoscenza di quel segreto ed era meglio che lo sapesse da lei che da qualcuno come Walter o Moira. Il suo telefono squillò, Felicity lo guardò posato su dei fogli sulla scrivania, storse le labbra e decise di lasciarlo suonare, non aveva voglia di vedere chi fosse, quando smise di suonare sorrise soddisfatta, ma dopo poco suonò nuovamente, scocciata si recò alla scrivania e prese l'oggetto infernale in mano, non conosceva il numero si accigliò ma rispose comunque.

-Pronto? -

_Quando chiamo devi rispondere immediatamente. _ un brivido freddo le scese lungo la colonna vertebrale, ormai quella voce era diventata un incubo per lei, non solo quando era sveglia, ma anche la notte la sognava rendendo i suoi sogni inquieti e agitati.

-Sto lavorando. - rispose lei a denti stretti.

_Beh se non vuoi che qualcuno scopra qualcosa è meglio che non accada di nuovo. _ ancora quella minaccia.

-Cosa c'è? -

_Venerdì sera vestito elegante, mi accompagnerai ad un party. _

-Non ci penso neanche. -

_E invece lo farai...se non vuoi che io lo dica a Oliver. _ ringhiò, odiava quella situazione, ma soprattutto odiava lui.

-Bene, come vuoi. - pregò mentalmente che nessuno scoprisse quell'uscita, sarebbe stata difficile da giustificare, ma qualcosa nel tono di voce la fece dubitare che tutto sarebbe finito bene.

 

***

 

Il fine settimana arrivò troppo velocemente secondo gli standard di Felicity. Venerdì si preannunciava una giornata particolarmente agitata e frenetica.

A breve si sarebbe tenuto l'annuncio di Moira, la sala era gremita di persone tutti in attesa di ascoltare cosa la donna avesse intenzione di dire, c'era impazienza e curiosità, i giornalisti parlavano tra loro ipotizzando mille e più teorie, una più inverosimile dell'altra. Felicity aveva deciso di assistere alla conferenza stampa nascosta in un angolo della sala, lontana da tutti e soprattutto lontana dalle telecamere, se qualcuno avesse ripreso la sua espressione durante l'annuncio nessuno avrebbe votato Moira, non c'era da stupirsi che non amasse Moira Queen, non dopo la minaccia che le aveva fatto, Moira era subdola e meschina, lo aveva capito dalla storia del terremoto, ma pensava che fosse cambiata dopo aver rischiato la pena di morte solo poche settimane prima. Il suo ricercato e amato isolamento durò ben poco, Felicity si stava guardando le punte delle sue favolose scarpe, favolose si, ma comode no, i tacchi erano belli ma dolorosi, mentre contemplava la punta lucida si passava distrattamente le mani sulla gonna cercando di stirare pieghe inesistenti.

-Si sta nascondendo signorina Smoak. - qualcuno aveva deciso di interrompere il suo isolamento, per sua fortuna non era stato né Oliver né Diggle, ma un altro uomo, uno di cui pensava potesse fidarsi.

-No, mi tengo in disparte, non vorrei che la mia espressione danneggiasse la signora Queen. - rispose sinceramente con una punta di astio nella voce.

-Se sorridesse non ci sarebbero problemi.- rispose cordiale l'uomo.

-Se sorridessi verrebbe dire che appoggio la candidatura della signora Queen. E non lo faccio. - rispose lei, aveva smesso di guardarsi le scarpe ora seguiva Oliver muoversi per la sala, cercando qualcosa o qualcuno.

-Secondo me sarebbe un ottimo sindaco.-

-Distrugge mezza città, mente, giura il falso ai figli. Minaccia. Beh sicuramente parte allenata. - lo sguardo severo del signor Steel si posò sul suo viso.

-Sei arrabbiata. - costatò lui.

-Perchè, dovrei? La signora Queen mi ha solo minacciata di svelare l'esistenza di Robert e di Hope a Oliver, perché dovrei essere arrabbiata. - rispose sarcasticamente, i suoi occhi erano ancora su Oliver che stava parlando con la madre e la sorella.

-Tu però sei andata da lei per la storia di Thea. -

-Non la stavo minacciando, le stavo dicendo che sapevo e che era meglio per lei se diceva la verità ai suoi figli. -

-E non pensi che sia arrivato il momento di dire anche tu la verità a Oliver? - chiese.

-Abbiamo già fatto questa conversazione. - Moira nel frattempo era salita sul palco insieme ad Oliver, le parole del ragazzo erano colme di orgoglio e di apprezzamento nei confronti della donna, se gli avesse detto la verità sarebbe finito tutto, avrebbe rovinato per sempre il loro rapporto e non era sicura di essere pronta ad essere la causa del l'odio di lui nei confronti della madre.

-Si, l'abbiamo già fatta, ma è passato più di un anno dal suo ritorno... -

-Non ha idea nemmeno di chi io sia...-

-Fa male... ma più aspetti meno scusanti avrai, buona giornata signorina Smoak.-

-Buona giornata a lei Signor Steel. -

Mentre osserva Oliver non poté fare a meno di ricordare quando aveva saputo del suo ritorno.

 

Era un giorno come un altro per Felicity, da quando aveva finito l'università la sua vita era decisamente migliorata, tornando nella sua città le sembrava che le difficoltà si fossero dimezzate. Aveva un bell'appartamento a due passi dal centro, un ottimo lavoro in una delle aziende più importanti della città, i bambini erano sani e belli, ma soprattutto chiusi a scuola fino alle cinque e mezzo. Altre tre ore e sarebbe uscita da li, sarebbe andata a recuperare le due sue pesti, avrebbero fatto la spesa tutti e tre insieme e poi a casa, dove mentre loro avrebbero continuato a demolirla lei avrebbe preparato qualcosa di buono per cena. Dopo aver sfamato le belve li avrebbe infilati in vasca giusto per togliere quelle tre o quattro tonnellate di terra che i due si erano portati a casa, puliti e profumati avrebbero fatto qualcosa di tranquillo, un film, un libro, un gioco e tante coccole, prima di infilarsi ognuno nel proprio letto e dormire fino al mattino dopo.

-Andiamo Felicity un caffè non ti potrà certo fare male! - una collega si affacciò alla porta.

-Se mi stai proponendo il caffè della sala relax potrebbe veramente uccidermi! - le due ridacchiarono mentre uscivano nel corridoio, ogni piano aveva la propria sala relax e quella era una fortuna, con tutta la gente che lavorava li dentro almeno non avrebbero dovuto fare a botte per bere il caffè. La sala relax del reparto informatico era piccola ma accogliente, la macchina del caffè qualche biscotto e qualche merendina nei mobilini, un frigo, perennemente vuoto e poi la televisione, un grande schermo piatto apparso una mattina dal niente.

La televisione era perennemente accesa senza audio, fu un caso che spinse Felicity a posare gli occhi sullo schermo.

-Impossibile.... Mettete l'audio! - tutti si erano voltati a guardarla prima di prestare attenzione alla televisione, le parole gracchianti della giornalista lasciarono tutti i presenti senza parole, dopo cinque anni Oliver Queen sbucava fuori da un isola sperduta nell'oceano ancora in vita.

-E' vivo... - balbettò incredula, sentiva il cuore batterle all'impazzata, sapeva che era vivo, lei ne era certa non aveva mai perso la speranza.

-Felicity Smoak? Il signor Steel ti vuole nel suo ufficio. - un impiegato aveva fatto capolino e trovandola le aveva recapitato il messaggio.

-Ora vado. - con il cuore ancora in subbuglio e le gambe malferme si diresse verso l'ascensore. Appena uscita dall'ascensore Walter Steel le fece cenno di entrare nel suo ufficio, era al telefono con qualcuno e sembrava intento a rassicurare l'interlocutore su qualcosa.

-Si... non prima di un paio di ore. Sarò li con te. Ora devo andare ci vediamo tra poco. - chiuse la chiamata e fece cenno a Felicity di sedersi.

-Posso sapere che cosa è successo? - si accomodò, non poteva stare in piedi le gambe le tremavano ancora.

-Hanno trovato Oliver. - annuii, lo sapeva, lo aveva appena saputo dalla televisione.

-Ma non sembri sorpresa. -

-L'ho sentito ora alla televisione. - sorrise riconoscente per quel gesto, non era obbligato a informarla, lei non era nessuno, si era rifiutata di chiedere di dare ai bambini il cognome Queen, lei non era legata a quella famiglia, lui quindi non era obbligato a dirle nulla.

-Tra qualche ora arriverà all'ospedale. Vuole venire? - scosse la testa decisa.

-No! Lui non credo che... beh non credo nemmeno che si ricordi di me. - la sua mente analitica sapeva che era altamente probabile, quasi scontato, che Oliver non ricordasse della ragazzina che l'aveva aiutato a passare l'esame, ma nel suo cuore ci sperava, sperava che lui si ricordasse di lei.

-Gli dirai di Robert e Hope? -

-Non lo so...-

-E' suo diritto. -

-E' appena tornato dopo cinque anni passati su un isola deserta, non credo sia il momento giusto per comparire e dirgli che ha due figli pestiferi. - ridacchiò sperando di alleggerire la tensione.

-So che è ingiusto, ma sono figli mie, Oliver, non sa niente, non è giusto rovinargli la vita.- aggiunse.

-Un giorno dovrai dirglielo, sono suoi figli e loro meritano di conoscere il loro padre. -

-Ricordo Oliver Queen, e non credo di sbagliare dicendo che non si perderanno niente di eclatante. Se dovessi scoprire che è cambiato e che si merita i figli allora sarò io stessa a dirglielo.-

-Non pensi di essere ingiusta? -

-Forse, ma li ho cresciuti io da sola, spetta a me scegliere. -

-Un giorno dovrai dirglielo. -

-Ci penserò, per ora lo lascio tornare alla vita normale. Con permesso.-

Continua..

Ecco il decimo capitolo, Felicity era quasi pronta a rivelare ad Oliver il segreto della madre ma anche questa volta non ce l'ha fatta... povera ragazza.
Walter e il party... chi sente puzza di bruciato alzi la mano! (date libero sfogo alle vostre teorie e scrivetele me avida di teorie, lo sapete che io amo le vostre teorie)
Oliver, beh Oliver -preoccupato-geloso-iperprotettivo-Queen sta dando di matto, per fortuna c'è Diggle che cerca di farlo ragionare, Diggle dovrebbe lasciare l'idea di fare la guardia del corpo/ autista dovrebbe aprire uno studio come consulente matrimoniale!
non recensite più perchè? è brutta? noiosa? poco interessante? scontata? troppo fuori dai personaggi? O.o cioè mi avete abituato male lo sapete quindi ora non che 7/8 recensioni siano poche, ma se penso a "solo strane coincidenze" 7/8 sono la metà di quelle che ricevevo... ç_ç (comunque non mi sto lagnando (lamentando) era per capire! )
un bacione buona visione a chi segue Arrow in diretta a chi lo guarda il giorno dopo con i sub (IO)!
ci vediamo mercoledì!
Mia
   
 
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