Non piove, oggi.
Sono tre anni che non piove, questo giorno.
Sono vestito bene, sai che mi piace vestirmi bene. E so che probabilmente mi staresti già prendendo in giro, se solo potessi.
Ho preso i fiori, i tuoi preferiti. So che sono da 'femminucce', e tu non lo sei, vero A.?
Però so che ti piacevano, quindi li ho presi.
Fa caldo, c'è un bel sole. Allento un po' la cravatta, fa veramente caldo.
È un caso che faccia sempre così caldo questo giorno?
No, io credo di no.
Sento la ghiaia sotto i miei passi. E penso a quel giorno di quanto? Venti anni fa?
Ci siamo conosciuti a soli tre anni, inseparabili da allora.
Sei stata il mio appoggio, A.
E io sono stato il tuo.
Ti ho voluto bene. Ti voglio bene
Ne hai passate tante, tante davvero. E ti sei rialzata. E se non riuscivi ad alzarti io ero sempre lì, un passo alla tua sinistra.
Perchè eri tu la destra tra noi due, A. La mano più forte, quella portante. È sempre stato così.
Alzo gli occhi al cielo. Azzurro. È lo stesso azzurro dei tuoi occhi, A. Sei tu che mi stai guardando?
Mi ricordo il tuo sguardo, sempre luccicante, sempre allegro, sempre beffardo. Poche volte ti concedevi di mostrarti dolce.
La vedevi come una debolezza. E tu non sei debole, vero A.?
No, certo che no. Tu sei una roccia. Peccato che anche le rocce si sgretolano se il vento tira troppo forte.
Mi fermo. Mi inginocchio. La tua foto mi sorride, uno dei tuoi rari sorrisi spontanei e non ironici.
Coglievi l'ironia in tutto, vero A.?
Hai il naso arricciato, gli occhi socchiusi, e sorridi.
Sorrido alla tua foto. E passo le dita sull'incisione.
Quelle due date troppo, troppo vicine.
1991-2011
Anche i forti cedono, vero A.?
Cambio i fiori nel vaso. E accanto ci poso l'ennesima lettera.
Mi manchi, A.
Mi manca la mia migliore amica.
Ed eccolo, come ogni volta. Quel vento leggero.
Sei tu che mi rispondi, A.? Spero di sì.

Ti voglio bene.