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Autore: _Naira    29/10/2014    2 recensioni
Storia sviluppata dalla one shot: 'she', personaggi:
•Naira: capelli biondi tinti di rosso, occhi azzurri, anoressica.
•Marco: capelli neri schiariti dal sole, occhi cioccolato e verdi, fisico mozzafiato.
•Angelo: capelli neri, occhi azzurri, papà di Marco.
•Isabel: capelli biondo scuro con shatush, occhi verdi/nocciola, migliore amica di Naira.
•Aldo: capelli grigi, occhi scuri, pastore amico di Angelo che ha visto crescere i 3 ragazzi.
•Ale: capelli marroni, occhi scuri, amico di Marco e Naira.
•Giacumassu: capelli grigi, occhi scuri, pastore amico di Aldo e Angelo.
Trama:
Questa storia parla di come un ragazzo riesca a tirare fuori una ragazza dall'anoressia, di come l'amore e l'amicizia, se veri, riescano a vincere su tutto.
Spero vi piaccia :) _Naira.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Non ci fu un solo minuto di quella notte magica in cui si staccò da me; sentivo il suo respiro regolare, il suo battito tranquillo, il suo calore che mi accompagnarono fino all'indomani, non so che ora fosse quando si alzò, mi lasciò un dolce bacio sulla fronte e sgaiattolò via, aspettai un paio di minuti dopodiché provai ad alzarmi, crollai per terra, tirai un pugno al parquet tentando di rialzarmi, niente da fare, dopo qualche istante sentii delle braccia sollevarmi senza fatica, mi fecero venire i brividi in tutto il corpo, riconoscevo quel contatto, sorrisi e lo guardai grata, fece per rimettermi sul letto ma lo bloccai.
"Voglio andare a cavallo." Sussurrai per non svegliare la mia migliore amica.
"Ma sei pazza?! Non ti reggi in piede." Disse Marco sottovoce.
"Sarò seduta, ti prego." Lo supplicai.
"Oh! Va bene, va bene! Ma sali con me." Concluse tirandomi su di peso e portando in bagno.
Mi portò i vestiti per poi uscire, mi cambiai con non poca fatica, finito lo chiamai, mi prese in braccio, mi sedette sul camion e partimmo; mi portò sulle nostre montagne, erano più di 6 anni che non ci andavo, mi ero dimenticata di quanto fossero belle, di quanta pace erano capaci di regalarti, di quanto si potesse respirare, di quanto queste montagne, questi posti inospitali ed incontaminati erano in grado di portare un sorriso dove prima c'erano le lacrime, di portare pace dove prima c'era caos, respiro dove c'era apnea, vita dove c'era morte.
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Respirai a pieni polmoni mentre aspettavo che Marco scaricasse Gordon, mi prese in braccio mettendomi in sella, dopodiché saltò dietro di me, passò il suo braccio intorno alla mia vita stringendomi contro il suo corpo.
"Sei pronta?" Soffiò sul mio collo, il mio cuore impazzì, tutti i miei muscoli si contrassero, mimai un si deglutendo a vuoto, lui prese le redini facendo partire lo stallone, cavalcammo tutto il giorno lungo le pendici innevate, punzecchiandoci di tanto in tanto, ridendo, scherzando e parlando di qualsiasi cosa,osservando stambecchi, aquile, lepri, vedemmo anche un lupo, ero felice, ammaliata da questi spettacoli, al tramonto riucimmo ad intravedere il mare sbucare timido in fondo alle montagne. A quello psicopatico venne l'idea di fermarsi a dormire quassù, lo squadrai scettica lui mise dli occhi dolci e mi convinse.
Pulimmo il camion, demmo da mangiare a Gordon, prendemmo il sacco a pelo e ci coricammo su una distesa innevata a guardare le stelle.
"Dici che se allungo la mano le tocco?" Chiesi sottovoce.
"Perché parli sottovoce?" Domandò col mio stesso tono.
"Potrei farti la stessa domanda." Lo punzecchiai sarcastica, sbuffò per poi sorridermi.
"Com'era la tua nuova casa?" Continuò guardandomi.
"Non come questa, era caotica, indaffarata, piena di possibilità per tutti ma non era questa, avevo dimenticato la bellezza quanto fossi legta a questi magnifici posti. Grazie per avermelo ricordato." Conclusi girandomi verso di lui che mi guardò sorridendo.
Pochi minuti dopo Gordon arrivò coricandosi dietro di noi che usammo il suo corpo come cuscino, appoggiò la testa sulle mie gambe e si mise a dormire, passammo tutta la notte così; con gli occhi puntati nel cielo appoggiati ad un bestione nero che risaltava sul manto nevoso, quando il sole sbucò timidamente lo stallone tirò su la testa e si alzò seguito da noi due che raggiungemmo il camion sistemando tutto, dopodiché partimmo per tornare a casa. Quando arrivammo trovammo i pastori preoccupati ed incazzati neri, ops! Non li avevamo avvisati! 
Ci fecero un'ora e mezza di cazziatone, poi mi concessero di farmi dormire un paio d'ore, dissero che qualcosa era cambiato in me, che sembravo rinata; non avevano tutti i torti.
Lui mi stava salvando a poco a poco senza neanche accorgersene, peccato che da lì a poco si sarebbe sposato, trasferito, avrebbe creato una famiglia con lei. 
Quei 4 giorni furono più brevi di quanto potessi immaginare, avevo fatto enormi progressi, camminavo bene, avevo addirittura preso un paio di chili,  cavalcavo Gordon ogni giorno, ridevo! Ancora non mi sembrava vero che mi ricordassi cosa significasse ridere, come si faceva; poi quella sera il mio mondo crollò. 





Spazio autrice 
Scusate il ritardo, chiedo umilmente perdono, spero vi sia piaciuto e come al solito aspetto i vostri pareri: )
Un bacione la vostra _Naira.
 :)
  
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