METODO SPERIMENTALE

Osservazione del fenomeno

-Sai a che sto pensando Shikamaru?-

-Come potrei saperlo? Di certo a quanto seccante sia passare l’ora del pranzo a guardare le nuvole-

-No, stavo pensando al tuo sensei- il tono noncurante di Temari non mise in allarme lo shinobi che grugnì in risposta.

-Al tuo sensei e a Kurenai-san. Tu mi hai detto che si comportavano come se tra loro non esistesse nessuna relazione, giusto?-

Il ragazzo annuì leggermente.

Formulazione di ipotesi

-E secondo te, come sarebbe stato un loro bacio se davvero non  fossero stati realmente insieme? Cioè un bacio tra due persone può cambiare se c’è o non c’è il sentimento?-

-Ma si può sapere che razza di pensieri fai?-

Temari lo guardò fisso. Esigeva una risposta.

-E cosa vuoi che ne sappia io?-

Sperimentazione

-Infatti, tu non hai nessuna esperienza…- sussurrò la ragazza quasi a se stessa.

-Se per questo nemmeno tu! Siamo entrambi sullo stesso piano –

Temari si alzò di scatto –Hai ragione! Quindi siamo entrambi al punto di partenza!-

La bionda lo guardo per una manciata di secondi prima di proferire –Voglio vedere se c’è differenza tra questi due baci-

Shikamaru aveva chiuso gli occhi incurante dei pensieri seccanti della collega.

-Devo baciare due ragazzi uno con sentimento e l’altro senza e confrontarli..-

-Trovo difficile che tu riesca a collezionare due poveri uomini. Soprattutto il primo- sogghignò il moro.

-Allora dovrei aspettare che tu mi sappia dire i risultati? Faccio prima a chiederlo a Kankuro-

-Le marionette non so ammesse- replicò in rimando

-Baka!- esclamò ridendo Temari.

Si ributtò sull’erba persa nei suoi pensieri.

 Erano ormai passati quindici minuti, presto sarebbero tornati a fare rapporto all’Hokage.

Illuminata da un pensiero fulmineo la kunoichi si rimise a sedere.

-Ma oggi non hai proprio voglia di stare ferma eh?- osservò lo shinobi con tono irritato.

-Baciami- disse Temari guardando il ragazzo.

-Cosa?-

-Baciami-

-Perché?-

-Così avrò almeno il bacio senza sentimento-

-Vai ad importunare qualcun altro-

-Dai…che ti costa..-

-Fatica-

-Non penso proprio-

-E invece si-

-Ti prego-

-Ma ci tieni così tanto? Ti sei accorta che mi stai supplicando?-

-Che rompi palle. Va beh troverò qualcun altro-

-No..uff..che seccatura…va bene.-

Infastidito si sedette. Non sapeva che fare.

-Non ho tutto il giorno, sai- disse la ragazza impaziente.

Shikamaru disarmato continuava a fissarla. Le fissava gli occhi e voleva avvicinarsi al suo viso.

-Mettiti s’impegno anche te, però- replicò acido.

Guarda te cosa non si fa per….

La ragazza evitava di stabilire un contatto visivo con lo shinobi.

-Almeno guardami negli occhi, devo fare tutto io?-

Con una smorfia Temari si decise a guardarlo. Ora anche il suo viso si avvinava sempre più a quello del moro.

Il fenomeno? Attrazione di gravità. Watson

Le labbra arrivarono a toccarsi, unirsi, muoversi in simbiosi. I visi premersi l’uno contro l’altro per necessità come se da quel legame dovesse dipendere la loro esistenza.

Raccolgo i dati e li elaboro con metodo matematico-statistico

Si divisero a malincuore, ma si divisero.

I ragazzi entrambi un po’ ansanti si osservarono quasi come due belve nell’arena.

Erano vicini. Troppo vicini. Troppo per due amici. Troppo per una bacio senza amore. Troppo volevano riunirsi.

Fu il ragazzo il primo a rompere il silenzio: -Allora?-

-Cosa?- rispose mormorando la ragazza.

-La prima parte dell’esperimento…-

-Penso non sia valida- dichiarò sorridendo

Temari, non sorridere, ti prego se no io…

-Perché?-

-Avevo detto che il primo doveva essere senza sentimento-

-Sei sicura?- chiese Shikamaru increspando le labbra.

-Si- pigolò Temari.

Sorrise di nuovo.

…ti bacerò ancora

Verifica

Lo shinobi alzò una mano verso il viso di lei, lo fece avvinare al suo. Sfiorò le sue labbra poi le prese con veemenza. Temari rispose con ugual volontà di mettere tutta se stessa in quel unione.

Rigore scientifico, di certo.

Legge

La ragazza aveva posato le braccia intorno al collo di lui che la teneva stretta.

Si sentì in lontananza la torre dell’orologio che gli richiamava al dovere. La bionda si alzò e pulì il kimono con rapidi movimenti delle mani.

Come al solito di malavoglia Shikamaru seguì il suo esempio.

-Beh, uno ce l’ho. Ora è meglio che vada a procurami l’altro- sostenne la kunoichi mentre scendeva dalla collina.

-Non ci provare- disse il ragazzo dietro di lei scandendo le parole.

-Ma non ancora risolto il mio dubbio-

-Te lo risolvo io- disse sicuro –C’è differenza-

-Su che base lo affermi?-

-Nessuna-

-Allora dovrò proprio accertarmene io- sbottò ridendo.

-Non ci provare- ripetè Shikamaru arrivando al suo fianco.

-Non vedo perché no- la ragazza divertita gli arruffò i capelli.

Sbuffando le prese la mano, gliela stinse e lascio che esse penzolassero in mezzo a loro

- Perché ora sei mia-