Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: bAgHiNa_93    19/10/2008    1 recensioni
...solo in quel momento la guardò attentamente. Non era molto alta, ma aveva dei lunghi capelli castani che le cadevano sulle spalle e un sorriso dolcissimo. Ma la cosa che più lo colpì furono i suoi occhi: due grandi e intensi occhi verdi … Bill era rimasto incantato da quegli occhi e continuava a fissarli perso, senza dire alcuna parola. - emh… posso… aiutarla??- ripeté la ragazza confusa da quello sguardo...
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Rimase tutta la notte seduta su quella sedia. Il viso bagnato da lacrime amare di consapevolezza. Quel ragazzo era forse la cosa più bella che le era stata data dopo una vita piena di dolore, ma nonostante tutto, la mente, infame, non faceva altro che ricordarle il peso che il suo cuore aveva dovuto sopportare per tanto tempo. Le immagini scorrevano nitide davanti ai suoi occhi, impossibili da cancellare: il ragazzo che amava, il ragazzo con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita, il ragazzo che le aveva dato tutto ciò di cui aveva bisogno e poi .. e poi l’aveva abbandonata, lasciandole solo il suo corpo freddo sul bordo dell’asfalto in una terribile e indelebile giornata uggiosa. Scosse la testa, senza riuscire a soffocare le lacrime che continuavano a scendere incessantemente arrossandole le guance. Non voleva perdere anche Bill. Non voleva che anche lui la lasciasse sola in un mondo che aveva saputo darle solo dispiacere. Sapeva che lui non aveva tempo per l’amore e che presto se ne sarebbe andato per continuare ad inseguire il suo sogno, ma ormai era troppo tardi. Lui le era entrato nel cuore quando mise piede per la prima volta nel negozio e non ci poteva fare niente. Non pensava che a lui e non faceva altro che darsi inutili colpe. Scosse di nuovo la testa e guardò l’orologio. Erano le sei di mattina e dopo poche ore sarebbe iniziato il suo turno di lavoro. Si alzò, si fece un lungo bagno caldo, si preparò e poi, dopo essere uscita di casa, si diresse all’albergo trattenendo le ultime lacrime che le erano rimaste in corpo.

...

Bill invece si addormentò subito, cullato dai dolci lineamenti del viso di Fra che aveva impressi nella testa. La mattina seguente si alzò controvoglia dal letto sentendo qualcuno bussare insistentemente alla porta. - David???? – disse il ragazzo sbalordito:- ma che ci fai qui?! Non dovevi venire lunedì mattina prima della partenza?? – - si lo so … ma c’è stato un imprevisto e dobbiamo partire domani mattina … - - domani mattina?!?!?! – - si mi dispiace, ho già avvertito anche gli altri. È successo un casino con il tour bus, quindi domani mattina ci aspetta un treno che da Milano ci porta direttamente a Berlino e … - - si ma … perché proprio domani???? – disse Bill sconvolto. - Bill è solo un giorno prima … che ti cambia? – - mi cambia invece!!!- concluse il moro sbattendo la porta in faccia al suo manager. Non poteva essere vero. Quella era l’ultima giornata che rimaneva lì insieme a Fra e poi sarebbe partito e non l’avrebbe più rivista. Iniziò a mettere a soqquadro la stanza illudendosi che fosse solo un brutto sogno da cui presto si sarebbe svegliato, ma purtroppo non era così. Non scese a fare colazione e nemmeno a pranzare. Rimase lì, senza sapere cosa fare, senza sapere cosa pensare. Verso le due qualcuno bussò di nuovo alla porta. Bill non ci fece caso. - Bill aprì questa cazzo di porta!!! – disse il fratello bussando più forte. Il cantante rassegnato andò ad aprire. - … immagino tu abbia parlato con David … - disse Tom osservando la camera. Bill non rispose così continuò: - senti, io so quello che stai provando … ma, purtroppo è così e non ci puoi fare niente … - - Si ma Tom io … - - lo so Bill – lo interruppe il fratello:- ma se questo è davvero l’ultimo giorno che stai qui … lo vuoi davvero passare chiuso in camera a spaccare tutto invece di andare da lei? .. – Bill alzò lo sguardo e osservò il fratello. Ancora una volta aveva ragione. Allora gli sorrise, prese la giacca, lo abbracciò ed uscì dalla stanza. Si precipitò in strada. Iniziò a camminare e a camminare. Ogni passo si faceva più leggero e veloce, fino a che si ritrovò a correre senza accorgersene. Poi, tutto d’un tratto, cominciò a rallentare fino a fermarsi. Vide la sua figura riflessa sul vetro e dietro quel vetro vide la giacca. Quella che lo aveva incantato, che lo aveva spinto ad entrare nel negozio, che lo aveva portato da lei e che alla fine non aveva neanche comprato. Sorrise tristemente lasciando che il suo sguardo si perdesse nel vuoto. Poi, come tornato in sé, aprì con forza la porta e iniziò a camminare con decisione verso di lei. Non le lasciò neanche il tempo di pensare: le afferrò il volto con le mani accaldate e la baciò con rabbia, frenesia, passione. La strinse forte contro il suo petto, mentre un’innocua lacrima gli rigò il viso. Fra era del tutto inconscia di quello che stava succedendo, ma quel contatto gli dava quella sicurezza che per anni gli era mancata. Il respiro di Bill si fece pesante, sempre più pesante. Lasciò la sua presa con delicatezza, facendo allontanare con estrema fragilità il corpo della ragazza dal suo. Facendolo chiuse gli occhi, senza dare importanza al segno del suo dolore, ancora lì, impresso sulla sua guancia. Piano piano il suo respiro tornò regolare, allora riaprì gli occhi, cercando immediatamente quelli confusi di Fra. In quell’istante il sangue gli si gelò nelle vene e il suo cuore smise di battere per diversi minuti. Espirò profondamente. Il sangue riprese a scorrere e le parole uscirono veloci, immediate. - domani mattina parto – Boom!!! Fra si sentì il mondo caderle addosso senza pietà. - ca … capisco – disse lei socchiudendo le palpebre. - io ti giuro … ho fatto di tutto per poter restare ma … non posso – - lo so .. – - ti prego non odiarmi … ti prego non farlo – - Bill, io non potrei mai odiarti, mai! – Le loro labbra si unirono di nuovo. Il sole penetrava debolmente dall’ingresso illuminando i loro visi, i loro corpi. I corpi che dopo solo una manciata di inutili ore si sarebbero divisi … forse per un mese, forse per un anno, o forse per sempre. Tutto successe davanti agli sguardi inconsapevoli di chi era lì solo per acquistare un vestito per una festa o un maglione che sostituisse quello vecchio. Ma a loro non importava … nulla ormai aveva più importanza.

Ciauuuuuuu!!! Eccomi qui con un altro capitolo. Mi scuso in anticipo se sarò lenta ad aggiornare, ma si sa … purtroppo lo studio viene prima >.< Ringrazio angeli neri che sta seguendo e recensendo la mia storia, sono contentissima che ti piaccia, miki483 e angeli neri per avermi inserito tra i preferiti e tutti quelli che hanno anche solamente letto la mia fic. Spero che la mia storia vi piaccia e che recensiate in tanti per farmi sapere quello che pensate. Un bacione^^


  
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