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Autore: FiammaOssidrica    30/10/2014    0 recensioni
" Non erano passati neppure tre giorni da quando lui le aveva detto chiaramente di avere un’altra donna. Asia non aveva voluto sapere il suo nome, di dove fosse o di quale odore profumassero i suoi capelli. Non sapeva neppure il loro colore, se fosse alta o bassa, se avesse le lentiggini, se preferisse le stagioni calde a quelle fredde e quale fosse il suo colore preferito.
Non sapeva nulla di lei, forse non avrebbe mai avuto una risposta a quelle domande, eppure quella donna si era presa tutto quello che aveva sempre potuto dire di conoscere. Quella donna, forse più bella, intelligente e affascinante di lei, le aveva portato via, neanche faticando più di tanto, ogni suo progetto. "
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I giorni continuavano a passare, e Asia cercava in tutti i modi di trovare scuse plausibili al suo aspetto malandato, persino al lavoro, dove nessuno avrebbe dovuto far caso a lei.
Se ne stava lì, dietro il bancone, guardando i clienti che entravano nel negozio e che, ogni tanto, le chiedevano informazioni su quello o quell’altro prodotto, se il mascara facesse davvero sembrare le ciglia come in figura, se lo smalto resistesse davvero per una settimana, perché si sa quanta poca credibilità avevano ormai le pubblicità.
Asia si mostrava sempre sorridente, educata, persino paziente con i clienti più difficili, offrendosi spesso di dare loro una dimostrazione allo specchio. Loro ringraziavano, portavano felici i loro oggetti alla cassa e lei glieli impacchettava, la solita routine che non le era mai parsa così tanto noiosa come in quei giorni.
Il fatto era che ora tutto era cambiato: quando rientrava a casa non vedeva più Marco sul divano, con il sorriso accogliente, che le chiedeva come fosse andata la giornata. Ora quando apriva la serratura della porta e abbassava il chiavistello si ritrovava in una stanza buia, con le tapparelle abbassate e i caloriferi spenti.
Una casa fredda e spoglia, come il suo cuore.
Mancava quasi mezz’ora alla fine del suo turno, e lei continuava a fingere che tra lei e Marco andasse tutto bene, persino quando Elisa, l’altra sua collega, le aveva chiesto come andassero le cose.
- Tutto bene – aveva risposto prontamente, sorridendo forse un po’ troppo forzatamente.
Non lo aveva confessato a nessuno, le pareva di essere stata umiliata, sostituita, da un’altra donna. Forse sarebbe stato quasi più dignitoso scoprirli insieme e lasciarlo di persona, Asia sapeva che era solo un piccolo dettaglio per sentirsi un po’ più donna, ma non riusciva a sopportare quella situazione.
Il fatto era che non riusciva a odiarlo per il modo in cui se n’era andato, perché, anche nonostante tutto il vuoto che aveva lasciato, anche in quell’occasione si era dimostrato sincero.
Non le aveva rinfacciato nulla, né si era mostrato scortese o confuso sul da farsi, no.
Anche andandosene l’aveva fatto in modo dolce, quasi in punta di piedi, come se all’improvviso, nel cuore della notte, avesse deciso di lasciarla e di non tornare mai più. Le aveva confessato la verità, anche se, per quanto Asia si odiasse per pensare quelle cose, forse lei avrebbe preferito non saperlo.
Vivere con un uomo, forse addirittura sposarlo, senza essere al corrente della sua doppia vita con un’altra.
Che pensiero spregevole, persino per una donna come lei che non si era mai accontentata di niente nella sua vita, mai. Eppure Marco era proprio il pilastro che la teneva in piedi, il ragazzo, l’uomo, che teneva insieme la sua figura di ragazza che durante quegli anni si era evoluta in una donna.
Una donna: come considerarsi tale?
Certo, ormai aveva una casa, un lavoro, una macchina, uno stipendio fisso, era quasi sempre in regola con i pagamenti e riusciva persino, certe volte, a permettersi qualcosa per se stessa.
Asia, esteticamente, era una donna adulta e, fino a un mese fa, tutte le sue amiche avrebbero scommesso che fosse prossima al matrimonio. In realtà erano diversi mesi che lei fantasticava sopra quest’idea, forse un figlio subito dopo, in fondo Marco aveva un posto sicuro da quasi tre anni, e poi aveva sempre avuto la vocazione da mamma.
Mentre tutte le sue amiche, dopo l’Università, avevano in mente di viaggiare o di far carriera, Asia pensava che il suo più grande desiderio fosse quello di formare una famiglia con l’uomo che amava più di chiunque altro.
Buffo come spesso, durante la vita, le nostre previsioni si rivelino totalmente sbagliate rispetto a quello che realmente accade. Forse perché certe volte desideriamo fin troppo raggiungere determinati obiettivi, e questo genera una strana reazione a catena nell’universo che ci lascia inermi, allo sbaraglio. E non c’è cosa più triste nella vita che realizzare che i tuoi desideri più profondi non verranno mai esauditi.
- 20, 50 – disse Asia, battendo sopra la cassa il prezzo di alcuni cosmetici acquistati dalla donna di fronte a lei. – Vuole provare anche la nuova linea di mascara?
La donna pareva titubante, come chi, davanti a un’offerta, non sa in che modo risponde per non apparire scortese.
Alla fine rifiutò, come la maggior parte della gente a cui lo chiedeva, ma in fondo quello era il suo lavoro.
– Grazie e buona giornata – la salutò Asia, strappando lo scontrino e inserendolo nel sacchetto della donna.
La guardò allontanarsi da sola, chiedendosi per qualche secondo se almeno lei avesse qualcuno da cui tornare a casa.
– Sono le sei e mezza – esordì Elisa, avvicinandosi alla cassa. – Dai ti do il cambio, vai a casa.
In realtà Asia non aveva proprio nessuna fretta a tornare in una casa vuota, ma neppure di stare in mezzo a tutte quelle persone che la facevano sentire ancora più sola.
– Sicura? – Chiese conferma, accertandosi che non fosse un peso.
– Vai, sparisci – Le disse lei, accompagnando il tutto da un gesto della mano. – Salutami Marco – concluse, facendole l’occhiolino.
Ecco, il nome era bastato per farla sussultare.
Prima di dare troppo nell’occhio sorrise e sparì nella stanza dietro il bancone, prendendo il giubbotto verde e la sciarpa.
– A domani – la salutò Elisa, e lei ricambiò, immergendosi nella folla di persone del centro commerciale.
In realtà le erano sempre piaciuti quei posti, soprattutto sotto Natale e nel periodo invernale, quando iniziavano i saldi e ovunque le vetrine si riempivano di decorazioni.
Le piaceva andarci con le amiche e passarci l’intero pomeriggio, come usavano fare da adolescenti, quando ancora avevano il coprifuoco. Eppure, nonostante amasse passeggiare all’interno dei centri commerciali, quel giorno non era proprio dell’umore adatto.
Prese in mano il cellulare da dentro la tasca del giubbotto e controllò il display: 1 Nuovo Messaggio.

7/01        17.53
Da: Davide
Ciao Asia, Marco mi ha detto tutto. Posso passare da te più tardi?
E’ importante, Ciao.


Eppure, per un attimo, ed era stato un attimo soltanto, Asia aveva sperato fosse Marco.
Davide era un loro amico comune, molto più affezionato a Marco che a lei, eppure era stato carino da parte sua farsi sentire.
Non aveva voglia di vedere qualcuno che le ricordasse Lui, eppure sapeva che se avesse rifiutato avrebbe ammesso a se stessa di non valere niente senza quella relazione.
No, Davide l’avrebbe trovata in forma, sorridente: era ora di recuperare un po’ di dignità.

Continua...

  
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