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Autore: Mariam Kasinaga    30/10/2014    3 recensioni
Non avrebbe augurato buona notte a suo nipote, ma avrebbe avuto la sua vendetta.
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senilità

Giappone XVII sec

Voci concitate risuonavano in strada, entrando nella ryokan attraverso le finestre aperte. L'esecuzione aveva appena avuto luogo, ma in molti avevano deciso di sostare nel grande spiazzo davanti al palazzo dello Shogun per osservare gli Intoccabili raccogliere il corpo del condannato e buttarlo in malo modo su un carro trainato da buoi. Nella ryokan, come se si trovasse in un bolla al di fuori del tempo e dello spazio, regnava il silenzio: il chiacchiericcio delle persone si disperdevano, lasciando spazio al rassicurante scoppiettio del fuoco e al suono secco delle ciotole che la vecchia proprietaria stava impilando con cura.

Quella mattina si era alzata di buon'ora, come faceva ormai da anni, aveva consumato una colazione leggera e, dopo aver servito da mangiare ai clienti, si era dedicata alla pulizia delle stanze. Quella sera, come sempre, avrebbe mangiato una ciotola di riso, pregato all'altare dei suoi antenati e si sarebbe coricata.

Non avrebbe augurato buona notte a suo nipote.
Durante i suoi ottanta anni aveva visto il proprio Paese cambiare profondamente: aveva conosciuto la paura durante gli scontri tra damyio, aveva visto il Tenno esiliato in un palazzo irraggiungibile e Tokugawa cavalcare vittorioso per le vie della città. Erano anni che aveva perso la forza e l'irrequietezza giovanile, ma gli Dei le avevano dato in cambio la pazienza. Le lacrime che sua figlia versava da giorni non avrebbero riportato a casa Koaku, ma lei conosceva un modo per dar pace all'anima di quel povero ragazzo.
In quei tempi nuovi, soprattutto nelle grandi città contagiate dalla malattia della modernità, sembrava che molti avessero dimenticato quante risorse nascoste possedessero quelli come lei.
L'anziana donna depose le ciotole su una mensola: "Gli anziani non hanno nulla da perdere, Ieyasu-sama" mormorò, rassettandosi la yukata e camminando fino alla soglia della ryokan. La sua vendetta sarebbe arrivata: forse tra qualche mese, magari tra tre anni, ma alla fine avrebbe colpito l'uomo che aveva osato mandare a morte un innocente. Si passò una mano sul volto rugoso ed uscì in strada. Aveva consumato molte lacrime per suo nipote, ma ora era arrivato il tempo d'agire. Avrebbe aspettato, proprio come aveva fatto lo Shogun, e, al momento opportuno, avrebbe agito.
Guardò il carretto drgli Intoccabili allontanarsi velocemente e si inchinò profondamente, incurante dello sguardo di disapprovazione di alcune guardie. Gli Dei le avrebbero dato tempo sufficiente, ne era sicura. Si concede sempre tempo a chi deve riparare un torto.
La virtù ed il difetto degli anziani è la loro proverbiale caparbietà. 

   
 
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