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Autore: Corney Shippers    31/10/2014    4 recensioni
Era estate nella bella cittadina di Peaceville, un piccolo paesino famoso per la sua calma e serenità, e molti bambini e ragazzi passavano la loro estate nell'allegro campeggio chiamato "Campo Peaceville".
Era un posto divertente dopo tutto, niente genitori che ti dicono "vai a fare amicizia", niente professori che ti rimproverano se ti distrai un secondo o se metti giù la penna perché ti è venuto un crampo alla mano, niente stress in pratica.
Solo qualche ragazzo, tra i 18 e i 20 anni, che si occupava di sorvegliarli e farli divertire.
I ragazzini adoravano stare con gli educatori e gli educatori adoravano stare con i ragazzi.
Ogni anno era sempre un divertimento per tutti andare in quel campo, ma quest’anno qualcosa avrebbe turbato fortemente quel simpatico clima sconvolgendo ogni cosa.
Genere: Horror, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mmmh… vediamo, che posso dire… diciamo solo che il falò di ieri sera è leggermente degenerato, ecco.
Forse qualcuno dovrebbe impedire ai gemelli di fare sempre la solita “generosa” offerta di mischiare alla coca cola della vodka, almeno il giorno in cui nessuno porta la birra e di conseguenza non abbiamo altro da bere. E ovviamente noi non dobbiamo necessariamente sbronzarci come degli alcolizzati, ma dettagli, siamo ragazzi dopotutto.
Il problema però è che, se come me non reggi bene l’alcool, potresti risvegliarti mezza nuda nel letto del tuo coinquilino avvinghiata a lui come se fosse un peluche di pezza.
Ma partiamo dall’inizio…

 
 
Che bella sensazione, non credo di aver mai dormito meglio di così! Sono sincera, mi sentò così bene, rilassata…
Lentamente apro gli occhi e sorrido alla nuova giornata. Sono rare le volte in cui mi sveglio presto di mia spontanea volontà, ma oggi mi sento particolarmen… aaah! -AAAH!- per lo spavento casco giù dal letto, ma Corey decide comunque di non svegliarsi, anzi, fa uno strano verso di disapprovazione e, dopo aver cambiato pigramente posizione, si tira le coperte fin sopra la nuca, tornando a ronfare come se nulla fosse -COREY!- esclamo mentre i miei occhi cominciano a prendere fuoco furiosi -Cosa vuoaaah…- lo vedo avvampare di colpo –…Laney!- dice tra lo scioccato e l’imbarazzato -Cosa stavi facendo?!- sputo acidamente afferrando il lembo del lenzuolo del letto di Corey e trascinandolo verso di me per coprimi il decolté.
Lo avevo già visto senza maglietta –cosa che, a dirla tutta, non mi dispiaceva affatto!- e forse lui era anche abituato a dormire in mutande, ma io no! E ritrovarmi seminuda davanti a lui è… imbarazzante! Argh, dov’è la mia maglietta?!
-Cosa faccio io? C’eri tu nel mio letto!- dice cercando di scusarsi. Tutto d’un tratto lui abbassa lo sguardo e allunga la mano dal suo lato del letto. Immediatamente il suo rossore svanisce, lasciando libero sfogo ad un odioso ghigno che vorrei volentieri levare da quella sua stupida faccia a furia di schiaffi!
–Hehe, ehi Lanes! Guarda cos’ho trovato!- esclama divertito, sventolando la mia canottiera nera -Dammela!- ribatto allungando una mano verso l’indumento, ma Corey me lo sottrae nuovamente, allora ringhio furiosa –COREY!- -Vienitela a prendere!- sghignazza. Quando fa così mi fa salire il crimine! Balzo con un inaspettata agilità sul suo letto, ma prima di poter afferrare la maglietta, cado addosso a lui. Dio vorrei sprofondare in questo momento…
-A-adesso me la ridai?- lo fisso negli occhi, e anche lui sembra fare lo stesso. Per un momento mi parve di averlo sconcertato…
-Tieni…- appena raggiunto il mio obbiettivo, mi fiondo in bagno.
Credo davvero che per un attimo, il mio cuore abbia perso un battito…
 

*******


Tutto il perimetro di quell’area del boschetto era delimitata dal nastro giallo della polizia, vietando l’accesso ai non autorizzati. Mio padre, insieme ad un gruppo di suoi colleghi, parlottavano tra loro mentre un’ambulanza portava via due barelle cui i corpi sopra erano coperti da dei lenzuoli. Sapevo che era successo ancora, ma addirittura due omicidi nello stesso colpo! Qui la faccenda si sta facendo sempre più seria.
Afferro la mano di Corey trascinandolo sulla scena del crimine.
-Papà!- -Laney!- ribatte lui quasi in tono di rimprovero camminandoci incontro -Cosa ci fai qui? Lo sai bene che non potete rimanere! Andate via!- -Papà aspetta, noi vogliamo sapere cos’è successo! Per favore…- -No! A casa facciamo i conti!- -Ma papà!- -Papà niente! Laney, fila a casa!- esclama di rimando strizzando un occhio, ma io continuo a non capire. Alla fine, dopo interminabili interpretazioni andate a vuoto -della serie: tu cerchi di dirmi qualcosa!- capisco.
-Oooh!- ammiccai di rimando, che scema! Dovevo solo “leggere tra le righe” -Okay papà come vuoi, ne riparliamo a casa, adesso hai evidentemente di meglio da fare- Corey mi fissa allibito, probabilmente non capendo una virgola di quello che credo di aver perfettamente capito io, ma glielo spiegherò dopo, lontano da qui, e soprattutto lontano da quegli impiccioni rompiscatole dei colleghi di mio padre…
 

*******


-Quel serial killer è uno schizzato! Uccidere in questo modo così brutale quattro povere ragazze innocenti…- dico distrattamente mentre il “polpettone” (così definito dalle donne della mensa) scivolava nel piatto attraverso i denti della mia forchetta.
Allontano da me quello schifo immangiabile, probabilmente con un’espressione disgustata che avrebbe fatto sbellicare chiunque. Infatti: -Ahahah Laney che faccia!- esclama il mio amico qui, indicandomi e ridendo come un cretino, ritornando poi ad avere il suo atteggiamento serio e impacciato che aveva acquistato da quella mattina -Ah sì?- dico in tono di sfida, mentre con la forchetta gli spalmo un po’ di polpettone sul naso -Ma che fai?!- esclama lui, cercando di tirarsi indietro ma senza successo poiché ormai io avevo prontamente compiuto la mia missione… il suo naso era totalmente imbrattato da polpettone spazzatura!
-Ti faccio assaggiare il polpettone…- rispondo io sarcastica -È delizioso!- ribatte con altrettanta ironia, sciogliendo un’aspirina per il mal di testa nel bicchiere d’acqua di fronte a lui -Perfetto! Perché io non lo finisco!- spingo il piatto verso di lui che respinge quell’obbrobrio al limite della sopportazione. Con il mal di testa e la situazione, tra di noi si è formata una tensione quasi elettrica!
Chissà poi cosa ci facevo e come ci sono finita nel suo letto stamattina? Dio probabilmente adesso sto arrossendo come una svampita! Sento che le mie guance vanno a fuoco! Presto Laney cambia argomento!!
-Emh… dopo dobbiamo esaminare la scena del crimine…- è la prima cosa che mi viene in mente e devo dire di essere piacevolmente sorpresa dalla mia naturalezza! Corey manda giù il contenuto del bicchiere, semi disgustato -Okay. A proposito, di che parlavate te e tuo padre poco fa? Sembravate così strani. E poi tu non ti arrendi mai così facilmente di fronte ad un “no”!- chiede poi, tornando a prestare la sua attenzione al suo toast bruciacchiato -Oh, solo che a casa, ci dirà tutto quello che hanno scoperto oggi, o meglio, credo sia così… Cavolo, credo che la mia testa tra poco esploderà…- dico coprendomi il viso con le mani. È tutta la mattina che sto con questa orribile sensazione… -Già!- ribatte Corey stupito –Vedo del fumo fuoriuscire dalle tue orecchie!- ah, ah... ma come mi sto divertendo! -E questa doveva essere una battuta spiritosa?- chiedo da dietro le mani -Esattamente!- conferma lui. Sospiro rassegnata, spero solo per Corey che il serial killer non prenda di mira autori di pessime battute… 
 

*******


Sto aspettando Corey, fuori dal bagno dei ragazzi (visto che la nostra baracca è lontana da dove eravamo noi), mentre cerco di analizzare i vari sospettati della lista, vediamo:

-Nick Mallory, delitto passionale: dopo una brutta serata decide di uccidere la sua ragazza perché non accetta un rifiuto. Ci può stare.

-Mina Beff, invidia: tutta la fama alla sua “migliore amica”, mentre lei? Niente! Fa solo da zerbino per accontentare i capricci di una ragazzina viziata senza niente in cambio. Potrebbe essere, se non contiamo che è morta…

Cancello questo punto dalla lista e sospiro riponendo il mio taccuino nello zainetto. Davvero è tutto qui? Solo un sospettato?!
-Adesso basta!- -Lenny aspetta…- sento due voci vicino a me.
Non faccio in tempo a girarmi per vedere cosa succede che una mano mi blocca l’avambraccio, spingendomi contro il muro -Ehi! Ma che fai idiota!- ribatto spingendolo lontano da me, ma lui sembra improvvisamente più forte e mi blocca contro il muro senza lasciarmi via d’uscita -Prima Mina, adesso anche Kim e Konnie…- dice Lenny. Ha gli occhi lucidi, si intuisce benissimo che anche se sta cercando di fare il duro ha il cuore a pezzi -… Si può sapere perché tutto questo succede quando tu arrivi qui?!- sentendomi queste accuse rimango a bocca spalancata. Gli do uno spintone per allontanarlo, questa volta con successo -Cosa stai insinuando razza di cretino?!- sputo indignata. Lui si avvicina di più -Giochi a fare la detective ma alla fine chi ci assicura che non ci sei tu dietro a tutti questi omicidi! Perché dovremmo fidarci di te, eh?-
-Ma tu sei pazzo! Quando è stata uccisa Trina io neanche c’ero!-
-Assassina!-
-Schizzato!-
Ad un tratto mi colpisce allo stomaco, ed io cado a terra. Non mi aspettavo una reazione simile… Mi arriva un altro calcio, questa volta più in alto.
-Stai lontano da noi!- dice. Io tossisco e se quello che finisce a terra non è sangue allora non so cosa possa essere.
D’un tratto non capisco più niente; riesco solo a distinguere le voci, una parecchio familiare, quella di Corey, si fa sempre più vicina in un impeto di rabbia e io non posso che sentirmi sollevata.
-Cosa sta succedendo qui?- ringhia -Tieni a bada la tua ragazza Riffin, non ci fidiamo di lei!-
Sento che mi sta per arrivare l’ennesimo calcio quando… mi sembra di vedere Corey afferrare Lenny per il colletto della maglietta verde, e spingerlo contro il muro per poi tirargli un pugno dritto in un occhio, o lì vicino. Non lo so, vedo un po’ sfuocato. Sento la voce di Carrie che lo supplica i due di smettere di litigare, poi, più niente.
 
 
*******


Dopo un’ora passata in infermeria (che ormai sta diventando la mia seconda casa) accompagnata da Carrie torniamo dai ragazzi.
In poco tempo, lì vicino al bagno dei maschi, si era formata una vasta folla di ragazzi, tra cui i nostri amici, Kin e Kon che cercarono di fermare la rissa.
Corey ovviamente, smette di fare quello che stava facendo solo quando mi vede arrivare e lascia la lotta preoccupandosi di accompagnarmi alla baracca.
 
 
*******
 
 
-Hai un’altra aspirina?- chiedo a Corey per poi volgere un’occhiata all’orologio sul muro: tra mezz’ora mio padre sarebbe passato per raccontarci quello che sa e Corey, in qualche modo, deve assolutamente coprire quel suo esagerato graffio sulla guancia, oppure sarà mio padre a farci il terzo grado su cosa fosse successo, e adesso proprio non è il momento.
-Sì, sono sullo scaffale in alto- -Okay!- ovviamente “lo scaffale in alto” è troppo in alto perfino per Corey, figuriamoci per me!
Mi allungo verso l’alto, afferrando il bordo inferiore del mobiletto, quando… -AAAH!- quel coso stava per colpirmi! -Cos’è successo?- chiede preoccupato lui -Quel coso stava per colpirmi!- si avvicina a  me, per esaminare meglio cosa mi stava per cascare addosso, poi dice -È il piede di porco di Kin…- analizza sorridendo timidamente -E cosa ci fa nella tua dispensa?!- lo aggredisco prendendolo per il colletto -Poteva uccidermi!!!- -Hehe, calma pulce! Non è successo niente!- dice alzando le mani davanti a sé come per proteggersi dalla mia furia –Sai cosa? Adesso vado da Kin e glielo restituisco!- faccio sbollire il mio atteggiamento omicida e sospiro, non riesco ad arrabbiarmi con questo stupido ed adorabile idiota…
-Va bene…- acconsento e, dopo aver risposto al saluto con un cenno della mano, torno a cercare le pastiglie… eccole! Ne prendo subito una, prima se ne va questo fastidioso mal di testa prima potrò condurre una normale conversazione con mio padre –Aspetta!- fermo Corey prima che potesse aprire la porta -Cosa?- chiede lui -Lo sai che hai una guancia messa di merda, vero?- -Sì, e tu lo sai di avere ancora la bocca sporca di sangue?- istintivamente porto le mani alle labbra per coprirmi –Scherzo pulce!- -Pensi davvero di essere spiritoso tu!?- ribatto scontrosa. Lui si strinse nelle spalle avvicinandosi sempre di più a me con fare di sfida. Sospiro sconfitta girando la testa per non guardarlo e lui, dopo essersi fatto scappare un sorriso, si gira verso la porta.
–Comunque grazie per quello che hai fatto per me oggi, ma la prossima volta…- -Cercherò di non fargli troppo male, sì…- finisce lui con un moto di orgoglio -… Stavo per dire di non farti ammazzare!- rido io –Vieni qui un attimo che ti sistemo quella guancia-
Mi allontano a prendere l’alcool disinfettante e un pezzo di cotone dal bagno, poi torno da Corey e preparo il necessario per evitargli un’infezione o cose simili.
-Per favore Lanes- comincia con voce altezzosa –Io sono Corey Riffin, niente può…aaah!- dice facendosi sfuggire un grido, mentre inizio a poggiargli il cotone sulla guancia rossa -Dicevi?- sorrisi soddisfatta. Lui strizzò gli occhi, per non far trapassare nemmeno una lacrima -Niente. Sto zitto.-
Rimaniamo così a guardarci per un po’, poi sposto il cotone e gli accarezzo una guancia. Non posso crederci che si sia preso questa batosta per me…
-Tu come stai invece?- chiede. Io faccio spallucce. Ho ancora lo stomaco in subbuglio e sono sicura che se avessi mangiato qualcosa a pranzo probabilmente ora lo avrei rimesso, ma a parte questo sto bene.
-Tutto a posto…- -Meno male. Era, così strano il comportamento di Lenny oggi… di solito è un ragazzo tranquillo- -Era distrutto, Corey. Ha perso due delle sue migliori amiche, probabilmente aveva solo paura…- -Lo difendi anche?- sbotta Corey stupito –Quello ti stava facendo a pezzi!- sospiro -Lo so, la cosa peggiore è che sospetta di me! Di me, capisci!?- dico abbassando lo sguardo -Tranquilla, tu non hai fatto niente di male…- cerca di consolarmi -Sì questo lo so…-
Restiamo così per un po’, l’uno di fronte all’altra, con la testa china fissa sul pavimento…
-Allora io, porto questo a Kin, e poi torno!- rompe improvvisamente il silenzio lui –Okay, ma fa presto! Mio padre sarà qui a momenti!- -Ci sarò!- e detto questo apre la porta e se ne va.
 
 
*******


-Laney?- mi chiama una voce molto familiare. Ciò che avrei voluto ribattere è “Va via sto dormendo!”, ma dalle mie labbra fuoriesce solo una sottospecie di mormorio.
Visto che la voce insiste, mi tocca scacciarla agitando le mani –in un modo che a me sarà pur sembrato convincente, ma che avrebbe solo fatto ridere il mio “importunatore”- e tentando invano di colpirla -Laney, svegliati dai!- questo tono così gentile e premuroso ma allo stesso tempo fermo mi ricorda così tanto quello di mia madre.
Mi manca tanto, dovrei telefonarle… ma poi cosa le direi? “Ciao mamma! Scusa se sono scappata di casa, ma dovevo assolutamente scoprire chi è questo serial killer che a quanto pare sta prendendo di mira tutte le ragazze che ci sono al campus!”. Sì sarebbe un’idea, ma mi sa che non reggerebbe.
-LANEY!!!- a quel grido io tiro un urlo e cado giù dal letto. Appena apro gli occhi vedo davanti a me il faccione paffuto di mio padre che mi scruta divertito
–Ti sei addormentata?- chiede cercando di trattenersi dal ridere senza un contegno -A quanto pare…- ribatto io asciugandomi un angolo delle labbra… -Sei qui da molto?- -Sono appena arrivato- -Okay, aspettami un attimo qui…-.
Corro in bagno a sciacquarmi il viso con l’acqua gelida per svegliarmi e, quando sono sicura di essere più che sveglia, torno da mio padre.
-Vuoi qualcosa?- -Acqua- pronuncia distrattamente mentre scruta con sufficienza la “casa” –Agli ordini. Ecco qui, tieni- dico versandogli un bicchiere d’acqua -Grazie- dice.
Mi siedo vicino a lui e comincio a fissarlo mentre manda giù il bicchiere d’acqua come quando a sei anni lo fissavo in attesa di farmi comprare le mie caramelle preferite.
Mio padre detesta essere messo alle strette, tipo ora, quindi inghiotte l’acqua come se non ci fosse un domani e mi guarda sorridendo.
-Allooora…?- sorrido io. Lui ricambia ridendo fra se e se -Le vittime sono Kim e Konnie Kagami- dice. Beh, fin qui lo sapevo pure io –Le conoscevi?- io annuisco seria –Sono state ritrovate nel bosco. Secondo l’autopsia l’ora del decesso è: 22:15 di ieri sera- annuisco per far capire che lo sto seguendo –Si, probabilmente stavano venendo al falò- -Falò?- ripete mio padre con affare interrogativo -Sì, avevamo organizzato una cosa simile, lo facciamo quasi ogni sera- -Laney!- mi rimprovera –Stai scherzando vero?! Esci la sera mentre sai che c’è un serial killer a piede libero!?- -Forse hai ragione…- -Certo che ho ragione!!- -Arma del delitto?- intervengo prima che parta la ramanzina -Konnie Kagami aveva una mannaia conficcata nel cranio- -Una mannaia?!- dico stupita. Mio padre annuisce –Già. Una trappola di basso livello ma… mortale- -E Kim invece?- -L’abbiamo trovata in una fossa vicina alla sorella. Probabilmente ci è caduta. Nel suo sangue sono state trovate tracce di veleno, crediamo che la causa sia una vipera…- -…Una vipera? Qui? In questo posto ci sono, o meglio, c’erano dei bambini! Dovrebbe essere un posto “sicuro”. Non possono esserci serpenti!- -Non serpenti selvatici almeno- specifica lui lasciandomi interdetta.
In quel momento Corey entra dalla porta.
-Ehi, salve signor Penn- saluta lui ricevendo un segno da parte di mio padre -Core, a quanto pare abbiamo delle… novità!-
 
 
 
Angolo Autrici:
 
 
Marty: Ed eccoci tornate con il nuovo capitolo di questa long!
 
Laney: Già, ci dispiace per il ritardo, ma non è facile scrivere con la scuola, lo sapete no? Almeno gli autori :)
 
Marty: Esatto… Specialmente quando certa gente ti fa scherzi dicendo che non vuole più scrivere storie, vero Laney?

Laney: Scusaaa!!! Era suo scherzo!! :(
 
Marty: Già, dillo agli altri ;)
 
Corey: Ma il tuo cervello come funziona?! Tre secondi fa eri arrabbiata e adesso fai l’occhiolino?!
 
Laney: Ora capisci cosa provo io quando sento i tuoi piani?
 
Corey: Già… è frustrante…
 

Laney: -.-
 
Marty: Si, ero arrabbiata, ma con la mia Lanes non posso restare arrabbiata :)
 
Laney: Ooowwh, vieni qui ^-^
 
Marty: Mh-mh… Comincia a correre babba ;)
 
Laney: O.o”
 
Marty: Muahaha
 
Laney: Emh… Corey, Laney ci pensate voi? Vi prego!!!
 

Corey: Oook! :D
 
Laney: Laney e Marty ringraziano tutti coloro che seguono e recensiscono la storia
 
Corey: Sperano di continuare a divertirvi e ad avvincervi con questa long e di vedere le vostre recensioni e tutto il resto che ora non ricordo ^-^”
 
Laney: Ora vi salutiamo, vai Core! ;)
 
Corey: Grazie ragazzi, è stato bello! :D
 

*sottovoce all’orecchio di Laney, maliziosamente* Comunque potevi anche non fare tutte quelle scene prima nella storia, all’inizio del capitolo ;)

 
Laney: COREY!!!! O.O
 
   
 
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