Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: madmind    01/11/2014    3 recensioni
Il mondo di Louis sta cadendo a pezzi perché l'unica persona che abbia mai amato e che amerà per sempre se ne sta andando.
[2.302 parole]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avevo sempre odiato l’inverno, sin da quando ero piccolo. Non mi piaceva la neve, era solo fastidiosa. Guardavo tutti i ragazzini della mia età dalla mia finestra mentre si divertivano a costruire pupazzi di neve o intenti in una guerra tra di loro. Io non ci trovavo niente di speciale, forse non riuscivo ad apprezzare una stagione del genere, ma non era fatta per me.
Raffiguravo l’inverno come qualcosa di malvagio, che poteva farmi del male; ed era quello che era successo circa una decina di anni dopo.

12 settembre.

“Oh, avanti Harry. Devi mangiare qualcosa, non puoi saltare sempre i pasti come vuoi tu!” esclamai esausto alzando le braccia al cielo.
Non mangiava da giorni perché qualcosa non andava e lo sapevo, solo che era troppo testardo per dirmelo.
“Non ho fame, magari più tardi” nascose la faccia nel cuscino cercando di addormentarsi di nuovo, ma spostai le coperte sentendolo gemere in disapprovazione.
“No Harry, sono giorni che vai avanti così. Ora ti alzi e mangiamo insieme, okay?” mi guardò con un sopracciglio alzato, ma si arrese subito sbuffando “okay, okay.”
Scesi in cucina e preparai il suo piatto preferito, almeno lo avrebbe mangiato volentieri. Sentii la sedia dietro di me spostarsi ed un sonoro sbuffo contemporaneamente.
“Harry, mi dici cosa c’è che non va?” chiesi in modo dolce mentre fissava il cibo sotto al suo naso.
“Ho solo un po’ di mal di testa e nausea, nulla di cui preoccuparsi” mi rivolse un sorriso rassicurante ed io sospirai.
“Sei davvero sicuro? Tra una settimana comincia il tour e non vogliamo che tu ti ammali” si alzò per venire verso di me, ma notai che si fermò un attimo chiudendo gli occhi.
Mi alzai di scatto e mi avvicinai preoccupato “Harry, tutto okay? Stai male?” aprì gli occhi e scosse la testa “è tutto okay Lou. Non vedevo nulla per un attimo, ma ora è tutto apposto. Vado a riposarmi.”
Prima di andarsene velocemente mi baciò la guancia.
Il piatto era ancora pieno.

14 settembre.

“Tu hai seriamente bisogno di un dottore, ascoltami per una buona volta!” cercai di convincerlo mentre prendeva l’ennesima pastiglia per il mal di testa.
“Non puoi andare avanti così, sono preoccupato per te, ti prego Harry” supplicai avvicinandomi a lui qualche passo.
“Smettila Louis” mi guardò in faccia con un’espressione arrabbiata sul volto “non mi serve un dottore per un po’ di mal di testa! Smettila di occuparti di me.”
Indietreggiai di pochi passi, non mi aveva mai parlato in quel modo.
“Sono grande e vaccinato, so cosa faccio e non mi servi tu a dirmi cosa devo o non devo fare. Fatti un po’ da parte” posò il bicchiere nel lavandino e ritornò di nuovo nella sua stanza.
“Io cercavo solo di aiutarti..” sussurrai mentre una lacrima mi rigava il volto.
Mi appoggiai al bancone della cucina facendo un bel respiro, sarebbe andato tutto bene ed Harry avrebbe gestito le sue responsabilità.

Quella notte Harry si intrufolò nel mio letto abbracciandomi da dietro, “scusa non so cosa mi sia preso, perdonami.” Ma io l’avevo già fatto.

19 settembre.

“Ragazzi!” Niall corse verso di noi e ci abbracciò felice. “Come state? Non vedo l’ora di iniziare il tour, sarà pazzesco!” Gli sorrisi dolcemente guardando Harry che si allontanava lentamente per entrare nel tour bus.
“Ehi, ma che ha Harry?” mi chiese. “Sarà stanco” non fece più domande e mi aiutò a sistemare le valigie.
Salutai tutti gli altri, mi erano mancati in queste ultime settimane. Ci sedemmo tutti insieme (Harry compreso) e cominciammo a chiacchierare.
“Allora, come sono andate queste vacanze?” chiesi facendo passare lo sguardo ai tre ragazzi davanti a me.
“Tutto okay, sono rimasto a casa con la mia famiglia” spiegò Liam e gli altri dissero più o meno la stessa cosa.
“Niente feste? Non ci credo, avanti Niall!” lui rise e alzò le spalle.
“Bro, ovvio che ci sono andato, la birra irlandese mi mancava da morire! Mi sono messo a cantare Little Things quasi nudo con la chitarra in mezzo alla folla, un fantastico show!” Tutti ridemmo tranne Harry che aveva appoggiato il suo capo sulla mia spalla.
“Harry, qualcosa non va?” gli chiese Zayn preoccupato, il riccio alzò le spalle “mal di testa, meglio che vada a riposarmi.”
I ragazzi mi guardarono confuso dopo che Harry era sparito dalla loro visuale, “li ha praticamente ogni giorno, non so cosa fare, non vuole vedere un dottore” sospirai e Liam si sedette vicino a me circondando le mie spalle con un braccio.
“Andrà tutto bene, sarà solo lo stress per questo tour.” Annuii un po’ perplesso.

25 settembre.

I primi tre concerti erano andati a meraviglia. Ci eravamo divertiti e i fans erano stati calorosi come sempre.
Harry sembrava non avere più dolori alla testa e tutto stava andando liscio come l’olio.
“Pronti ragazzi?” ci incitò Niall mettendo la mano al centro; facemmo tutti la stessa cosa e dopo esserci guardati negli occhi urlammo “Spacchiamo!”
 Salimmo sul palco e la folla ci accolse riempiendoci di energie.

Mentre cantavo notai Harry correre dietro le quinte; guardai Zayn che mi si avvicinò velocemente sussurrandomi all’orecchio “deve vomitare, il cibo messicano non fa per lui!” ridacchiò, ma io mi incupì soltanto con mille dubbi in testa. Harry ritornò con un sorriso, tutto andò per il meglio.
Mi ricordai dopo che Harry non aveva nemmeno toccato cibo quella sera.

2 ottobre.

Harry si faceva sempre vedere meno. Ogni volta che uscivamo per incontrare un po’ di fans lui rimaneva sempre nel tour bus inventando una scusa. Usciva solo per i concerti ed i meet & greet.
Provai a parlargli, ma mi liquidava sempre con il fatto di essere occupato o di non voler parlare dei suoi mal di testa, perché si, ce li aveva ancora.
Nonostante facesse di tutto per nasconderlo, lui stava male  e non potevo sopportarlo.
Lui era il mio migliore amico, almeno credevo, e vederlo così mi distruggeva facendomi sentire inutile.

“Dobbiamo parlare” mi sedetti accanto a lui mentre guardava le sue menzioni di twitter “Lou, ti ho detto-” “No, ora mi stai a sentire” gli rubai il cellulare e lo costrinsi a guardarmi.
“Non mi piace che tu stia male, ok? Perché non ne parli? Io voglio aiutarti Harry, non è normale che tu debba soffrire così. Sono dannatamente preoccupato per te e tu non mi lasci fare nulla.”
Il suo sguardò si addolcì al suono di quelle parole e mi strinse forte contro il suo petto, “grazie Boo, andrà tutto bene. Starò bene.” Mi baciò la fronte e se ne andò.

15 ottobre.

Harry era spaventato da quella situazione, era così terrorizzato dal suo malessere che cercava in tutti i modi di scappare da quest’ultimo fingendo un sorriso. Ma non poté scappare quella sera.
Il concerto si stava rilevando uno dei migliori fino a quando Harry non svenne. Guardai il suo corpo sdraiato a terra e sentì il mio cuore perdere un battito, cosa cazzo era successo?
Mi accasciai a terra vicino a lui e lo strinsi tra le braccia, “cosa cazzo è successo?!” guardai Zayn di fronte a me con le lacrime agli occhi.
“N-non lo so, non è scivolato.. E’ solo svenuto.”
Tutta la folla era caduta in un profondo silenzio quando il pronto soccorso era salito sul parco per portare in ospedale Harry.
Io e i ragazzi li seguimmo in un silenzio tombale finché non arrivammo alla sala d’attesa dell’edificio.
“Merda, merda, merda, cosa gli stanno facendo?!” esclamai dalla rabbia mettendomi le mani fra i capelli. Niall si sedette vicino a me e mi strinse in un abbraccio “andrà tutto okay, Louis, stai tranquillo.” Scoppiai a piangere e non mi fermai finché non ci raggiunse un dottore.
“Siete dei parenti?” ci chiese, ci guardammo un po’ spaesati e Liam rispose “siamo i suoi migliori amici.” Il medico sospirò e ci portò in un angolo più riservato della stanza.
“So che non potrei dirvelo, ma devo farlo visto che i suoi parenti non sono qui.” Lo guardai con un’espressione confusa, cosa c’era di tanto preoccupante?
Prese un grande respiro. “Abbiamo fatto delle lastre al suo cranio, dato che non sapevamo se avesse sbattuto la testa o meno, ma abbiamo scoperto qualcos’altro.” Il mio cuore batteva all’impazzata e mi tremavano le gambe.
“Harry ha un tumore.” Quattro parole mi avevano attraversato come lame, le sentivo lentamente entrare nella mia pelle facendomi sempre più male. Il mondo mi era crollato addosso e io non sapevo cosa fare. Accorgendosi della mia reazione Liam mi strinse forte a sé e lì crollai definitivamente. “No, no, no, ti prego, dimmi che non è così, ti sto pregando” sussurrai contro al suo petto con la voce rotta dalle lacrime.
“Mi dispiace molto, ragazzi. Harry lo sa già, quando si è svegliato gliel’ho comunicato e credo lo abbia accettato. Non è terminale, quindi seguirà la chemioterapia e staremo a vedere.” Si congedò velocemente e tornò al suo lavoro.
Mi strinsi forte a Liam e lui mi fece sedere su un piccolo divano mentre riempivo la sua maglia di lacrime “Louis, è meglio che tu ti riposi ok?” mi alzò il viso costringendomi a guardarlo nei suoi occhi. Erano rossi per il pianto.
“Ma-“ “Fai solo come ti dico” Annuii e mi appoggiai alla sua spalla cercando un po’ di riposo.

16 ottobre.

Harry era steso su quel letto bianco, il volto girato verso di noi con un lieve sorriso. Lo ammirai nella sua bellezza per un attimo prima di abbracciarlo forte.
“Harry…” dissi sottovoce godendomi il suo profumo “è tutto okay tesoro, va tutto bene, non piangere” mi accarezzò la guancia staccandosi da me per poi salutare tutti gli altri.
“Come stai?” gli chiese Zayn stringendogli la mano “sto bene, credo? Non lo so, la notizia mi ha scosso, ma l’ho accettata. Non posso farci nulla, devo solo sperare e lottare ora.” Ci sorrise e le mie ginocchia tremarono ancora.
“Siamo qui con te Harry, non ti lasciamo per niente al mondo” lo assicurò Niall guardandolo con un sorriso.
“Oh, venite qui ad abbracciarmi.” Ci invitò tra le sue braccia e noi ci lasciammo stringere. Eravamo una famiglia.

20 novembre.

“Louis, mi porti a vedere le stelle?” mi chiese facendo alzare il mio sguardo dal libro che stavo leggendo.
Ormai i suoi ricci erano spariti e la sua carnagione era diventata pallida, ma per me era bellissimo lo stesso. Il nostro tour ormai era stato cancellato, ma i fans avevano perfettamente capito.
“Non posso Harry, lo sai” gli spiegai chiudendo il libro per poi rimetterlo nel mio zaino.
“Ti prego, non le vedo da più di un mese e mi mancano queste piccole cose” sospirai sconfitto, l’avrei fatto? Sì, perché avrei fatto qualunque cosa per lui.
“Cerchiamo di non farci scoprire però!” lo aiutai ad alzarsi dal letto e, sorreggendolo, lo portai silenziosamente fuori dall’edificio.
Alzò lo sguardo al cielo sorridendo al cielo e si sedette su uno dei gradini dell’ospedale “vieni, siediti qui accanto a me.”
Feci come disse e lui si appoggiò contro di me, lo avvolsi con un braccio e alzò un braccio verso il cielo indicando una stella.
“La vedi quella?” Annuii nonostante lui non mi potesse vedere. “E’ la più luminosa e scintillante, le ho dato un nome.”
Si girò verso di me e mi guardò negli occhi “Lo chiamata Louis, perché sei la mia stella più luminosa, quella che mi guiderà verso la giusta strada. E Louis, io… Ecco..” quello che feci fu solo baciarlo.
Baciarlo donandogli tutto l’amore che avevo, per farlo sentire amato, per fargli sentire che ero lì, accanto a lui e che lo amavo anche io, con tutto me stesso.
Lo baciai con le stelle che facevano da sfondo perché lui si meritava tutto questo: si meritava tutto l’amore del mondo.

24 dicembre.

Il mio compleanno lo passai in ospedale con i ragazzi e la mia famiglia, capivano la situazione e mi avevano assecondato.
Harry peggiorava, ma cercava di non darlo a vedere per non farci preoccupare.
“Sto qui io, stanotte, va bene ragazzi?” Annuirono e mi abbracciarono prima di andarsene.
“Prenditi cura di lui, Louis” mia madre mi strinse forte e mi lasciò un bacio sulla guancia, stessa cosa fecero le mie sorelle. “Lo farò mamma, non preoccuparti.”
Quando rimanemmo solo io e lui mi accennò di sdraiarsi accanto al suo corpo. “Qualche problema Harry?” chiesi dolcemente mentre accarezzavo la sua guancia, lui mi sorrise “No, voglio solo fare l’amore con te.”
Il mio cuore batteva all’impazzata e un grande sorriso fece spazio sul mio volto, “sei sicuro, Harry?” annuì prima di baciarmi dolcemente.
Quella notte ebbi il più bel regalo che abbai mai ricevuto: l’amore della mia vita. Quella notte lo feci sentire amato, bello, meraviglioso. Ci misi passione e tutto quello che potevo dargli. Quella notte il mio cuore batteva per lui.
Gli dimostrai tutto quello che provavo, ogni minimo sentimento che mi provocava, gli regalai sorrisi, baci, sussurri. Ogni minuto gli mormoravo un ‘ti amo’ per fargli sapere non me ne sarei andato ed lui mi posava la mia mano sul suo petto per sentire il suo cuore battere, come per dimostrarmi che lui era vivo, che non stavo sognando.
Quella notte gli regalai il mio cuore e da quel momento in poi sapevo che non me lo avrebbe più consegnato di nuovo.

15 gennaio.

Quando entrai nella stanza Harry era freddo come ghiaccio. Mi avvicinai a lui e gli accarezzai il viso osservandolo con gli occhi pieni di lacrime. Posai due dita sulle labbra che bramavo ogni giorno sempre di più e mi avvicinai per baciarle un’ultima volta. Premetti il pulsante per chiamare una delle infermiere e mi abbassai verso il suo orecchio.
“Ti amo e ti amerò per sempre, amore mio. Grazie per essere tutto quello che ho sempre desiderato. Aspettami, un giorno arriverò anche io.”
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: madmind