Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: RegalGina    01/11/2014    1 recensioni
[Crossover] Once Upon a time / Pirati dei caraibi
Cosa sarebbe successo se dopo aver attraversato il portale per inseguire Greg e Tamara, Regina Mills fosse stata catapultata a bordo di una nave pirata anziché sull'isola che non c'è con i suoi compagni di viaggio?
"Nessuna traccia dello sceriffo Swan, nessuna traccia del signore oscuro, nessuna traccia degli imbranati… Solo una ciurma di sporchi pirati in fermento. Nessuno sembrò notarla, c’era molta agitazione sul ponte. Cercò Killian con lo sguardo, ma anche di lui, nemmeno l’ombra."
E se il capitano di quella nave pirata non fosse stato altro che il famoso Capitan Jack Sparrow? Un uomo pieno di segreti e di misteri da scoprire. Regina si ritroverà in condizioni di dover lottare per tornare nel suo mondo, da suo figlio Henry, in un luogo dove nessuno è a conoscenza della magia... O così pare.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Redenzione

Jack si avvicinò a suo figlio allungando una mano verso la sua guancia.
- Killian… - disse con un filo di voce – sei davvero tu… -
- Ma che bella riunione di famiglia! – esclamò una voce. Tutti si voltarono in cerca di colui che aveva parlato, ma a parte loro, non sembrava esserci nessun’altro. Era una voce giovane, metallica, maliziosa.
- Chi ha parlato? Mostrati se hai il coraggio! – Esclamò Mary Margaret suscitando lo stupore di tutti.
Nessuno rispose.
- È lui. È Peter Pan – disse Hook con una voce tombale. - Non fidatevi di lui, per nessun motivo. Qualsiasi cosa vi dica. Ha l’aspetto di un bambino, ma è la creatura più malvagia che possa esistere. –
- Non sei per niente gentile Killian… È così che si trattano i vecchi amici? –
- Mostrati se hai il coraggio, codardo! – esclamò Hook.
Si udì un rumore di passi nel folto della foresta, ma provenivano da una direzione indistinta. I rami degli alberi iniziarono a muoversi, il vento a fischiare, il cielo sembrava scurirsi.
D’un tratto un tonfo fece voltare tutti verso un’unica direzione, come se qualcuno fosse inciampato. Regina non esitò, fece una sfera di fuoco e la scagliò in quella direzione, ma essa non fece in tempo ad arrivare a destinazione che si dissolse nel nulla. Dal cespuglio emerse una figura esile e minuta:
- Ehi attenta a giocare col fuoco, potresti incendiare tutta la foresta sai? E in quel caso non ci sarebbe più scampo. Ne per voi. Ne per il tuo piccolo Henry. –
- Non nominare… - le parole le morirono in gola quando una morsa invisibile le cinse la gola e la scaraventò contro un albero vicino. Emma e Jack si precipitarono in suo soccorso mentre Hook sguainava la spada e la puntava contro Pan. Sapeva che di fronte alla sua magia non gli sarebbe servita a niente, ma avrebbe fatto di tutto per aiutare Emma a ritrovare il suo bambino. Per non parlare della rivelazione di poco prima: non se ne parlava di morire prima di averci visto un po’ più chiaro.
- Dicci dov’è Henry e ce ne andremo senza farti del male – sapeva che quelle minacce erano completamente inutili, ma doveva in qualche modo sbloccare la situazione per cercare di ottenere qualche indizio.
- Ancora non l’hai capito Killian? Nessuno lascia l’isola se non lo decido io. Te ne se andato solo perché serviva ai miei scopi e… come puoi ben vedere, non te ne sei nemmeno andato definitivamente visto che ora sei ancora qui! – disse Pan con aria sfacciata. I suoi occhi lasciavano costantemente trapelare uno sguardo di sfida al quale il pirata era sempre stato incapace di resistere. – So che la tua fidanzata e la sua cara mammina sono molto brave a seguire le tracce. Beh, provate a seguire queste! – In un attimo si volatilizzò e nello stesso istante apparvero delle impronte sulla terra umida che andavano verso la direzione opposta dalla quale erano venuti.
Intanto Regina era riuscita a riprendersi ed Emma disse:
- Io non mi fido. E se fosse una trappola? –
- Trappola o no, è l’unica pista che abbiamo – replicò seccata Regina – a meno che lei non abbia una soluzione migliore per ritrovare nostro figlio Miss Swan! –
- Calma Regina, non c’è bisogno di scaldarsi… - intervenne Mary Margaret – Emma, credo che abbia ragione. Per ora è la soluzione migliore. Non possiamo fare altro che seguire queste tracce e tenerci pronti ad ogni evenienza. – Emma annuì rassegnata.
Si incamminarono nella direzione indicata dagli indizi di Pan, ma Jack trattenne Hook in coda al gruppo per cercare di parlargli.
- Non voglio parlare con te – disse Uncino accelerando il passo.
- Killian, aspetta! – Jack lo trattenne per un braccio. Hook si girò bruscamente:
- Non m’importa se sei mio padre o no! – aveva quasi urlato – se anche fosse così, non potrei dire altro se non che ti odio, perché mi hai abbandonato costringendomi ad una vita orribile! Guarda cosa sono diventato per colpa tua. Ho perso una mano, ho perso una donna. Non avresti dovuto abbandonarmi… - Si teneva dentro quelle parole da anni. L’uomo a cui Jack l’aveva affidato quando ancora era convinto di fare ritorno gli aveva raccontato la verità, nient’altro che la verità: che suo padre se n’era andato per cercare l’immortalità, ma che prima o poi sarebbe tornato. Killian non aveva mai perso la speranza di rivederlo, in fondo l’unico desiderio di tutti i bambini orfani è quello di avere una famiglia, ma non gli aveva mai perdonato di averlo abbandonato a se stesso. Aveva dovuto farsi strada da solo in un mondo in cui nulla era regalato, nulla veniva scontato, in cui ogni cosa aveva un prezzo, non solo la magia. Tutto quello che aveva costruito, l’aveva costruito grazie alle sue sole forze, ed aveva sofferto per questo. Ed ora, trovarsi davanti all’uomo che gli aveva regalato la sua assenza per trecento anni lo feriva, più di quanto avrebbe potuto immaginare. Era come se tutte le cicatrici causate da sofferenze passate si fossero riaperte ed in quel momento per Killian l’unico colpevole era lui, suo padre.
Jack rimase impietrito di fronte a quelle parole. Si era immaginato molte volte come avrebbe potuto essere l’incontro con suo figlio, ma mai avrebbe potuto pensare che si sarebbe svolto così.
- …Mi dispiace – riuscì solo a dire. Ma quando vide che Hook gli stava di nuovo voltando le spalle per raggiungere gli altri, lo trattenne un’altra volta dicendogli: - quello che ho fatto è imperdonabile, ma ti giuro figlio mio, avrei voluto tornare da te. Per tutti questi anni non ho fatto altro che lottare per ritornare in questo mondo ma, dannazione, non esisteva il modo! Regina è stata la mia occasione e non appena l’ho trovata mi sono fiondato dritto sulla mia meta per conquistare il mio obiettivo, nonostante le possibilità di ritrovarti fossero… quasi nulle. – La sua voce tremava – Non chiederò il tuo perdono Killian. Voglio solo cercare di essere un buon padre, anche se… anche se forse è troppo tardi. –
- Beh “padre”, lo è. – affermò Hook con uno sguardo glaciale scandendo precisamente ogni singola sillaba.
- Non m’importa quello che pensi figliolo. Finalmente ho l’occasione di dimostrare che sono un brav’uomo. Non rifarò lo stesso errore che ho fatto in passato – Uncino lo guardava in cagnesco ma in fondo ai suoi occhi iniziò a diradarsi un velo di compassione per quell’uomo visibilmente contrito. Si sforzò però di ricacciarlo indietro, si liberò dalla sua presa e si voltò per raggiungere Emma.
Jack rimase solo in fondo al gruppo. Si sentiva maledettamente solo, suo figlio lo aveva respinto, niente aveva più senso ormai. Si ricredette quando Regina si materializzò di fianco a lui. Eccola la sua luce. Lei non l’aveva solo aiutato a tornare in un mondo pieno di magia, era anche stata la sua speranza ed in quel momento si rese conto che lo era ancora.
- Cosa fai adesso, ti metti ad origliare? –
- Non ho potuto fare a meno… Lasciagli tempo, Uncino è fatto così, è cocciuto. Fa sempre di testa sua e soprattutto, fa sempre quello che più gli conviene. Perciò se vuoi un consiglio, l’unico modo che hai per avvicinarti a lui è fare in modo che la situazione vada tutta a suo vantaggio. – Jack annuì, ma non poté fare a meno di notare che Regina si era cambiata d’abito: si era rimessa il tailleur blu che aveva non appena era giunta sulla sua nave. Ma come diavolo faceva a stare comoda in quei vestiti? Per non parlare delle scarpe, era un mistero come potesse camminare con i tacchi nel folto della foresta. Si tenne per lui tutte quelle considerazioni e si voltò a seguire la comitiva, subito seguito da Regina.
 
Giunsero in uno spiazzo libero dagli alberi, circondato da rocce scheggiate. Il paesaggio era sgombro e si vedeva il mare in lontananza. Era l’alba, il sole stava per sorgere ed il cielo iniziava a schiarirsi all’orizzonte. In quel luogo le tracce lasciate da Pan si erano interrotte ed erano indecisi sul da farsi.
- L’avevo detto che ci avrebbe ingannati! – esclamò Emma visibilmente irritata – abbiamo perso solo del tempo prezioso, lui non vuole condurci da Henry, sta giocando con noi! Vuole farci girare in tondo! –
- Se c’è una cosa che conosco di Peter Pan – intervenne Hook – è che niente di quello che fa è casuale. Tutto fa parte di un piano più grande: tutto sta a scoprire qual è… -
- E quindi cosa suggerisci di fare? – disse Charming.
- Aspettare. Aspettare che ci dia altre istruzioni. Se siamo giunti qui è perché era esattamente quello che voleva. Dobbiamo scoprire cos’ha in mente, altrimenti possiamo anche dire addio a qualsiasi possibilità di ritrovare Henry. –
- Non sei cambiato di una virgola capitano, sempre perspicace! – esclamò la voce di Pan dalla cima della roccia più alta. D’un tratto, dagli spazi tra una roccia e l’altra emersero delle figure scure e minute, ostruendo le uniche vie d’uscita dalla radura.
- I bimbi sperduti… - sussurrò Emma.
- Siete in maggioranza, sei sleale Pan! – gridò Uncino.
- Vuoi dirmi che due streghe, due pirati, una fuorilegge ed un principe non sono in grado di fronteggiare qualche bambino? Mi sembra di capire che hai PAURA Killian… Non è così? –
- Come osi darmi della strega?! – esclamò Regina, ma Pan la ignorò e aggiunse:
- Apriamo le danze? – All’udire quelle parole i bimbi sperduti si lanciarono all’attacco. Erano armati di lance, archi e balestre.
Lo scontro scoppiò violento, i ragazzini erano aggressivi e non avevano alcuna pietà. Emma e Regina avevano iniziato a collaborare con la magia ma inspiegabilmente quasi nessuno dei  loro attacchi andava a segno. Anche Charming e Mary Margaret si coprivano le spalle a vicenda, mentre invece Jack e Hook combattevano separatamente fino a quando non si ritrovarono schiena contro schiena. Poi improvvisamente un lampo scagliato da un Peter Pan divertito si diresse verso padre e figlio, che furono costretti a separarsi. Uncino si ritrovò spalle al muro accerchiato da tre bimbi sperduti, uno dei quali gli puntava una balestra in mezzo agli occhi. Quando Jack se ne accorse fu accecato dalla rabbia. Maledizione, aveva appena ritrovato suo figlio, doveva aiutarlo! Ma prima doveva liberarsi dei nemici che accerchiavano lui. Un bagliore viola balenò davanti ai suoi occhi e li fece cadere a terra. Jack si voltò nella direzione da cui l’attacco era pervenuto e vide Regina che gli faceva l’occhiolino. Ringraziandola con lo sguardo si voltò per andare correre incontro ad Hook. Si accorse che la freccia stava per essere scagliata. Cosa poteva fare? Se avesse colpito il bimbo armato la freccia sarebbe scoccata e lo avrebbe colpito comunque.
Si lanciò, urlando il nome di suo figlio. Lo spinse via, la freccia fortunatamente lo mancò. Killian cadde a terra, ma il rumore del suo corpo che cadeva non era stato l’unico tonfo: Jack si accasciò e quando aprì gli occhi vide che la balestra in mano al bimbo era scarica. La freccia era stata scoccata.
Improvvisamente fu come se la scena si fosse congelata. Sotto ordine di Pan i bambini smisero di combattere e si ritirarono nella foresta. Pan si volatilizzò emettendo una risata malefica.
Cosa stava succedendo? Jack non riusciva a rendersi conto.
Poi, in un attimo, il dolore divenne lancinante. Il torace gli doleva come se qualcuno glielo stesse lacerando. Vide la freccia che doveva essere destinata a suo figlio conficcata in mezzo alle sue costole. Respirava a fatica. Era stato colpito. Sentì due mani prendergli il volto e vide due occhi grandi ed azzurri di fronte ai suoi. Riconobbe quello sguardo. Suo figlio stava bene e lui gli aveva salvato la vita, sacrificandosi per lui.
- Padre… Padre, no! – Uncino non credeva alle sue parole, lo stava chiamando padre. Poche ore prima aveva giurato che non lo avrebbe mai perdonato, ma ora si rese conto di aver sbagliato. Si rese conto di non aver gioito del ritorno di suo padre quando poteva. Ed ora era lì di fronte a lui, morente a causa sua.
- Killian… Mi dispiace – riuscì a malapena a farfugliare Jack mentre esalava i suoi ultimi respiri.
- Padre io… Ti perdono. – disse Hook scoppiando in lacrime.
Tutto intorno a Jack divenne buio. Si rese conto che stava morendo, ma non importava perché ora sapeva che nonostante tutti gli errori che aveva commesso durante la sua lunga vita, suo figlio lo aveva perdonato. Forse questo non sarebbe servito a redimerlo completamente.
Se non altro negli ultimi attimi della sua vita si era finalmente comportato da padre.
 
Il lutto appena vissuto stroncò l’entusiasmo di tutti, ma fu anche ciò che infuse loro una nuova forza per andare avanti nella loro impresa. Hook si rese finalmente conto che nella vita non era importante la continua ricerca di tesori: quello che veramente contava erano le bellezze che si avevano sotto gli occhi tutti i giorni: non ci si rende conto della loro importanza finché non le si perde.
Regina dal canto suo era nuovamente rimasta senza un lieto fine. Sembrava che non appena riuscisse ad ottenerlo qualcuno glielo portasse via, come se il destino si divertisse a giocare con lei. Forse tutto quello che doveva fare era dimenticarsi dei vecchi rancori ed imparare ad amare di nuovo, completamente, come faceva la Regina di un tempo prima di diventare cattiva. In questo modo la forza del suo amore sarebbe stata talmente forte da impedire a chiunque di strapparle di nuovo le persone che amava. Fu questa convinzione ad infonderle un coraggio nuovo, basato sulla fiducia nei suoi alleati, che l’avrebbe portata a ritrovare il suo bambino e a riprendersi il suo lieto fine rubato. Certo, non sarebbe stato facile cambiare, ma ciò che era successo negli ultimi mesi aveva già iniziato a cambiarla nel profondo ed ora che ne aveva davvero la consapevolezza, era l’occasione per dimostrarlo veramente.
Il gruppo si incamminò nell’ignoto della foresta, coeso e determinato più che mai a trovare Henry, e la storia continuò così come tutti noi la conosciamo.  





Lo so, Jack muore... E' una cosa tristissima, una fine inaspettata, ma qualche tempo fa qualcuno di molto importante mi disse: "è la storia a scriversi da sola, non sei tu. Tu sei solo colui che la mette su carta". Gli eventi si sono sviluppati da soli, all'inizio non pensavo che sarebbe andata a finire così ma poi non ho potuto fare altro! Mi sembrava giusto, Jack è morto eroicamente per salvare la vita alla persona che amava di più al mondo, e questo è servito ai personaggi per crescere e capire quali sono i valori importanti da seguire (che poi riflettono in qualche modo la loro personalità in OUAT...). Mi spiace per Jack perchè sono super fan, lo amo proprio, ma la sua morte mi serviva anche per riallacciarmi alla storia vera della serie, ora i personaggi continuano l'operazione Henry e lo salvano ecc ecc come tutti sappiano succedere nella terza stagione :)
Spero vi sia piaciuta, so che a qualcuno questa fine non sarà gradita. Sarebbe bello sapere cosa ne pensate tutti, anche quelli a cui non è piaciuta!! Sono molto curiosa di sentire pareri ed opinioni :)
A presto con la prossima FF
Lus ^^
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: RegalGina