C'era una volta, una povera ragazza di nome Emily.

Questa bella fanciulla aveva lunghi capelli color castano, ed occhi altrettanto scuri, che nascondevano tristezza ed ambigui segreti, i quali ella era solita confessare alle pagine del suo diario.

La cara Emily, era rinchiusa in cima ad una torre, in attesa del grande amore che avrebbe potuto salvarla dalla matrigna cattiva. Era fiduciosa, e credeva fermamente alle parole stampate nei libri di favole tanto ben riposti negli scaffali della polverosa libreria. Ma il tempo scorreva e tutti i prodi cavalieri o regali principi, passando sotto la torre imponente, si erano fatti spaventare dalle scure guglie, i gargouille con i loro ghigni e cartelli che intimavano di stare alla larga.

Solo un giorno di sole, nel quale la principessa era particolarmente giù di morale, a causa del suo non poter uscire dall'alta torre, e le grida di gioia delle giovani ragazze che dall'altro lato della collina erano a giocare, scorse dalla finestra un alto giovane dai scuri capelli ricci, che stava facendo i fatti propri, passeggiando per la valle che dava giusto sotto di essa. La ragazza che aveva promesso a sè stessa di non nutrirsi più di false speranze, cercò comunque di attirare l'attenzione di costui. Lanciò dall'alta finestra il suo diario, l'oggetto più prezioso che ella aveva dopo il suo cuore. Il giovane, troppo curioso di scoprire il contenuto di esso, non si lasciò intimidire dall'aspetto del castello. Egli passò giorni nascosto sotto la torre, leggendo il diario, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata alla ragazza sulla finestra, che durante lo stesso lasso di tempo, si stava disperando. Ella, accasciatacontro il cornicione della finestra, teneva la testa tra le mani, piangendo tutte le sue lacrime, non avendo avuto notizie nè avendo più scorto il ragazzo. La perdita del suo ultimo briciolo di speranza si andava ad accumulare a quella dell'oggetto a cui più teneva. Una notte di luna piena, il sonno del giovinotto era disturbato dai singhiozzi della ragazza, decise quindi, di arrampicarsi su per la torre tramite le piante cresciute giusto sopra di essa. impiegandoci una buona parte del tempo, tentando di non finire a gambe all'aria, finalmente costui potè afferrare con le mani il davanzale della finestra, stupendo la bella ragazza che si lasciò scappare un grido di felicità nel vederlo. Dopo essersi presentato, egli promise di salvarla, vedendo la gioia cresce negli occhi di lei, persa nelle dolci parole che uscivano delle labbra rosee e carnose del bel ragazzo dagli occhi verdi. Ma i due non sapevano, che il grido d'ella, aveva svegliato la matrigna che riposava al pian terreno. La vecchia strega, afferrò di fretta la sua bacchetta dal comodino, tenendosi il vestito mentre saliva gli scalini uno ad uno con gran velocità. Pronta ad aggredire un possibile intruso, che aveva causato tale eccitazione nella voce della ragazza, aprì di scatto la porta, non trovando nessuno. Impaurita si affacciò alla finestra trovando sotto l'ombra della torre imponente due corpi in terra. I due ragazzi presi dalla fretta e dalla paura si erano lanciati di sotto, convinti che insieme sarebbero riusciti a volare, stretti l'uno tra le braccia dell'altro, dimenticandosi che i miracoli non esistono.