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Autore: ToInfinityAndBeyond_    01/11/2014    1 recensioni
-Nash, non ce la faccio..-
-Devi restare forte. Per me, per te, per tutti-
-Non ho mai avuto una ragione per sorridere-
-Allora d'ora in poi fallo per me- rispose Nash abbracciandomi stringendomi forte a se mentre le lacrime mi graffiavano il viso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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BE YOURSELF:



Il weekend arrivò velocemente e di questo ne ero completamente grata.
Il sabato mattina mi svegliai con il rumore della suoneria del mio cellulare.
Guardai lo schermo e vidi che erano le sette e mezza del mattino.
Era Federica.
Sbattei le palpebre più volte e schiarendomi la voce risposi.
-Pronto?-
-Buon giorno!- esclamò lei quasi urlando.
La mia mente era ancora tra le braccia di Morfeo, così Federica provò a richiamare la mia attenzione.
-Gre?!-.
-Sì scusami, è che è ancora presto..- mi giustificai sbadigliando.
-Perdonami, so che ora come ora vorrai uccidermi, ma oggi pomeriggio uscirò con Jack- rispose lei con un filo di voce.
Anche se non potevo vederla, sapevo che le sue guance stavano prendendo un colore rosastro.
-Fede, devi stare tranquilla. Perché diavolo sei già in piedi a quest’ora?-
-Veramente sono sveglia da circa le sei e un quarto..-
-Come?!- esclamai incredula.
-Non sono riuscita a dormire stanotte Gre.. ero troppo agitata- ammise poi.
Riuscivo a sentire la sua voce tremare e capii che era davvero agitata.
-Sarò da te verso le otto..- dissi infine sospirando.
-Grazie Gre! Sei una vera amica!- rispose lei euforica.
Successivamente spensi la chiamata e mi ributtai sul letto.
Mi passai le mani sul viso e mi auto convinsi ad alzarmi dal letto.
Andai in bagno a darmi  una rinfrescata e dopo mi vestii: misi una tuta grigia ed una maglietta a maniche corte con le Vans rosse. Raccolsi i capelli in una coda e uscii dalla mia camera.
Vidi che i miei stavano ancora dormendo, così decisi di non svegliarli uscendo di cassa il più silenziosamente possibile.
Quando arrivai a casa di Federica verso le otto lei uscì in strada prendendomi il braccio e trascinandomi  letteralmente dentro casa sua.
Poi andammo in camera e mi sedetti sul suo letto.
-Ma i tuoi dove sono?- chiesi poi ancora un po’ assonnata notando che non c’era anima viva oltre a lei nella casa.
Iniziò a sistemare alcuni vestiti e poi rispose
-Sono andati a far visita ad una nostra zia in Piemonte-.
Io annuii e dopo mi guardai attorno: c’erano vestiti sparsi da per tutto ed ironizzai
-Sembra che sia scoppiata una bomba qua dentro-.
Lei si spostò i ricci capelli dalla fronte e rispose
-Mi devi aiutare a trovare dei vestiti da indossare oggi-.
-Federica, metti quello che ti piace di più!- esclamai cercando di sdrammatizzare la cosa.
Lei scosse la testa e prendendomi i polsi mi aiutò ad alzare portandomi davanti al suo enorme guardaroba.
-Aiutami- sospirò con un filo di voce poi.
La guardai negli occhi e vidi che voleva davvero il mio aiuto, così l’accontentai.
Iniziai a spostare abiti, vestiti, magliette e pantaloni.
Poi vidi un top a quadri rossi e blu scuro e lo tirai fuori guardandolo meglio.
Lo posai su Federica e lo misi sul letto annuendo.
Rovistai tra i suoi cassetti e trovai un paio di short di jeans niente male che si abbinavano perfettamente con il top.
Lei mi guardo con fare curioso lasciandomi fare.
Mi guardai attorno e le misi accanto delle All Star nere che si abbinavano perfettamente al completo.
Federica si avvicinò poi ai vestiti prendendoli tra le mani.
-Non mi ricordavo nemmeno più di avere questo top- disse sorridendomi.
-Ed invece è un peccato perché è davvero carino- le risposi mentre continuava a guardare l’abbinamento che avevo scelto per l’uscita.
Dopo che l’accontentai riguardo ai vestiti parlammo per un po’.
Verso le undici mi chiese
-Puoi stare qui da me fino a ché non arriva Jack?-.
Io la guardai perplessa.
-A che ora arriva?- le domandai.
-Verso le tre e mezza-
-Allora starò qui fino alle tre- conclusi io.
Lei annuì e poi chiamai mia mamma avvisandola che sarei rimasta a pranzare da Federica.
Verso mezzo giorno preparammo la pasta che poi avremmo mangiato.
Anche mente cucinava, notai le mani di Federica continuare a tremare per l’ansia.
Quando finimmo di mangiare a mettemmo tutto apposto le dissi
-Sembri più in ansia che emozionata per l’uscita con Jack-.
Lei abbassò lo sguardo timidamente.
Quella ragazza era un insieme di emozioni in quell’instante e non potetti non abbracciarla stringendola forte a me.
-Per te è diverso..- disse poi quando ci sedemmo l’una accanto all’altra sul dondolo in veranda.
-Nash ti ama e tu ami lui..- aggiunse mentre il vento le scompigliava i ricci capelli portandoli sul suo viso.
Non sapevo come prendere quelle parole.
Io amavo Nash e questo era innegabile, ma non ero sicura di quello che lui provava per me al cento per cento.
Ci teneva  a me e gli piacevo, ma dal piacergli ad amarmi.. erano due cose molto diverse.
Ed inoltre non mi aveva più richiamata quel pomeriggio e la cosa iniziava ad infastidirmi un po’.
Mentre stavo ragionando su questi due termini, Federica mi diede una piccola pacca sulla spalla cercando di attirare la mia attenzione sul suo discorso.
-Io Jack lo adoro, ma devo sapere che io potrei in qualche modo.. piacergli- continuò poi abbassando lo sguardo.
Io le presi il mento con le dita e le risposi
-Fede, credimi.. andrà tutto bene. Devi solo essere te stessa-.
Lei sembrò apprezzare le mie parole d’incoraggiamento dal momento che si alzò e mi abbracciò quasi facendomi mancare il respiro.
Subito dopo ci accorgemmo che erano già le due e mezza e ci precipitammo in camera sua.
Lei si vestì e dopo mi chiese
-Come diavolo  faccio i capelli?!-.
Io cercai di calmarla e le feci uno chignon, subito dopo lei andò in bagno per truccarsi mentre io restai sul suo letto ad aspettare che uscisse.
Guardai il cellulare e vidi che non c’era nessun messaggio o chiamata da parte di Nash e ne rimasi delusa, ma dopo alcuni minuti vidi davanti a me duo grandi occhi marroni che mi fissavano.
-Come sto?- chiese Federica girando su se stessa.
-Sei bellissima!- le risposi.
Erano le tre passate e ormai dovevo ritornare a casa.
Quando mi assicurai che si era tranquillizzata le augurai buona fortuna ed uscii da casa sua.
Mentre tornavo a casa, pregai solamente che Federica si ricordasse delle mie precedenti parole e dei miei consigli.
Quando finalmente arrivai a casa trovai mia madre in salotto.
-Ciao tesoro!- esclamò lei salutandomi.
-Ciao mamma- le risposi io sorridendole andando verso di lei.
Improvvisamente sbucò mio papà dalla porta dell’ufficio.
Venne verso di me e mi diede un leggero bacio sulla fronte stringendomi tra le sue braccia affettuosamente.
-Greta, domani pomeriggio dovrò ripartire per lavoro- disse tutto d’un fiato.
-Oh..- risposi con un filo di voce abbassando lo sguardo.
Lui mi prese il mento tra le sue dita costringendomi a guardarlo negli occhi,
-Tesoro, starò via per un mesetto o due. Ti prometto che ci vedremo sicuramente per Natale- mi confortò con un leggero sorriso che comparve sul suo volto.
Io poi annuii lentamente cercando di prendere al meglio le sue parole.
-Perciò stasera si mangerà la pizza!- esclamò mia mamma alzandosi dal divano per sdrammatizzare la situazione.
Noi ridemmo ed annuimmo.
Verso le quattro continuai a guardare il cellulare, ma non c’era ancora nessuna notifica da parte di Nash.
Aspettai cinque minuti e poi decisi di chiamarlo.
Misi il cellulare attaccato all’orecchio ed attesi che rispondesse.
Passarono alcuni istanti, ma di Nash non c’era nessun segnale.
Ero abbastanza infastidita per il suo comportamento nei miei confronti, poiché sembrava che si stesse dimenticando di me.
Decisi poi di scacciare dalla mente quei pensieri cercando di rivolgerli a Jack e Federica.
Mi domandai come stesse andando l’uscita e a come si stesse comportando Fede.
Subito dopo decisi di rendere il pomeriggio produttivo, così mi portai avanti con i compiti.
Verso le sei e mezza, quando finii matematica, geografia e psicologia, chiusi tutti i libri e quaderni e li riposi sugli scaffali della libreria in camera mia.
Sentii mia madre chiamarmi.
-Dimmi!- esclamai io dirigendomi in cucina.
-Come la vuoi la pizza?- mi chiese lei al telefono.
-Margherita per  me va bene- le risposi io.
Quando tornai in camera mia sentii il telefono vibrare e quando andai a rispondere vidi che era Nash che mi stava chiamando su FaceTime.
Chiusi la porta della camera e risposi.
Vidi apparire due occhi color ghiaccio ed un enorme sorriso sullo schermo.
Io sorrisi ed annuii timidamente.
-Baby girl!- esclamò lui sistemando meglio lo schermo del telefono.
Vidi che c’erano un mucchio di persone attorno a lui che parlavano, correvano e camminavano.
-Dove sei?- gli chiesi io rimanendo incatenata al suo sguardo magnetico.
-Sono ad un convegno- rispose poi girandosi.
-Oh.. bhe, come stai?- gli domandai io cercando di non pensare al fatto che dopo avrebbe avuto centinaia di ragazze che gli avrebbero fatto domande di ogni tipo.
-Benissimo, tu?-
-Bene..- risposi poi guardando la mia stanza.
Vidi il suo sguardo vagare oltre lo schermo e poi fissandomi dritto negli occhi sussurrò
-Mi manchi Gre..-.
Aggrottò le sopracciglia e i suoi occhi sembrarono sinceri alle sue parole.
Io abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro inferiore.
-Anche tu- risposi io con un filo di voce.
-Da quando ho provato la pizza in Italia, quella schifezza che fanno gommosa in America non riesco nemmeno più a mangiarla- ironizzò poi scoppiando a ridere.
Io mi unii a lui.
Dopo alcuni secondi sentii una voce chiamarlo.
-Nash, dobbiamo andare staccati da quel maledetto telefono!- esclamò una voce.
Vidi Nash alzare gli occhi al cielo e bofonchiare qualcosa e improvvisamente vidi Hayes accanto a lui.
-Ciao Gre!- esclamò sorridendomi.
-Hey Hayes!- risposi io salutandolo.
Dopo che parlammo per alcuni minuti li dovetti salutare.
-Baby girl, noi dobbiamo andare..- iniziò a dire passandosi una mano tra i capelli mentre diceva ad Hayes di andare avanti.
-Oh.. ci sentiamo quando puoi allora- gli dissi abbozzando un sorriso.
-Certo! Ci sentiamo, ciao baby girl-
-Ciao Nash- gli risposi io prima che lui spegnesse la videochiamata.
Quando lo schermo mi ritornò sulla home la bocca si inclinò di lato.
Ero contenta di aver rivisto Nash anche se solo per pochi minuti.
Mi mancava sentire la sua voce.
Mi mancava vedere i suoi bellissimi occhi e il suo meraviglioso sorriso.
Mi mancava lui.
Mentre pensavo ancora alla chiamata  mia mamma mi chiamò per dirmi che era arrivata la pizza e che dovevamo cenare, così mi precipitai in cucina.
Quando finii di mangiare sentii bussare alla porta, così andai a vedere chi fosse.
Quando l’aprii mi trovai davanti Jack Gilinsky.
-Jack?- chiesi confusa.
Lui aveva un enorme sorriso stampato in faccia e mi domandò
-Hai un minuto?-.
Io annuii ed urlai
-Mamma, è Jack arrivo subito!-.
Poi uscii e chiusi la porta dietro di me.
-Come è andata l’uscita oggi?- gli domandai incuriosita.
Lui abbassò lo sguardo ed arrossì sorridendo.
Capii che ci sarebbe voluto più di un semplice minuto, così ci sedemmo sul marciapiede fuori da casa mia.
-Racconta- lo incitai.
-Allora- iniziò lui –Sono andato alle tre e mezza da lei ed era uno schianto, veramente! Siamo andati al centro commerciale ed all’inizio vedevo che era davvero timida, cioè non parlava quasi mai ed io facevo di tutto per farla parlare. Dopo un po’ le chiesi che cosa avesse e lei mi disse che non voleva sembrare oppressiva e fare la “fan”, così le dissi di essere semplicemente se stessa- rispose poi sospirando guardando di fronte  se la fioca luce dei lampioni.
-E?- gli chiesi curiosa.
-E grazie al cielo! Ha una personalità davvero meravigliosa e interessante!- esclamò lui quasi compiaciuto.
Io risi e gli tirai una leggera gomitata.
-Quindi è andata bene?- ironizzai sapendo già la risposta.
-Più che bene io direi- rispose mostrando il suo bellissimo sorriso che gli illuminava il volto valorizzato ancor di più dall’oscurità della sera.
Non potevo crederci a quelle parole e mi immaginai l’espressione di Federica.
-Sono davvero felice Jack!- esclamai io guardandolo.
Improvvisamente vidi la porta di casa aprirsi ed uscì mio papà.
-Se volete parlare entrare pure, non è sicuro stare fuori a quest’ora sul marciapiede!- esclamò cercando di farsi sentire.
Jack si alzò aiutandomi poi ad alzarmi a mia volta.
-Non c’è bisogno signore, me ne vado ora- gli rispose Jack salutandolo con la mano.
Mio padre annuì e rientrò in casa.
-Sarà meglio che vada ora- disse poi Jack guardandomi.
Io annuii e poi ci salutammo mentre lui si incamminò lungo la strada.
Io rientrai in casa e sapere che l’uscita tra Jack e Federica era andata alla grande mi riempì di gioia.
 
 Vestiti di Federica.

 Jack.
   
 
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