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Autore: Ily18    21/10/2008    2 recensioni
Michael e Sara si ritrovano a vivere nello stesso quartiere e non solo, Michael scopre che Sara è la sua nuova vicina di casa di cui tanto aveva sentito parlare in giro.
Come andrà a finire?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Michael Scofield, Sara Tancredi | Coppie: Michael/Sara
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Di solito per scrivere dovevo aspettare che due mie amiche mi minacciassero se non continuavo questa storia, invece stranamente, due notti fa mi è venuto uno slancio d'ispirazione e questo è il risultato.
Il chappo è scritto dal punto di vista di Michael che nel penultimo capitolo era "fuggito" dalla tavola calda perchè convinto da Flo.
Forse non è il chappo che vi aspettavate, ma alla fine penso sia abbastanza carino [io modesta... eheheheh]
Buona lettura!


“Quindi, rosse o bianche?”

La voce di Flo lo riportò alla realtà del suo studio.

Era ormai passata una buona mezz’ora da quando aveva deciso di ascoltare il consiglio di Flo e rimandare il discorso che aveva in mente di fare a Sara, ed ora era seduto da troppo tempo su quella sedia, a guardare Flo che si provava delle scarpe; non ne poteva più.

“Sai che quando mi hai detto che avevi un’urgenza del genere non ci ho creduto, vero?” Disse Michael quasi sbuffando.

“E la motivazione sarebbe…?” Chiese Flo curiosa.

“Perché il discorso che dovevo fare a Sara era molto più importante che scegliere un paio di scarpe che si abbinano con una gonna, Flo.” Disse serio guardandola negli occhi.

“Questo è perché voi uomini sottovalutate il potere seduttivo delle scarpe.” Disse imitando la voce di un fantasma e tenendo in mano un paio delle scarpe nuove che aveva comprato quella mattina.

“Flo, sul serio…” Disse passandosi una mano sugli occhi stanchi. “Pensi sia stato facile per me pensare a come dirle della busta e tutto il resto?” Chiese, sperando che l’amica notasse quanto quella domanda era retorica.

“Ah beh, sei sempre stato uno bravo con le parole.” Disse poggiando il paio di scarpe che aveva in mano e prendendone un altro.

“Ok, oggi non posso avere un discorso serio con te…” Sbuffò, buttando la testa all’indietro e poggiandola sullo schienale della sedia.

“Non pensi sia meglio che tu sia qui a pensarci su, piuttosto che dire le prime idiozie che ti vengono in mente?”

“A dire il vero ci avevo pensato su un bel po’ prima di decidere di vederla e dirle tutto.” Mentì ricordando che, non appena aveva letto la lettera, la prima cosa che gli era venuta in mente era stato chiamare Sara e dirle tutto.

“Michael…” Poggiò l’ennesimo paio di scarpe e si avvicinò a lui con un sorriso comprensivo. “Rispondi seriamente!” Gli disse ancor prima di avergli fatto la domanda che aveva in mente. “Pensi che sarebbe stato così facile convincerti a cambiare idea, se il tuo discorso era perfetto come pensi?” Il tono che aveva usato non era accusatorio, ma quel tono dolce e comprensivo che solo Flo riusciva ad avere. Michael lo sapeva, non importa quali parole uscivano dalla bocca dell’amica, gli sembrava che non lo giudicasse mai. E per quanto male gli facesse ammetterlo, Flo ci aveva preso in pieno.
Il discorso che avrebbe voluto fare a Sara, faceva buchi ovunque ed è stato un bene che lei lo avesse convinto a rimandare. Aveva ancora qualche ora per pensare a qualcosa di sensato da dire a Sara, che non lo facesse passare per insensibile o egoista.

Michael sbuffò abbassando lo sguardo, prima di incrociare nuovamente i suoi occhi azzurri con quelli castani di Flo. Notò che quel sorriso comprensivo era ancora lì sulle labbra dell’amica. “Hai ragione Flo. E sai cosa? Grazie per avermi convinto a rimandare il tutto.” Michael sorrise nel notare la finta espressione sorpresa nel viso di Flo, quasi non fosse abituata a sentirlo ammettere che aveva torto.

“Scofield, il genio, ammette di aver torto!” Esclamò sorridente. “E’ una di quelle cose da scrivere sul calendario! Così ogni anno ci sarà la festa ‘anche Scofield sbaglia’. Che dici, suona bene?” Continuò, finendo la frase con una risata, prima di tornare alle sue scarpe e ignorare l’espressione sul viso di Michael. “Ora che abbiamo risolto il tuo problema, è ora di risolvere il mio.” Disse prendendo in mano un paio di scarpe rosse a tacco basso. “Meglio queste o quelle bianche con la gonna nera?” Chiese aspettando che Michael elaborasse la domanda e la immaginasse con entrambe le scarpe ai piedi.

“Me la caverei se dicessi che stai bene con tutt’e due?” Chiese sperando che quella risposta fosse abbastanza.

“Ovviamente no!” Esclamò Flo alzando entrambe le sopracciglia e indossando una scarpa bianca al piede destro e una rossa al sinistro. “Ora…” disse alzando il piede destro “gonna nera e scarpa rossa, ” diede qualche secondo a Michael per osservare meglio, dopodiché abbassò il piede destro e alzò quello sinistro “gonna nera e scarpa bianca.” Qualche secondo e abbassò il piede, aspettando che l’amico si esprimesse.

“Ehm, scarpa bianca e gonna nera?” Ci pensò un po’ su prima di rispondere, sperando che l’amica condividesse la sua scelta.

“La fai suonare come una domanda, Michael.” Gli fece notare prima di sbuffare e mettere le mani sui fianchi. “Però è quello che avrei detto anch’io, per cui…” Si tolse la scarpa rossa dal piede sinistro e indossò subito l’altra bianca.

“Bene, dilemma risolto.” Annuì Michael, contento che quella tortura fosse finita. ‘Una cosa in meno a cui pensare.’ Gli disse la vocina nella sua testa. ‘Già,’ pensò lui ‘ora devo solo pensare a cosa dire a Sara…’

“Beh, direi di sì.” Ancora una volta, la voce di Flo lo riportò sul pianeta Terra. “Ora veniamo a te e Sara…” Finì di rimettere a posto la sua roba, dopodiché si avvicinò a lui e si sedette sulla sedia che stava dall’altra parte della scrivania. “Hai già pensato a cosa dirle?”

“Sì e no…” Sbuffò Michael.

“Ottimo…” Disse ironica Flo. “ E’ bello vederti con le idee così chiare!” Proseguì a lanciare frecciatine all’amico.

“Ironia… Mi mancherà se deciderò di andare a New York.” Sorrise, prima di rendersi conto che era ancora troppo presto per fare battute su quell’argomento.

“Quindi hai deciso che accetterai?” Gli chiese, cercando di nascondere la velata delusione per quella decisione.

“Non lo so Flo… La prospettiva di mollare tutto e iniziare da capo a New York mi attrae non poco.” Si mise comodo sulla sua sedia prima di continuare. “Inverni innevati, la città che non dorme mai, essere a capo di un’azienda di famiglia che per giunta va benissimo…”

“Prima di tutto, gli inverni innevati ci son pure qui a Chicago.” Gli fece notare, mentre faceva finta di essere interessata ad una matita che stava sulla scrivania. “Secondo punto, anche Chicago ha il suo fascino, solo che non lo percepisci perché la vedi con gli occhi di uno che ci è nato e che pensa di conoscerla benissimo.” Proseguì, lasciando perdere la matita e decidendo di guardarlo negli occhi, prima di dire il terzo e fondamentale punto. “Terzo… Non pensi a… Lincoln?” Optò per tenersi dentro quello che avrebbe voluto dire veramente, perché non era il caso di fargli sapere che la sua partenza avrebbe intristito a morte pure lei. Gliel’avrebbe detto prima o poi, forse… Anche se di sicuro quella era una cosa che entrambi davano per scontato, vista la loro profonda amicizia.

“Flo, sul serio hai pensato a Lincoln?” Chiese stupito. “Sappiamo entrambi che tra tutti è quello che ne risentirà di meno. Lui ha la sua famiglia e non dipendiamo più l’uno dall’altro come facevamo un tempo.” Spiegò, provando una lieve fitta di dolore nell’ammettere che il rapporto con suo fratello non era più forte come un tempo. Certo, lui ci sarebbe sempre stato per Lincoln e viceversa, ma aveva capito che Veronica e il figlio venivano prima di tutto. ‘Noto della gelosia, amico?’ Gli chiese la vocina. ‘A dire il vero no.’ Si sorprese a pensare di poter rispondere ad una vocina immaginaria che però, per una volta, aveva torto. Lui e Lincoln erano cresciuti ed era più che giusto che ci fossero nuove persone nella vita di entrambi che erano importanti quanto il proprio fratello. ‘Si chiama crescere, cara vocina.’

“Beh, mancherai ai tuoi colleghi d’ufficio...”

“Altra ragione per scegliere di rimanere qui.” Sorrise. “Il punto è che, un’occasione del genere potrebbe non capitarmi più e so che mi pentirei se non la cogliessi al volo…”

“E’ l’azienda di tuo patrigno,” gli fece notare interrompendolo, “mi spieghi come fai a dire che una proposta del genere potrebbe non ricapitarti?” Flo alzò leggermente il tono della voce, quasi sorpresa dalle parole appena uscite dalla bocca dell’amico.

Il suo tono di voce fece capire a Michael che Flo non riusciva a capire -o forse non voleva capire- quello che lui intendeva dire. “Andiamo, sai cosa voglio dire, Flo.”

“No, mi dispiace…” Scosse la testa e corrugò la fronte, cercando di sembrare il più confusa possibile.

“Quante probabilità ci sono che lui voglia aspettare ancora che io mi decida? Quanto pensi ci vorrà perché lui capisca che ci sono altri mille candidati disponibili, e qualificati quanto me, a ricoprire quel ruolo?” Le fece notare, riuscendo a tenere una calma invidiabile, nonostante l’argomento e le motivazioni di Flo lo avessero un po’ innervosito.

“Stai solo cercando una scusa per fuggire da Chicago, Michael, lo so io e lo sai tu.” Gli fece notare alzandosi e allontanandosi da lui. “Non so cos’è che ti spaventi così tanto, ma è meglio che ti decida ad affrontarlo, e credimi, te lo dico da amica e non da persona che starebbe malissimo a saperti a kilometri di distanza!” Prese le sue cose e aprì la porta dello studio di Michael. “Perché più cerchi di scappare da quella cosa, più quella cosa ti viene dietro e ti rovinerà la vita finché non decidi di affrontarla.”

“Cosa ti fa pensare che io abbia paura di qualcosa, Flo?” Le chiese tranquillo, alzandosi dalla sua sedia e camminando verso di lei.

Flo scrollò le spalle. “Semplice sensazione, Michael.” Gli sorrise, prima di uscire dallo studio e chiudersi la porta alle spalle.

Michael restò a fissare la porta chiusa del suo studio, prima di avvicinarsi alle grandi vetrate del suo studio e studiare ogni minimo dettaglio della magnifica vista di Chicago di fronte a lui. “Non è poi così male.” Si disse, ricordando quello che Flo le aveva detto qualche minuto prima sulla loro città natale.

Magari quella non era l’unica cosa su cui lei aveva ragione, forse c’era sul serio qualcosa che lo spaventava e forse lui in fondo sapeva cosa era. Paura che la sua carriera non sarebbe decollata se fosse rimasto lì? Paura che tutto questo non fosse abbastanza per uno dotato come lui? Paura che nessuno avrebbe notato la sua mancanza se avesse scelto di andare a New York? Paura che una persona in particolare non avrebbe esitato a dirgli che il suo posto non era con lei, ma a miglia di distanza da lei?
Tutte paure diverse che però non aiutavano a far pendere la decisione in nessuna delle due direzioni: Accettare il lavoro a New York, oppure rimanere a Chicago.

In fondo sapeva che la decisione l’avrebbe presa di lì a poco. Sapeva che il suo futuro era in mano alla ragazza che gli aveva fatto perdere la testa. Se lei gli avesse chiesto di restare, lui non c’avrebbe pensato due volte e avrebbe immediatamente fatto sapere al patrigno che non aveva nessuna intenzione di abbandonare la più bella città del mondo.
Ma sapeva anche che se lei gli avesse detto di accettare, non avrebbe esitato un solo secondo a salire sul primo aereo diretto alla Grande Mela e lasciare che quel rifiuto di città che era Chicago, rimanesse solo un ricordo del suo passato.

Lanciò uno sguardo veloce alle lancette dell’orologio che teneva al polso, prima di tornare a fissare i profili dei palazzi e le fronde verdi degli alberi di fronte a lui. Ancora qualche ora e anche lui avrebbe scoperto quale sarebbe stato il suo futuro.

New York o Chicago.

Senza Sara o con Sara.



A/N:Ok, anche chappo 12 [WOW!!] è andato!
In teoria la storia doveva essere di 14 chappi, ma penso di non cavarmela con così poco, visto che almeno altri 2 [forse pure qualcuno1 in più] prima dell'ultimo chappo, ci stanno bene... Per lo meno secondo il mio "piano originale" eheheh
Ah sì, mi dissocio dalla decisione di Mike e Flo di scegliere le scarpe bianche eheheh, e anke le rosse non penso ci sarebbero state bene con la gonna nera... Ma dopotutto voi non state a guardare queste cose no?  e poi, quell'abbigliamento è idoneo col fatto che Flo è un po' stravagante, non credete anche voi? ehehe
Uuuuu e in caso l'abbiate pensato, no, Flo non è innamorata di Michael! E se lo è  peggio per lei!  Questa è una storia MiSa e Michael è solo di Sara eheheh
Uuuuu, la fine mi piace!! Lascia un alone di mistero, no? eheheh
A presto e grazie mille a chi legge e commenta!!!
   
 
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