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Autore: xx_weird_xx    02/11/2014    0 recensioni
Sembrava tutto così... perfetto. Una risata squillante uscì dalla mia bocca quando il suo piccolo corpo precipitò. Ci volle un attimo prima che la vista si offuscò completamente.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~-Voglio solo divertirmi, mio Dio.- Il volto paonazzo che mi fissava, entusiasta, apparteneva a mio fratello. -Dew, non posso continuamente rischiare di finire in  galera per salvarti il culo.- concluse la frase sbuffando. Una nuvola di vapore fuoriuscì dalla sua bocca e pensai a quanto facesse freddo, in quella giornata di novembre. I nostri corpi erano abbraccati dalle pareti ricurve di una galleria, ormai abbandonata da anni. I muri erano adornati di graffiti ritraenti qualsiasi cosa, da scritte colorate a disegni di volti sconosciuti. -Hunor!- dissi infine -La devi smettere di essere così...- la sua fronte che si corrugava creò una risatina che cercai di bloccare sul nascere. -Così tu.- risposi. -Ma perchè siamo dovuti nascere dalla stessa madre?- Disse, cercando di offendermi. Schioccai un bacio sulla sua guancia gelata, mentre mi avvicinavo alla parete imbrattata. -Dew, ti prego, ferma!- La sua voce sembrava eccheggiare lontana dal mio udito, davanti a me si innalzavano le pareti della galleria e, l'ultima cosa che vidi prima di quello che accadde dopo, furono le mie mani ossute e arrossate che sfioravano delicatamente la pietra. -Dew!- Sentii un'ultima volta. Poi accadde. Infinite crepe spaccarono la perfezione della parete liscia davanti a me, iniziavano esattamente dall'estremità delle mie dita, sferrando piccoli frantumi di roccia sul mio viso. Il fatto che io avessi provocato quel fenomeno che gli esseri umani chiamerebbero “paranormale” fece crescere in me una sensazione di imponenza che, ogni volta, mi faceva scoppiare in una fragorosa risata che potrebbe sembrare addirittura maligna. Le crepe continuavano ad allungarsi in una geometria perfetta in tutta la lunghezza della galleria. Sentii i passi di Hunor avvicinarsi. C'era qualcosa nella sua voce che mi fece preoccupare all'istante, smorzando la mia risata -Dew! Corri! Dobbiamo andarcene, muoviti!- Il corpo di Hunor in movimento davanti a me mi spronò a correre verso l'uscita della galleria, non sapendo esattamente il motivo. Ci vollero pochi secondi prima che il mio viso fu investito dal freddo di novembre, colpendo la mia pelle scoperta come un pugnale. Eravamo ormai a pochi metri di distanza quando la galleria implose, provocando un rumore assordante. Chusi gli occhi consapevole di quello che avevo fatto. -Non ci posso credere!- Sentii poi. Quando riaprii gli occhi, Hunor era davanti a me, e posso giurare che si stava trattenendo dal tirarmi uno schiaffo in pieno viso. -Ma tu pensi prima di agire? E se fossimo rimasti li dentro? A QUESTO PUNTO SAREMMO MORTI!- Urlò con tutto il fiato che aveva il gola. Seduta sulla neve, con le gambe ghiacciate, incominciai a piangere. Il senso di colpa iniziò a farmi il solletico per poi picchiarmi violentemento subito dopo.  -Muoviti, andiamocene prima che arrivi qualcuno.- Sussurrò appena. -Hunor, io volevo solo...- non mi lasciò finire la frase. Era già a pochi metri di distanza da me. -Hunor devi smetterla di comportarti come un bambino di 4 anni, torna qui e discuti con me, se hai le palle!- Urlai. Mio fratello era ormai un puntino in movimeno nella panoramica della mia vista. Poteva percorrere kilometri in pochi secondi. Non era questione di velocità, piuttosto il controllo del tempo in cui si svolgevano i fatti. Poteva rallentarlo o aumentarlo, e la cosa mi infastidiva. Era completamente sparito ora, probabilmente si trovava già a casa, o in Louisiana, chi lo sa. La cosa che mi faceva imbestialire era che io sarei dovuta tornare a piedi. Mi imposi di non piagnucolare, ma fu impossibile quando scoprii che le mie nuove Timberland erano state rovinate dalla neve. Così, malinconica, mi incamminai. Ad ogni passo, si formava una piccola crepa sul suolo che caplestavo, succedeva spesso. Non riuscii a trattenere i singhiozzi, un po' per l'adrenalina che ancora scorreva nelle vene, un po' per il fatto di sentirmi da sola, un po' per il rimprovero di mio fratello. Ma il tempo di alzare lo sguardo, che il mio viso sembrò non traspirare più emozioni. Una chioma bionda adornata da occhioni azzurri mi si prostrò davanti, bloccandomi il passaggo. -Allora, Dew.- disse la sua voce stridula. -Sei così ossessionata da me che mi segui anche?-
   
 
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