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Autore: Chrystal_93    02/11/2014    1 recensioni
NB: questa storia è lo sviluppo del primo capitolo di "Halloween nights", dove è presente il primo capitolo.
Archibald Hopper è sempre stato l'aiutante di tutti, paziente e buono, sempre in disparte. Non ha mai preteso la ribalta o la gloria, eppure cova qualcosa nello strato più profondo del suo subconscio.
Ora vuole ciò che gli spetta, ad ogni costo. E saranno in molti, a Storybrooke, a farne le spese.
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Dal #cap1: “E per quale altro motivo dovresti tenermi qui prigioniera?”
Questa volta Archie si tolse gli occhiali, sorrise e si accucciò per terra, per poter guardare in faccia la ragazza.
“Per lo stesso motivo per cui siamo finiti qui e per lo stesso motivo per cui il sortilegio si è spezzato.” disse, stringendo le mani. “Per amore.”
Genere: Angst, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Archibald, Hopper/Grillo, Parlante, Belle, Dottor, Whale, Dottor, Whale/Victor, Frankenstein, Jefferson/Cappellaio, Matto, Ruby/Cappuccetto, Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Preda


Doc
 

Un lento rumore, insistente e regolare, riempì la stanza buia e umida.

Non c'era luce, solo la lontana illuminazione della luna che filtrava dalle sbarre di ferro di una finestrella minuscola, unico particolare di quattro pareti sporche e umide, uguali tra loro.

Ruby non si sentiva più i polsi tanto stretti erano legati. Mosse un po' le mani e scrollò le spalle, ben conscia che non sentiva nemmeno le altre periferie del corpo.

Da quanto era in quella posizione? Ore? Sì, ma quante?

Sollevò a fatica le gambe e pestò i piedi -anch'essi legati da fascette di plastica- al suolo, cosicché un formicolio imponente la scosse dalla pianta sino alle cosce.

Cercò di emettere un gemito ma dalla bocca non uscì nulla. Aveva un panno legato e non poteva far altro che morderlo, cercando di riattivare un po' di saliva.

Non ricordava quasi niente, se non che stava correndo al parco e che si era maledetta per non aver portato con sé una felpa. Il vento autunnale aveva preso d'assedio quegli ultimi giorni di ottobre e lei non aveva badato le raccomandazioni di sua nonna, quando era uscita in legghins e t-shirt rossa.

Guardò intorno ma non riconoscevo quel luogo e non aveva idea di dove potesse essere. Sicuramente era ancora a Storybrooke, visto che ricordava ancora chi era.

“Vedo che ti sei svegliata.” una voce spezzò il silenzio inquietante. Qualcuno, dietro la porta, aveva parlato. Qualcuno che presto entrò, facendosi avvolgere dall'oscurità della stanza e riempiendo l'aria dello stridore dei cardini arrugginiti.

“Pensavo avresti ripreso prima conoscienza. Non sei la bella addormentata, non puoi permetterti questo lusso.”

Ruby avrebbe voluto urlare mille cose ma la stretta benda che aveva in bocca glielo impediva.

“Cosa? Vuoi parlare? Che scortese che sono stato.”

L'uomo si avvicinò e, in malo modo, le tolse le benda di bocca.

I denti le dolevano, così come la mandibola. “Chi sei?” sibilò.

L'uomo ghignò. “E' presto detto.” detto questo, si rialzò in piedi e, facendo qualche passo indietro, tirò una cordicella appesa al soffitto e una scarna lampadina si accese.

Questa volta la mandibola le cadde per la sorpresa. “Archie!”

“Alcuni mi chiamano il grillo.” ghignò lui, sistemandosi gli occhiali sul naso.

“Che cosa fai? Sei stato tu a portarmi qui?”

“Oh Ruby, capisco che servi alla tavola calda, ma, visto il tuo modo di vestire, ti pensavo meno ingenua.”

“Liberami. Qualsiasi minaccia, qualsiasi problema, possiamo risolverlo insieme.”

“Pensi che qualcuno mi stia minacciando?” L'uomo proruppe in una fragorosa risata.

“E per quale altro motivo dovresti tenermi qui prigioniera?”

Questa volta Archie si tolse gli occhiali, sorrise e si accucciò per terra, per poter guardare in faccia la ragazza.

“Per lo stesso motivo per cui siamo finiti qui e per lo stesso motivo per cui il sortilegio si è spezzato.” disse, stringendo le mani. “Per amore.”

Ruby sentì il sangue pulsarle nelle orecchie quando l'uomo, avvicinatosi quasi a carponi, prese a sfiorarle i contorni del volto.

“Mi spiace, io pensavo che tu... E Whale... ma se parliamo, se ragioniamo le cose si risolvono”

Archie rise di nuovo. “Pensi che sia per te?” disse, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Oh no. Ti credi troppo importante.”

“E allora perchè? Per chi?”

“Per una persona che sta a cuore a tutti e due.” L'uomo si alzò, issandosi sulle ginocchia. Tornò alla porta e chinandosi prese una borsa da medico. La aprì e ne estrasse un libro. Lo soppesò da una mano all'altra e poi ne accarezzò la copertina.

Ruby aveva una buona vista e, nonostante la scarsa luce della lampadina, riuscì a vedere che si trattava di un libro sui nodi.

Il dottore notò l'espressione interrogativa e lo sguardo di lei rivolto al volume che aveva in mano.

“Mi sono innamorato di lei quando l'ho vista volteggiare fuori dal tuo dinner. Sembrava leggera come un volatile e aggraziata come una ballerina. Allora non sapevo nemmeno chi fosse e cosa fosse quel battito accelerato. Poi, quando mi ha trovato, e mi ha toccato il braccio, ho capito tutto. Chi altro era venuto a cercarmi? Tu? Gli Charmings? Nessuno. E' grazie a questo che mi ha trovato.”disse continuando ad accarezzare la copertina.

Ruby capì e inorridì. “Belle.”

Hopper sorrise. “Esatto, Belle. Lei e solo lei.”

“E io che c'entro qui? Se sapesse cosa mi stai facendo...”

“Mi odierebbe? Ma non lo saprà mai, o perlomeno non saprà che sono stato io. Magari avrà qualche sospetto per Gold. Non ci hai litigato l'altro giorno per l'affitto?”

“No, era mia nonna.”

“Mmm. Penserò anche a lei, allora.”

“Non osare toccarla!” Ruby cercò di muoversi ma coi polsi e coi piedi legati riuscì solo a cadere.

“Cosa speri di ottenere tenendomi qui?”

“Due cose. La prima è far male a Belle.”

“Se l'amassi non dovresti voler farle del male.” ringhiò la giovane.

“Chi l'aiuterà quando starà male? Chi se non uno psichiatra, un amico? Il lutto per un'amica è una cosa a cui Gold non saprà porre rimedio. E qui entro in gioco io. Altrettanto attaccato a te da comprenderne il dolore.”

Archie riprese la borsa da medico e ne estrasse un astuccio. Lo posò a terra e lo aprì. Mille lame e bisturi rilucevano al lieve bagliore della lampadina. Poi ripescò anche una piccola sega elettrica e posò anch'essa sul pavimento.

A Ruby si gelò il sangue nelle vene.

“No, Archie. Tu non sei così. Ti prego, lasciami andare. Siamo amici, non sei un mostro, non lo sei mai stato.”
“Non sono mai stato nulla se non un confidente da usare in caso di necessità e poi lasciare in un angolo per il resto del tempo. Non tutti possiamo avere la gloria dei reali ma ci si può sempre creare una piccola fetta di successo.”

Scelse un bisturi e, con un sorriso sadico e surreale, si avvicinò alla giovane.

“Cerca di stare ferma, o farà più male.”

“Archie, ti prego. Non sei un mostro, non sei così. Non ti amerà mai se mi ucciderai.”

“Hai ragione, non sono così. E qui ci porta alla seconda ragione per cui lo sto facendo.” gattonò finò a lei e Ruby sentì la lama fredda del bisturi accarezzarla la guancia, mentre la pressione si faceva sempre più insistente.

“Io sono un dottore. Non sarò prestante come Whale ma qualcosa sull'anatomia la so anche io, per quanto non sia mai stato con una donna.”

La ragazza sentì le labbra dell'uomo posarsi sul collo e morderla. Rabbrividì dal disgusto e si mosse, tentando invano di liberarsi.

Riuscì solo a dargli una testata e a farlo indietreggiare.

“Ah, è così? Allora devo saltare i preliminari e iniziare subiti. Peccato, avrei voluto gustarmelo fino in fondo.”

Si alzò e andò ad attaccare la spina della sega elettrica a un interruttore.

Poi si chinò sul libro e lo baciò. “Niente ci terrà più separati, amore mio.” sussurrò.

“Sei pazzo.” ringhiò Ruby.

“Sì, sono pazzo di lei.” rispose lui, con un sorriso da far gelare il sangue.

Si inginocchiò di fronte a lei e la tirò per i capelli, così da immobilizzarle anche la testa. Azionò la sega che coprì ogni preghiera di Ruby.

“Shh. Non ti sentirà nessuno.” Poi le posò un baciò sul collo, avido e malato, come l'espressione che animava i suoi occhi.

“Sai, ho sempre voluto sezionare un lupo mannaro.” disse, prima di avvicinare la sega alla guancia della giovane.





Note dell'Autrice
Questa ff è una sorta di spin-off dalla raccolta "Halloween nights". Visto che il primo capitolo è piaciuto, almeno a pochi, ho deciso di scrivere il seguito. L'intenzione iniziale era di postarlo nella raccolta ma è venuto talmente lungo che avrebbe occupato almeno altri tre capitoli e non sarebbe stata più una raccolta di one shot.
Così eccomi qua, ho deciso di estrapolarlo. Come si può vedere ho ripetuto il primo capitolo,  in caso qualcuno lo volesse sotto mano.
Ringrazio Emma_blue, DropsOfJupiter ed Euridice100 per aver recensito questo capitolo. Il seguito non mi soddisfa tanto quanto  l'idea, ma spero mi perdoniante e che vi piaccia comunque
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