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Autore: MiaBlack    02/11/2014    8 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

-Felicity? - Stesy parlò attraverso la porta chiusa bussando prima leggermente, sua figlia era tornata a casa stranamente presto quella sera aveva baciato i figli e dopo aver promesso loro un fine settimana a Disneyland se avessero fatti i bravi e non fossero andati a disturbarla Felicity si era chiusa in bagno dove era rimasta per un ora, uscita dal bagno con l'accappatoio e un asciugamano tra i capelli si era barricata in camera dove era ancora chiusa dentro.

-Stai bene? - chiese la donna, aveva sentito un lamento, segno inequivocabile che la ragazza fosse viva all'interno di quella stanza.

-Io entro! - i due bambini fecero capolino dal salotto osservando la nonna entrare in camera della madre, si scambiarono un occhiata preoccupata.

-Morirà... - commentò Robert dispiaciuto per la sorte che sarebbe toccata alla nonna.

-Si e lo farà sotto le urla della mamma... - concordò Hope annuendo.

-Ti abbiamo voluto bene nonna! - bisbigliarono insieme prima di tornare a guardare la televisione.

Stesy intanto era entrata e si era chiusa la porta alle spalle.

-È esplosa una bomba qua dentro e non me ne sono resa conto? - Felicity con addosso solo un completino intimo vagava per la stanza raccogliendo i vestiti che aveva lanciato fuori dall'armadio: li posava addosso e si guarda allo specchio valutando l'effetto che l'abito faceva, scartandolo due secondi dopo per poi lanciandolo dalla parte opposta di dove l'aveva raccattato la prima volta.

-No mamma nessuna bomba, solo un emergenza vestiti! Non so cosa mettermi! - esclamò frustrata afferrando l'ennesimo vestito per poi lanciarlo poco dopo.

-Oh bambina mia che devo fare con te! -

-Mamma non ho niente, o sono troppo corti o sono troppo da segretaria o sono troppo scialbi! - esclamò irritata, lei non era il tipo di ragazze che impazziva dietro ai vestiti, non lo era mai stata, certo da quando era diventata la segretaria di Oliver aveva cambiato modo di vestirsi, aveva abbandonato i golf con i cagnolini e le ballerine con i panda, per vestiti con un taglio più classico ed elegante, ma per il resto lei non aveva vestiti adatti a serate fuori e soprattutto non aveva indizi su dove Walter la volesse portare.

-Aspetta qui! - Stesy uscì dalla stanza borbottando qualcosa su Dio e su sua figlia e qualcosa che aveva a che fare con l'avere ogni genere di vestito nell'armadio, la sentì borbottare per tutto il corridoio, sconsolata e irritata Felicity si sedette sulla poltrona davanti alla toilette sbuffando e lanciando sguardi omicidi al suo riflesso.

-Tu sei antipatica sappilo e soprattutto non sai fare shopping!- borbottò contro l'immagine riflessa, come se la colpa di tutto fosse lei e non se stessa.

-Ecco ci manca solo che ti metta a parlare con il tuo riflesso allo specchio e poi l'ospedale psichiatrico apre le porte per te! - sua madre era tornata con in mano due abiti: uno nero e uno rosa scuro, per quanto quello rosa fosse bello, la sua attenzione fu catturata da quello nero, gli occhi scivolavano sul morbido raso nero: bustino rigido senza spalline, fascia sotto il seno, gonna morbida corta sopra al ginocchio, quell'abito era ancora stupendo come la prima volta che lo aveva visto.

-Quell'abito... quell'abito, io... Io l'avevo buttato. - sentiva il proprio cuore battere forte mentre dentro di lei un mix di emozioni contrastanti la stavano dilaniando: felicità, amarezza, eccitazione, dolore, cucito insieme alla stoffa di quell'abito c'era un pezzo indelebile del suo passato.

-Lo so.. ma non potevo permetterti di buttarlo, un giorno lo vorrai di nuovo.- le disse la madre.

-Beh non è questo il giorno. Prendo quello rosa. - con il groppo in gola afferrò l'abito rosa cercando di ignorare il suo stato d'animo, ma soprattutto cercando di ignorare i ricordi che stavano prepotentemente ritornando a galla riaprendo vecchie ferite.

-Bene allora lo rimetto a posto. - lo attaccò al gancio dietro la porta per poi tornare a guardare la figlia che guardava l'abito rosa.

-Ti piace? -

-Si, andrà bene, spero. -

-Siediti ti sistemo i capelli. - Felicity tornò a sedersi alla toilette mentre sua madre iniziava a pettinarle i capelli.

-Ti ringrazio. - sorrise mentre le iniziava a dividerli in ciocche: morbidi riccioli chiusi in una crocchia bassa e morbida dalla quale uscivano ciuffi che le incorniciavano il viso.

-Dopo voglio i dettagli! - le disse piano all'orecchio prima di uscire dalla camera per lasciarla finire di prepararsi.

Quasi puntuale Felicity uscì dalla sua stanza cercando di mettere il minimo indispensabile nella piccola borsetta che la madre le aveva dato.

-Mamma sei bellissima! - Hope era in piedi sul divano e la guardava meravigliata, non erano molte le occasioni di vedere sua madre vestita in quel modo.

-Vi piaccio tesorini miei? - chiese facendo una piccola giravolta su se stessa, l'abito rosa la fasciava ed esaltava le sue curve, la gonna era lunga con un generoso spacco dietro le gambe che arrivava fino a metà coscia, la parte alta della schiena era scoperta e davanti aveva una generosa scollatura, era sexy e per nulla volgare.

-Sei una bomba! - rispose Robert osservando la madre, gli occhi gli luccicavano e aveva quel mezzo sorriso che molte volte aveva visto sul viso di Oliver quando squadrava una ragazza che gli piaceva, decisamente Robert era la fotocopia del padre.

-Bomba? E questa da dove esce? - mise le mani su i fianchi cercando di sembrare severa, anche se la frase l'aveva divertita e lusingata, non c'erano uomini nella sua vita che le dicessero che era una bomba.

-È stato lo zio John. - rispose prontamente Hope.

-Non fare la spiona Hope! - Robert si voltò arrabbiato verso la sorella.

-Ma è vero! -

-Lo zio eh? Beh ci farò due chiacchiere io con lo zio. Ora finite il film e poi a letto e senza protestare. Buona notte. - si infilò il cappotto e diede un bacio ad entrambi prima di andarsene guardando sua madre che le sorrideva, probabilmente Stesy non aveva idea del motivo per cui si era vestita così elegantemente, sicuramente pensava che stesse per uscire con Oliver: non poteva pensare niente di più sbagliato.

L'incontro con Walter era fissato lontano da casa sua, non sapeva perché sicuramente lui era a conoscenza di dove abitava, eppure dirgli di andare li le sembrava una pessima idea, così avevano deciso di incontrarsi vicino alla QC. Parcheggiò e attese, Walter era peggio di una donna, amava farsi attendere e era così sgarbato che riusciva a far sembrare le commesse di quelle boutique super chic, piccoli e dolci zollette di zucchero, quando in realtà erano acide e velenose come serpenti a sonagli, dopo quasi venti minuti la solita macchina nera, che ormai Felicity aveva imparato a conoscere, si accosto alla sua, il finestrino scese lentamente e il viso ossuto di Walter comparve.

-Sali, muoviti è tardi. - si morse la lingua cercando di non emettere alcun commento acido, la serata doveva ancora iniziare ed era meglio non bruciare le tappe prima di iniziare.

Entrata in auto Walter la scrutò attentamente sorridendo in modo lascivo sul seno scoperto.

-Mi vuoi almeno dire dove stiamo andando? - chiese Felicity chiudendosi il cappotto nascondendo così il seno a Walter, le ricordava un vecchio arrapato che non vedeva una donna da quarant'anni.

-Lo scoprirai presto non ti preoccupare, vedi di non farmi sfigurare. - il sorriso compiaciuto di Walter irritò Felicity che comunque evitò di commentare.

La macchina lasciò il centro della città, non stavano andando verso The Glades, ma verso la zona residenziale dei ricchi di Starling City. L'ansia iniziò ad assalire la giovane bionda che stava iniziando a capire dove erano diretti, si rifiutava di pensare che Walter fosse così bastardo da portarla li, ma le sue speranze crollarono quando vide il cancello che la macchina stava per varcare imboccando il vialetto di casa Queen: Walter la stava portando come sua accompagnatrice alla festa di Moira, dove ovviamente c'era anche Oliver, poteva essere più sfortunata di così?

-Dai Queen? - sibilò osservandolo cercando di trattenere la furia omicida che la stava avvolgendo.

-Problemi? -

-Ovvio che ho problemi: Oliver Queen è il mio capo! - ribatté lei, anche se non era quello il vero problema.

-Se c'è solo questo tra voi non avrai problemi... Tu rispetta l'accordo e io rispetterò il mio. Non dirò nulla fino a quando tu continuerai a passarmi informazioni sulla Queen Consolidated.- Felicity serrò le labbra, presto avrebbe capito che gli stava passando documenti vecchi e a quel punto sarebbe stato dannatamente difficile capire cosa stesse macchinando.

-Andiamo. - scesero dall'auto, Walter con il suo solito sguardo arrogante salutava e ringraziava tutti quelli che incontrava, mentre lei guardava in basso mordicchiandosi il labbro sperando che nessuno la vedesse, purtroppo le buone maniere richiedevano che loro dovessero andare a salutare i padroni di casa al loro arrivo. Moira Queen era davanti alla porta della sala con il signor Steel su un lato e i suoi due figli sull'altro.

-Signora Queen, Signor Steel, Oliver! E tu devi essere Thea Queen. - Walter si era avvicinato tenendo il braccio di Felicity bloccato in una morsa senza via di fuga, aveva salutato i quattro, ma solo Moira lo stava guardando, l'attenzione di tutti gli altri era rivolta a Felicity che si stava offendendo mentalmente da sola.

-Signor McOrner è un piacere vederla, vedo che è in compagnia della nostra cara Felicity. - il modo in cui la donna disse cara fece venire la pelle d'oca alla giovane.

-Buona sera. - rispose senza dirlo a nessuno in particolare, stava evitando di incrociare uno qualsiasi dei loro sguardi, dopo gli ultimi convenevoli la coppia entrò allontanandosi dai padroni di casa.

-Che cosa hai fatto alla signora Queen? Non sembrava molto contenta di vederti. -

-Non sono fatti che ti riguardano. - ribatté lei, quella sera stava diventando una specie di odissea senza fine ed era appena iniziata.

Felicity fu esibita come un pezzo di arredamento carino ma non degno di aprire bocca, durante tutta la serata Felicity si tenne ben a distanza da Oliver, nel mezzo alla folla aveva scorto anche Roy, Sara e Laurel, ovviamente aveva scansato tutti quanti, l'unica persona che non era riuscita a scansare nonostante ci avesse provato fu Isabel, ma riuscì a non rimanere in sua compagnia accampando la scusa del bagno, in un colpo solo si era liberata di Walter e di Isabel. Girellò per la sala e raggiunse il bar chiedendo un bicchiere di qualcosa di forte, non gli interessava cosa fosse, l'importante era che fosse forte, aveva bisogno di alcool per poter superare quella serata.

Appoggiata al bancone del bar con in mano quello che anni prima pensava fosse una pozione magica per gli scomodi tacchi, Felicity osserva la sala ondeggiando tra il presente e il passato, se il vestito che sua madre le aveva mostrato non l'aveva scombussolata abbastanza, essere li come quasi sei anni prima sicuramente l'aveva sconvolta e aveva riaperto vecchie ferite, Walter non poteva scegliere festa peggiore alla quale portarla.

-Finirai per ubriacarti. - eccolo comparire alle sue spalle come un angelo custode pronto a dispensare consigli fraterni e molto interessati, nei suoi consigli il disinteressa non esisteva.

-Ciao Dig. - rispose lei distogliendo lo sguardo dal corridoio su cui si era incantata.

-Cosa guardavi con così tanto interesse? -

-Niente. - rispose portando finalmente la sua attenzione sull'uomo davanti a lei.

-Bel vestito. -

-Grazie... - accarezzò la stoffa sorridendo al ricordo, anche quel vestito l'aveva messo una sera con Oliver, anche se in quella circostanza non ci era finita a letto ma era andata a contare le carte in con casinò clandestino.

-Vuoi parlare? - la domanda le strappò una risatina divertita, doveva parlare e di cosa? Del fatto che fosse alla festa con Walter o che praticamente stava evitando Oliver da giorni.

-Si parliamo.. Parliamo del fatto che mio figlio mi ha detto che sono una bomba. Cosa hai da dire a questo proposito? - aveva parlato a bassa voce così che nessuno nei dintorni potesse sentire quella frase.

-Cosa ti fa pensare che io ne sappia qualcosa? - Dig era a disagio e la guardava preoccupato, sapeva quanto tenesse ai due figli e alla loro educazione.

-Perchè Hope ti ha indicato come colpevole. - sorrise divertita vedendo l'espressione di rassegnazione sul volte, Hope era troppo sveglia e sfacciata per tenere quel dettaglio segreto.

-Dovevo immaginarmelo, quella bambina è una piccola vipera. - borbottò lui con un sorriso di rassegnazione.

-Non è una vipera è... -

-La tua copia in miniatura!-

-Mi stai dando della vipera? -chiese fingendosi offesa.

-Solo quando si parla di Helena, Isabel e ovviamente Laurel. In quei casi direi di si. Però no, la maggior parte delle volte sei disponibile, accomodante e dolce, ed è per questo che non ci spieghiamo come mai ultimamente sei sfuggente e sempre irascibile. -

-Io non sono irascibile è Oliver che mi fa arrabbiare! -

-Io non ho fatto nomi. Hai la coscienza sporca? - commentò Diggle divertito era chiaro che si stesse riferendo al comportamento che aveva con Oliver, ma il fatto che lei si stesse difendendo in modo così aggressivo la diceva lunga.

-Questi giochetti psicologici falli a lui non a me! Poni la tua domanda. - rispose mentre faceva cenno al barista di fargli un altro bicchiere.

-Okay, cosa nascondi? Da quando esci con McOrner? -

-Non è come sembra okay, ti giuro che ti spiegherò tutto ma non ora. Non è il posto giusto.-

-Come vuoi, ma non bere troppo... - si allontanò e lei lo seguì con lo sguardo mentre beveva il secondo bicchiere in un sorso unico.

-Non sei mia madre... - borbottò lei mentre prendeva un altro bicchiere.

Walter la trovò poco dopo al bar e la tirò via in modo sgarbarto.

-Piano ho i tacchi! - sibilò cercando di non cadere a terra e di non versare lo champagne sul vestito.

-Vuoi ubriacarti? -

-Devo trovare un modo per passare la serata, sai, tu non sei la compagnia migliore... - sibilò lei velenosa, forse Dig aveva ragione se infastidita sapeva essere veramente una vipera.

-Piantala di bere, non mi fai fare una bella figura. Balliamo, magari ti passa. - sbuffò mentre il bicchiere le spariva dalla mano e veniva trascinata in mezzo alla pista.

-Ti odio... - sibilò.

-Lo so e questo rende tutto molto più divertente. Ora fingi di divertirti o Oliver scoprirà che sei madre. Sai in questo periodo mi sono sempre chiesto perché tu non volessi che Oliver sapesse che sei rimasta incinta... e così... -

-Perchè sono fatti miei! - lo interruppe lei.

-Certo, ma allora perché non dirgli chi sei, lui ti conosceva già... - insistette Walter.

-Perchè quando ci siamo incontrati lui non mi ha riconosciuto, quindi, ho deciso di evitare momenti imbarazzanti. Al contrario tuo Walter non vivo per la gloria. -

-Oppure tra voi due è successo qualcosa e tuo figlio è suo... - ipotizzò lui.

-Non... Non dire cazzate. Io e Oliver? Certo nei tuoi sogni, anzi forse nei miei, ma nella realtà difficile visto che era disperso nell'oceano. - studiò con attenzione il volto della ragazza cercando qualche traccia di bugia, ma era dannatamente brava a rimanere impassibile.

-Non so... Non mi convinci. -

-Sai cosa, non mi interessa convincerti, fino a che io mantengo l'accordo tu dovrai fare altrettanto. - si liberò dalla sua presa e se ne andò imboccando il primo corridoio che trovò borbottando il suo disappunto su quel viscido verme senza spina dorsale.

-Guai in paradiso? - la voce di qualcuno alle sue spalle interruppe la serie di epiteti poco carini che Felicity stava dicendo contro Walter, si voltò, non aveva visto nessuno quando era passata davanti alla porta, ora invece sulla soglia appoggiato con disinvoltura c'era Oliver che la fissava, la mani in tasca, papillon allentato e sguardo serio, ora le sembrava veramente di essere tornata indietro nel tempo, anche se l'altra volta si erano scontrati.

-Oliver! Non, non ti avevo visto. -

-Ero qui. Ma non mi stupisce visto come eri presa dai tuoi pensieri. - si staccò dalla porta e le si avvicinò, mentre lei indietreggiava spaventata, non poteva aver paura di Oliver, lui non le avrebbe mai fatto del male, eppure in quel momento non si sentiva a suo agio.

-Hai paura di me? - le chiese infatti lui preoccupato da quell'ipotesi.

-No. - sorrise, non c'era stata esitazione, nessuna incertezza e questo lo rese felice.

-Stai con Walter? E per questo che ultimamente sparisci nel nulla? Che non sei al covo? -

-E' complicato. -

-No non lo è! È lui che ti distrae? Non posso permettermi di averti nel gruppo se la tua testa è con lui! - sibilò arrabbiato.

-Non è lui che mi distrae al covo. - rispose, non era più sicura di quello che gli doveva dire, era estremamente difficile trovare le parole giuste per rivelargli tutti i suoi segreti.

-Felicity, dimmi cosa c'è? - si avvicinò a lei e le posò la mano sul braccio.

-Io... -

-Felicity, fidati di me... - la stava supplicando, lui doveva di sapere la verità, ne aveva bisogno.

-Io mi fido di te. - rispose immediatamente lei, ancora una volta non c'era esitazione nelle sue parole, lei si fidava di Oliver avrebbe affidato a Oliver la sua stessa vita, anche se non lo dava a vedere visto il segreto che gli teneva.

-Felicity.... dimmi la verità -

-Avrai notato che parlo molto... - iniziò lei esitante.

-Non mi è sfuggito...- sorrise divertito, la parlantina di Felicity era impossibile da non notare.

-Avrai notato anche che non parlo molto della mia famiglia.-

-L'ho notato.... -

-Mia madre è... lei è... beh lei è mia madre. E non so cosa sia mio padre, perchè lui ci ha abbandonate. Me lo ricordo pochissimo. Ma ricordo quanto fece male quando lui se ne andò. E il solo pensare di perdere qualcuno di così importante per me... - si fermò cercando di mandare giù il groppo che le si era formato in gola, Oliver la osservava attento, preoccupato da dove quel discorso sarebbe andato a finire.

-Ehy, tu non mi perderai. Qualsiasi cosa ti stia preoccupando, riguarda la tua famiglia? - cercò di rassicurarla era sicuro che sarebbe scoppiata in lacrime da un momento all'altro.

-No. La tua. - lo vide accigliarsi, ormai non poteva più tirarsi indietro.

-Ho scoperto... Ho scoperto... Tua madre ha avuto una relazione con Malcom Merlyn.-

-Felicity lo so...- Oliver le prese le mani stringendogliele se era solo questo a preoccuparla non c'era motivo, lui già lo sapeva.

-Quello che non sai è che da quella relazione... è nata Thea. - lui la guardò incredulo, ora la bomba era stata sganciata, le rimaneva solo aspettare e raccattare i cocci di quello che sarebbe rimasto di loro, le lasciò le mani e si allontanò per il corridoio.

-Oliver aspetta.... - lo vide fermarsi e guardarla incredulo.

-Da quanto lo sai? - tornò indietro aspettando la risposta di lei.

-Da qualche giorno, volevo dirtelo, ma... -

-Ma cosa? Non me l'hai detto.. scusa devo andare... - si allontanò da lei velocemente doveva trovare sua madre e discutere con lei del suo nuovo segreto smascherato.

Walter rimasto solo in sala cercava Felicity tra gli invitati, non che gli interessasse molto della biondina, ma aveva notato che oltre a lei anche Oliver era scomparso e si stava chiedendo se i due fossero insieme, l'aveva vista evitarlo tutta la sera, ma ormai molti invitati erano andati via e le scuse per scansarlo erano rimaste poche. Vide Oliver rientrare in sala, sembrava arrabbiato, subito dietro vide Felicity che lo guardava con aria colpevole. L'idea che lei avesse vuotato il sacco su di lui gli passò per la mente, ma Oliver non stava andando verso di lui, ne verso gli uomini della sicurezza, stava puntando verso Moira, sembrava fosse lei la destinataria della sua rabbia, con discrezione, senza farsi notare Walter afferrò Felicity per un braccio e la tirò in un angolo appartato.

-Che gli hai detto? -

-Niente che ti riguardi! - rispose lei, non l'aveva visto avvicinarsi, quando si era sentita tirare si era spaventata e la paura era aumentata dopo averlo visto in viso: era furioso.

-Se gli hai detto del nostro accordo. -

-Non gli ho detto niente! - ribattè.

-Non ti credo. - le diede uno schiaffo in volto poi l'afferrò per il braccio e la tirò via se ne andarono salutando solo Thea,Oliver e Moira erano scomparsi sicuramente stavano discutendo di quello che Felicity gli aveva detto.

Al sicuro in auto Walter la guardò minaccioso.

-Voglio sapere cosa vi siete detti. -

-Non sono cose che ti riguardano. Non ho detto niente del tuo viscido ricatto! - rispose, un secondo schiaffo le mozzò le parole in bocca.

-Lo spero per te. -

 

continua...

Eccomi qui!
Walter come avete visto non ha portato Felicity ad un party dove c'era Oliver l'ha portata direttamente a casa di Oliver xD e noi tutti gliene siamo profondamente grati perchè ora si inizia a muovere la storia! ^.^
Avete riconosciuto l'abito che Stesy propone a Felicity? Chissà se prossimamente lo indosserà...
OLiver che aspetta Felicity alla biblioteca? Qualcuno non ricordo chi aveva teorizzato la stessa scena in terrazza, perchè non è una vera festa se non c'è la terrazza, ma visto cosa è accaduto sei anni fa in quella stanza credo che la festa sia riuscita perfettamente anche senza la terrazza.
Felicity ha finalmente vuotato il sacco su Thea e Oliver non sembra averla presa molto bene... ç_ç
Walter si è arrabbiato e l'ha anche colpita ma Oliver non era presente per difenderla... siamo messi male ragazze, speriamo che nel prossimo capitolo tutto vada per il verso giusto!
TEORIZZATE SU COSA ACCADRA' NEL PROSSIMO CAPITOLO!

Ora prima di divri a Mercoledì un ultima cosa:
Mi è stato chiesto il favore di postare un sondaggio, Vi pregherei quindi di rispondere in tanti!
la domanda è la seguente:
Ma se ai tempi del college Felicity era così dark e gotica come mai quando Oliver l'ha conosciuta era totalmente diversa? Insomma indossava ballerine con disegnati i panda, come si fa a cambiare così radicalmente in così poco tempo? Qual è la vera Felicity allora?
L'hacker ribelle con il rossetto nero? L'IT girl della Queen Consolidated che mordicchia le penne rosse? Oppure la segretaria dagli abitini sfiziosi?
Ovviamente sappiamo che in futuro sarà la signora Queen, ma adesso?

A MERCOLEDI'
Mia
   
 
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