Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Shisho_67    02/11/2014    6 recensioni
Il patibolo. Davanti ai giovani occhi di Eren Jeager ora si apre una grande sala, delimitata da panche e da tribune, su cui siede una folla inferocita di persone urlanti che non vede l'ora di vederlo decapitato. Al centro della sala, sul pavimento di bianco marmo lucido, sta la ghigliottina. Bella. La lama lucente brilla di luce propria, affilata perfettamente quella mattina solo per lui, l'ultimo titano rimasto. 17 anni. Ha solo 17 anni. Sorride, Eren Jeager, al pensiero di quei tristi anni della sua vita, miseri, buttati al vento a combattere per quelle stesse persone che ora fanno il tifo per la sua morte in diretta. Ma, alla fine, chi lo ha amato c'è stato. Ecco, in fondo è per loro che ha combattuto, forse. E ce chi, più di tutti, è stato
ammirato ed amato da lui, in silenzio, nell'ombra. Scuote la testa, rassegnato, Eren Jeager, ripensandoci. Ormai non avrà più occasioni per dirgli niente.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il patibolo. Davanti ai giovani occhi di Eren Jeager ora si apre una grande sala, delimitata da panche e da tribune, su cui siede una folla inferocita di persone urlanti che non vede l'ora di vederlo decapitato. Al centro della sala, sul pavimento di bianco marmo lucido, sta la ghigliottina. Bella. La lama lucente brilla di luce propria, affilata perfettamente quella mattina solo per lui, l'ultimo titano rimasto. 17 anni. Ha solo 17 anni. Sorride, Eren Jeager, al pensiero di quei tristi anni della sua vita, miseri, buttati al vento a combattere per quelle stesse persone che ora fanno il tifo per la sua morte in diretta. Ma, alla fine, chi lo ha amato c'è stato. Ecco, in fondo è per loro che ha combattuto, forse. E ce chi, più di tutti, è stato ammirato ed amato da lui, in silenzio, nell'ombra. Scuote la testa, rassegnato, Eren Jeager, ripensandoci. Ormai non avrà più occasioni per dirgli niente. Quel fugace "Grazie per tutto"che gli aveva detto in tutta fretta mentre lo portavano via era stato il suo ultimo saluto, riassunto stringato a forza della sua immensa riconoscenza. Le ultime parole che oramai usciranno dalla sua gola. Tra un po, da quella uscirà solo sangue. Si sente spingere in ginocchio da due mani grosse e brusche, così diverse da quelle forti ma sottili di colui che tanto ora vorrebbe al suo fianco, per sosetnerlo un ultima volta, ancora, prima che cada tra le braccia della morte. Ma è impossibile, Eren lo sa. Tutti i componenti della sua squadra sono in prigione, tenuti con la forza la sotto in attesa della fine dell'esecuzione, per bloccare ogni eventuare ribellione. Anche i suoi amici sono là, nessuna faccia conosciuta si confonde con il popolo che acclama la sua sconfitta.
_Giù la testa!_un ordine secco si espande nella stanza, riportando il silenzio. Può sentire tutti i respiri venire trattenuti all'unisono, la calca di gente che si sporge in avanti per osservare meglio l'esecuzione dell'ultimo titano rimasto, dell'ultimo ostacono per la libertà umana. Ormai, dell'ultima speranza dell'umanità nessuno serba ricordo. Sospira, Eren Jeager, pensando all'ipocrisia degli uomini. China la testa, pronto a morire. Sente i passi del boia che si avvicina, pronto a far scattare il meccanismo che gli mozzerà la testa una volta per tutte. Ma è quasi un sollievo. "Magari rinascerò libero, la prossima volta..." pensa Eren, prima di chiudere gli occhi, per l'ultima volta, sul mondo. Ma, invece del sibilo della lama che fende l'aria prima di precipitare sulla sua nuca, il ragazzo sente un esplosione alle sue spalle, seguita da urla di gente atterrita, scalpiccii di scarpe di persone che scappano, terrorizzate. Apre gli occhi, alza di poco la testa e lo spettacolo che gli si para davanti è dei più spettacolari che abbia mai visto. Un lampo verde saetta per la stanza, due spade fendono l'aria, feriscono, uccidono a caso membri sfortunati della massa in fuga. Poi il lampo cambia direzione, cambia obbiettivo, quando il boia accanto ad Eren tenta disperatamente di seguire l'esempio del popolo. Ma non riesce a fare nemmeno due passi. Prima che il pover uomo si possa perfino esser reso conto del suo spostamento, la saetta verde gli è gia addosso. La testa calva salta via da quel corpo ormai logorato dall'alcool e dalla corruzione, facendo cadere inerme a terra l'involucro di un anima sporca. Il lampo si ferma, in piedi, davanti al corpo dell'uomo morto. Da le spalle ad Eren. L'unica cosa che il ragazzo può vedere sono le splendide ali della libertà ricamate sulla mantella verde smeraldo e quegli inconfondibili capelli corvini rasati sulla nuca.
_Caporale..._sussurra, choccato. Levi è venuto a salvarlo, questa è l'unica certezza che in questo momento alberga nella mente confusa di Eren. Le altre idee sono solo cahos. Poi però il caporale si gira, richiamato dalla flebile voce del suo protetto. I suoi occhi di ghiaccio si piantano come pugnali in quelli verdi del ragazzino, ancora inginocchiato sulla tagliola.
_Eren..._una parola, una soltanto esce dalle labbra sottili di Levi Ackerman, prima che il suo corpo, mosso quasi da volontà propria, si getti in ginocchio davanti al volto pallido e smunto di Eren Jeager.
_Eren..._ripete, prendendogli il viso tra le mani. La sua faccia ha perso ogni contegno, ogni rigida maschera di menefreghismo o di indifferenza completamente cancellate, annullate per far posto al panico più totale, all'anzia e all'angoscia...
_che ti hanno fatto..._sussurra, poi si ricorda che il suo protetto ha ancora i polsi legati dietro la schiena. Con un abile mossa si sfila fluidamente una spada dalla cintura, recidendo con un colpo secco e preciso la catena delle manette che tenevano Eren prigioniero. Questo gesto tanto consciuto quanto amato fa tornare il lume della ragione nella mente del caporale, che si rizza subito in piedi, trascinando per un braccio il povero Eren ancora barcollante e leggermente stordito.
_Dobbiamo andare via da qui!_quasi a far eco alle sue parole delle grida non più di panico ma di accusa giungono loro dall'esterno di quelle quattro mura distrutte. Il ragazzo annuisce, pronto a seguire per l'ennesima volta Levi Ackerman, pronto a regarargli ancora una volta ogni grammo della sua fiducia.
_Montami sulle spalle._ordina il caporale, secco. Non accetta repliche.
_Signore, lei non..._prova debolmente a protestare Eren, ma lo sguardo di ghiaccio che gli rivolge imperioso il caporale scacca via ogni suo tentativo di replica. La voce gli muore in gola, quella gola che in questo momento, se non fosse stato per l'intervento di Levi, sarebbe una fontana di sangue.
_Credi che non ce la faccia, moccioso?! Monta e non rompere con le tue cazzate!_si volta di scatto, chinandosi un poco per agevolare l'operazione al suo protetto ferito e debole per il trattamento subito in carcere. Digrigna i denti, Levi Ackerman, quando il peso di Eren si sposta sulla sua schiena, inerme. E' dimagrito. E' dimagrito minimo di 10 kg. Soffoca un ringhio, il caporale, reprimendo la voglia matta di uccidere che l'ha pervaso al solo pensiero di quegli ipocriti che hanno ridotto così quell'essere tanto prezioso. Li ucciderà, tutti, ma ora non è il momento. Ora deve solo pensare a scappare, a mettere entrambi in salvo, in un posto sicuro e lontano dalle grinfie infime di quegli uomini crudeli. Si cala il
cappuccio sulla testa, nascondendo la massa di capelli corvini che di sicuro lo farebbe scoprire. Una flessione delle ginocchia, uno scatto potente dei muscoli e via. Si destreggia abilmente nell'aria, con l'aiuto dell'attrezzatura per la manovra tridimensionale, volando leggero tra frecce e proiettili.
_Sparategli! Non devono scappare!_
_Andate a chiamare il Comandante Smith e il Caporale Raivalle!_
_Morte all'ultimo titano!_le grida gli giungono ovattate alle orecchie, l'altezza gli impedisce di sentire bene, ma quello che arriva lo fa infuriare più di quanto non sia già. Mentre, con abili scarti e piroette, vola veloce verso l'ultima cerchia di mura che li separa dalla salvezza, il caporale pensa all'ipocrisia di quegli uomini e di quelle donne che fino a poco tempo prima avevano fatto di Eren un simbolo di speranza, di libertà... E che ora l'avrebbero ucciso senza nemmeno pensarci due volte. Un ultimo scatto dell'attrezzatura nell'aria e Levi riesce a tirare un sospiro di sollievo, quando con i piedi tocca, per quella che sicuramente sarà l'ultima volta, le mura di quella città prigione che da sempre ha voluto lasciare, prima di saltare giù, verso l'ignoto di un mondo aperto e libero, senza leggi ne vincoli e tenerli sigillati in un mondo di ombre e congiure che li hanno accompagnati per tutte le loro misere vite da prigioieri. Respira, Levi Ackerman, l'aria fresca che gli sputa in faccia un meraviglioso odore boschivo.
_Eren, reggiti forte..._sussurra, più a se stesso che altro._Da oggi in poi siamo liberi!_e scatta, per l'ultima volta, con l'armatura da soldato, pronto a lasciarsela per sempre alle spalle.



Angolo della scrittrice: Mi dispiace a tutte quelle anime pie che hanno aspettato fino ad ora che continuassi quela ff, che inizialmente era partita come una storia a capitoli, ma che, ahime, si ridurrà ad una one shot. Mi sto dedicando ad altri progetti e non ho più molto tempo libero da dedicare alla scrittura. Spero possiate perdonarmi, vi assicuro che dispiace un sacco anche a me dover troncare a metà questa mia ff... Chiedo infinitamete scusa.
  
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