Capitolo XXXIV
Novità
"Tutto bene?"
chiese
Nicole. Si era accorta che anche lui era stato impegnato in una
telefonata, che
aveva concluso proprio mentre lei rientrava in camera.
"Sì. E tu?"
le domando a
sua volta.
"Era la mia
assistente... Ho
notizie fantastiche!"
Andrew
sorrise, immaginando la
conversazione tra Nicole e mademoiselle
Valens.
Era
mezzogiorno ed erano ancora a
letto, intenti a leggere il diario del Duca, quando il cellulare di
Nicole era
squillato e lei era uscita per rispondere, immaginando che si trattasse
di
ordini del fratello. Non voleva rovinare quella splendida giornata ed
era
intenzionata a troncare subito la conversazione, ma aveva colto fin
dalle prime
parole di saluto il tono concitato ed entusiasta della sua assistente.
Lui ne
aveva approfittato per chiamare la madre e aggiornarla sulle ultime
novità.
"Non ci
crederai, ma Alex
Andrews si è rifatto vivo e vuole incontrarmi!"
Ci credeva,
eccome.
Il pomeriggio
precedente, dopo
aver parlato con sua madre, dopo aver visitato le tombe e prima di
scendere per
accompagnarla alla festa, aveva chiamato mademoiselle
Valens per dirle che era intenzionato ad incontrare Lady Sinclair.
Ovviamente
si era presentato nelle vesti di Alex Andrews, anche se non ce ne
sarebbe stato
bisogno: l'assistente di Nicole, infatti, lo aveva riconosciuto subito
dalla
voce non appena l'aveva salutata. Si era raccomandato di attendere
l'indomani,
fino a mezzogiorno, prima di contattare Sua Signoria, per dargli il
tempo di
verificare col suo agente eventuali altri impegni. Se non lo avesse
risentito
nel frattempo, poteva dire a Lady Sinclair che l'avrebbe incontrata a
Parigi
fra tre giorni. Mademoiselle Valens
non aveva atteso un minuto più del necessario: il cellulare di Nicole
era
squillato alle dodici in punto.
"Lo
incontrerai?"
"Stai
scherzando, vero? Certo
che lo incontrerò! Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire un'altra
volta
un'occasione simile".
"Nonostante
come ti ha
trattato? Sei disposta a perdonarlo?"
"Lui non sa
che non è stato
per mia volontà che ho disdetto più volte i nostri appuntamenti.
Quindi, dal
suo punto di vista, è lui che ha perdonato me, se di perdono vogliamo
parlare.
E comunque non mi importerebbe, neppure se fossi io a dovergli
perdonare
qualcosa. Non vedo l'ora di conoscerlo!"
Lui abbassò
lo sguardo,
imbarazzato. Un gesto che a lei non sfuggì.
"Che hai?"
"Niente".
Invece
qualcosa c'era, eccome.
Nonostante
avesse deciso di
rivelarle chi in realtà lui fosse, non era più sicuro di come lei
avrebbe
reagito quando avrebbe scoperto la verità. Aveva paura di perderla. E
ora, dopo
quanto era successo tra loro, temeva quell’eventualità per la prima
volta in
vita sua.
"Non sarai
geloso?"
domandò lei, sorpresa.
"Non eri così
felice di
rivedermi, quando sei arrivata qui due settimane fa. E neppure di
lavorare insieme,
quando te l'ho proposto. Saresti altrettanto magnanima con me, se
avessi fatto
qualcosa per cui farmi perdonare?"
"Sei geloso"
asserì lei,
con un sorriso, senza rispondergli, immaginando che la sua fosse una
domanda
retorica.
Invece Andrew
cominciava davvero a
temere il momento in cui le avrebbe rivelato la sua vera identità.
Non commentò,
lasciando che
traesse le proprie conclusioni.
"Non
immaginavo fossi un tipo
geloso... Né un tipo possessivo" gli disse mentre si stendeva di nuovo
nel
letto accanto a lui.
"Tu non lo
sei?" chiese
lui.
"Gelosa? O
possessiva?"
"Entrambe le
cose".
"No. Non
direi...".
"Quindi se ti
dicessi che nel
momento in cui tu sarai con il tuo scrittore preferito io vedrò
Monique, per te
non ci sarebbero problemi?"
Sapendo
d'averla colpita e
affondata la sbirciò di sottecchi, con un sorriso divertito sulle
labbra.
Lei si limitò
a rispondergli touché, facendolo
scoppiare in una
risata divertita e al tempo stesso confortante.
"Tranquilla,
non ho alcun
desiderio di rivedere Monique. Voglio solo te e spero che anche per te
sia
altrettanto. In caso contrario, ci sarà da qualche parte in questo
castello una
spada del tuo antenato con cui sfidare a duello questo scrittore da
quattro
soldi!” disse, facendo scoppiare a ridere lei.
“E ora
rimettiamoci al lavoro: se nelle
prossime settimane sarai impegnata con mr. Andrews, voglio sfruttare al
meglio
il tempo per noi che ci resta. Dobbiamo darci una mossa a leggere i
diari che
rimangono. E non solo quello…" aggiunse, ammiccando malizioso.