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Autore: Alexandra e Mac    02/11/2014    4 recensioni
Il Passato e il Futuro si mescolano in questo racconto che conclude la trilogia iniziata con Giochi del Destino. Per tutti coloro che hanno amato i personaggi storici da noi inventati.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nel Destino'
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Capitolo XXXIV

Novità



"Tutto bene?" chiese Nicole. Si era accorta che anche lui era stato impegnato in una telefonata, che aveva concluso proprio mentre lei rientrava in camera.

"Sì. E tu?" le domando a sua volta.

"Era la mia assistente... Ho notizie fantastiche!"

Andrew sorrise, immaginando la conversazione tra Nicole e mademoiselle Valens.

Era mezzogiorno ed erano ancora a letto, intenti a leggere il diario del Duca, quando il cellulare di Nicole era squillato e lei era uscita per rispondere, immaginando che si trattasse di ordini del fratello. Non voleva rovinare quella splendida giornata ed era intenzionata a troncare subito la conversazione, ma aveva colto fin dalle prime parole di saluto il tono concitato ed entusiasta della sua assistente. Lui ne aveva approfittato per chiamare la madre e aggiornarla sulle ultime novità.

"Non ci crederai, ma Alex Andrews si è rifatto vivo e vuole incontrarmi!"

Ci credeva, eccome.

Il pomeriggio precedente, dopo aver parlato con sua madre, dopo aver visitato le tombe e prima di scendere per accompagnarla alla festa, aveva chiamato mademoiselle Valens per dirle che era intenzionato ad incontrare Lady Sinclair. Ovviamente si era presentato nelle vesti di Alex Andrews, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno: l'assistente di Nicole, infatti, lo aveva riconosciuto subito dalla voce non appena l'aveva salutata. Si era raccomandato di attendere l'indomani, fino a mezzogiorno, prima di contattare Sua Signoria, per dargli il tempo di verificare col suo agente eventuali altri impegni. Se non lo avesse risentito nel frattempo, poteva dire a Lady Sinclair che l'avrebbe incontrata a Parigi fra tre giorni. Mademoiselle Valens non aveva atteso un minuto più del necessario: il cellulare di Nicole era squillato alle dodici in punto.

"Lo incontrerai?"

"Stai scherzando, vero? Certo che lo incontrerò! Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire un'altra volta un'occasione simile".

"Nonostante come ti ha trattato? Sei disposta a perdonarlo?"

"Lui non sa che non è stato per mia volontà che ho disdetto più volte i nostri appuntamenti. Quindi, dal suo punto di vista, è lui che ha perdonato me, se di perdono vogliamo parlare. E comunque non mi importerebbe, neppure se fossi io a dovergli perdonare qualcosa. Non vedo l'ora di conoscerlo!"

Lui abbassò lo sguardo, imbarazzato. Un gesto che a lei non sfuggì.

"Che hai?"

"Niente".

Invece qualcosa c'era, eccome.

Nonostante avesse deciso di rivelarle chi in realtà lui fosse, non era più sicuro di come lei avrebbe reagito quando avrebbe scoperto la verità. Aveva paura di perderla. E ora, dopo quanto era successo tra loro, temeva quell’eventualità per la prima volta in vita sua.

"Non sarai geloso?" domandò lei, sorpresa.

"Non eri così felice di rivedermi, quando sei arrivata qui due settimane fa. E neppure di lavorare insieme, quando te l'ho proposto. Saresti altrettanto magnanima con me, se avessi fatto qualcosa per cui farmi perdonare?"

"Sei geloso" asserì lei, con un sorriso, senza rispondergli, immaginando che la sua fosse una domanda retorica.

Invece Andrew cominciava davvero a temere il momento in cui le avrebbe rivelato la sua vera identità.

Non commentò, lasciando che traesse le proprie conclusioni.

"Non immaginavo fossi un tipo geloso... Né un tipo possessivo" gli disse mentre si stendeva di nuovo nel letto accanto a lui.

"Tu non lo sei?" chiese lui.

"Gelosa? O possessiva?"

"Entrambe le cose".

"No. Non direi...".

"Quindi se ti dicessi che nel momento in cui tu sarai con il tuo scrittore preferito io vedrò Monique, per te non ci sarebbero problemi?"

Sapendo d'averla colpita e affondata la sbirciò di sottecchi, con un sorriso divertito sulle labbra.

Lei si limitò a rispondergli touché, facendolo scoppiare in una risata divertita e al tempo stesso confortante.

"Tranquilla, non ho alcun desiderio di rivedere Monique. Voglio solo te e spero che anche per te sia altrettanto. In caso contrario, ci sarà da qualche parte in questo castello una spada del tuo antenato con cui sfidare a duello questo scrittore da quattro soldi!” disse, facendo scoppiare a ridere lei.

“E ora rimettiamoci al lavoro: se nelle prossime settimane sarai impegnata con mr. Andrews, voglio sfruttare al meglio il tempo per noi che ci resta. Dobbiamo darci una mossa a leggere i diari che rimangono. E non solo quello…" aggiunse, ammiccando malizioso.

 

 

 

 

  
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