Ecco il quarantesimo... spero perdoniate il ritardo ma non ho avuto un granchè di tempo... infatti ora vado di fretta e non posso mettermi a ringraziare tutti uno per uno...
Vi ringrazio tutti per aver letto e commentato fin ora... spero continuerete così!
XOXOKRISS89XOXO
CAPITOLO
40
Quella
mattina era nuvolosa…
sembrava quasi che il tempo si fosse rattristato come noi della fine
delle
vacanze… ma dubitavo che il cielo si scomodasse per noi
quattro poveri mortali…
All’aereoporto c’era abbastanza
gente… ma tutti come noi
avevano un aria stanca e fiacca… forse perché
erano le sette e mezza di mattina
e, specialmente per noi eravamo andati a dormire tardi… fin
troppo tardi…, si
facevano sentire con tutta la loro
mattutinità…
“A
che ora parte l’aereo?”
chiesi biascicando tra uno sbadiglio ed un altro…
“Alle
otto e mezza” rispose
atono mio padre…
“Ma
perxhè voi non avete le
valige?” era strano infatti… a portare le valige
eravamo solo io, Katia, Kevin
e Lilith…
“Semplice…
noi passiamo
capodanno qui!” disse sorridendo mia madre…
sembrava un adolescente alla sua
prima cotta…
“Ma…”
io ero piuttosto
irritato e confuso…
“Niente
ma… tu sei in
punizione ricordi?! Quindi
non osare
porre ma ai nostri discorsi…” mio padre
più invecchiava più diventava severo e
insopportabile… “…noi rimaniamo qui e
finiamo le vacanze… voi tornate in
Italia… e TU, ti metti a studiare e guai se vengo a sapere
che sei uscito di
casa per motivi futili…”
“Ma…
ma… capodanno???” ero
piuttosto sconfortato all’idea di passare il capodanno a casa
da solo…
Mia
madre guardò mio padre che
sbuffò
“Va
bene… ti è concesso di
uscire ma solo a capodanno poi rimani tappato in casa tranne per le
volte che
devi andare a fare la spesa… o per andare in
ospedale… ma ne la prima ne la
seconda si verificheranno mai… la dispensa è
piena e tu sei un ragazzo SERIO…”
quel ‘serio’ fù molto marcato, ci teneva
a farmi sapere che se avessi combinato
casini mi sarei scordato l’odore dell’aria
aperta…
“Ok
capito…” il mio tono era
mesto e sottomesso… e cosa altro potevo fare con un padre
che mi minacciava di
reclusione a vita…
Eravamo
ancora all’entrata
principale dell’aereoporto quando vidi arrivare un enorme suv
nero … il proprietario
non doveva essere preoccupato di dare nell’occhi anzi quella
machina urlava ‘ECCOMI
QUA!!!’… tirato a lucido e con i vetri offuscati,
la macchina doveva costare
una fortuna, questo pensiero mi rese ancora più scioccante
scoprire chi vi era
seduto dentro… Ciara e gli altri ci slutarono con la
mano…
“Ohi
mi raccomando non fate
casini in Italia…” strillò J.J.
“capito…” concluse guardandomi
sottecchi, io
avvampai…
“Si,
si niente casini…”
ripetè Alex sorridendo… Ash si limitò
a guardarmi e a sorridermi… ma che avrà
avuto quel ragazzo in testa… mentre Ciara…AH!
Ciara, se ne stava affacciata dal
finestrino come una nobildonna che guarda della plebe
dall’alto della sua
carrozza sventolando ironicamente un fazzoletto bianco… eh
si! Ciara era la creatura
più orgogliosa, cinica,
egocentrica, egoista, piena di se
che avessi
mai conosciuto e ancora non la conoscevo bene… le rifilai un
sorriso tirato…
“Grazie
a tutti… speriamo di rivederci presto… bye bye!” dissi a
tutti mentre sorridevo… Lily
si era accostata al suv per salutare tutti… a quella perfida
creatura di Ciara
diede un bacio sulla guancia e se ne andò
ridacchiando… Ciara scese dall’auto
incespicando e facendo la figura della maldestra…
andò dietro per un po’ a Lily
che stava portando un enorme valigia… Ciara la raggiunse
sfrecciandomi davanti,
mi fece quasi cadere lo zainetto che tenevo su una spalla
sola…
Lily
era in evidente difficoltà… e si era fermata un
attimo con Ciara alle costole
che le reggeva la borsetta… io le raggiunsi e ridacchiando
le superai… una
guardia notò la scenetta…
*Ehi!
Tu che sei un ragazzo perché non gli porti la valigia a
quella ragazza… non
vedi che gli pesa?* io onestamente non capii granchè ma vidi
Ciara sbellicarsi
e guardarmi male… allorchè la guardi si
girò verso di lei…
“Ahhh…
sei gelosa???* vidi Ciara diventare paonazza… mi
guardò dritto negli occhi
quasi a volermi dare fuoco… io svicolai via
ridacchiando…
Intanto
dalla macchina era sceso pure J.J. che mi fu subito dietro, ovviamente
dopo che
aveva assistito alla scenetta ridacchiando…
“Uffa!
Mi lasci qui da solo… come puoi farlo?” disse con
un tono artificialmente
offeso…
“Semplice
tra poco più di dieci giorni ricomincio scuola… e
non ho abbastanza soldi per
vivere qui… e soprattutto non so parlare benissimo
l’ingl…” non finii la frase
che J.J. mi si getto al collo stampandomi un bacio sulle labbra, che
subito si
trasformò in un vortice di lingue… mi staccai
quasi subito… credo che il quasi
subito equivalga a cinque minuti buoni… e mi guardai
intorno… per fortuna la
marea di gente era troppo indaffarata per stare a
impicciarsi…
“Ti
prego facciamoci una foto…” disse sorridendo e
tirando fuori una macchinetta
fotografica dai jeans… io acconsentii e ci facemmo una foto
abbracciati… mentre
il flash scattava lui si girò improvvisamente per darmi un
bacio sulla guancia… un
leggero sorriso affiorò sulle mie labbra…
“…dammi
anche la tua mail che poi così te la invio!” gli
scribbacchiai la mia e-mail su
un foglietto di carta che avevo nella tasca della felpa… mi
ero vestito pronto
per affrontare l’intemperia del dicembre
romano…anche se in quel momento stavo
sudando come pochi… salutai J.J. con un abbraccio
fortissimo… poi risalutai da
lontano Ash e Alex che erano rimasti in macchina e mi diressi verso la
sala d’aspetto
dell’aereoporto… passai vicino a mio padre che mi
guardò fulminandomi… quel suo
sguardo mi abbattè e mi fece riaffiorare il ricordo della
conversazione avuta
poco prima…
Mi
voltai verso i miei unici
compagni di viaggio… notando che Lily e Katia erano in un
mondo tutto loro mi
avvicinai a Kevin… mi sedetti poco delicatamente sulla
poltroncina accanto alla
sua… e gli poggiai la testa sulla spalla…
ciò fece girare qualche testa, ma non
me ne importò più di tanto…
Lui
poggiò la sua testa sulla
mia e mi strinse con il braccio, a quel punto le poche teste che si
erano
girate si rigirarono imbarazzate… solo un gruppetto di
ragazzine in lontananza
sembrava entusiasta della cosa…
non ci
badai più di tanto… mi assopii in quella
posizione.
“Fabio…
dai dobbaimo
imbarcarci…” era la voce delicata di Kevin che mi
riscuoteva dal torpore…
“Mmmh…si…”
dissi
stropicciandomi gli occhi… mi girai per salutare i miei ma
vidi solo mia madre
che mi salutava con la mano, ad un certo punto capì che
stavo cercando mio padre
con gli occhi e allargò le braccia dicendo
‘scusa’ con le labbra… gli tirai un
bacio e salii sullaereo su cui sarei dovuto rimanere per dodici
interminabili
ore, mi misi seduto accanto a Kevin e a Lilith… e
stranamente mi addormentai
subito… non sentii il decollo…
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Arrivammo
a Roma che erano le
dieci circa e come avevo giustamente previsto le temperature erano
polari…
avevo dormito per buona parte del volo e avevo sofferto solo
l’atterraggio…
Prendemmo
un taxi che ci
riaccompagnò a casa…
non volendo passare
la mia prima notte da solo invitai tutti a casa mia…
Avendo
dormito sull’aereo
avevo perso quasi tutto il sonno… decisi
di passare un po di tempo in salotto a leggere…
Mi
avvoltolai in un
pile a righe verdi e gialle e
mi buttai sul divano con un volume di Vampire Knight in mano… anche se credevo di non
avere sonno il tepore
del pile… la stanchezza del volo… il fuso orario
mi fecero crollare… e mi
addormentai sul divano facendo cadere il fumetto a terra… il
giorno dopo avrei
dovuto fare un giro di telefonate ai miei compagni di classe per sapere
dei
compiti… che palle!!!