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Autore: G RAFFA uwetta    03/11/2014    1 recensioni
Dal testo:
"Uno schiocco di scintilla e il banco, già in precarie condizioni di stabilità, finisce schiantato contro il muro riducendosi in taglienti schegge ... "
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Luna Lovegood, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La porta dell'aula in disuso sbattè violentemente facendo sobbalzare la figura rannicchiata in un angolo.

Le finestre, pesanti tendaggi come occhi spenti, sul prato, tintinnarono vibrando appena come musica fatata.

Una voce alterata, non per questo meno femminile, si esprimeva in epiteti poco adatti alla sua personcina graziosa e ammodo.

- Per tutti i boccini dorati, ma quanto può essere cocciuto quello stupido arrogante. Che Godric Grifondoro sia maledetto se stavolta non lo affatturo ben benino! -

Uno schiocco di scintilla e il banco, già in precarie condizioni di stabilità, finisce schiantato contro il muro riducendosi in taglienti schegge che colpirono la ragazza piagnucolante seduta in terra.

- Ma che ... -

La porta viene di nuovo aperta con malagrazia e, sulla soglia, appaiono due delle eroine della guerra da poco conclusasi: Ginevra Weasley e la sua ombra Luna Lovegood.

- La grazia non si raggiunge con vestiti nuovi, pezzente. -

- Sempre carina ed educata Pansy. -

- Per te sua eminenza Parkinson. -

- Comunque nessuno vi ha invitate quindi girate sui tacchi e sparite altrimenti ... -

- Ma chiudi quella bocca che un secondo fa sputava parole degne di un Jarvey*. - Esordisce, con voce leggermente roca, spedendo brividi lungo la schiena, Hermione emergendo dalle macerie del tavolo rotto.

- Ma come ti permetti lurida mezz ... - labbra, leggermente salate, premono, assorbendo le ingiurie malamente pronunciate. Con occhi sgranati come piattini da caffè, Pansy si pietrifica accettando di fatto il bacio.

Hermione, spaesata dal suo folle gesto, si allontana tenendo una mano sulla bocca spalancata. Un silenzio agghiacciante è calato nell'aula.

- Un nuovo gioco - esordisce, con quella vocetta sempre stupita, Luna. - Mi piace, voglio partecipare. -

Allunga le sua dita affusolate e imprigiona il viso della Serpeverde, appoggia le sue labbra e, approfittando del suo stato catatonico, gli infila la lingua in bocca. Un verso strozzato proviene dalle altre due figure mentre Pansy, già notevolmente provata, viene indotta a partecipare da un abile gioco di lingua.

- Luna! - Finalmente Ginevra ritrova l'uso della parola - Che stai facendo! -

Svogliatmente le due ragazze si separano.

- Gioco a "baciamo la Serpeverde", vuoi partecipare? E' il tuo turno, se vuoi. - La guarda con quegli occhioni azzurri come il cielo d'inverno.

Ginevra inarca un sopracciglio, soppesa le parole, si guarda in giro, come a cercare sostegno, e, presa la decisione, si fionda sull'ormai arrendevole ragazza, scansando in malo modo Luna. Ne segue un bacio da Guinnes, con tanta lingua, labbra, saliva, denti e mani che biricchine sondano il terreno.

- Caspita Ginny. Sembri affamata. - Dice Hermione avvicinandosi. Il suo sguardo si è offuscato. Prende per la vita Luna e intrattiene un dibattito su come si debba ritenere soddisfatto un Bulgaro.

Quello che successe in quell'aula rimase in quell'aula.

La vita riprese il suo giusto corso: lezioni, allenamenti, studio, chiacchiere tra amici.

- Her...mi...o...ne ... dove v...ai... - esclama Ron con la bocca piena delle solite schifezze.

- Che schifo Ron! - Gli dice mollandogli sulla testa il suo gigantesco libro.

- Vado a bermi una tazza di tè. -

Ron a quelle parole impallidisce, si strozza, ingoia con fatica, beve un bicchiere di succo, prontamente fatto apparire da Harry, seduto li accanto.

- Ma io ho gli allenamenti, non posso accompagnarti da Madama Piediburro. - dice con tono alquanto schifato.

- Nessuno ti ha invitato, tu hai le tue cose da maschio, io i miei intrattenimenti da femmina. - dice con tono altezzoso Hermione alzando il bel nasino all'insù. Ginny e Luna, mano alla bocca, ridacchiano.

Una risata proviene da un punto non ben precisato dal tavolo delle Serpi. Ron diventa paonazzo fin sulle orecchie che fischiano dalla vergogna. Sprofondato sulla panca, diventa il bersaglio dei beffeggiamenti dei compagni, perdendosi così l'uscita quatta, quatta di quattro ragazze.

Quest'ultime raggiungono un'aula in disuso, trasformata, da tempo, nella loro alcova, per bere il tè delle cinque.


 

Note dell'autrice: Jarvey è simile ad un grosso furetto, ha la capacità di parlare ma non riesce ad articolare una conversazione complessa, usa frasi corte, frammentarie e spesso volgari. Notizia tratta dal libro sulle Creature Magiche ( Google è fantastico ).

Grazie alla mia instancabile Beta che si presta sempre a leggere e correggere i miei deliri.

 

 


 


 

   
 
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