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Autore: Jessire    03/11/2014    2 recensioni
Concluso il tour, gli 1D si separano per rilassarsi, tornando ognuno nelle proprie città.
Harry Styles torna ad Holmes Chapel, la sua cittadina d'origine. Li, poco distante da casa sua, abita anche Amber, giovane segretaria.
I due a malapena si conoscono, ognuno preso dalle proprie vite ma ben presto scopriranno di avere qualcosa che li accomuna.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*** Ritorno a casa, possiamo dormire tranquilli ***

 

 

-Thank you so much!! – disse Louis

-muito obrigado! - disse Liam

Niall e Zayn assieme -thank you-

Io semplicemente mi inchinai e mandai baci a quella folla urlante; la mia folla, la mia gente.

“Le mie directioners” pensai.

- Evviva Harry! Anche per stasera è finita!- mi urtò Niall, abbracciandomi

-Ora una bella doccia- sospirai, annusandomi l’ascella.

Louis corse veloce verso la porta dello spogliatoio e l’aprì di corsa: - Io gioco alla Play! -

Liam, subito dietro a me, si tuffò in divano prendendo il jock-stick verde e propose:

-          Ti Sfidooo !- ed i due iniziarono una lunga partita molto silenziosa.

-         Liam, così mi uccidi!-

-         Mai quanto te. Ne ho prese così tante, la volta scorsa.  che non camminavo più -

-         Era meglio giocare a Fifa – si lamentò Louis

-         Colpa tua, caro. Hai voluto la bicicletta? Ora pedala!

Io invece mi liberai dalla maglia nera e mi liberai i capelli dalla fascia coordinata; iniziai a togliermi le scarpe ed i pantaloni quando Niall mi gettò addosso una sua t-shirt pulita.

-         Copriti! Non ci sono fans al tuo cospetto –

-         Hahaha - risi io ed ammiccai - in realtà volevo ammaliare te. La mia bellezza è irresistibile e posso avere chiunque -

-          Louis non battermi ancora!! Non è giusto – urlò Liam, disperato, interrompendoci

-         Louis il re dei videogiochi ha colpito ancora!- urlò invece il ragazzo vincitore, buttando in aria le braccia.

-         Oh vostra maestà – lo presi in giro – vi chiedo il permesso di fare una doccia perché in vostra presenza non oserei mai mai puzzare come un caprone-

-         Permesso accordato, mio valoroso cavaliere canterino e puzzolente– acconsentì sua altezza Louis, dall’alto del suo trono ( la poltrona in pelle).

Ridendo, mi chiusi in bagno.

Aprii l’acqua calda ma non entrai subito; appoggiai le braccia al lavandino e mi osservai allo specchio: i riccioli era sudati, la faccia era ancora rossa dall’emozione e dallo sforzo di cantare davanti a tutte quelle directioners, gli occhi erano lucidi e potevo ancora sentire nelle orecchie il boato delle fans, le nostre ragazze.

Era sempre bello dividere il palco e questa emozionante avventura con loro, ci davano una carica che nessun altro avrebbe potuto fornirci: né droga, né alcool, cibo.

Sono le nostre directioners. Lavoriamo per loro e  dobbiamo tutto a quei ragazzi e ragazze che ci urlano apprezzamenti ed incoraggiamenti in aeroporto, sotto l’hotel, per strada ed ai concerti.

Entrai con calma in doccia beandomi dell’acqua calda che mi rilassava sempre, respirando a pieni polmoni finchè mi balenò in mente un pensiero:

“Finalmente con questo concerto si chiude la prima parte del nostro tour! Ora mi aspetta solo un po’ di relax e la cosa più bella: rivedrò finalmente la mia famiglia!!” pensai sorridendo.

Dopo un’oretta circa tornammo in hotel e avemmo giusto il tempo di fare i bagagli che partimmo subito per tornare a casa. La saletta d’aspetto era deserta così come il corridoio che collegava questa sala alla pista, anche grazie al jet privato della casa discografica.

Per tutto il volo non si senti volare una mosca, anzi si sentivano solo Niall e Louis russare.

Appena uscimmo dall’apparecchio vedemmo 5 macchine nere parcheggiate nella pista, una per ciascuno di noi. Ci salutammo con grandi e dolorose pacche sulla schiena.

-         Ragazzi ci vediamo presto!- sbadigliò Niall e si avviò verso una macchina

-         Vi chiamerò sicuramente!- disse Louis

-         Ragazzi passate delle belle vacanze – rise Liam, sapeva perfettamente che non sarebbero state delle lunghe giornate tranquille

-         Ciao a tutti – disse Zayn, dandomi una pacca dolorosa sulla spalla destra

-         Ahia, anche a voi!- mi massaggiai la zona dolorante e, presa la borsa, salii sull’unica macchina rimasta vuota.

Ci vollero 3 ore per arrivare a casa e mi godetti la vista delle luci che si riflettevano nell’oscurità, le case tipiche inglesi ed il silenzio che regnava nell’auto. Non avevo chiesto di accendere la radio ne avevo attivato l’mp3.; volevo stare un po’ solo.

“ Dopo tutti questi mesi con i ragazzi ho bisogno di pensare solo ad una persona, me stesso.”

Eccoci finalmente.

 Imboccammo la strada a destra e la schiera familiare di case mi fece sorridere. Ecco casa mia, il mio posto. Ripercorsi le mie avventure passate, i miei amori ma anche i miei amici, il mio lavoro in panetteria e tutti gli altri ricordi. Quella casa non era la stessa in cui era cresciuto ma la consideravo comunque come la sua tana.

***

Finalmente il film era finito, potevo ritenermi soddisfatta: per la prima volta non mi ero addormentata in divano dopo molto tempo! Era l’ obiettivo per quella sera, guardare un film dall’inizio alla fine senza prendere sonno sul divano.

“ Ora posso dormire felice” disse mentre spegneva la luce del salotto

Faticosamente raggiunsi il bagno e una volta lavati i denti e spazzolato i capelli, si recò in camera dove mise il pigiama. Mentre faceva la treccia ai capelli si guardò attorno: la camera non era grande ma era pulita e chiara. Non c’erano poster in giro perché ultimamente non provava grandi emozioni per nessun gruppo in particolare; ascoltava tutte le canzoni indistintamente seguendo solo l’umore. Ovviamente abitando ad Holmes Chapel non poteva che pensare agli One Direction, soprattutto ad Harry Styles.

“ Lo ricordo a scuola, sempre pronto a fare battute e a far ridere tutti con il suo sorriso furbetto. “

Quei cinque ragazzi avevano rapito molti cuori ma il suo era ancora in salvo…forse.

Quando si mise sotto le coperte leggere, spense la luce e lasciò che le palpebre cadessero pesanti portandola in un mondo diverso, il mondo dei sogni.



NOTA AUTRICE:
Ecco, la mia prima fic sugli One Direction, nata quasi per caso. Ditemi che ne pensate :) XX Jessire
  
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