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Autore: ErzaTitania08    03/11/2014    3 recensioni
"Lily Luna Potter è una magonò." Così afferma la pediatra magica dopo una serie di analisi. Ma sarà davvero così?
Cap 2
La madre la strinse per tranquillizzarla.
“Non è successo niente Lils. La guariranno in men che non si dica” rassicurò la figlia stringendola forte a sé.
“Mamma è colpa mia vero?”
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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COME TUTTO EBBE INIZIO


Londra, 2008

Odiava recarsi in ufficio in quel modo. In tutti quegli anni passati a lavorare come Auror al Ministero della Magia, quella era la prima volta che doveva ricorre a simili soluzioni. All'interno del ministero non ci si poteva materializzare, semplicemente per delle norme di sicurezza, ma usare la metropolvere era altrettanto comodo. Il mago si infilava nel suo camino, prendeva un po' di quella polverina grigio topo e la lasciava cadere a terra pensando alla destinazione voluta.

Ma oggi no. Il grande Harry Potter doveva sciacquonarsi giù per il tubo di un puzzolente water dei bagni pubblici di Londra. Non era certo la sua prima volta, ma la situazione era alquanto cambiata. Erano passati anni dall'ultima sciacquonata. Era solo un ragazzo all'ora, con ribelli capelli corvini che non volevano mai stare al loro posto. Fortunatamente la scoperta da parte di sua moglie di un gel super fissante era stata la sua salvezza negli ultimi anni.

Capelli ribelli era una caratteristica dei Potter.

Anche i suoi figlioletti avevano ereditato i suoi stessi capelli. James Sirius di una tonalità molto più chiara tendente al marrone, mentre Albus Severus dello stesso nero intenso del padre. Per quanto riguardava la sua piccola principessa Lily Luna non poteva ancora esserne sicuro. Aveva solo qualche mese e dalla sua testolina rotonda sbucavano solo due peletti aranciati quasi invisibili. Insomma era la classica neonata con la nuca pelata.

Pensando alla sua bambina un velo di tristezza gli attraverso il viso.

Dovete sapere che un bambino mago o strega quel che sia, già dal suo primo mese di vita manifesta i suoi poteri, in modo inconscio e del tutto innocuo ma riesce a compiere dei piccoli incantesimi. James ad esempio, a sole tre settimane, aveva fatto levitare il suo ciuccio in giro per casa, mentre lui dormiva beatamente; Albus invece, a un mese di vita, aveva animato il suo amato peluche della nanna, che si mise a scorrazzare per tutta la tenuta di Grimmauld Place, dove i Potter abitavano da anni ormai.

Lily stava per compiere sei mesi e nulla. Non aveva ancora fatto nessun incantesimo. Certo a volte poteva capitare che un bambino tardasse a manifestare le sue abilità di mago, ma mamma Ginny preoccupata portò di corsa la sua piccina dalla pediatra magica, che dopo varie analisi dichiarò dispiaciuta che Lily Luna Potter era priva di poteri, una magonò. Potete immaginare lo shock per tutta la famiglia. I Potter e i Weasley furono distrutti da questa notizia. Per settimane mamma e papà Potter non riuscirono a sorridere. All'idea che la loro unica bambina non avrebbe potuto vivere tutte le magiche avventure che potevano avere i giovani maghi, sentivano il loro cuore andare in frantumi. Di sicuro avrebbe avuto una vita splendida anche senza magia, ma cosa avrebbe provato vedendo i suoi fratelli andarsene per quasi un anno intero lasciandola a casa da sola. No. Non era certo quella la vita che avevano voluto per lei.

Ma cosa potevano fare. L'unica loro possibilità era accettare. E in qualche modo superarono anche questa.

 

Pensando a tutto questo Harry Potter giunse al fantomatico water dei bagni pubblici. Alzò un piede e poi l'altro infilandoli all'interno della tazza. Le sue scarpe nuove dopo quest'avventura erano da buttare. Strinse a se la sua 24 ore e con la mano tirò forte la catenella che pendeva dal soffitto.

Vi starete ancora chiedendo come mai il nostro Harry dovette sciacquonarsi giù per il tubo. Ebbene la colpa era stata della sua amata Ginny. Non le era mai capitato di dimenticarsi di acquistare la metropolvere al supermercato (quello dei maghi ovviamente), ma il giorno della spesa decise suo malgrado di portarsi appresso le sue pesti James e Albus. Non la smettevano di farsi i dispetti e così Ginny fu costretta a fare la spesa in modalità supersonica per arrivare a casa e metterli in castigo il prima possibile. Una volta a casa si rese conto di quante cose si era scordata di comprare: tra queste anche la metropolvere. Si promise così di non portare più a fare la spesa con lei James e Albus.

Senza avere neanche il tempo di trattenere il respiro Harry si ritrovò nella grande via verdognola del Ministero della Magia. C'era più caos del solito. Gente che camminava veloce da una parte all'altra. Un uomo urlava a squarciagola le ultime notizie, cercando di attirare l'attenzione di qualche mago per vendere l'ultima uscita della “Gazzetta del Profeta”. Post-it interufficio volavano veloci in grandi stormi. In quella confusione Harry raggiunse a fatica l'ascensore in fonda alla via.

Era stato convocato dal ministro in persona.

Raggiunto il quinto piano trovò una grande calca a bloccargli la strada. Normalmente il quinto piano, dove era ubicato solamente l'immenso ufficio del ministro era deserto. Di rado si vedevano più di cinque maghi. Doveva essere successo qualcosa di grave. Harry si sistemò gli occhiali tondi che da sempre gli nascondevano impercettibilmente gli occhi.

Si fece largo tra la folla raggiungendo la prima fila spintonando maghi a destra e a manca. Riconobbe la chioma arancione del suo migliore amico, Ronald Weasley, anche lui Auror.

“Ron che succede?” chiese Harry con un timbro di agitazione nella voce.

“Ciao Harry. Il ministro a indetto questa riunione tra Auror a causa dell'avvento di una grande minaccia; “La Cerchia” è tornata.” disse il rosso.

Harry non potè fare a meno di sussultare. “La Cerchia” era tornata. Quel gruppo di dannati ex mangiamorte erano riusciti a risorgere dopo la loro sconfitta.

Qualche anno prima, infatti, Harry e altri tra i migliori Auror affrontarono questa minaccia e la scacciarono con molta difficoltà. Erano potenti, ma si erano fatti sconfiggere dal ministero. Tutti credettero di averli eliminati per sempre ma a quanto pareva non era così.

“La Cerchia” era guidata da un uomo spietato, Uphold Bulstrode che partecipò alla battaglia di Hogwats quand'era solo un giovane uomo, uno dei magiamorte più sottomessi e fedeli del Signore Oscuro.

Harry non credette alle proprie orecchie.

“Ma com'è possibile?” domandò adirato.

“Nessuno lo sa. Ma Bulstrode a mandato un messaggio.” Ron si interruppe e prese un repiro profondo.

“Ron che messaggio a mandato?”

“Questa volta non vuole limitarsi a cercare di conquistare il Ministero della Magia” fece di nuovo una pausa.

“Ron” urlò Harry in preda al panico.

“Vuole distruggere le persone che hanno eliminato il Signore Oscuro, uccidendo loro e le loro famiglie.”

Harry lo fissò senza proferire parola.

“Harry vuole uccidere noi e i nostri figli.”

 

Dopo l'enorme e caotica riunione indetta dal ministro Thomas, Harry aspettò con le mani tremanti il momento in cui tutti quegli Auror se ne fossero andati, per restare solo con il ministro.

Ci vollero parecchi minuti prima che quella mandria si dissipasse, ma finalmente anche l'ultimo mago lasciò la stanza. Erano rimasti in tre: Harry, Ron e il ministro.

Fu quest'ultimo a parlare per primo.

“Sospettavo voleste parlarmi in privato.” disse dirigendosi verso la sua imponente scrivania e facendo in seguito accomodare i due Auror sulle poltroncine di velluto anteposte ad essa.

“Signor Ministro dobbiamo proteggere la nostra famiglia.” annunciò plateale Ron battendo un pugno sulla scrivania in mogano.

“Ma certo. Non voglio che succeda niente alle famiglie dei miei due migliori Auror, nonché amici.”

“Dean come possiamo fermarlo questa volta?” domandò speranzoso Harry.

Il ministro si alzò e si diresse verso una grande vetrata che dava sulla via principale del ministero.

“Per il momento non possiamo fare nulla temo. Il messaggio era chiaro.” disse continuando a guardare oltre la vetrata.

Harry e Ron confusi lo fissarono in attesa che lui continuasse.

Il ministro torno a sedere.

“Bulstrode vi vuole dare la possibilità di addestrare i vostri figli per uno scontro finale che segnerà la storia della magia. Per il momento resterà innocuo.” concluse amareggiato Dean Thomas, il ministro.

Harry e Ron rimasero senza parole.

“Quindi cercherà di ucciderci tra quanto? Vent'anni? Quando i nostri figli saranno usciti da anni da Hogwarts?” chiese Ron su di giri.

“Ha esplicitamente sancito che attaccheranno tra quindici anni esatti.” decretò il ministro.

“Tutto questo non ha il minimo senso, miseriaccia” disse Ron alzandosi di scatto e dirigendosi all'uscita.

Harry non potè far a meno di pensare alla sua principessa Lily.

“Dean cosa ne sarà di Lily? Lei non può addestrarsi. E' una magonò, come faremo con lei?” domandò il prescelto.

“Mi dispiace Harry. Dovrai trovare un modo per tutelarla. Potrebbe essere un grande pericolo tutto questo per lei. So che farai la scelta giusta per salvarla.”

Detto questo Harry raggiunse Ron ed uscirono insieme dall'ufficio.

Camminarono fino all'ascensore. Harry non proferì parola. Camminava con la schiena ricurva e i piedi che strisciavano a terra.

Una volta in ascensore Ron decise che quel silenzio era diventato insopportabile.

“Harry”.

Nulla, non fece una piega.

“Harry” lo richiamò quasi urlando.

Il prescelto alzò lo sguardo e guardò l'amico.

“Cosa pensi di fare?” domandò Ron.

“C'è un'unica soluzione. Ma non riesco neanche a pensarci.” fece una pausa.

“Ron darò in adozione Lily.” disse con le lacrime che iniziarono a rigargli il viso.

“Scherzi vero?”

“E' l'unico modo per salvarla. Devo allontanarla da tutto questo. Non deve sapere nulla di questo mondo. Solo così sarà al sicuro.” disse tutto d'un fiato.

“E' un'assurdità. Cosa dirà Ginny quando le farai questa proposta?” chiese Ron disperato.

“Farebbe di tutto per tenere al sicuro Lily. Accetterebbe. Si odierà per sempre ma lo farebbe.”

I due non parlarono più per l'intero tragitto. Arrivati al punto di congedo Harry parlò.

“Questa sera chiamerò mio cugino Dudley. Gli chiederò se è disposto ad adottare Lily. Per fortuna non è come i genitori. Molto spesso ci chiama per sentire come stiamo tutti. E' veramente una brava persona.” disse Harry.

“Pensi che farebbero questa cosa?” domandò curioso Ron.

“Non lo so. Ma tentar non nuoce. Almeno se la prendessero loro so che Lily starebbe bene e sarebbe felice.” disse cercando si fare un sorriso.

“E tu? Ti fingerai lo zio quando vorrai andarla a trovare. E io? Dovrei fare lo stesso?” chiese Ron. Amava la sua nipotina e non poteva immaginare di non vederla mai.

Harry si asciugò gli occhi zuppi.

“No, Ron. Lei non saprà mai nulla di noi.”

La pioggia inziò a cadere e a infradiciare i due amici che si stavano stringendo e singhiozzavano l'uno sulle spalle dell'altro.

Spazio autrice:
Salve Potterheads*^* eccomi qui con il primo capitolo di una nuova storia, alternativa diciamo. Lily non ha poteri come avete letto, ma non perdete le speranze perchè ci sarà una rivelazione molto presto, ovverooooo.....
ahah lo scoprirete solo leggendo la mia storia (anche se di sicuro lo avrete già capitoxD).
E' la prima volta che scrivo una ff così articolata e lunga quindi perdonate in anticipo i miei ritardi fututiT-T sono una pigrona ma voglio impegnarmi fino alla fine in questa ff:)
Lasciate i vostri pareri in un commentino se vi va^^
Baci:*
*nox*

 

  
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