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Autore: Aliak    03/11/2014    2 recensioni
Giappone, epoca attuale. La storia sembra che sta per ripetersi.. Una comune ragazza di 15 anni, la Shikon no Tama è ricomparsa. Kagome, ignara di tutto questo, sarà coinvolta in una guerra che esiste da secoli, nascosta e celata all'occhio umano, di cui solo pochi conoscono la verità. Il pozzo mangia ossa è ormai sigillato, l'accesso all'epoca Sengoku non esiste più. Eppure una figura proveniente dal passato si riaffaccerà, nella vita dell'unica donna che abbia mai amato. Inuyasha inaspettatamente ritroverà Kagome, che credeva ormai persa per sempre. I ricordi di una vita passata insieme torneranno, potrà un'amore che trascende il tempo, superare anche questa ennesima prova? Ormai Inuyasha è un demone completo, potrà provare gli stessi sentimenti verso di lei?
NB: Questa è una fiction Kagome/Inuyasha, ma non saranno presenti Sango Miroku e Koga (non prendetela a male) ma ci saranno presenti personaggi, che sono comparsi nelle altre due mie fiction, in realtà questo è il seguito di Rift, anche se sarà anche una storia completamente a parte.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Quando finalmente mi risvegliai ero in quella che doveva essere l'infermeria, lo sguardo si spostò sulla tendina, che faceva da separé al resto della stanzetta, le pareti bianche avevano un che di simile, a quelle di un ospedale, e mi opprimevano. Odiavo gli ospedali, e non sapevo esattamente, il perché di quell'odio, mi rannicchiai piegando le gambe avvicinandole al mio petto, per poi avvolgerle con le mie braccia affondando infine il viso, fra le ginocchia, i capelli andarono a coprire il volto, celando le lacrime che lentamente cominciavano a scivolare sul mio viso, bagnando le guance. Sentì la porta aprirsi, scorsi una figura entrare nella stanza, probabilmente l'infermiera, visto che si mosse infine verso la scrivania, prendendo il suo posto, probabilmente non credeva che mi fossi svegliata, trattenni i singhiozzi non volevo farmi vedere così debole, era così che mi sentivo, una debole e inutile ragazzina, sentì il mio corpo tremare, per la tensione accumulata, durante quella battaglia in cui, quel ragazzo l'aveva letteralmente salvata, mi domandavo dove fosse finito, aveva chiaramente parlato di andare dal preside a raccontare tutto quello che era successo, che fosse ancora da lui, o era forse tornato alle lezioni. Stava perdendo completamente, si rese conto che non poteva fare così doveva reagire, quindi poggiò i piedi a terra, infine indossando le scarpe, scostò lentamente la tendina, portandola di lato al letto, e si allontanò dallo stesso. Solo in quel momento l'infermiera sollevò il viso, volgendo lo sguardo verso di me, sollevandosi infine di colpo dalla sua postazione, e avvicinarsi. 

 

  • - Dovete rimanere a letto, il preside vi ha dato un permesso speciale - no non volevo stare a letto ero stanca di star lì seduta senza sapere quello che realmente era successo. 

  • - Devo incontrare il preside - ammisi, senza che volessi obbiezioni, sentì l'infermiera sospirare e infine indicarmi come arrivare fino alla stanza dello stesso, dicendomi, che già mi aspettava da tempo, e di mandarmi da lui, quando avevo ripreso i sensi, ma lei avrebbe preferito che mi riposassi ancora un po' mi fece promettere, appena possibile di tornare in infermeria, per un altro controllo prima di tornare a casa, accettai quel compromesso, alla fine uscì da quella stanza e percorsi il corridoio, completamente vuoto, dovevo essere l'unica alunna che non stava attualmente seguendo le lezioni. 

 

Pochi mancavano, e il coraggio che prima albergava in me era completamente morto, quando di fronte ai miei occhi si parò la porta lignea, che portava con se la targa appesa con scritto "Presidenza", temevo che lo stesso fosse arrabbiato con me, e che probabilmente forse mi avrebbe espulsa e cacciata da quella scuola, come avrei fatto mi portai le mani alla testa, confusa e amareggiata incerta sul da farsi, di colpo la porta venne aperta, e scorsi la figura di lui.  

 

  • - Sei arrivata, entra ti stavamo aspettando. - mi sorrise dolcemente, ricambiai di rimando incerta, e entrai nella stanza, la porta venne poco dopo richiusa alle mie spalle, mi si era affiancato, camminammo verso la grande scrivania al centro di quella stanza, il preside ci dava le spalle seduto su una poltrona nera in pelle, guardava fuori dalle grosse vetrate, che affacciavano sul giardino e il cortile della scuola, da quella posizione si poteva benissimo vedere tutto, e probabilmente aveva scorto quella battaglia. Un rantolo uscì dalle mie labbra, mentre la paura aumentava, la poltrona ruotò lentamente verso di noi, mostrando la figura di un uomo che circa doveva avere su una quarantina, visto l'incarico, ma se li portava estremamente bene, portava degli occhiali neri, semplici, con delle lenti non troppo spesse che mostravano degli occhi verdi sgargianti, quasi innaturali non avevo mai visto nessun essere vivente con degli occhi del genere, erano sorprendenti, i capelli rosso fuoco corniciavano il viso dai tratti, ben marcati, che però non lo sfiguravano, anzi lo rendevano ancora più attraente, aveva un fisico asciutto e una muscolatura accentuata, di un atleta per mantenerla probabilmente si allenava spesso, il tutto corniciato da un completo semplice, ma elegante . 

  • - Sono entusiasta di sapere che state bene Higurashi, ho fatto bene a mettere Sean e Kaara, nella tua stessa classe a controllare, che non ti succedesse nulla. - Sean, era la seconda volta che sentiva quel nome essere nominato, probabilmente doveva essere quello di lui, mi voltai lentamente a fissare, il ragazzo, che mi stava affianco, che guardava impassibile il preside. 

  • - Chi erano quelle creature? - domandai dopotutto, volevo e pretendevo delle risposte. 

  • - Quelle creature erano demoni, di infimo livello niente di preoccupante, l'importante è che nessuno si sia fatto male, e che quei demoni, non abbiano  ottenuto ciò che volevano. - 

  • - Cosa vogliono da me? - domandai trovando il coraggio di nuovo di parlare, anche se ancora non credevo alle parole, che aveva pronunciato, quegli esseri erano demoni, ma i demoni non erano fantasie, o leggende, possibile che esistessero d'avvero?, li avevo visti di persona, ma ancora non credevo io stessa a quello che avevano visto i miei occhi, sperando assolutamente che fosse solo un'illusione, o qualcosa che avevo visto solo io, un incubo uno dei miei incubi, ma a occhi aperti. 

  • - La sfera dei quattro spiriti - strabuzzai gli occhi sentendo quelle parole, sapevo che cos'era, dopotutto abitavo in un tempio, ma... 

  • - La Shikon no Tama, ma è solo.. - non ebbi il tempo di pronunciare quelle parole, che fui fermata da un gesto del preside. 

  • -Tutto quello che sto per dirti, per te può sembrare solo fantasia, ma è tutta verità, i demoni esistono solo che si nascondono agli occhi umani, alcuni come noi vivono tra di voi, serenamente volgendo delle normali vite, lavorando e convivendo pacificamente con gli esseri umani, altri invece continuano a bramare contro il genere umano, e aspettando il momento della rivalsa, in modo da anniervi tutti. Solo in pochi, conoscono la realtà come alti esponenti del mondo umano, e qualche umano, legato involontariamente ai demoni. Credevamo che la Shikon, fosse scomparsa per sempre anni fa, quando la Kagome, cioè voi, venuta dal futuro espresse il desiderio giusto alla sfera, in modo tale da essere purificata, ma a quanto pare è tornata, insieme a voi e la storia sta per ripetersi. 

 

Quindi tutto quello che fino a ora, avevo sognato non era pura fantasia della mia mente contorta, ero rimasta in silenzio fissando il pavimento ai miei piedi, mentre ascoltavo quelle parole, la mia testa vagava in ogni minimo tassello dei miei vecchi ricordi, completando lentamente quel puzzle, che fino a ora era stato incompleto, le labbra mi tremavano, mentre in un flebile sussurro, dalle labbra, mi uscì un solo nome, carico di sentimento, paura, e dolore. 

  • - Inuyasha!! - sentì Sean sussultare accanto a me, doveva averlo percepito, anche se era stato così flebile da creder di averlo pronunciato solo nella mia testa, senza farlo uscire dalle mie labbra, sollevai di nuovo lo sguardo sul preside, che mi guardava attentamente cercando di leggere le mie espressioni, quanto la mia mente, sembrava che fossi, come un libro da sfogliare molto interessante. 

  • - Allora ti ricordi tutto. - scossi il capo, leggermente erano ancora confusi i ricordi, lo vidi sospirare. 

  • - Credo sia meglio per ora, che lui non sappia niente, e che tu non lo incontri, per il bene di tutti e due. - io invece volevo incontrarlo sapevo in cuor mio, che avevo un bisogno assoluto di rivederlo abbracciarlo, baciarlo fino a che avevo fiato, non avevo mai provato nulla in vita mia, sentivo la sua mancanza come l'aria che non entrava nei miei polmoni. 

  • - Ti assicuro, almeno per ora, è meglio che sia così, capisco che vuoi rivederlo, ma non sappiamo bene come reagirebbe. - 

 

Uscì alla fine dopo due ore, dalla stanza del preside, seguita da Sean la campanella suonò, erano finite le lezioni, la gente usciva dalle aule, la prima giornata di scuola me l'ero persa completamente, sentì la mano di Sean porgermi qualcosa, solo ora notai la mia cartella, da quanto era che ce l'aveva lui. 

 

  • - Grazie!! - gli rivolsi un sorriso, prima che le mie amiche mi scorgessero, e si avvicinassero a me, e lui, alla fine si era allontanato in direzione, della ragazza dai capelli argentei, che mi aveva donato un saluto delicato con la mano, e si era allontanato con lui. 

  • - Che fine hai fatto, ci hai fatto preoccupare Kagome, sei scomparsa all'improvviso dalla palestra, per poi star via tutta la giornata. - gli occhi delle mie amiche erano puntati, su Sean, che lentamente scomparse dalla sua vista. 

  • - Ci hai abbandonato, per stare con quel bell'imbusto- mormorò Yuka, arrossì di colpo, per poi scuotere il capo. 

  • - Mi sono sentita male, e lui mi ha portato in infermeria, e per tutto il tempo sono stata lì. - non potevo dire la verità, non mi avrebbero creduto, ne tanto meno sarebbe stato un bene per loro, meno sapevano meglio era, da quel giorno, ero certa che la mia vita sarebbe cambiata per sempre, non so bene ancora se in bene o in male, ma sapevo solo che presto o tardi avrei dovuto affrontare avversità troppo grandi per me, e per qualsiasi altro essere umano. 

 

Note dell'Autore: Eccomi qua con un nuovo capitolo e aggiornamento, spero siate felici XD ok ammettetelo non ve ne frega niente, probabilmente in ogni caso, è stata una bella batosta questa di Kagome, si riprenderà facilmente? boh si vedrà, fra un po' arriverà il nostro Inuyasha, si non me lo so dimenticato solo che per ora, sarebbe uno shok per tutti e due. Ecco una immagine di Sean e Kaara (nell'aspetto di demoni cane e non umano ) vorrei precisare che sono fratelli, eh gemelli per di più per quanto siano abbastanza differenti fra di loro, questa è una immagine, che più si adatta a loro e al mio conctto di loro due.
Un bacio e al prossimo capitolo

   
 
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