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Autore: AlyxF1    03/11/2014    4 recensioni
La Grojband troverà un nuovo amico e, forse per la prima volta, Laney potrebbe provare qualcosa non solo per Corey, ma per qualcun'altro. E magari, i suoi sentimenti sono condivisi...vedremo! :) (E chissà come la prenderà Corey...)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Corey Riffin, Kin Kujira, Kon Kujira, Laney Penn
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Undicesimo capitolo – Cattivi presagi

Mike si svegliò in un campo di girasoli sterminato. Non ricordava né cos’era successo, né come mai si trovava lì, e nemmeno  come ci era arrivato in quello strano campo.
Quello stesso campo gli dava una sensazione strana: gli dava serenità ma… allo stesso tempo lo faceva sentire spaesato ed insicuro.
Si guardava attorno, in cerca di un segnale, un riferimento, un qualcosa di quantomeno diverso da tutti quei girasoli.
Il cielo sopra di lui era soleggiato e limpido, con qualche nuvoletta bianca che lo attraversava. Avrebbe tanto voluto avere la capacità di volare per sedersi su quei “pezzi di zucchero filato”, come li chiamava lui.
Però in quel momento era più preoccupato a guardarsi intorno per cercare qualcuno o qualcosa. Vide ad un certo punto, molto in lontananza, un ciliegio, che con la sua altezza e le sue foglie di color rosa spiccava in quel paesaggio giallo. Mike perciò cominciò ad incamminarsi verso il suddetto albero, e più di avvicinava, più sentiva un rumore.
A quella distanza però non riusciva a capire di cosa si trattasse. Allora cominciò ad andare più di fretta, era curioso di sapere anche la più minima informazione di quel posto sconosciuto.

Mike si avvicinava al ciliegio, finchè… non comincio a sentire più chiaramente il rumore che aveva attirato la sua attenzione precedentemente. Lo riconobbe subito: era il suono di un arpa, ed era piacevole ed incantevole, come una farfalla che si posa su un fiore delicato.
Mike finalmente si ritrovò fuori da quel campo di girasoli e si ritrovò in uno spazio aperto, come un perimetro attorno al ciliegio; dietro l’albero vi era qualcuno che suonava l’arpa con delicatezza, e subito Mike notò un particolare: l’uomo o la donna che suonava aveva i capelli rossi.
Mike, in pochi istanti, ricondusse il pensiero ad una persona che conosceva bene: “E se fosse… ma come fa ad essere lei? Cosa ci farebbe qui?”
Si avvicinò con cautela, a passo lento-lento, sempre rimanendo ad ascoltare la melodia che arrivava da lì.
Appena vide il volto della ragazza che stava suonano, Mike non poteva credere ai suoi occhi: era proprio lei, Laney!
Mike era completamente imbambolato: la rossa che tutti conosciamo era sdraiata per terra, con la schiena appoggiata sul tronco del ciliegio, con gli occhi chiusi a beare le orecchie di Mike con la sua musica; era letteralmente circondata dai petali caduti del ciliegio, e sorrideva alla luce del sole che le illuminava il viso. Inoltre, non era vestita come suo solito, cioè pantaloni rossi e maglietta a strisce: era vestita elegantissima, con un vestito da “ballo di fine anno scolastico” di color rosso brillante, ed aveva anche una piccola rosa nera come ornamento nei capelli. Per il resto era la solita Laney, con mascara nero ed i suoi inconfondibili capelli a caschetto di color rosso fuoco.

La ragazza girò lentamente lo sguardo finchè non aprì i suoi occhi verdi e fissò Mike. Quando lo vide, scattò in piedi: -Mike! Finalmente!- disse con un tono tra il rimprovero e la felicità. Mike, oltre ad essere imbarazzato, era anche molto, anche troppo confuso. La ragazza, appena alzatasi, prese per mano Mike e lo portò dov’era seduta lei un istante prima, mentre lei si mise poco più in là. Mike notò che la rossa era scalza.
-Senti un po’ qui, ho imparato ad usare l’arpa.- Laney lo invitò ad ascoltare un’altra melodia, ancora più dolce ed armoniosa di prima. Mike però aveva diverse domande da chiederle:
-Si Laney, sei bravissima ma… dove diavolo siamo?!- cominciò con la prima domanda.
-Mike, proprio non lo riconosci?!- Laney rispose in questo modo enigmatico, non era da lei rispondere così però.
-No, non capisco dove…- -Siamo nella tua testa sciocchino. E’ un tuo sogno!- Mike ci capiva sempre meno!
-M-Ma, perché tu sei qui?- Mike insistette, ma la ragazza era sempre misteriosa –Tu mi hai voluto qui, Mike!-
Laney stavolta continuò il discorso: -Mi hai voluto insieme a te per l’ultima volta, visto che domani…- Ancora Mike non capiva, ma ad un certo punto si ricordò di botto! Domani sarebbe dovuto tornare a Toronto, ed effettivamente non l’avrebbe più vista…
Laney ad un certo punto cominciò ad accarezzargli i capelli (cosa che Mike adorava alla follia), e gli diede un bacio sulle labbra, sempre sotto quel ciliegio in cui erano rimasti fino ad ora. Mike era davvero rosso come non mai.
Ad un certo punto, Laney gli disse: -Scusami Mike per quel che succederà.- -Ma che…?!-
Mike non capì nuovamente, quando ad un certo punto si alzò il vento in maniera poderosa, ed il cielo limpido di prima era stato rimpiazzato da un cielo nero come la tempesta.
Mike provò a ripararsi dal vento nel campo di girasoli, ma fu sconvolto nel vedere che il campo era bruciato all’improvviso. Perché stava succedendo tutto questo?
Ad un certo punto, un fulmine colpì il ciliegio, bruciandolo in men che non si dica. Sotto vi era ancora Laney, impassibile ed immobile. Vedendola in pericolo, Mike la prese per mano per portarla via da lì, ma…
-Come ti ho detto Mike, mi dispiace!- Laney reagì così, e Mike continuò ad esortarla ad andarsene da lì.
All’improvviso, Laney si alzò, e col suo braccio si infilò nel corpo di Mike, come se gli passasse attraverso.
Mike sentì all’improvviso una fitta al petto: Laney le aveva preso il cuore DIRETTAMENTE DAL CORPO, e senza esitazione, lo tirò fuori di netto!
-Di cosa ti lamenti Mike? Non mi hai mai detto che mi avresti “donato il tuo cuore”? Non sei felice?!- Quella che Mike aveva davanti a sé non era Laney, e lui si inginocchiò di fronte a lei dal dolore nel torace. Ad un certo punto la ragazza cominciò a stringere forte l’organo che aveva in mano; esso si stava gonfiando a tal punto che stava per…
BOOOOOOOOM!

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!- Mike si svegliò nella sua stanza, completamente al buio. Accese nervosamente la lampada del comodino, e si tastò il petto dallo spavento. C’era ancora?! S-Si, c’è ancora!
Non aveva mai fatto un incubo simile, e probabilmente non ne avrebbe mai più fatti. Era sudato in fronte e tremava.
Di solito lui non è un tipo superstizioso, ma quel sogno era così….impressionante, che pensò di essere ancora nell’incubo.
Si diede un pizzicotto per sicurezza, e lo sentì. In quel momento il battito del suo cuore si calmò.
-Mike?- -CHI VA LA?!- Mike si spaventò nuovamente. –MIKE, SONO IO!- Era il padre di Mike, Nicholas, che si era svegliato per lo spavento.
-T-Tranquillo, ho fatto solo un brutto sogno, torna pure a dormire.- Mike lo rassicurò.
-Va bene, però ti conviene dormire stasera: domani ci dobbiamo svegliare presto, ricordi?-
Mike si rese conto di quello che diceva il padre, e forse, in fin dei conti, sarebbe stato meglio stare nel sogno a farsi sbranare il cuore dalla propria ragazza piuttosto che non vederla più.

***LA MATTINA DOPO…***

Mike si svegliò per cominciare a vestirsi per la partenza indesiderata. Nonostante la promessa del padre del giorno prima, non voleva comunque parlargli per il momento, né tantomeno discutere su chi avesse ragione o torto.
Appena sveglio, andò a fare colazione con latte e biscotti, e si avvicinò alla porta d’ingresso.
Vide che davanti alla porta vi era una lettera portata dal postino una mezz’oretta prima, e il destinatario era lui.
La aprì, e dentro vi erano scritte quattro frasi, con quattro rispettive firme:

Ciao Mike! E’ stato un onore suonare con te, mi raccomando torna presto. [Corey]

Ciao Mike! Fate buon viaggio tu e tuo padre! [Kin]

Ehi Mike! Mi mancherai! Torna con altre storie sulle Leggende del Monte RockOlimpo! [Kon]

Ciao Mike! Ti scriverò ogni giorno, spero che tu faccia lo stesso! Voglio già rivederti! E fai sogni d’oro <3 ! [Laney]

Apparte la frase finale di Laney che gli fece venire i brividi, Mike era felicissimo di quel messaggio, quindi lo prese e, quando si vestì per la partenza, lo mise nella tasca sul petto della camicia, come un vecchio ricordo di famiglia.

Purtroppo, dopo così poco tempo, doveva lasciare Peaceville. La salutò nei suoi pensieri guardando dal finestrino il panorama. Vide il parco, la piazza centrale, il municipio, e anche la scuola. Vedendola gli venne spontaneo un sorriso.
Lui e suo padre imboccarono l’autostrada, direzione: Toronto.

-Alyx

Buonasera Agnelli e Lupetti :) Che ne pensate? Forse c’è troppa violenza, spero che vi piaccia ugualmente.
Un grazie a tutti coloro che seguono questa storia, e un invito sempre a scrivere i vostri suggerimenti xD

Un saluto, Alyx
 
   
 
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