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Autore: Aly23_stories    04/11/2014    3 recensioni
E’ passato un anno dalla sconfitta di Sebastian e si avvicina il gennaio ( ricordo che in COHF Jace accenna al fatto che crede di essere nato a gennaio ) del 18° compleanno di Jace. Come tutti sanno dopo aver compiuto 18, alcuni Nephilim, vengono mandati in giro per il mondo in vari istituti a fare esperienza. Anche Jace dovrà partire, per l’Istituto di Roma, trovandosi lontano da Clary che farà di tutto per raggiungerlo. Intanto però il ragazzo farà nuove amicizie e qualcosa cambierà...
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Spero che questa storia vi piaccia. Ho due richieste da farvi però. La prima è: mi consigliate un altro titolo? Come seconda cosa vorrei chiedervi se ci sono altre storie sulla saga “Shadowhunters” con la trama simile. Grazie a tutte quelle persone che leggeranno a storia.
Genere: Dark, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Clary Part
Jace era partito la mattina del giorno prima e a Clary già mancava. Sapeva di essere egoista a pensare di poter provare ancora quei sentimenti nei suoi confronti ma non ne poteva fare a meno. Decise di chiamare Simon per evitare di stare tutto il giorno sola a casa. Compose velocemente il numero che ormai sapeva a memoria. Simon non rispondeva, chissà perché. Clary stava per chiudere la chiaamta quando, finalmente, il ragazzo rispose con –Ciao Clary. Scusa sono in macchina. Hai bisogno di qualcosa? -. La fretta del suo amico le fece intuire che andava di fretta e che aveva da fare, ma da vera egoista, fece finta di non aver capito questo dettaglio e chiese – No. Cioè, sì. Mi sento sola e non ho niente da fare e non voglio stare a casa da sola, non è che mi faresti compagnia?-. Clary pote quasi vedere Simon che aggrottava la fronte e si mordeva il labbro nell’ indecisione. –Emh, veramente io, insomma... avrei ... un cosa da fare ma, forse...- disse titubante. Clary cominciò a singhiozzare, cosa che non le risultò difficile visto che era dalla sera prima che piangeva. La cacciatrice non era solita comportarsi così ma aveva bisogno di qualcuno che le stesse accanto. Continuando il suo teatrino Clary disse –Simon il fatto è che lui mi manca tanto! Tu sai perché l’ho fatto, ne abbiamo parlato insieme ma io non sono convinta e mi manca. Tanto-. Continuò a piangere finché Simon sospirò – Okay, arrivo subito, il tempo di una telefonata-. La ragazza non pote proprio fare a meno di sorridere della riuscita del suo teatrino. Simon non poteva sostituire Jace, Simon stava con Isabelle, ma Simon era pur sempre il suo migliore amico. Con questa convinzione Clary andò a sciacquarsi il viso coperto dai segni delle lacrime.
 
Simon Part
 
Ora era in guai seri. Gli dispiaceva lasciare sola Clary nello stato in cui stava ma Isabelle si sarebbe arrabbiata tantissimo. La soluzione però era una sola e certo lo shopping poteva aspettare. Ovviamente la sua ragazza shadowhunter non rispondeva alla chiamata e Simon si limitò a mandare un messaggio.  Magari si limitavano i danni così e forse si risparmiava una sfuriata.O forse questa avrebbe solo tardato ad arrivare. Comunque Simon fece inversione di marci e si diresse verso la casa di Clary. Al telefono le era sembrata strana e molto scossa e preferiva sbrigarsi per vedere come stesse. Arrivato davanti alla familiare facciata il ragazzo si apprestò a suonare al campanello. Fu la sua migliore amica a rispondergli con un tono di voce completamente diverso da quello che aveva usato al telefono.Era raggiante e la sua voce era limpida e squillante. –Simon ecco adesso ti apro- disse. Il cacciatore non pote fare a meno di essere contento di poter fare felice la sua amica ma era comunque strano il comportamento della ragazza.Non fece nemmeno in tempo a bussare alla porta che aveva Clary addosso che lo stringeva forte dicendogli – Simon grazie per essere arrivato così presto.Per me è importante sapere che ci sei in questo momento-.  –Clary sono contento di essere qui ma... fino a poche ore fa stavi bene.  Certo eri triste ma eri convinta di aver preso la decisione giusta. Cosa è successo?-. La risposta tardò un po’ ad arrivare – Non lo so. Ma sento che per quello che ho fatto ho cambiato completamente il nostro rapporto. Mio e di Jace intendo. E poi mi sento in colpa nei suoi confronti perché sono consapevole di averlo cambiato ma ho paura che tutto questo possa essere buttato solo perché sono debole e non posso sopportare di averlo lontao dopo tutto quello che abbiamo passato insieme. Io mi sento un’egoista per questo-. Mentre parlavano si erano seduti in salone e tenevano in mano un bicchiere d’acqua ciascuno. –Forse sei egoista. Ma io la vedrei da un’altro punto di vista- rispose sicuro Simon.-E quale sarebbe questo punto di vista?- fu la risposta.-Il tuo cuore ha sofferto talmente tanto e ha fatto talmente tanto per amore che il tuo cervello si è deciso a trovare una soluzione che eliminasse il problema-. La ragazza sembrava un po’ scocciata. –Jace non è un problema e comunque il mio cervello dovrebbe calcolare le conseguenze dell’eliminazione di questo “problema” , come dici tu. Avere Jace lontano sapendo che, anche se tornasse, non potrei più averlo accanto come prima è...-.Il ragazzo capiva. Era come per lui il vuoto che aveva rappresentato Isabelle quando aveva perso la memoria ma peggio, perché Clary ricordava. –Sai che facciamo? Usciamo e facciamo tutto quello che avremmo fatto se tu non avessi mai scoperto di essere una cacciatrice. Ovvio mi servirà un aiutino visto che la mia memoria ogni tanto perde colpi- scherzò Simon. La ragazza allora sorrise, un sorriso vero pure se un poco tirato. –Diciamo che si può fare- acconsentì. –Andiamo?- e Simon le porse la mano. La ragazza la afferrò salda e si alzarono dirigendosi alla porta.
 
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(Roma)
Jace Part
 
Il ragazzo si diresse deciso verso la camera della ragazzina che gli ricordava Clary. Ricordava vagamente come arrivarci dal giorno prima e, non sapendo orientarsi per arrivare alla cucina, aveva optato per chiedere aiuto a quello scocciante essere minuscolo. Gli aveva rovinato il sonno con quell’ uscita della sera prima.Per fortuna la sua memoria era buona e riuscì ad arrivare a destinazione. Aprì la porta senza bussare e trovò la ragazza in un groviglio di coperte e capelli scompigliati seduta su una sedia con delle grosse cuffie alle orecchie. Il volume era molto alto e si poteva sentire una melodia martellante provenire dall’ apparecchio poggiato sul tavolo. A Jace si presentò subito l’occasione per vendicarsi del sonno rovinato della sera precedente e si avvicinò di soppiatto, benché non fosse ovviamente necessario dato che la ragazza era completamente immersa nella musica. Arrivato dietro di lei Jace prese lo schienale della sedia e tirò in modo da far finire la ragazza per terra. Nel vedere la sua espressione shockata il Nephilim non pote fare a meno di essere soddisfatto della sua “vendetta”. Ad Allison erano cadute le cuffie e stava provando a districarsi delle coperte. Finita l’impresa Jace vide la ragazza correre in bagno e tornare pochi minuti dopo con i capelli raccolti in una coda tirata e perfetta. Non c’era più traccia di quella massa informe che prima erano i suoi capelli. –Mi spieghi cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Perché devi rompere sempre a me?- chiese imbronciata e incrociando le braccia al petto. –Ieri sera mi hai rovinato il sonno e non voglio che la mia bellezza sia intaccata dalle occhiaie. E poi ho fame e per colpa tua non so dove si trova la cucina-. La ragazza sbuffò e la risposta arrivò diretta e fredda –Usa il correttore per le occhiaie e per quanto mi riguarda potrei lasciarti anche senza mangiare. Purtroppo per me Maurizio e la strega se ne accorgerebbero e quindi devo accompagnarti per forza-. Jace sorrise vittorioso e poi si accorse di un particolare che prima non aveva notato –Hai un tatuaggio dietro l’orecchio, una freccia- constatò ad alta voce. La ragazza quasi spaventata si portò la mano nel punto in cui la pelle era disegnata.Poi si sciolse i capelli. –Affari miei e non dirlo a nessuno altrimenti posso sempre considerare l’opzione di farti vivere da eremita per tutto il tempo della tua permanenza. Che spero sia breve- concluse uscendo dalla camera e cominciando a camminar spedita, come al solito, senza aspettarlo. A Jace quella ragazza non piaceva ma apprezzava la sua riservatezza. C’erano buone possibilità che avesse più problemi con gli altri abitanti dell’Istituto che con lei; odiava le persone che facevano domande. Percorrendo i corridoi dell’edificio il ragazzo pote ammirare gli affreschi che erano esposti sulle pareti: raffiguravano tutti dei cacciatori alle prese con dei demoni o l’Angelo con gli Strumenti Mortali. Niente di anormale. Ogni tanto si vedevano raffigurati quelli che dovevano essere stati i membri delle famiglie che negli anni avevano amministrato l’Istituto. Improvvisamente l’ambientazione cambiò e Jace si trovò in un corridoio moderno, con le pareti spoglie e bianche e una morbida moquette al posto del pavimento. Davanti a loro c’era una porta aperta dalla quale si entrava in quella che era la cucina. Anch’ essa moderna ma molto piccola. All’ interno i due fratelli dai capelli biondi stavano ridendo e schizzandosi con l’acqua. Si fermarono appena li videro entrare e dallo sguardo che gli lanciò il ragazzo più piccolo, Lucas da quello che ricordava, non doveva essere per niente contento di vedere lui e Allison entrare insieme. Dato che Jace aveva dormito male decise di rovinare la giornata anche agli altri. Cominciò mettendo una mano sulla spalla di Allison e attirandola a se per bisbigliarle all’ orecchio –Potresti dire a quel ragazzino di smetterla di fissarmi che comincia ad infastidirmi?-. La ragazza non si ritrasse al contatto ma ne era completamente indifferente.  –Lascialo in pace, probabilmente lo metti in soggezione con la fama del tuo ego smisurato- fu la risposta. L’effetto desiderato era stato comunque ottenuto: Lucas aveva lo sguardo chino ed era rosso ( di rabbia? ). Jace sorrise soddisfatto di se. Poi aprì il frigo e fece per prendere il latte ma fu fermato da una mano piccola e smaltata di nero –Non lo prendere lo usa Elena. E’ la sua bottiglia personale-. Il cacciatore colse un briciolo di ironia nella voce di Allison. –Grazie per l’avvertimento- rispose sorridendo. –In realtà ti ho salvato la vita, lei non consuma mai dei cibi che sono anche solo stati sfiorati da noi. Potrà anche sembrare una Barbie ma  è pur sempre una shadowhunter-. Quest’ultima frase fu detta bisbigliando per non farsi sentire dagli altri. Detto questo la ragazza uscì dalla cucina e Jace colse l’occasione per seguirla e vedere altri posti nell’ Istituto. Inoltre avrebbe rovinato ulteriormente la giornata del ragazzino, facendogli credere chissà cosa. Jace si ritrovò nell’ armeria.  Bene almeno avrebbe avuto qualcosa  da fare. Qualcosa lo trattenne, però , e si mise ad osservare quello scricciolo mentre si allenava. Con i coltelli da lancio era bravissima, anche con la spada ma a causa dell’altezza e della corporatura gracile aveva un po’ di problemi. Nota dolente: con l’arco era completamente imbranata e Jace pote intuire cosa rappresentasse la freccia del tatuaggio. Il ragazzo entrò nella stanza dicendo –Se vuoi posso aiutarti. Sai il mio parabatai è molto bravo con l’arco e io ho imparato da lui, anche se io preferisco usare le spade angeliche-. La ragzza non sembrava più infastidita dalla sua presenza, solo annoiata. –Okay, va bene. Basta che dopo mi lasci in pace-. Risposta inaspettata. –Non credo che sia possibile visto che non ho nulla da fare. E poi tu mi sei simpatica, più o meno, mentre gli altri no-. Allison sbuffò e riprovò a tirare con l’arco, prendendo il bersaglio ma non al centro. Sorrise –Forse non mi serve il tuo aiuto e posso anche fare da sola. Ora, per cortesia, togli il disturbo e annoia qualcun altro-. Jace le si avvicinò e le mise l’arco e le braccia nella posizione corretta.-Ora prova a tirare- disse sorridendo. Allison abbassò l’arma e la mise a posto e uscì dalla stanza sicura.
 
NOTA AUTRICE:
Premetto che ho scritto questo capitolo mentre ascoltavo Eminem e che quindi, magari, è scritto in modo un po’ confusionario visto che ero concentrata sulla musica. Volevo dirvi che vorrei cominciare a scrivere capitoli più lunghi, come questo, o forse anche un pochino di più. Ditemi voi come preferite. Ovviamente più i capitoli sono lunghi più tempo mi ci vorrà a scriverli... Comunque recensite per favore!! Ho abbastanza visite ai capitoli ma sempre una recensione a capitolo ( solo uno ne ha due ) e mi piacerebbe sapere cosa pensano tutte le persone che seguono la mia storia. Al prossimo capitolo <3.
   
 
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