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Autore: Leonetta_3    04/11/2014    6 recensioni
Lei: ragazza semplice, senza famiglia, o almeno quasi.
Lui: ragazzo complicato, con un figlio a cui badare da solo.
Lei: senza un soldo in cerca di lavoro.
Lui: ricco sfondato e in cerca di una baby-sitter.
Lei: Violetta Castijo
Lui: Leon Vargas
Loro: non sono niente da soli, ma insieme sono un raggio di luce nell'oscurità, una margherita in un campo di rose, una goccia di caffè in un mare sconfinato... Loro sono i Leonetta!
Riusciranno a restare uniti, ma specialmente a trovarsi?
Tra segreti, dubbi, impedimenti e tanti litigi, riusciranno a superare tutto insieme?
Eh... Belle domande! Ma se come dicono "L'amore vince su tutto" anche Violetta e Leon riusciranno a incornare il loro amore, nonostante siano una semplice tata e un ricco sfondato!
Ringrazio chiunque la leggerà, vi adoro tanto ragazze e ragazzi perché se state qua a leggere vuol dire che amate anche voi la serie Tv "Violetta"!
Ma ora basta chiacchiere, se volete sapere di più passate cliccate la sopra e fatemi sapere che ne pensate!
Bacioni a tutti e tutte!
-Leonetta_3
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV VIOLETTA
Ok. Qualcuno mi spieghi cosa cavolozzi è successo!
Stavo tanto bene in quel bel prato nel giardino? SI!
Stavo tanto male alla cena con i genitori di Leon? SI!
Stavo tanto... Mi sentivo euforica quando ho cantato davanti a tutti? SI!
Stavo discutendo animatamente con Leon? SI!
Non sappiamo dov'è Leo? SI!
Yeeee che felicità! Sento la mano di Leon tapparmi velocemente la bocca, mentre mi fa segno di non ribattere. Perché secondo te quando uno perde il proprio figlio nella propria cosa non dovrei lamentarmi? Beh per lui no, ovvio che no! Lui è un "Vagras" ragazzi non si può mica riprendere eh!
Stavo per andare a vedere chi aveva urlato ma lui non toglie la sua stupida manona dalla mia bocca e allora gliela mordo.
«AHI! Ma sei pazza?!» urla lui, agitando disperatamente la mano dolorante. Pff... Babbeo!
«Senti puffone a me pare che sei tu quello pazzo, prima mi dici di tacere e poi sei tu il primo a urlare!» bisbigliai acidamente. Brutto cafone! Ma chi l'ha detto che i maschi sono impavidi e coraggiosi? Questo qua pare uno di quei vecchietti che costringono i bambini a giocare a scacchi!
«Puffone?!» chiese lui scioccato. Aveva una faccia tra la stranita e la stupita. Beh se lo osservo bene è anche un bel ragazzo anche se è un povero nonnino! I capelli li aveva tirati su col gel in un ciuffo favoloso, gli occhi verdi ora spiccavano tantissimo nella penombra calata nella stanza e le sue labbra rosee erano piegate in una specie di sorriso. Io gli darei dieci! Cioè... Intendo di bruttezza ovvio!
«Si, con questa camicia blu mi ricordi un puffo e...» dissi guardandolo meglio negli occhi. Lui sorrise e non potei non farlo pure io. Mi si avvicinò e mi sentii spalle al muro, brutto cafone ora come faccio ad andarmene?!
«E?» mi chiese curioso, inarcando un sopracciglio con fare sospettoso. Mamma che bambino!
«E visto che tu sei un buffone però, ti chiamerò Puffone! Contento?» sussurrai con un gran sorriso di vittoria sulle labbra. Lui scoppiò a ridermi in faccia e cominciai a ridacchiare anche io! Cavolo non avrei mai immaginato di trovarmi in una certa situazione con LUI, il Puffone!
Vabbè comunque è un po' paurosa questa casa: grande, grossa e buia. Capisco che ci dovrebbe essere un interruttore ma dai... Raga noi stiamo in una nuova società no? Ci sarà un un sistema che appena nota una presenza accende la luce no?
«Leon, perché è tutto spento qui?» chiesi in un fil di voce, non lo avrei ammesso neanche sotto tortura ma stare qui, in un corridoio oscuro e deserto insieme al Puffone non mi sentivo per niente a mio agio!
«Beh perché... Amo il gangam-style! Io io io, amo il gangam-Style!» improvvisò lui e lo guardai storto mentre imitava Psy in quella specie di roba che molti definiscono "Ballo"! Ma l'avete visto quel grassone mentre balla con tutte quelle tro... Ragazze intorno? Mah! La gente d'oggi non si sa proprio regolare!
«Parlo sul serio Leon!» sbottai con freddezza.
«Ehi ehi Vilu perché così acida? Hai bevuto troppa limonata? Ah e vero... Tu non hai mangiato a cena!» ironizzò lui e gli mollai un pugno in stomaco. No ok, ho esagerato lo ammetto m-ma è lui che ha cominciato! Il castano si piega in due dal dolore e geme lamentandosi. Cavolo non pensavo di essere così forte ma sarà stata sicuramente la rabbia e lo stress, e poi insomma sei un uomo!
«Così impari a portarmi rispetto!» gli urlai mentre me ne stavo andando via. Volevo assolutamente trovare Leo, metterlo a letto, farmi una bella camomilla e chiudermi in stanza! Colpa dei maschi, tutti uguali! I-io credevo che lui fosse diverso, che non mi trattasse male e che mi capisse. Ammetto io stessa di averlo trattato male ma... Oh mamma! I-io credo che tra noi c'è qualcosa, (almeno per me) che va oltre l'odio, le frecciatine e le discussioni! Pare strano ma mi sono affezionata a lui e poi anche a Leo, e dai ha solamente otto anni e lui ventuno sono soli e... Time-Out! Cosa!? Se Leo ha otto anni e Leon ne ha... Per mille cannoni! Lui è diventato padre a tredici anni!? No no no! Devo andare immediatamente a chiederglielo non può essere possibile! Mi giro per domandarglielo ma non c'è. Controllo a destra e sinistra: sparito! È una mia impressione o mi sono allontanata troppo velocemente e ora non so più dove sono? No aiuto ho paura!
«LEON!» urlo, ma ciò che ottengo è solo un eco. Mi guardo intorno e noto una parete, ricoperta da un appezzamento di raso, su cui è cucito un albero genealogico. Mi avvicino per vedere meglio e noto tante persone, tutte vestite elegantemente. In cima c'è un signore, poi il figlio probabilmente, un altro figlio, un altro ancora e poi vedo sulla stoffa la scritta "Leon Vargas", ma il ritratto non c'è, o meglio, la stoffa su cui c'era era stata bruciata. Cosa significa questo? Quante cose ancora deve dirmi il Puffone?
«LEON!» riurlo, cercando di farmi trovare. Sento dei passi in lontananza, ma non sono pesanti e veloci come quelli del Vargas, ma prolungati e leggeri, come il ticchettio di un orologio; dopo un po' mi appare davanti una donna: boccoli neri, labbra rosse rosse, paffuta e ha in mano un mestolo e indossa un vestitino giallo con un grembiule celeste. Sicuramente è una cuoca della cucina!
«E tu saresti?» mi chiese guardandomi storto. Io chinai il capo a destra per osservarla meglio, non pareva tanto minacciosa o impaurita.
«Sono Violetta, piacere!» balbettai. Sembra strano ma ora voglio Leon qua, e subito!
«Bene Cipoletta puoi anche smammare! Bye bye!» mi ringhiò contro agitando il cucchiaio in aria. Indietreggio spaventata, certe persone sono pazze!
«M-ma...» balbetto...
«Olga es mi empleado!» esclama qualcuno. Mi sporgo alzandomi sulle punte, a causa della grande tazza della donna davanti a me, e vedo Leon agitare le braccia.
«Señor que no te lo advertí!» esclama Olga puntandogli il mestolo contro.
«Olga me perdone, pero usted tiene mucho que hacer, y luego no ser grosero con violeta, que es la niñera de Leo!» ribatté Leon, indicandomi.
«No creo, señor, usted es demasiado joven!» continuò imperterrita la cuoca ma Leon le fa segno di andarsene, e lei se ne va imprecando in spagnolo. Ma che cosa ho che non va?
«Lasciala stare è fatta così!» mi disse sorridendomi. Io di slancio lo abbraccio, non so perché ma avevo bisogno di affetto, di coccole, di sentirmi dire che andrà tutto bene e finalmente non sarei più sola. Lui all'inizio è impalato a fissare il vuoto e allora lascio la presa al suo collo ma sento le sue mani posarsi sulla mia vita e tirarmi a se. Ora mi sento più sicura, che cosa bella avere qualcuno che ti appoggia sempre...
«Violetta perché mi tratti male?» mi sussurrò all'orecchio. Tremai e dei brividi mi salirono lungo la spina dorsale. E ora cosa rispondo?
«P-perché arriverà il giorno in cui ti dovrò dire addio, e non voglio soffrire, non ho più nessuno e per me sarebbe un colpo al cuore!» balbettai, fissando un punto indefinito della stanza.
«E credi che io ti abbandonerei?»
«Tutti lo fanno!»
«E tutti sono destinati a essere felici!»
«Dai veramente cambiamo argomento...» sussurro mettendomi una mano sulla fronte e con l'altra lo spingo leggermente più in la. Lui scuote la testa, forse non si è ancora accorto che sto per piangere...
«Violetta ormai sei parte della famiglia, devi accettare che ora st... Ehi ma stai piangendo?» mi chiese preoccupato, accarezzandomi la guancia destra che è leggermente umida a causa delle lacrime che mi stanno scendendo sempre più veloci sul volto.
«Io vado Leon...» borbottai, per poi spingerlo lontano da me e correre via. Corsi, corsi e corsi, senza rendermi neanche conto dove andassi, ma la cosa positiva è che vidi le scale, salii a due a due i gradini e mi rinchiusi nella mia stanza. No... Ora ho veramente paura di perdere ciò che per una volta era mio...

POV LEON
Mi guardai intorno confuso, dove cavolo è andata sta pazza?!
No poverina non è proprio pazza, ma ha bisogno di qualcuno che la protegga... Se state guardando me vi dico già un "NO" eh! Io a quella bimba non bado neanche se mi pagano, anche perché non ho bisogno di soldi modestamente.
Beh... Ora che ci penso non è una brutta ragazza, anzi è molto bella, e poi è molto gentile ed è una che si fa valere... Però cavolo mi fa ancora male lo stomaco per quel pugno che mi ha dato!
Sbadigliai mettendomi una mano davanti alla bocca e mi diressi in camera mia. Stavo per aprire la porta quando sentii di nuovo l'urlo... Oh Dio è vero c'è Leo! Vilu ha ragione quando mi dice deficiente, cafone, stupido... No ora stiamo esagerando eh!
Mi voltai e entrai nella stanza di Leo, tutto preoccupato. Non feci neanche in tempo a vedere chi c'era che mi arrivò una padellata dietro il collo.
«Ahi! Violetta ti giuro che se sei tu i... Oh ciao Leo!» esclamai sorridendo come un cretino. Per fortuna mi ero voltato sennò avrei continuato a imprecare se non avessi visto mio figlio!
«Bappo stavo giocando con la Lego, però il cattivo vince sempre e allora mi arrabbio!» mi spiega lui dando un calcio a un pupazzetto. Beh, ora si spiegano gli urli!
«Leo ora devi andare a nanna!» gli dissi prendendolo in braccio e posandolo sul suo letto. Lui tuttavia si mette a saltare sopra il materasso e si lamenta.
«No voglio che Vilu mi legga la favola della buonanotte!»
«Stella di papà ora Vilu è stanca! Te la legge domani va bene?» domandai incerto, mentre lottavo per farlo mettere sdraiato.
«Va bene Bappo!» sorrisi e gli lasciai un bacio sulla fronte, rimboccandogli le coperte.
«Notte stella mia, fai sogni d'oro!» esclamai, per poi spegnere la luce.
«Bappo!» mi fermò Leo e mi voltai per guardarlo in viso: aveva un sorrisetto furbo stampato in faccia e questo non porta nulla di buono!
«Ma a te piace Vilu!» esclama dopo avermi fissato per un po'. Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva e mi dovetti appoggiare alla maniglia della porta, che però si aprii e caddi a terra come un salame. Leo scoppiò a ridere rotolandosi nel letto e mi indicava come se fossi la cosa più buffa del mondo. Mah siamo sicuri che è mio figlio?
In quel momento passò Violetta e appena mi vide per terra corse da me spaventata.
«Leon cosa stai combinando?!» sbraitò lei, prendendomi per la collottola della camicia e alzandomi con uno strattone. Wow un giorno la sfiderò a braccio di ferro! Quando fui in piedi mi misi a fissarla intensamente: indossava una camicia da notte rosa, con la parte superiore in raso nero, che formava fantasie floreali e poi ai piedi aveva delle ciabatte pelosette nere. Poi osservai il suo viso, non era più truccata e quasi quasi sta realmente meglio senza trucco! Ero così preso ad osservarla che quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla sobbalzai dalla paura. Mi girai e vidi Lena, una ragazza molto gentile che faceva parte della "Stanza Lavandaia"!
«Porca miseria Lena mi sono preso un colpo!» esclamai, posandomi una mano all'altezza del cuore! Ok, sembro cretino lo ammetto!
«Io l'ho sempre detto che sei un tonto!» borbottò Violetta ridendo a braccia conserte, mentre osservava me e la ragazza.
«Zitta Bimba!» ghignai.
«Ok ok, mi arrendo!» sta al gioco lei. Io ridacchiai e poi mi voltai finalmente verso Lena, che ci stava guardando sorridendo furbamente. È una mia impressione o devo avere paura?
«P-perché ci guardi così?» chiese Violetta, strofinandosi la braccia poiché stava solo con una camicetta. Mi tolsi la mia felpa del Manchester e gliela porsi.
«Non serve grazie!» sorrise lei. Mm... Non mi ha urlato contro bene! Già un avanti!
«No tieni!» gliela posai delicatamente sulle spalle e lei mi sussurrò un debole "grazie" e io le feci cenno col capo a voler dire "prego". Poi le cinsi la vita con un braccio sorridendo e lei mi osservò con quei occhioni nocciola che si ritrovava. Quanto era tenera! No ok, la pianto!
«Ehm... Violetta vieni ti mostro come funziona qui!» disse Lena con una strana luce negli occhi... Oh Dio neanche mi ero accorto che c'era pure lei!
«D-di sera?» chiese la mora, per poi girarsi a guardandomi confusa.
«Vai tranquilla Vilu, io metto a letto Leo!» bisbigliai, vedendolo già rannicchiato tra le coperte e il pollice in bocca. Che cucciolo che è! Mi girai e Violetta stava annuendo compiaciuta, e poi se ne andò dietro Lena. Sospirai e poi misi mio figlio sotto i vari lenzuoli e mi sedetti accanto a lui.
Stranamente avevo solo una cosa in testa: Violetta!
Il suo sorriso non mi si levava dalla mente e non facevo altro che pensare a lei! Alla prima volta che l'ho vista entrare, a quando l'ho sentita cantare, a quando abbiamo discusso, a quando abbiamo cantato insieme... No no questa cosa porta solo guai devo smetterla di girare intorno a certe cose! Sono adulto e devo pensare solo al mio obbiettivo!
Mi passai una mano tra i capelli e sbuffando scesi le scale e arrivai in salone. Violetta ha ragione! Ci vuole proprio un ascensore qua sennò svengo se rifaccio quella maledetta scalinata! Vidi la mia nuova dipendente e mi sedetti accanto a lei sul divano.
«Ehi Vilu! Che guardi?» domandai sorridendo. Perché? Bo! La Tv trasmetteva un programma sui lupi: di un ragazzo e un ragazza che erano dei licantropi e poi bo... Davano l'impressione che si piacevano! Lei lo ha difeso contro un orso ma poi lui è saltato contro quest'ultimo e ok non ci capisco niente!
«Ti piace questo genere di roba?» chiesi sempre osservando lo schermo. Pare strano ma è molto interessante anche se è una di quelle tante cavolate!
«Ehi Violetta vuoi rispon...» stavo dicendo stufato ma poi mi girai e vidi che stava dormendo tranquillamente rannicchiata su un bracciolo del sofà. Sorrisi, strano no? Ma capitemi, vedete una piccola bimba(?) indifesa dormire come un angelo sul divano di casa vostra voi non vi intenerireste?
Le accarezzai il collo, per poi salire lentamente sulla guancia e infine sulla capo, dove delicatamente le spostai una ciocca di capelli caduti sulla sua fronte. La scossi leggermente per svegliarla, non volevo che dormisse al freddo nel salone! Lei non si mosse... Cavolo questo vuol dire che devo portarla in camera sua! Imbarazzato misi una mano sotto la sua vita e un altra dietro le spalle, la sollevai e rimasi stupito dal suo peso: era leggerissima! Salii le scale e stranamente non sono morto, buffo ma la sola presenza di Violetta mi mette forza! Forze è la sua forza, la sua grinta... Anche se ribadisco è molto (ma molto) acida! Arrivai davanti alla porta di camera sua e abbassai la maniglia: la porta non si scostò di un millimetro.
«Cavolo ha chiuso a chiave e mo' dove l'avrà lasciata?» ringhiai agitato fra me e me, sempre attento a non far cadere la ragazza. Ok, non lamentatevi ma sbuffai ancora! E ora dove la mettevo? Da Leo? No neanche morto e poi se mio figlio la Fede credo che potrebbe gioire così tanto da lasciarci svegli l'intera nottata! Nelle stanze delle servitrici? No non c'era più posto! Stanza degli ospiti? No c'era già Natalia! Mi grattai nervosamente il capo, per poi giungere tristemente alla conclusione: doveva dormire con me.
Evviva! Non vedete? Sto sprizzando gioia da tutti i pori! Io questa pazza non la metto nella mia camera! Uno perché ci dormivo già io anche se c'era un letto abbastanza grande per noi due. Due perché questa quando si alzerà la mattina mi prenderà per un pervertito e terzo, ma non meno importante, rovinerei la mia reputazione!
Ok lo ammetto non ho nessuna reputazione da difendere ma sono dettagli; scoraggiato entrai in camera mia ancora con Violetta in braccio e la posai delicatamente sul letto. Le tolsi la mia felpa, che ancora indossava e la posai sulla scrivania, per poi toglierle anche le pantofole. La misi sotto le coperte, spostai una sedia a caso e mi sedetti accanto a lei. Dormiva tranquilla, senza che si accorgesse di nulla... Ora che ci penso meglio non è acida, è orgogliosa! E forse forse è per questo che la "odio",nessuno può essere più orgoglioso di me! Nessuno!
Ridacchiai al mio sciocco pensiero e chiusi gli occhi e senza accorgermi mi addormentai seduto sulla sedia ma con il capo posato sopra il petto di Violetta, con una mano che ancora le stingeva la vita e l'altra poggiata sul capo. Ma forse me lo sono immaginato e è tutto vero, ma prima di abbandonarmi nelle braccia di Morfeo avevo sentito una mano posarsi sul mio braccio e afferrarlo con dolcezza, come se non volesse che lo levassi da quella posizione... Mi addormentai li, incosciente di sapere che quella notte sarebbe stata l'inizio di una nuova vita.

NOTA AUTORE: Ehi ehi Nutelline (vi chiamerò così si dai ù.ù)! Ok ok la pianto LOOOOOOOL! Vi è piaciuto questo capitolo?
Cicale: Cri cri cri...
Va bene, hahaha il messaggio è stato chiaro -.-"
Allora visto che è l'ora del riposino per me (non comment) ho un po' di tempo da dedicarvi e commentare questo intruglio che è uscito fuori ahahha! Allora... Discussione con accenni Leonetta eh? *------* Ok io li straamo! Esiste questo termine? Booo non lo so sto stupido Pc me lo da sbagliato! Ma avete letto ciò che ha detto Leo!?!?!? "Ma a te piace Vilu!" Adjskndiejsjdie! E era anche un'affermazione! Leo sei grande! E poi Leo come nome mi ricorda quello di uno dei cartoni giapponesi... Eh, ... Ok non interessa a nessuno perciò continuiamo... PRIMO ABBRACCIO DA SCLERI E ARGOMENTO MOLTO TOCCANTE... CHE TEN... Ehi perché scrivo tutto stampatello? Cretino di un computer! Vabbè come avete capito ho vari problemi io pero viSAluTO!? Nooooooo stupido è "Perciò vi saluto!" Ok ok basta mi arrendo, ora vado a chiamare questo dell'agenzia e gliene dico quattro, intanto voi fatemi sapere che ne pensate, mi piacerebbe che arrivassi almeno a tre commenti sarei felicissima! Ah e fatemi sapere cosa ne pensate dell'ultimo blocco che vi giuro che se non lo commentate mi offendo ù.ù! No scherzo ahahah, ma ditemi che ne pensate per favore! Ok la pianto che vi ho dato già abbastanza fastidio LOL! Dedico questo capitolo a tutto (TUTTO eh!) il gruppo di WhatsApp (se ho sbagliato a scriverlo arrabbiatevi con il Pc non con me XD) che mi ha molto sostenuto e ho copiato che apprezzano questa mia "storia"(?)! Bacioni a tutti, siete proprio tutti gentilissimi e non so cosa farei senza di voi! Buona giorno/notte, dipende dal tempo e se è sera sognate i Leonetta mi raccomando *-* <3!
Ps. Ah avete notato che ho l'html? Evviva! Brava me XD Ah scusate se è corto ma qualcuno/a/e mi ha/hanno messo fretta 8-)
   
 
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