2. Chi è mio
padre?
-È Ice mio
padre?
Poivre per
poco non si strozzò con la colazione: Chocola era capitata lì all'improvviso,
seguendo il suggerimento di Vanilla, e gli aveva posto quella
domanda.
-Ma che
diavolo…
-Rispondimi.
-Chocola,
come hai…
-Non importa.
Tu cosa sai di mio padre?
Il giovane
sospirò, guardando la nipote: qualcuno voleva allontanare Pierre da lei, ne era
quasi sicuro, e per questo aveva messo in giro quella voce assurda che anni
prima era giunta anche alle sue orecchie.
-So solo che
faceva parte dei Malefici. Cinnamon non mi ha mai detto di più- rispose. –Ma non
era Ice, di questo ne sono certo!
-Come fai ad
esserne convinto?
-Mia sorella
non si sarebbe mai messa con quel mostro!- esclamò lui, picchiando le mani sul
tavolo nell'alzarsi. –Guarda l'evidenza: Pierre è il ritratto di Ice, ma tu non
gli somigli affatto, né a lui né a tua madre. Probabilmente hai preso da tuo
padre, ma io non l'ho mai conosciuto.
La strega
distolse lo sguardo: era la verità?
-E se questo
non ti basta…sappi che non vi permetterei mai di farvi del male. Vi avrei già
divisi se avessi avuto dei dubbi.
-Grazie,
zio…
Aveva avuto
le risposte che cercava, eppure non era ancora tranquilla. Sentiva a pelle che
c'era di più di quello che Poivre le aveva raccontato. La sola cosa certa erano
le sue ultime parole: lui le voleva bene, non l'avrebbe mai fatta soffrire
inutilmente.
Si appoggiò
alla porta un attimo, alzando gli occhi al soffitto: dov'era sua madre quando
aveva bisogno di lei? Aveva riacquistato la sua forma di strega, ma non era più
presente di quando la credeva morta.
-Altezza- la
chiamò una cameriera. –Vi sentite bene?
-Sì, ero solo
soprappensiero- rispose con un sorriso. Dentro però non aveva alcuna voglia di
sorridere: avrebbe voluto gridare, andare a cercare Ice e fargli sputare la
verità. Ma che verità cercava dal signore dell'oscurità, da colui che conosceva
solo la menzogna?
-Pierre…-
mormorò nel silenzio della sua stanza. Cosa avrebbe fatto se fosse stata davvero
sua sorella? Lei lo amava… aveva nel petto il suo cuore…
E sapeva che
non avrebbe mai amato nessun altro.
Si gettò sul
letto, pensando a come fosse strana la vita: tutto pareva perfetto fino a quella
mattina… Ice, il padre di Pierre, era stato sconfitto, i Malefici erano
tranquilli nel loro regno…lei e Pierre si amavano…
Non una
nuvola minacciava di oscurare il sole di quel momento
unico.
Finché non
aveva avuto la malsana idea di fare un giro alla fiera… Finché non aveva udito
per caso quella conversazione.
"-Ma ci
pensi? Un giorno potrebbe essere il figlio di Ice a governare su
Extramondo.
-Già. Non
capisco perché la regina Candy non l'abbia esiliato.
-E come
poteva? È il fidanzato dell'erede al trono.
-Oh, per
quanto mi riguarda io preferivo Vanilla a Chocola.
-Anch'io,
cara. Quella ragazzina è come sua madre: testarda e assolutamente disinteressata
al regno.
-Infatti. E
anche lei stava con un Malefico se non ricordo male…
-Hai ragione,
lo avevo dimenticato. Non mi stupirei se anche Chocola fosse figlia di
Ice.
-Sarebbe da
Malefici un rapporto tra fratellastri…"
No, non era
possibile…
Eppure era un
dubbio che non le dava pace: suo padre era un Malefico, questo lo aveva
confermato anche Poivre… poteva essere Ice? Nel diario non veniva
nominato…Cinnamon pareva introvabile…suo zio ne sapeva quanto
lei…
Poteva
provare con…
-Dolce, dolce
magia… Magia di Chocola! Che si apra il libro delle predizioni. Dimmi come
scoprire la verità su mio padre!
Le pagine del
volume iniziarono a scorrere ed una carta apparve in
cielo.
-La carta
dei legami. Chi ha un cuore sincero e pieno d'amore non può mentire- decretò
richiudendosi.
-Grazie, mi
hai dato davvero un grande aiuto- si lamentò.
Chi
restava?
Restava suo
nonno… Già, perché non ci aveva pensato subito?! Lui l'aveva cresciuta, era il
padre di sua madre… doveva essere a conoscenza di quel
nome!
Afferrò la
scopa e saltò dalla finestra, pronta a raggiungere la sua vecchia dimora,
quando…
-Una regina
non dovrebbe scappare- disse con ironia una voce.
Chocola si
voltò e un'ombra si staccò da una nicchia sulla parete esterna del
castello.
-Pierre! Che
ci fai qui? Perché non sei passato dalla porta?
Il mago
volteggiò fino alla strega, prendendole dolcemente il viso in una mano e
baciandola lievemente.
-Ottenere
un'udienza con te è questione di secoli…e ho l'impressione che a me facciano
attendere il doppio- replicò il ragazzo, sedendosi dietro di lei. –Le vecchie
abitudini sono dure a morire…
Pierre era
fatto così, era la sua vera natura: trovava il modo per ridere anche di quella
situazione assurda ed odiosa. D'altra parte era una persona allegra, non era il
gelido principe dei Malefici in cui il cristallo nero lo aveva trasformato.
Certo, continuava a regnare sull'oscurità, ma sperava un giorno di riunire i due
regni… Magari con un matrimonio, dato che loro avevano già in petto il cuore
dell'altro.
-Dove stai
andando?
-Da mio
nonno.
-Come sta
quel simpatico vecchietto?
-A parte il
fatto che non si rende conto di non avere più vent'anni, sta bene. Vuoi venire
con me?
-Ci verrei
volentieri, ma ho delle noiose faccende da sbrigare a palazzo. Ero passato solo
a farti un saluto- si congedò Pierre, scendendo dalla scopa. Diede un bacio alla
rossa, poi si avviò verso il suo regno, salvo fermarsi poco dopo e girarsi. –Ci
vediamo stasera!
-Ti
aspetto.
Era inutile:
amava il principe dei Malefici con tutta sé stessa. Per alcuni istanti aveva
perfino dimenticato i suoi dubbi…
-A casa del
nonno, presto- ordinò alla scopa.
-Ciao,
tesoro. Cosa ci fai da queste parti?
-Io devo
chiederti una cosa importante.
Il vecchio
mago squadrò la nipote: era molto seria e per un attimo fu colto da una grande
preoccupazione sul motivo della sua visita.
-Entra e
siediti, Chocola- la accolse. –Cosa devi dirmi?
-Nonno…chi è
mio padre?
Corn restò
perplesso: non era ciò che si aspettava, ma tra le due non era certo che fosse
la meno peggio. Sperò di glissare con una battuta delle sue, ma l'espressione di
Chocola era talmente grave da far sparire ogni scherzo: per lei era quasi vitale
scoprirlo.
-Perché me lo
chiedi adesso? Non hai mai avuto interesse a…
-Si dice che
potrebbe essere Ice.
A
quell'affermazione tutto gli fu chiaro: se Ice fosse stato suo padre, allora
Pierre sarebbe stato il suo fratellastro. E la situazione si sarebbe fatta
davvero complicata.
-Chocola…io
non so chi sia tuo padre.
-Ma mia madre
si è sposata! Lo scrive nel diario!
-Sì, certo.
So che era un Malefico, ma che tua madre lo amava… Quando la guerra si inasprì,
però, abbandonò Cinnamon e si riunì al suo popolo.
-E
io?
Chocola non
sapeva più cosa pensare: vedeva il mondo che conosceva distruggersi davanti ai
suoi occhi come un castello di carte. In quel momento desiderò essere lontana da
lì, al palazzo di ghiaccio con Pierre… Non era più certa di poter sopportare le
risposte alle sue domande.
-I Malefici
rapirono Cinnamon… Fu un periodo terribile, gli scontri si susseguivano, non
c'era più un angolo sicuro ad Extramondo- proseguì Corn, cupo. Non gli dava
gioia dover rievocare quel passato, dover dar voce ai dubbi che da sempre lo
ossessionavano. –Un mese dopo tua madre riuscì a fuggire… Ed era incinta. Di te,
Chocola.