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Autore: Defiance    04/11/2014    4 recensioni
Emma Swan ha avuto un'infanzia e un'adolescenza complicata, a causa dell'abbandono dei suoi genitori.
Ma quando scoprirà la verità su sè stessa e sul suo passato, deciderà di vendicarsi della Regina Cattiva, responsabile di averle rovinato la vita.
Il giorno del suo ventottesimo compleanno, allora, la donna partirà per Storybrooke e...
Se vi ho incuriositi, leggete :)
[AU: basato sulla trama della serie tv 'Revenge'. Ci saranno molti cambiamenti per quanto riguarda vicende e personaggi]
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: August W. Booth/ Pinocchio, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3
When your 
heart is broken





Regina Mills era una donna altezzosa e fiera; tutto di lei emanava autorevolezza e timore, le riusciva tremendamente facile ottenere il rispetto e la paura di chi si trovava di fronte.
Persino in quel mondo, dove gli abitanti di Storybrooke non avevano idea di ciò che aveva fatto in passato, la gente appariva terrorizzta da lei e correva subito ai ripari.
Non le faceva piacere, non era così che aveva immaginato il suo lieto fine; sì, voleva rovinare il 'per sempre felici e contenti' di Biancaneve e del Principe, ma se loro non ne avevano consapevolezza, la cosa non aveva neanche più tanto senso.
Vent'otto anni erano passati da quando aveva scatenato il sortilegio, dieci da quando nella sua vita era arrivato l'amore: suo figlio, Henry. 
Lo spiraglio di luce in quel tunnel oscuro e vuoto in cui si era trasformata la sua esistenza... eppure, nelle ultime settimane, il bambino si era dimostrato completamente diverso nei suoi confronti.
Persino lui l'aveva sempre guardata con timore e non aveva mai smesso di chiedersi dove stesse sbagliando; ci pensava anche mentre, coperta dalle candide lenzuola del suo letto matrimoniale, Graham si muoveva sicuro di sè tra le sue coscie e le dava modo di sfogare tutta la sua frustrazione, tutto il suo bisogno di sentirsi amata.
Eppure lo sapeva bene che quello che lo Sceriffo faceva per lei era solo dovuto all'incantesimo che lo incatenava a Storybrooke, e che anche se ci fosse stata l'opportunità di ricevere amore puro da lui, se l'era giocata privandolo del suo cuore e rifiutandosi di restituirglielo, sol perchè così poteva tenere meglio la situazione sotto controllo.
Un burattino tra le sue mani, era questo da molto tempo... ma la considerava una piacevole illusione e si era affezionata al profumo che lasciava sulle lenzuola ogni volta che scappava dalla finestra dopo averle dato ciò che voleva. 
"Abbiamo due nuovi abitanti, da oggi" la informò lo Sceriffo mentre si riallacciava i pantaloni.
"Come scusa?"
Regina si rimise a sedere, turbata da quella rivelazione; gli abitanti del mondo umano non potevano vedere la città, nè tanto meno potevano andarci a vivere.
"Sono arrivati oggi da Boston. Si chiamano Emma ed... ehm, August Swan"
Socchiuse gli occhi, sospettosa del modo in cui Graham aveva pronunciato il nome di quella donna, sentendosi immediatamente minacciata da lei.
"Scopri tutto ciò che più ti è possibile su di loro" 
"L'ho già fatto. Sono brava gente. Ho offerto il posto di vice-Sceriffo ad Emma..." l'anticipò lui, infilandosi anche la maglietta bianca, così aderente da mettere in risalto i suoi muscoli e le linee del suo corpo.
Regina fu pervasa da un'ondata di rabbia.
"Cos'hai detto?     Hai preso una decisione del genere senza consultarmi?"
"Regina... è in difficoltà, ha bisogno di un lavoro e..."
La mora si alzò dal letto, mettendo in evidenza le sue belle gambe scoperte dalla camicia da notte e avvicinandosi all'uomo.
"Ti devo forse ricordare che se sei lo Sceriffo di questa città lo devi soltanto a me? Mi aspetto di essere consultata, prima che tu prenda decisione, Graham"
"Quindi è così che funziona? Mi hai dato quella carica solo perchè vengo a letto con te e puoi usarmi per i tuoi scopi?" ribattè lui, il tono di voce chiaramente irritato.
Quel comportamento insospettì molto il Sindaco: lui non si era mai ribellato alla sua volontà.
Forzò un sorriso e gli carezzò una guancia.
"Ma no. Certo che no. Ti ho nominato Sceriffo per le tue... doti. Per la tua estrema oggettività"
E come poteva non essere oggettivo e distaccato qualcuno a cui era stato portato via il cuore?
"Allora dovresti fidarti delle mie decisioni. Sto solo cercando di fare ciò che è meglio per questa città" insistette ancora Graham, chiudendo la cerniera della sua giacca e aprendo la finestra in un gesto automatico.
"Mi fido di te, volevo solo assicurarmi che tu stessi ancora dalla mia parte. La parte giusta" asserì Regina, con uno sguardo che celava una velata minaccia.
"Non capisco, di che cosa stai parlando?"
"Se i miei conti sono giusti, Sceriffo, quella donna porterà solo guai" rispose lei, un pericoloso sorriso dipinto in volto, "E quando sarà il momento... beh... tu dovrai ucciderla"



Hong Kong, 2010
"Emma, Emma aspetta!"
L'aveva seguita fino al suo bungalow, chiamandola a squarciagola per tutto il tragitto, pregandola di fermarsi ad ascoltarlo.
"Che diavolo vuoi, ah?" sbottò lei, troppo incazzata per poter ragionare.
"Mi hai tradita"
Hook scosse la testa e con un passo veloce le fu accanto, appena in tempo per afferrarle il polso e intrapporarla tra il muro e il suo corpo.
"No. No. Sai bene che non lo farei mai" mormorò, poggiando la fronte contro la sua.
"Hai sfruttato i miei sentimenti per te per battermi"
"No. Sono qui da molto più tempo di te, Emma. Non potevo fallire di nuovo. Ho bisogno di andare, lo capisci? Ho bisogno di sfogare tutto questo odio che ho nel cuore, di ottenere giustizia... è un peso che porto da centinaia di anni e che non sopporto più. Non ho mai voluto usarti, nè tantomeno ferirti. Sai bene che ti amo" ribattè, accarezzandole una guancia con la mano sana e stampandole un lieve bacio sulle labbra.
La bionda non si ritrasse, anzi, rilassò tutti i muscoli, abbandonandosi completamente contro il suo corpo.
"Allora portami con te, Killian. Possiamo farlo insieme. Possiamo avere la nostra vendetta come una squadra... non importa quello che dice il Dragone" 
Il pirata si guardò attorno, per essere certo che nessuno stesse ascoltando.
"Il capanno degli attrezzi. All'alba. Ci vediamo lì" disse poi, baciandola un'ultima volta e correndo via.



"Fermare Emma? Ti è forse dato di volta il cervello, Hook? Sai perfettamente che è impossibile"
August faticava a credere alle parole che solo pochi istanti prima avevano lasciato le labbra del pirata. 
Emma non era solo testarda, era inarrestabile... avrebbe dovuto saperlo.
"Andiamo, Booth. Sei perfettamente consapevole del fatto che questa vendetta la distruggerà. Non è forte come vuole far credere. Ha sempre avuto la tendenza a mostrarsi indistruttibile, il punto è che non lo è. Cadrà a pezzi" insistette, ordinando un altro bicchiere di rum.
"Gold è ancora vivo. Parli così perchè tu hai fallito?"
Killian si inumidì le labbra con la lingua, poi bevve un sorso e sorrise.
"Non ho fallito, Booth"
August scoppiò a ridere.
"Allora spiegami come mai tu e Tremotino siete entrambi vivi"
"Va bene, Pinocchio. Ti racconterò la mia storia, a patto che dopo tu ci pensi su e capisca i motivi che mi spingono a volere che Emma rinunci alla sua vendetta" propose l'altro, posando il bicchiere di nuovo vuoto sul bancone.
"Affare fatto."

Il porto, a quell'ora di notte, era incredibilmente silenzioso e freddo.
Emma si strinse nelle braccia e cominciò a guardare l'orizzonte; lo aveva fatto tante volte negli ultimi quattro anni della sua vita, aspettando qualcosa che alla fine non era mai arrivata.
Aspettandosi chissà cosa poi non lo sapeva neanche lei.
"Problemi di insonnia?" 
La voce profonda dello Sceriffo le penetrò la mente, offuscando i suoi pensieri.
"Sono abituata a fare gli orari piccoli" rispose evasiva, tornando a gaurdare il mare.
"E lei Sceriffo? In giro per una pattugliatina notturna?"
Sapeva benissimo da dove stesse tornando e il solo pensiero che Regina andasse a letto con un uomo mentre Henry era in casa, la faceva andare in bestia.
Graham le si affiancò e sollevò le sopracciglia.
"Qualcosa del genere. Credevo avessimo superato la fase del 'lei'" disse, perdendosi nel verde degli occhi di quella sconosciuta che tanto lo attirava.
Non sapeva nemmeno lui perchè, ma sin dal momento in cui l'aveva vista, aveva percepito che qualcosa era cambiato nella sua vita.
"Giusto" concordò, distogliendo lo sguardo da quello dell'uomo.
"Hai pensato alla mia proposta?"
Emma sospirò, poi si sfregò le mani per farsi caldo.
"Ammettiamo che accetti. Quale sarebbe il mio compito?"
Graham sorrise.
"Starmi accanto, ovviamente"
Lei sorrise per un istante, poi percorse la linea delle sue labbra con la lingua e si voltò a guardarlo, divertita.
"Stai flirtando con me, per caso, Sceriffo?" 
"Intendevo dire, che mi dovrai affiancare nei giri di pattuglia e che dovrai aiutarmi con... i casi. Storybrooke è un paese piccolino, ma non manca di problemi" ribattè lui, sempre col solito tono apatico, ma questa volta le sue guance parevano essere arrossite leggermente.
"Affare fatto" annunciò lei dopo una breve pausa, poi cominciò ad indietreggiare.
"Te ne vai?" le domandò l'uomo, visibilmente deluso.
"Devo alzarmi presto domani. Non vorrei arrivare tardi il primo giorno di lavoro!" 
Ammiccò e lo salutò energicamente con una mano; Graham ridacchiò e ricambiò il gesto.
Cominciava a dispiacerle di dovergli spezzare il cuore solo per ferire quello di Regina.
"A domani, Swan!" 
Emma dovette sfrozarsi per non bloccarsi sul posto nel sentirsi chiamare in quel modo. 
C'era solo una persona al mondo che lo faceva: Hook. E questo non potè fare altro che scatenare nella sua mente un vortice di ricordi che aveva tentato per anni di soffocare.


Hong Kong, 2010

Erano le sei del mattino quando Emma raggiunse il capanno degli attrezzi, il sole era appena sorto, ma di Killian non vi era alcuna traccia.
Si sedette sui gradini della porta, sfregandosi le mani sulle braccia per scrollarsi di dosso l'umidità del mattino.
Controllò più volte l'orologio, battendo ripetutamente il piede destro sul terreno argilloso, mentre la paura di essere stata di nuovo abbandonata da qualcuno che amava si faceva strada dentro il suo cuore.
Poi, finalmente, udì del passi alle sue spalle.
Si alzò di scatto, voltandosi, il viso aperto in un sorriso... che si spense immediatamente quando vide la figura del Dragone davanti a sè.
"Sai aspettando qualcuno, Emma?"
La bionda sbiancò e gli occhi le si inumidirono di lacrime, gocce salate che si sforzò di trattenere.
"Killian..."
"Se n'è andato un'ora fa" la informò, osservandola imperturbabile.
Scosse la testa, incredula.
"No. Lui... Lui non lo farebbe mai"
"Vedi, Emma... questo è proprio il motivo per cui non potevi partire con lui. L'amore è una debolezza. Non vi sarà mai spazio per la vendetta in un cuore troppo colmo di un sentimento così puro" ribattè il suo maestro, lo sguardo sempre impassibile sul suo corpicino esile e sui suoi occhi spenti da quelle parole.
"Lo hai costretto tu. Non è vero?" gli urlò contro, la mano chiusa stretta sull'elsa della sua katana.
"Killian lo sapeva. Ha scelto da sè. Ha scelto di fare la cosa giusta, era pronto. Il tuo cuore spezzato potrà anche rifiutarsi di accettare la realtà, ma un giorno, capirai anche tu"
Emma digrignò i denti.
"Il mio cuore non è spezzato"
Il Dragone sorrise, un sorriso vuoto e privo di alcun sentimento o emozione.
"Oh, sì che lo è. Ma va bene così. Non inizia tutto sempre da un cuore spezzato?" mormorò con enfasi, poi le voltò le spalle e se ne andò, lasciandola sola con la sua rabbia.






Angolo Dell'Autrice Ritardataria:
Salve a tutti!
Sono perfettamente consapevole di essere in ritardo,
molto più che in ritardo a dirla tutta, ma purtroppo ora
che è ricominciata la scuola, il mio tempo è davvero molto,
molto limitato. Spero comunque che con questo capitolo mi sia
fatta perdonare, che sia valsa la pena aspettare.
Se vi va, lasciatemi una recensione con le vostre opinioni a riguardo,
positive o negative che siano, verranno apprezzate.
Alla prossima,

Bell.
  
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