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Autore: heroondale_    04/11/2014    1 recensioni
Un amore d'estate si trasforma in un amore forse eterno... Litigi, passione, amore. Tutto ciò che cercheranno di dimostrarsi Liam e Rose sarà solamente l'amore perchè del resto a loro non importerà più nulla quando le loro labbra si sfioreranno..
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi butta con violenza sul letto e chiude a chiave la porta. Inizia a darmi piccoli baci umidi sul collo senza mai staccare il suo corpo dal mio. Sapevo che lui era diverso, che non era come tutti gli altri idioti del campo.
Sapevo che con lui era diverso tutto. Da come mi guardava. Da come mi sorrideva. Da come si imbarazzava e abbassava la testa per non farlo notare ai suoi amici.
Anche fare l’amore con lui era diverso, tra l’altro… ma lui non sapeva che anche io ero diversa e che non doveva innamorarsi di me. Non doveva. L’avevo avvertito ma non troppo presto…
 
Qualche giorno prima…
 
“Dai ti prego! Ci divertiremo!” cerca di convincermi la mia coinquilina, nonché la mia migliore amica, Melissa.
“Melissa ti ho detto di no. Non voglio andare a dormire in una tenda con dei coglioni che non mi faranno sicuramente dormire a causa dei loro giochetti orribili. Quindi l’estate la passo a casa se non ti dispiace.” La rimprovero.
“Ti prometto che li terrò alla larga! Dai non lasciarmi da sola!” mi fa quella faccia da cane bastonato che veramente bastonerei se avessi un bastone, ma non bastonerei il cane ma Melissa. Odiavo quando riusciva a convincermi. Finiva sempre col mettermi dentro qualche guaio in cui non centravo nulla…
Sono le sette del pomeriggio e piove.
Piove sempre verso quest’ora a Londra. Adoro la pioggia. Quando piove è come se le mie emozioni vengono allo scoperto come lei. Sento le prime gocce scendere, prima lentamente, poi a mano a mano sempre più velocemente, finchè non scendono più e più gocce. Mi trovo in camera mia, con la valigia fatta sul letto e stesa anch’io su di esso, con le cuffie nelle orecchie e la musica a tutto volume. Melissa pensa che la pioggia sia da depressi, o almeno a chi piace la pioggia sia un depresso. Io non la penso così. Penso che la pioggia porti con se tanti pensieri, delusioni, lacrime… Quando si cammina sotto la pioggia tu ti lasci andare e sfoghi le tue lacrime e la gente che passa magari pensa che è la pioggia e in un certo caso è come la tua maschera, il tuo scudo che ti protegge… Nessuno se ne accorge e non vuole accorgersene ma la pioggia in sé è bella perché con le sue gocce d’acqua la puoi osservare scendere dalle nuvole e schiantarsi a terra, nel mare, su una roccia, su qualche macchina, sulle persone, su qualche ombrello, cade dappertutto e alla fine rimane lì. Nessuno pensa a quella goccia che si è appena schiantata. La gente pensa solo al ripararsi. Ma se invece di quella goccia pensassimo a qualche persona che crolla, che cade? Non sarebbe la stessa cosa, giusto? Ci viene l’interesse per quella persona, se siamo almeno compassionevoli, ovvio, e tutto cambia. Ci viene in modo spontaneo di aiutare quella persona, o almeno a me viene spontaneo.
“Vieni a mangiare?” mi urla di sotto Melissa.
“No Mel, non ho fame” le urlo di nuovo io, per farmi sentire dal piano di sotto.
Come non detto. Sento dei passi pesanti diretti verso camera mia. Già rido per il nome che le ho affidato”felpatino”. Sul serio, ha un passo leggero come quello di un elefante.
“No ora tu mangi! Cazzo Rose sono due giorni che non mangi, mi spieghi cosa cavolo hai?” si siede sul letto accanto a me spengendomi l’ipod. No ma okay, con comodo, non stavo ascoltando la musica, pff, figurati.
“Non ho niente Melissa, solo non ho fame”mi difendo
“Cazzate. Rose dimmi cos’hai o ti sbatto il purè in faccia” mi minaccia.
“Okay va bene. Ti racconto mentre scendiamo.” Faccio per alzarmi ma mi blocca
“Non se ne parla. Dimmi tutto ora e poi mangiamo!”mi ordina.
Inizio col spiegarle che non è una cosa seria, o meglio prima le ho iniziato a spiegare la cosa non seria e poi quella seria. Quella non seria era quella che volevo trovare un ragazzo. Non si sarebbe accorto nessuno di una piccola ragazza malata… Ecco, questo ultimo dettaglio l’avevo dimenticato…
“Emh.. Melissa, ti ricordi quando l’ultimo giorno di scuola sono svenuta? E mi hai portato a fare l’esame?”
“Sì, mi hai detto che hai avuto un calo di zuccheri”
“Ecco, vedi, non era semplicemente un calo di zuccheri… Mi hanno fatto fare l’analisi del sangue per essere più tranquilli e hanno trovato una maggiore quantità di globuli bianchi… Hanno detto che sto iniziando ad avere una malattia.. e quella malattia è…” non finisco la frase che me la ritrovo tra le braccia che piange insieme a me.
“Tu! Tu mi hai detto di non preoccuparmi, che stavi bene! Che non era niente!” mi dice tra un singhiozzo e un altro
“Mi dispiace tesoro, non sapevo come dirtelo… quando sono uscita cercavo di essere il più normale possibile. Credevo anche il al 100% che sarebbe stato un calo di zuccheri, non mi sarei mai immaginata che mi avrebbero detto che ho la leucemia!”le rivelo piangendo.
L’abbraccio un’ultima volta, stringendola il più forte possibile per poi dirle di andare a mangiare, avevo una fame terribile, e anche di sbrigarci perché il mattino seguente dobbiamo alzarci per andare in quel campus.
 
Il mattino seguente al campus…
 
Da quando ho rivelato a Melissa il fatto della malattia e ancora più protettiva. In pratica è diventata come una seconda mamma, forse anche più protettiva. Se vi state chiedendo dei miei non li considero nemmeno genitori, all’età di 8 anni avevo riscontrato la leucemia ma mi hanno abbandonato come se fossi uno scarafaggio e mi hanno affidato ad una famiglia adottiva che mi ha curata in tempo come se fossi la loro figlia. Quando ero svenuta di nuovo veramente non pensavo che l’avrei di nuovo riavuta.
Arrivati al campus c’è davvero molta gente di quanto me ne immagini. Intravedo subito molti ragazzi, d’altronde tutti molto carini. In particolare uno: alto, capelli e occhi castani, muscoloso non troppo ma neanche poco, diciamo nella media. E’ davvero molto bello devo dire, ha dei lineamenti molto limitati. Mi incuriosisce. E’ diverso, dagli altri me lo sento. Già da come non fa il cretino come gli altri. E’ un passo avanti per me.
Melissa è andata già a presentarsi a tutti e mi ha lasciata qui, da sola, a vederla mentre fa nuove conoscenze, e vedere quel ragazzo avvicinarsi a me. Da vicino devo dire che è ancora più bello.
“Come mai non ti presenti?” mi chiede. Ha una bella voce. Fa strano dirlo, però.
“Non sono una tipa molto socievole con le persone”
“Ma con me stai parlando” mi fa notare. Capisco il suo intendo di farmi ridere e abbozzo una risata arrossendo. Lui di conseguenza sorride e abbozza una risata anche lui. La sua risata è qualcosa di magnifico.
ROSE CALLIE TORRES RICORDATI DI NON INNAMORARTI, MA SOPRATTUTTO NON DEVI FARLO INNAMORARE DI TE!
Arriva la sera e dopo aver sistemato la nostra roba in una camera, alla fine ci sono le camere e non le tende per fortuna, usciamo tutti per il falò. A me non va molto di rimanere lì, così decido di fare una camminata lì intorno. Non mi accorgo che mi segue qualcuno, ma non gli do importanza. Mi giro ma non trovo nessuno, così vado avanti. Sento ancora dei passi. Mi fermo e mi giro. Ancora nessuno. Davvero non capisco chi sia. Appena mi rigiro sento delle grosse mani prendermi i fianchi e sento delle labbra darmi quei piccoli baci sul collo. Cerco di fermarlo, chiunque sia, per vedere anche chi sia ma anche per sapere cosa diamine stava facendo. Mi metto davanti a lui e vedo che è il ragazzo di oggi.
“Scusami ma sei impazzito?! Nemmeno ti conosco…”
“Andiamo Rose, lasciati andare.”
Okay questo è abbastanza inquietante, chi gli ha detto il mio nome?
“Emh.. si okay… chi ti ha detto il mio nome?”
“Ho le mie risorse-fa spallucce- comunque mi chiamo Liam” mi sorride. Quel sorriso ha mandato in subbuglio tutto il mio stomaco. Possibile che mi farà sempre questo effetto?
“Senti volevo stare da sola non… non avere un cane da guardia che mi segue… Probabilmente ti avrà chiesto anche Melissa di seguirmi. Tu dille che hai cambiato idea, per favore” lo supplico
“In realtà all’inizio volevo parlare con te camminando insieme ma non ho resistito scusami…” abbassa la testa come dispiaciuto
“Se ti va puoi sempre camminare insieme a me…”
No.
“Se non è un problema..”
No. Rose che stai facendo?
“D’accordo”mi sorride, ancora.
Rose Callie Torres  sei in un mare di pasticci.
Alla fragola? Perché io adoro la fragola!
“Allora… sei fidanzato?” inizio per fare conversazione. Un altro argomento non mi piaceva, direi.
“Insomma hai molte ragazze già che ti vanno dietro…”continuo
“In realtà non ho una ragazza, e di quelle oche non ne voglio nemmeno sentire” ride. La risata, e che risata ragazzi. Da vicino vedi le stelle.
“E tu?” mi chiede dopo u po’ di silenzio imbarazzante
“E io cosa?”
“E tu ce l’hai il ragazzo?”
“A dire il vero nemmeno io… non posso e non mi vuole nessuno…”abbasso la testa. Me la rialza con due dita sul mento per farmi incrociare con i suoi bellissimi occhi
“Hey non è assolutamente vero. Troverai qualcuno, ne sono sicuro.” Mi rassicura. E… wow è davvero rassicurante con tre parole che mi sono sempre ripetuta ma che non hanno mai funzionato.
Continuiamo a camminare per minuti, forse ore, ma in sua compagnia, anche se in silenzio, si sta sempre bene. Certo abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma si è fatto perdonare, non si sa come, ma si è fatto perdonare.
“Senti… prima hai detto ‘non posso e nessuno mi vuole’… perché non puoi avere un ragazzo? Insomma per essere fidanzati bisogna esserlo in due. Cos’è che ti fa paura?”mi chiede tutto d’un botto
“E’ una storia lunga, ti annoierei davvero” faccio un finto sorriso che a stento credo anche io.
“Un giorno mi dirai il perchè” mi fa l’occhiolino
“Io direi di tornare indietro, insomma ci siamo allontanati parecchio…” propongo
“D’accordo,piccola”
D’accordo mi ha spiazzata. Non oso chiedergli il perché l’ha fatto quindi lascio le cose così come stanno.
Appena arrivati al falò, ormai finito, mi illumino e mi affretto a salutarlo
“Hey hey che succede? Passiamo del tempo insieme e poi mi scarichi via come spazzatura? Fatti almeno salutare per bene” si avvicina piano verso di me, alza il mio mento così che sollevi anche la testa e per far combaciare anche le nostre labbra in un bacio. Una bacio leggero, fresco, puro. Un bacio che non scorderò di certo. E’ un semplice bacio. Un bacio che ti può mettere nella confusione più totale sia stomaco che testa. Incredibile. Quel ragazzo mi farà impazzire anche solo sorridendomi, con un bacio esplodo, ma mi trattengo.
“Buonanotte Piccola” si allontana lasciandomi lì con ancora il sapore delle sue labbra sulle mie. Se n’è andato troppo presto. A malavoglia mi dirigo verso la mia stanza con l’intento di raccontare tutto a Melissa, ma penso che prima mi becco la sua ramanzina.
“Dove diamine sei finita!? Ti ho cercata dappertutto si può sapere!? Non puoi farmi preoccupare ogni volta così!”mi urla contro non curando in fatto che siano le 2 del mattino
“Calmati! Ho 19 anni so badare a me stessa!”continuo a sorridere come un ebete. Non ce la faccio ad essere seria.
Melissa mi guarda con un aria interessante e allo stesso tempo interrogativa. Appena capisce cosa è successo mi rapisce e mi butta su letto insieme a lei
“Avanti racconta, razza di idiota!”
Le raccontai tutto senza tralasciare niente, anche perché da tralasciare qualcosa non se ne intende. Forse potevo inventare quando si è avvicinato a me baciandomi con un “Posso unirmi?” ma alla fine non sarebbe stata la stessa cosa.
“Ti piace?” mi chiede
“Se mi piace? Melissa, amo quel ragazzo. Mi farà impazzire prima o poi però…”mi stendo sul letto
“Però non dimenticarti…”
“Lo so, me lo sono ripetuta tutto il tempo che sono stata con lui… tranne…”
“Tranne quando?”
“Tranne quando mi ha baciata”arrossisco
Siamo rimaste a parlare fino alle 3. Poi siamo crollate come delle bambine.
La mattina seguente volevo dormire ancora un po’ così ho fatto finta di dormire quando si è alzata Melissa. Mi sono alzata solamente quando è uscita. Volevo uscire il più tardi possibile per avere delle spiegazioni, ieri sera ero troppo su di giri.
 
LIAM’S P.O.V.
Avevo ragione. Quel bacio era come me lo aspettavo: perfetto. Devo assolutamente rivederla. So che uscirà tardi per non vedermi. Lo farà, ne sono certo. Vedo la porta della sua camera aprirsi, ma esce solo la sua amica. Aspetto dieci minuti ed eccola finalmente che esce. Indossa dei pantaloncini bianchi con una maglietta quasi bordeaux a mezze maniche. Anche solo con una maglietta e dei pantaloncini è incantevole. Noto che è molto secca, pallida anche. Alla luce del sole i suoi capelli rossi ricci diventano ancora più voluminosi e i suoi occhi verdi s’illuminano. E’ bellissima.
Mi avvicino verso di lei
“Buongiorno principessa. Dormito bene?” le cingo con le mani i fianchi e le do un bacio sulla guancia e vedo che subito arrossisce. Quanto è bella quando arrossisce.
“Benissimo, mio principe. E tu?”mi sorride guardandomi negli occhi. Che occhi.
Non faccio in tempo a risponderle che mi trascina via per un polso. Quel suo sorriso è svanito. E’ diventata cupa in viso. Che le è successo?
“Senti… penso che non possa funzionare… insomma… non…”
“Non vuoi capisco…” faccio per andarmene ma mi blocca
“Non è che non voglio, anzi, vorrei tantissimo ma come ti ho detto non POSSO…”
“Cos’hai che non puoi stare insieme a me?”le chiedo guardandola intensamente negli occhi, ma lei sfugge al mio sguardo abbassando la testa
“Fammi una cortesia, ti prego. Non innamorarti di me… Dimenticati di me, faresti meglio”
“Non posso io stavolta. Mi sono già innamorato di te” faccio per baciarla ma gli occhi le si riempiono di lacrime e prima che se ne possa andare la bacio. Un bacio che le do con foga. Schiude leggermente le labbra per dare via libera alla mia lingua e per farla danzare con la sua. Mi erano mancate le sue labbra anche se solo per una notte. Mi era mancata lei e basta.
In men che non si dica ci siamo fatti trasportare entrambi e l’ho portata nella mia camera. Amore mio, ora non mi scappi. Sarai mia.
 
ROSE’S P.O.V
Mi butta con violenza sul letto e chiude a chiave la porta. Inizia a darmi piccoli baci umidi sul collo senza mai staccare il suo corpo dal mio. Sapevo che lui era diverso, che non era come tutti gli altri idioti del campo.
Sapevo che con lui era diverso tutto. Da come mi guardava. Da come mi sorrideva. Da come si imbarazzava e abbassava la testa per non farlo notare ai suoi amici.
Anche fare l’amore con lui era diverso, tra l’altro… ma lui non sapeva che anche io ero diversa e che non doveva innamorarsi di me. Non doveva. L’avevo avvertito ma non troppo presto…
Ci siamo fatti trasportare e ora entrambi non riusciamo a smettere. Soprattutto io. E’ lui la calamita che mi tiene attaccata a lui. E’ irresistibile.
Inizio a sbottonargli la camicia sentendo i suoi pettorali ben scolpiti e non abbandonando mai le sue labbra.
Lancio la camicia non curante per terra e mi curo sul basso. Tolgo la sua cintura ma mentre sto per sfilargliela mi sfila la maglietta facendomi sentire un brivido di freddo lungo la schiena. Continuo a baciarlo, assaporando sempre di più il suo sapore. In questo caso sapeva di pancake, molto probabilmente l’aveva mangiati oggi a colazione.
Finalmente sfilo tutto d’un botto i suoi calzoni sentendo la sua intimità addosso. E’ rimasto solo in boxer e lo ammiro in tutta la sua bellezza. Sfila anche lui i miei pantaloncini lasciandomi con l’intimo. Giocherella un po’ con il pizzo, poi piano piano sale verso il reggiseno e lo slaccia. Giochi ancora con i miei capezzoli facendomi gemere. Ora tocca a me. Tolgo i suoi boxer facendo uscire ciò che vi era dentro. E’ eccitato. Gioco anch’io un po’ con il suo membro. Lo metto in bocca e vado avanti e indietro facendolo gemere. Continuo così per un po’ quando sta per venire, bacio la punta e mi fermo allontanandomi un po’. Mi toglie l’ultimo mio indumento che lascia coperta la mia intimità. Toglie le mutande di pizzo e inizia a mettere prima un dito, poi due e tre aumentando la velocità a poco a poco. Godo in un modo assoluto. Lo vedo poi smettere lasciandomi sorpresa. Apre il cassetto a fianco a noi e prende una bustina. Ah si era preparato eh, bene. Si infila la protezione e mi dà ripetuti baci dal collo fino alla bocca. Stavolta più leggere ma situati sullo stesso punto. Sento più pressione.
“Sei sicura?”mi chiede con un filo di voce
Io annuisco poco sicura ma non glielo faccio vedere.
Inizia ad entrare in me, velocemente. Vorrei urlare non solo per il piacere ma per il dolore che mi provoca. Fa male e non poco. Stringo le lenzuola e mi mordo il labbro. Liam si accorge di questa mia reazione e rallenta. Continua a darmi dei baci dappertutto. Continua ad entrare in me più volte ma stavolta cerco di contenermi.
Penso di non aver goduto mai così tanto in vita mia. Noi due, poi, non abbiamo fatto sesso. Ma abbiamo fatto l’amore, piano, compassionevoli e pieni d’amore, forse un po’ troppo.
Senza che ce ne accorgessimo ci addormentiamo come due bambini ma con un sorriso sulle labbra che parte da un orecchio all’altro.
La mattina seguente mi alzo per prima. Raccolgo la mia roba, mi vesto e mi do’ una leggera sistemata. Cerco carta e penna e gli scrivo un  bigliettino:
“Grazie per questa notte… E’ stata bellissima… Però devo parlarti ed è il motivo per cui non possiamo stare insieme.. scusa…
Ci vediamo alle 13 in spiaggia.
P.S.Sei bellissimo mentre dormi :)
Ti amo.
Xx Rose
Lascio il biglietto vicino al cuscino e lo guardo per pochi secondi dormire, è bellissimo veramente.
Prima di uscire mi guardo allo specchio e noto un livido violaceo sul collo, cerco in tutti i modo di nasconderlo prima di uscire. Con la cautela più possibile esco dalla stanza e mi dirigo verso la mia. Do’ un’occhiata al mio telefono. Sono le 10 del mattino. Entro nella mia stanza pianissimo per non svegliare Meli, ma la trovo già sveglia.
“Ora racconti tutto! Soprattutto come ti sei fatta quel livido!” ride mentre mi fa sedere
“Hey ma com’è che ti trovo sempre sveglia? E poi non è successo niente..”
“Sì e io sono la fata madrina! Avanti dimmi che quello è solo un succhiotto, che non l’avete fatto e che non ti sei innamorata di lui!”
Abbasso lo sguardo
“Rose Callie Torres!” aah odio il mio nome completo!
“Che c’è!?”
“Tu non sei più vergine e in più non puoi esserti innamorata di lui!”
“Sì invece..”
Inizio a raccontargli non proprio tutto ma come mi sono sentita.. Sono felice. Estremamente felice.
 
Sono le 13:10 e di Liam nemmeno la traccia. Sto per andarmene ma una mano mi blocca il polso.
“Scusami non mi ero ancora preso dal fatto che te ne eri già andata” mi dà un leggero bacio sulla guancia
“Che succede?” mi chiede guardandomi negli occhi molto intensamente.
“Te lo dico meglio camminando, vieni” ci incamminiamo verso una meta sconosciuta, mano nella mano, mentre cerco le parole adatte per iniziare questa conversazione. Devo dirglielo, questo è poco ma sicuro. Non può rimanere nell’ombra.
“Senti.. Come posso iniziare.. non è una cosa bella, anzi.. è orribile, è per questo che non volevo che stessimo insieme… Emh… l’ultimo giorno di scuola non mi sentivo molto bene e credevo fosse un calo di zuccheri, quando sono svenuta mi hanno portato all’ospedale e mi hanno detto che era molto più di questo e che hanno riscontrato una malattia che avevo anche quando avevo 8 anni..”non riesco a continuare, ho gli occhi appannati e vederlo interessato con gli occhi che sembrano spegnersi sempre di più non aiuta
“Liam… non volevo stare insieme a nessun ragazzo perché non volevo farlo soffrire, c’ero riuscita fino ad adesso ed è per questo che ti ho detto di non innamorarti di me… Liam ho la maggior parte dei globuli bianchi nel sangue, quindi ho la leucemia e non ho nessun donatore che sia disponibile nel mio caso, è la seconda volta che si riscontra su di me e il mio corpo non ce la fa… Mi dispiace volevo dirtelo prima ma non volevo farti soffrire… mi dispiace” con la vista appannata sono solo riuscita a vedere un velo di tristezza in lui, ma subito dopo una forte rabbia.
“Ti dispiace? Come hai potuto non dirmelo!? Adesso è troppo tardi mi sono affezionato troppo a te… non puoi entrare ed uscire dalla mia vita come se niente fosse! Dovevi… dovevi.. Rose…” non finisce la frase che scoppia a piangere anche lui e io lo abbraccio automaticamente. Mi odio. Ecco, mi odio per averlo fatto soffrire. Sapevo che sarebbe andata così e adesso mi odio.
“Rose, guardami. Tu non te ne andrai dalla mia vita okay? Promesso, è una promessa” mi tiene il viso per le mani, mi da un bacio sul naso e continua ad abbracciarmi. L’ho spezzato. Ho spezzato lui e il suo cuore in mille pezzettini.
 
TRE  MESI  DOPO....

 

Sono passati più di tre mesi e mi ritrovo all’ospedale per fare le ultime analisi. Non so in realtà a cosa servino. Tra qualche giorno non ci sarò più e basta, che senso aveva farne ancora e ancora?
In questi mesi non ho visto una sola volta Liam non piangere. L’ho avvertito troppo tardi e ora c’è in mezzo anche lui. Cosa che non volevo tra l’altro, perché non volevo farlo soffrire.
Sento la sua mano stringere ancora più forte la mia.
“Hey c’è una cosa che non ti ho detto” lo chiamo
“Dimmi amore mio”
“Tu per me non sei stato solo il mio unico e solo ragazzo. Per me sei stato il mio amore d’estate. Senza te non avrebbe avuto nemmeno senso quest’estate. Perciò ti vorrei dire grazie. Grazie per esserci sempre stato in questi ultimi tre mesi. Grazie per essere stato il mio ragazzo. Grazie per non avermi lasciato quanto te ne ho parlato. Grazie soprattutto per amarmi con tutto il tuo cuore. Non l’aveva mai fatto nessuno.
Ma c’è sempre un ma. Mi odio per non averti lasciato fuori da questa storia, perché ora vedo sempre i tuoi occhi tristi e non puoi luminosi. Vedo il tuo sorriso spegnersi sempre di più e mi odio a morte. Tu non meriti questo amore mio. Tu sei il mio sole. Mi hai illuminato nei momenti buoi e per questo sei il mio amore d’estate più bello.
Ti amo Liam James Payne. Non te lo scordare mai
E ti prego, sorridi per me” lo bacio un ultima volta perché le forze si fanno sempre più deboli. Giorno dopo giorno il mio sangue è diventato sempre più bianco e i medici non hanno trovato nessun donatore compatibile con me. L’ultima cosa che riesco a sentire prima di chiudere gli occhi è il mio Liam che mi sussurra un
“Ti amo anche io, mia piccola Rose”
Sorrido vedendolo sorridere e chiudo gli occhi con un’immagine felice. Di me che sorrido con il mio ragazzo.
Il mio amore d’estate.
   
 
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