Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: SSJD    05/11/2014    4 recensioni
Questa storia è una trama alternativa a ciò che è stato raccontato nel manga originale nel periodo che va dal ritorno di Goku dal pianeta Namec all'arrivo dei Cyborg. Cosa sarebbe successo se fosse stato Goku ad aiutare Vegeta a diventare un ssj? Come sarebbe stato il loro rapporto se l'orgoglio di Vegeta per ciò che erano i Sayan, avesse conquistato anche il cuore "terrestre" di Goku? Quale sentimento unisce i due guerrieri da far arrivare Goku ad aiutare il principe a far nascere suo figlio e Vegeta a salvare la vita all'unico suddito che gli è rimasto?
Il titolo spiega in parte il rapporto che si instaura fra i due una volta che entrambi si trovano a vivere sulla Terra.
NA: storia completamente revisionata, infatti il rating è cambiato da rosso ad arancio. Facendo parte di una saga di tre long, non aveva molto senso che la prima non fosse dello stesso rating delle altre due.
Ho messo l'OOC perchè il carattere dei protagonisti, soprattutto di Vegeta, si scosta molto da quello del manga originale, ma qui i protagonisti hanno vissuto vicende diverse, quindi è ovvio che i loro caratteri siano decisamente modificati.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TRUNKS
 


Come da desiderio del principe dei Sayan, il mese successivo Bulma rimase incinta. Lo seppe la sera stessa del concepimento poiché, quando finirono di fare l’amore, Vegeta accarezzò delicatamente il ventre della sua donna e disse felicemente:
“Ѐ proprio un sayan, si sente già la sua aurea, è inconfondibile”.
La notizia della gravidanza di Bulma si diffuse molto velocemente a causa di Goku. Era ormai da più di un mese che, ogni mattina, andava ad allenarsi con Vegeta. Gli piaceva molto sia la sua compagnia, sia il fatto di poter combattere con lui ad armi pari. Molto spesso passavano il tempo solo a parlare di com’era la vita sul loro pianeta ormai scomparso. A volte Goku si faceva dare lezioni di scrittura sayan, dicendo che anche Gohan avrebbe dovuto impararla, oppure semplicemente si massacravano di cazzotti senza nemmeno scambiarsi una parola. Il rapporto tra i due era diventato, in poco tempo, molto più di un’amicizia. I due si sentivano come fratelli.
Il mattino seguente il concepimento del figlio di Bulma e Vegeta, Goku si presentò alla solita ora, per il consueto allenamento. Suonò allegramente il campanello e, quando Bulma andò ad aprire, il ragazzo la guardò in faccia e poi, senza nemmeno salutarla, le si avvicinò e si piegò in avanti, portando il suo viso all’altezza della pancia di lei. Strizzò un paio di volte gli occhi e poi, senza cambiare posizione disse:
“Scusa un attimo, Bulma”
Senza chiedere il permesso, mise una mano sulla pancia della ragazza che si arrabbiò con lui:
“Scusa Goku, cosa diavolo stai facendo?”
Nel contempo arrivò anche Vegeta, pronto per l’allenamento e quando lo vide in quella posizione, si trasformò subito in ssj urlandogli:
“Kaaroth, giù le mani dalla mia donna e da mio figlio, se non vuoi finire morto. Hai capito?”
Goku ritrasse subito la mano e si rimise immediatamente in posizione eretta dicendo:
“Ho capito bene? Da tuo figlio? Ecco cos’era! Sentivo un’aura forte provenire da dentro Bulma e non capivo! Mi chiedevo: ‘Come avrà fatto Bulma ad ingoiare un sayan intero?’ Ѐ così magra! Ora è chiaro, complimenti a tutti e due!”
“Kaaroth, non è che per caso hai appena fatto un apprezzamento sul corpo della mia donna?” disse Vegeta facendo finta di essere arrabbiato. Era ormai più di un mese che i due sayan scherzavano spesso sulla gelosia del principe.
“Sì, l’ho fatto, è meglio apprezzare ora la bellezza del corpo di Bulma…Sai com’è, fra nove mesi sarà una specie di grossa…”
SBANG
Goku non riuscì a finire la frase che Bulma gli aveva già tirato un ceffone per farlo tacere. Poi gliene diede un altro dicendo:
“E questo è perché fai innervosire il mio uomo con apprezzamenti che da te non voglio nemmeno sentire”
“Ahio!” disse Goku strofinandosi le guance “Guarda che comunque il tuo uomo sa difendersi benissimo anche da solo, sai?”
I tre si misero a ridere, in quel momento Bulma era davvero la persona più temibile in tutta la casa.
“Comunque complimenti veramente, sono davvero tanto felice per voi, vedrete che nascerà proprio un bel bambino!” concluse il ragazzo con un sorriso.
Dopo l’allenamento, Goku volò a casa a portare a buona notizia che, in pochi giorni, si diffuse a macchia d’olio. Tutti gli amici e i conoscenti della coppia ne furono veramente felici, tranne, ovviamente, Yamko.
 
***
 
Pochi giorni prima del parto, a Bulma venne un’idea che forse avrebbe fatto felice Vegeta. Mentre il sayan si stava allenando con Goku, lei arrivò alla camera gravitazionale con delle bibite energetiche e tolse dall’esterno la gravità per poter entrare. I due guerrieri ssj, tornarono normali e, agognando le bibite fresche che lei portava con sé, le andarono allegramente incontro. Subito Vegeta le chiese ansioso:
“Che c’è Bulma? Ѐ arrivato il momento?”
“No, tranquillo, volevo chiederti una cosa e volevo farlo quando c’era anche Goku” rispose lei sorridendo.
“Dimmi”
“Una volta mi hai detto che i sayan sanno come far nascere i propri figli, ricordo bene?”
“Sì” rispose Vegeta.
“Davvero?” chiese Goku allucinato.
“Vegeta” continuò Bulma senza badare alla faccia incredula dell’amico “mancano pochi giorni al parto e dall’ultimo controllo risulta che sarà molto semplice…ehm…volevo sapere se tu…insomma…te la sentivi…cioè se tu volevi…aiutarmi a far nascere tuo figlio…”
Sul volto del sayan apparve un sorriso radioso, era felice di poterlo fare, felice che lei glielo avesse chiesto e si sentiva perfettamente in grado di soddisfare la sua richiesta.
“Ma, ma ma…B-Bulma, ma sei PAZZA? Chichi gridava come una matta quando doveva partorire” intervenne Goku “Cosa farai quando non ci sarà nessuno che ti potrà fare una puntura per calmare il dolore?”
chiese senza ottenere alcuna risposta. Il ragazzo guardò Bulma e si accorse che non lo aveva nemmeno ascoltato, stava fissando il suo principe negli occhi. Poi guardò lui e si rese conto che avrebbe potuto parlare per un’ora, ma sarebbe stato tutto inutile perché anche l’amico era completamente perso nello sguardo innamorato di lei. Non c’era niente da fare, i due si scambiavano occhiate di intesa così forti che sarebbe stato impossibile far cambiare loro idea su ciò che, ormai, era già deciso. Ad un tratto Vegeta le chiese:
“Ti fidi di me, Bulma?”
“Mi fido di te, Vegeta…” rispose lei senza smettere di fissarlo.
“Bene allora, ti aiuterò a far nascere nostro figlio” le disse dandole un bacio sulla fronte. Poi, voltandosi verso l’amico disse:
“Kaaroth, vuoi imparare un’altra cosa sui sayan?”
“C-COSA? Non vorrai mica che venga anch’io, vero? No, non ci penso nemmeno, mi sono già dovuto sopportare le urla di Chichi, mi dovrei forse sentire anche quelle di Bulma? E poi, scusa se te lo ricordo, ma l’ultima volta che l’ho vista nuda, quasi mi uccidevi, adesso dovrei veder nascere tuo figlio? Non credo proprio che potrei sopravvivere a tanto”
“Kaaroth, non fare l’idiota, vuoi venire o no?” richiese Vegeta innervosito dall’atteggiamento infantile dell’amico.
“NO, e se dico NO è NO!” concluse il giovane irremovibile.
“E sia, vorrà dire che rimarrai l’ignorante che sei” sogghignò Vegeta e poi, rivolgendosi di nuovo a Bulma le disse: “Se comunque tu dovessi cambiare idea…
“Come dovresti” irruppe Goku beccandosi un pugno in pieno volto da Vegeta che fece ridere Bulma.
“Dicevo, se tu volessi cambiare idea all’ultimo momento, lo capirò perfettamente. Ok?” concluse il principe con un sorriso.
“Non la cambierò vedrai” rispose serenamente Bulma. Si avvicinò, gli diede un bacio e gli disse: “Sapevo che avresti accettato, dimmi se ti serve qualcosa per quel giorno”
“No, niente, mi piacerebbe solo che venisse anche Kaaroth, così imparerebbe qualcosa quello zuccone…” rispose il sayan sussurrando all’orecchio di Bulma, per non farsi sentire da Goku.
“Vedrai che verrà, se glielo chiedo io non riuscirà a dirmi di no, vedrai” rispose lei sottovoce.
“Ok, vado, a dopo e grazie, Vegeta” disse Bulma uscendo.
“Mi hai fatto male, cattivo…Non lo vuoi fare veramente, vero Vegeta?” chiese Goku una volta che Bulma fu uscita.
“Così impari ad interrompere…e poi sì, se me lo ha chiesto è perché si fida di me” rispose secco lui.
“Ma dai Vegeta, Bulma non è una sayan, è una terrestre e tu non sai a cosa possono arrivare le terrestri quando devono partorire…ho sentito dire che alcune stringono la mano del loro marito così forte da fargliela diventare blu…cose incredibili” disse Goku cercando di persuaderlo.
“Ѐ quello che spero, veramente…non credo affatto che in quel momento ci sia qualche differenza tra una sayan e una terrestre…” rispose Vegeta pensieroso, ma convinto di ciò che aveva appena detto e, dopo pochi istanti di riflessione concluse: “Forza Kaaroth, continuiamo ad allenarci”
 
***
 
Quella sera Bulma si coricò a letto sfinita. L’ultimo mese di gravidanza era stato veramente molto faticoso per lei. Il pancione pesava tantissimo sul suo gracile corpicino. Doveva sempre dormire voltata su un fianco o supina e la cosa non le piaceva affatto, visto che era abituata a dormire a pancia in giù. Dormiva male e, di conseguenza, era sempre stanca e affaticata. Solo quando anche Vegeta si addormentava a fianco a lei abbracciandola da dietro, riusciva a riposare pacificamente.
Quando il sayan quella sera si sdraiò e l’abbracciò lei gli disse:
“Non vedo l’ora che nasca, non ce la faccio più. Ho voglia di tornare a dormire a pancia in giù, ho voglia di ricominciare a fare le scale senza che mi venga il fiatone, ho voglia di rinfilarmi gli stivali neri con il tacco 12 che non mi entrano più con queste caviglie enormi e soprattutto, ho voglia di fare ancora l’amore con te Vegeta…”
Nell’ultimo mese infatti, era stato impossibile per il sayan riuscire a fare l’amore con Bulma, nonostante la desiderasse tantissimo. Certo avevano trovato il modo per darsi piacere, ma la cosa non dava loro completa soddisfazione. Gli mancava quel contatto intimo e, ancora di più, il potersi baciare e guardarsi negli occhi mentre l’uno era nell’altra, ma era veramente difficile poterlo fare così come avrebbero voluto. Il piccolo sayan all’interno di Bulma era cresciuto parecchio e sembrava “rivendicare” il suo spazio o il suo diritto di stare “solo” con sua madre, senza “intrusi”.
Vegeta, ascoltando le parole di Bulma, si rese conto che poteva e comunque sicuramente voleva, provare a farla felice e, con il pensiero degli stivali con il tacco indossati dalla sua donna, nella posizione in cui era, iniziò a baciarla sul collo. Lei, sentendo l’eccitazione di lui che le premeva all’altezza del fondo schiena, gli disse:
“Vegeta fermati, ti prego, vuoi veramente farmi impazzire? Ormai non mancano molti giorni, possiamo aspettare no? Ti prego smettila…”
Il sayan non l’ascoltò, infilò una mano nelle sue mutandine e gliele sfilò lentamente.
“No Vegeta, stasera no dai, sono stanca, non mi va di essere coccolata di nuovo…”
Bulma capì che aveva ben altre intenzioni quando lo vide togliersi anche la sua biancheria e gli domandò:
“Ma…Che intenzioni avresti sayan?”
“Anche io voglio di nuovo fare l’amore con te, voglio farlo adesso, ma se senti male o fastidio, me lo devi dire subito” rispose lui rimettendosi sdraiato nella posizione in cui era prima.
“Ti prego, fai piano Vegeta”
Lui si strinse a lei da dietro e, con tutta la lentezza e la delicatezza del mondo, assecondò il desiderio di entrambi di amarsi ancora una volta. In quella posizione, il loro piccolo non poteva essere disturbato e continuò il suo sonno senza nemmeno sentire cosa gli stava accadendo attorno. Quando Vegeta iniziò a muoversi dolcemente dentro di lei le chiese:
“Va bene?”
“Continua, ti prego, non ti fermare” disse lei sospirando.
Quando lui, per farla impazzire del tutto e per farsi perdonare un mese di quasi totale astinenza, accarezzò con le dita la sua inimità, lei ebbe un sussulto e, pochi istanti dopo, raggiunsero insieme un piacere che fu così intenso da far trasformare Vegeta in ssj per un minuto, come accadde la prima volta che fecero l’amore. Il liquido luminoso che il principe produsse, andò ad illuminare il ventre di Bulma e i due, nell’oscurità della notte, questa volta, poterono distinguere chiaramente i lineamenti del loro bambino che dormiva pacificamente. Prima che la luce si affievolisse, i due genitori videro le manine chiuse a pugno e i piedini del piccolo sayan e, prima che svanisse del tutto, Bulma si accorse che, per la prima volta in vita sua, Vegeta stava piangendo. Lei gli diede una carezza e baciandolo gli disse: “Ti amo Vegeta, grazie”
“Anche io ti amo, Bulma” rispose il principe con un sorriso.
Dopo essersi baciati per molti interminabili minuti, lei abbassò gli occhi e disse:
“Vegeta…ho paura”
“Di cosa, Bulma? Avere un bambino è la cosa più naturale di tutto l’Universo, no? Se hai paura del dolore, se vuoi ci penso io ad eliminartelo del tutto. Domattina, quando ti sveglierai, potrai trovare il tuo bambino bello che nato, senza nemmeno accorgertene!” disse il principe con aria seria, come se si aspettasse che la proposta venisse accettata.
“Non dirmi che saresti capace anche di fare un parto cesareo con anestesia totale, perché svengo” disse Bulma sorridendo, pensando che fosse uno scherzo.
“Ma cosa stai dicendo? Io non conosco questi termini. Se vuoi che domattina nostro figlio sia nato, ti addormento, ti faccio un taglietto minuscolo, tiro fuori il poppante e ti ricucio senza che tu nemmeno te ne accorga. Rimarrà solo una piccola cicatrice che nemmeno si vedrà, fra qualche giorno. Certo forse la mia firma in sayan si rovinerà, ma se preferisci così, per me non c’è nessun problema…” spiegò lui con la stessa naturalezza con cui si spiega a qualcuno come si affetta il pane.
Bulma si era girata verso di lui e lo guardava con gli occhi sgranati.
“Che c’è? Cosa credi, sul mio pianeta questa è una cosa da nulla, sapessi cos’altro siamo in grado di fare per aggiustare le ferite di guerra…” concluse lui.
“Quello che hai detto, Vegeta, si chiama come ti ho detto prima e sulla Terra solo poche persone lo sanno e lo possono fare…” rispose lei sconcertata.
“Tsk, sul mio pianeta lo sapevano fare anche i bambini, te lo insegnano a scuola” disse il sayan con un sorrisino.
Bulma lo guardò un attimo stranita, piena di pensieri e poi disse:
“No, non voglio che tu lo faccia, voglio essere nel pieno delle mie facoltà mentali quando sarà il momento. Non ho paura del dolore. Ho paura di non farcela, che succeda qualcosa al bambino e di deluderti. Io non sono una sayan: sono debole, mi stanco per niente e mi scoraggio subito…”
“Bulma, ascolta, se ti senti più sicura ad andare all’ospedale, ti ci porto, anche adesso, se vuoi. Ma questi discorsi di deludermi e di scoraggiarti, non li voglio nemmeno sentire. Ѐ vero, non sei una sayan, ma ci sarò io lì con te e sia io che nostro figlio siamo sayan, nessuno di noi permetterà che tu ti scoraggi, hai capito?”
“Ok, allora non ti deluderò” rispose lei chiudendo gli occhi esausta. Gli diede un bacio e, un istante dopo, si addormentò.
“Fai sogni d’oro, Bulma e non ti preoccupare, non permetterò che accada niente di male, né a te, né a nostro figlio. Ti amo” sussurrò Vegeta addormentandosi poco dopo.
 
***
 
Il mattino seguente non ci fu il tempo di pensare a nulla di quanto si erano detti la sera prima. Vegeta si destò con la strana e spiacevole sensazione che hanno i bambini piccoli quando, a volte, svegliandosi al mattino, si rendono conto di aver fatto pipì a letto. Vide Bulma seduta sul bordo del letto che respirava affannosamente.
“Bulma, da quanto si sono rotte le acque?” le chiese con una tranquillità veramente rassicurante.
“Non lo so, dormivo, penso quindici, venti minuti al massimo” rispose la ragazza ansimando.
“Senti dolore da qualche parte?”
“Sì, ma non è tanto forte, lo posso sopportare, poi ogni tanto sento delle fitte, più…in basso”
“Ogni tanto cosa vuol dire? Ogni quanto?”
“Tre o quattro minuti più o meno…” rispose lei finendo con un piccolo urlo di dolore “Scusa, era un’altra fitta”
Vegeta mise un cuscino sopra l’altro a ridosso della testata del letto, in modo che lei si potesse sdraiare ed essere più comoda possibile. Le disse:
“Bulma sdraiati, devo vedere una cosa”
Lei si sdraiò, era completamente nelle mani del sayan e questo la rendeva piena di gioia. Voleva e doveva fidarsi assolutamente di lui. Si sdraiò sul letto e lui le tolse le mutandine. Bulma non riusciva a vedere cosa stesse facendo, ma sentì  le sue dita muoversi delicatamente dentro di lei facendola sussultare. Nonostante non fosse proprio il momento adatto per pensare a quello, Bulma rifletté sul fatto che non ci poteva fare proprio nulla, il tocco di Vegeta le faceva venire, ogni volta, dei brividi di piacere. La piacevole sensazione svanì dopo poco, quando vide comparire, sul volto del sayan, un’espressione seria e, spaventata, gli chiese:
“C-che cosa c’è Vegeta? C’è qualcosa che non va? Dimmelo, ti prego, sta bene il bambino?”
“Sì, sì, sta bene, stai tranquilla, ora calmati…rilassati…respira…” rispose lui con tutta la calma del mondo.
Lei lo ascoltò e, quando la vide rilassata, le disse in tono rassicurante:
“Bulma, il bambino sta per nascere, non c’è tempo di andare all’ospedale, nemmeno se ti ci porto in volo…Nascerà qui, ti devi fidare di me”
“C-Che cosa? Sta per nascere? M-ma io non sono pronta, manca ancora qualche giorno e io devo ancora prep…AHIA!” non riuscì a finire la frase che un dolore più forte dei precedenti la colpì all’improvviso.
“No Bulma, non c’è tempo. Se ti può tranquillizzare, posso chiamare Chichi per starti vicina. Con il teletrasporto di Kaaroth potrà essere qui in un istante, se vuoi”
“No, Chichi riuscirebbe solo a farmi entrare in panico e Goku sarebbe capace di farmi arrabbiare anche in questo momento…AHIO…”
Vegeta ebbe un’intuizione geniale. Ciò che aveva detto Bulma era assolutamente vero: Kaaroth aveva la naturale capacità di provocare irritazione nelle persone, senza nemmeno accorgersene. Il sayan pensò che, con un pizzico di fortuna, l’amico sarebbe riuscito a far arrabbiare Bulma al punto tale da darle la forza di far nascere più facilmente il piccolo. Prese il ricevitore del telefono, glielo porse e le disse:
“Bulma, fai un bel respiro e chiama Kaaroth, digli di venire qui. Inventati qualcosa, ma fallo venire subito”
“Che cosa? No, non lo voglio, è…AHIO…”
“Bulma, lo so, ma è quello che ci vuole in questo momento. Chiamalo, sai che io non riesco a mentire, lo capirebbe subito che lo sto ingannando. Per favore” le disse Vegeta senza cambiare minimamente il tono di voce pacato che aveva mantenuto fino a quel momento.
Bulma fece un respiro profondo e compose il numero di casa Son. Dopo solo due squilli, rispose Goku con voce allegra:
“Sono Goku, chi sei?”
E già a Bulma iniziò a salire il nervoso: quando mai si risponde al telefono in quel modo idiota?
“Heylà Goku! Cercavo proprio te!” disse lei con voce più allegra possibile “Senti, non è che faresti un salto qui? Temo che Vegeta si sia rotto un braccio durante l’allenamento e non ha più fagioli magici. Nelle mie condizioni non lo posso portare all’ospedale”
Vegeta fece una faccia stupita dopo aver sentito quanto idiota fosse la scusa che Bulma aveva trovato, ma pensò che forse a Kaaroth tanto bastava per farlo venire subito.
Bulma non ricevette nemmeno la risposta, sentì solo la telefonata interrompersi perché Goku aveva abbassato il ricevitore e, un istante dopo, se lo vide comparire di fronte con un sacchettino pieno di fagioli magici.
“Eccomi qua!” esclamò allegro. Poi però, vedendo Vegeta perfettamente sano e la sua amica sdraiata sul letto visibilmente provata, cambiò istantaneamente espressione e disse:
“Noooo, non dirmelo…mi hai fatto venire con l’inganno…sei cattiva, cattiva…dimmi che non sta per nascere…io non…non posso restare…” si mise due dita sulla fronte per teletrasportarsi via di lì, il più presto possibile, ma Bulma e Vegeta lo fermarono dicendo all’unanimità:
“No aspetta! Per favore”
Lui si bloccò e disse sconsolato:
“E va bene, ma non fatemi vedere niente di quello che succede là sotto, altrimenti non basterà questo sacchettino di fagioli per farmi riprendere…Cosa dovrei fare?”
“Niente, devi solo sederti vicino a Bulma, prenderle la mano e dirle cose…rassicuranti, ok?” gli spiegò Vegeta sperando che il suo piano funzionasse.
“Ok, basta che non me la stringa tanto da farmela diventare blu, come quel signore che ho visto all’ospedale…” rispose Goku.
“Ma cosa dici Goku?” gli chiese Bulma “Ma non vedi quanti muscoli hai?...AHIO…cosa vuoi che ti possa fare male?...AHIO…”
Vegeta capì che i dolori erano sempre più vicini e andò a controllare di nuovo se tutto fosse a posto. Ad un tratto le disse:
“Bulma, è il momento , devi iniziare a spingere più forte che puoi”
Bulma prese il fiato e seguì, per filo e per segno, ciò che le era stato appena ordinato di fare. Provò un grande dolore, ma si sorprese a pensare che non le importava assolutamente nulla di doverne sopportare così tanto.
Quando lei lasciò, subito dopo, la presa della sua mano, Goku chiese allegramente:
“Ѐ nato?”
La domanda irritò ancora di più Bulma che gli chiese ironicamente:
“Secondo te può nascere un bambino con una sola spinta, Goku?”
“No?!?” rispose il ragazzo candido “E quante ce ne vogliono? Dieci, venti…? “
“NON LO SO!...AHIO…” rispose lei che si stava veramente arrabbiando.
“Non lo sai? Devi fare un bambino e non sai quante spinte ci vogliono?”
Vegeta quasi non resisteva più dal ridere, Kaaroth era veramente idiota certe volte, ma se andava avanti così, Bulma si sarebbe arrabbiata così tanto che la testa sarebbe uscita in un attimo.
“Insomma Goku, sei venuto per aiutarmi o no?” disse lei sull’orlo della furia.
“Veramente sono stato trascinato qui con l’inganno, se ben ti ricordi” continuò lui un po’ accigliato. Poi, dopo qualche istante di riflessione, aggiunse: “Forse, sai Bulma, dovresti spingere un pochino più forte, altrimenti questo bambino non uscirà più, eh!”
“ADESSO BASTA!” gridò la ragazza al limite della sopportazione.
Goku si alzò per un istante dal letto, era esterrefatto e, continuando a fissarla chiese:
“V-Vegeta? B-Bulma ha…ha u-un’aura…potentissima? Ma com’è successo?”
“È colpa tua Kaaroth, l’hai fatta arrabbiare e adesso guarda qual è il risultato…la testolina è già uscita…”
“C-che cosa? Vuoi dire che è già nato?” chiese il giovane sayan interdetto.
“No, manca un ultimo sforzo” disse Vegeta rivolto a Bulma “Forza tesoro, ce la puoi fare”
Bulma non se lo fece ripetere due volte, sapeva di potercela fare fino in fondo e, raccogliendo le ultime forze che le erano rimaste, mise alla luce suo figlio. Un istante dopo, la stanza fu riempita delle urla del piccolo sayan. Vegeta lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in braccio a Bulma per farle godere la visione del frutto delle sue fatiche e le disse:
“Sta benissimo”
“E che caspita di forza combattiva che ha” esclamò Goku finalmente felice che tutto fosse finito “Si sente che è un sayan! Ma…Vegeta…Sbaglio o non ti assomiglia per niente? Guarda, ha i capelli viola e gli occhi azzurri…”
“Smettila di dire idiozie Kaaroth. Piuttosto prendilo e portalo in bagno e puliscilo un pochino con una spugna umida” gli ordinò Vegeta.
“C-che cosa? E perché dovrei farlo io scusa?” chiese Goku spaventato di causare qualche guaio.
“Per favore Goku, puoi fare ciò che ti ha chiesto Vegeta?” intervenne Bulma in modo molto dolce, porgendogli il piccolo “Credo che lui debba finire di “sistemarmi” e credo sia meglio che tu non ci sia…”
“Ok, vado…” prese il bimbo delicatamente in braccio e andò sconsolato in bagno.
Bulma si stupì veramente tanto della bravura del suo principe. Ogni suo gesto sembrava essere eseguito dal medico più esperto del miglior ospedale del mondo. Sembrava che l’avesse già fatto mille volte, tanta era la tranquillità e la premura con cui stava agendo. Ad un tratto, premendole delicatamente il ventre le chiese:
“Senti male? Senti dolore da qualche parte?”
“No, sto benissimo, mi sento…molto…leggera! Ehm…Vegeta…Tutto bene…lì sotto?” chiese lei stranamente imbarazzata.
“Sì, tutto ok, sei stata bravissima” rispose lui dandole un bacio in fronte “Ti spiace se vado un secondo a salvare Kaaroth da nostro figlio?”
“No certo, vai prima che finisca per odiarci per tutta la vita per ciò che gli abbiamo fatto stamattina”
“Tsk, odiarci? Kaaroth? Nemmeno fra cent’anni riuscirebbe a odiare qualcuno…” rispose Vegeta sorridendo.
Il sayan entrò nel bagno e trovò l’amico che teneva il bambino tra le mani, con le braccia tese sopra la sua testa e guardava verso l’alto.
“Kaaroth, si può sapere cosa stai facendo?” gli chiese incuriosito.
“Vegeta” rispose lui sottovoce per non farsi sentire da Bulma “guarda, c’è un problemino…il piccolo…ha la coda…cosa facciamo?”
“Dovremo togliergliela, ma non ora. In questo periodo è rara una notte serena di Luna piena, il cielo è quasi sempre coperto. Inoltre, è appena nato, se gliela togliamo adesso soffrirà per nulla perché fra una settimana sarà già ricresciuta” spiegò Vegeta un po’ triste di dover togliere la coda al figlio e continuò: “Ora dammelo e…Kaaroth…grazie, tu non lo sai, ma sei stato di grande aiuto. Ora ti devo ben due favori…”
“Cosa?” chiese Goku perplesso “Ma no Vegeta, che dici? Ma quali favori? A me piace stare…insomma…sono felice quando…tu sei felice…e…mi sembra che ora tu lo sia…e quindi…beh, credo che tu non mi debba proprio nulla. In più sono rimasto per rassicurare Bulma e invece l’ho fatta solo arrabbiare…sono un vero disastro…” concluse sconsolato.
“Kaaroth, io…sì sono molto felice…” rispose Vegeta che avrebbe voluto esprimere i suoi sentimenti verso quel sayan di terza classe, ma le parole furono soffocate dal suo dannatissimo orgoglio, provocandogli un nodo in gola. “Vieni, portiamolo da Bulma, credo che tu voglia vedere che sta benissimo e non è affatto arrabbiata con te!” concluse con un sorriso il principe.
Vegeta rimise suo figlio nelle braccia della neo mamma e le disse:
“Bulma, non ti spaventare, ma il bimbo ha la coda”
“Oh, che carino! Così assomiglierà a Goku quand’era piccolo!” rispose lei quasi entusiasta, senza pensare a quale significato potessero avere quelle parole. Poi però, percependo lo sguardo assassino che il suo uomo aveva lanciato all’altro sayan, capì la gaffe che aveva fatto e aggiunse: “Eh eh, anche lui aveva la coda quand’era piccolo e anche Gohan…L’ho trovata carina fino a quando non ha tentato di ucciderci, in una notte di Luna piena”
“Già, e visto che Gohan ha quasi ucciso me, quando aveva la coda, io e Kaaroth abbiamo deciso di levargliela, ma non ora, è troppo presto” concluse Vegeta.
“Ok, siete voi i sayan, sapete voi cosa e come fare” rispose lei con un sorriso.
I tre furono bruscamente interrotti dalle urla del piccolo che, non ottenendo cibo dalla mano che si stava letteralmente ciucciando, decise che era il momento per rompere i timpani a tutti con un pianto disperato, per ottenere ciò che voleva.
“Ha fame” disse Vegeta.
“Anch’io” aggiunse Goku.
“Che novità” disse Bulma scoppiando a ridere “Per favore Vegeta, potete scendere a mangiare tu e Goku? Io vorrei restare da sola col bambino e provare ad allattarlo. Sento che è una cosa tra me e lui…se non ti dispiace”
“Certo che non mi dispiace e poi gli devi scegliere anche un nome. Vieni, Kaaroth, scendiamo a fare uno spuntino”  concluse il principe uscendo dalla stanza.
“Ah, non vedo l’ora, Vegeta!” rispose allegro Goku seguendolo “Ma prima devo avvisare Chichi della nascita del bambino, sarà contenta!”
“Ti conviene avvisarla dopo aver mangiato, Kaaroth. Se glielo dici ora, vorrà che tu vada subito a prenderla e addio cibo”
“Urcaaa, hai ragione! Meglio chiamarla tra un’oretta allora. Tanto il bimbo non scappa, no?” rispose convinto Goku.
Bulma rimase sola con il suo bambino. Lo attaccò subito al suo seno ed ebbe subito la piacevole consapevolezza che lui si stesse nutrendo da lei. ‘O di lei?’ pensò con un sorriso. Lo guardò mentre ciucciava soddisfatto il suo latte e lei intravide, nel suo sguardo, quello del padre. In quel momento un lampo le passò per la mente e, accarezzandogli la testolina ricoperta di sottili capelli viola gli sussurrò:
“Benvenuto sulla Terra, principe dei Sayan. Benvenuto al mondo, Trunks”.
 
***
 
Con la bocca piena di cibo, Goku guardò Vegeta che stava pacificamente mangiando e gli disse:
“Vegeta…GNAM GNAM… certo che… GNAM GNAM…sei stato fortissimo prima… GNAM GNAM…Io credo che sulla Terra pochi uomini abbiano…GNAM GNAM… il coraggio… GNAM GNAM…e la capacità… GNAM GNAM…di far nascere i proprio figli, sai?... GNAM GNAM…”
“Kaaroth, sei disgustoso quando fai così, non si parla con la bocca piena, non lo sai?” rispose Vegeta che sembrava non averlo ascoltato.
Goku ingurgitò l’enorme boccone bevendosi un enorme bicchiere di latte tutto d’un fiato e continuò:
“Scusa…volevo dire che io stesso non avrei mai potuto avere la freddezza che hai mostrato tu poco fa. Sarei entrato in panico totale e non avrei saputo cosa fare. Devi averlo provato un sacco di volte per essere così sicuro, no?”
“Kaaroth, quanti figli ho?” chiese Vegeta scocciato.
“Che domande, uno, no?” rispose Goku che non aveva capito l’ironia della domanda/risposta di Vegeta. Poi però, dopo qualche istante di silenzio, un lampo gli passò per la testa e disse:
“Mi vuoi dire che era la prima volta?”
“Sì, sul nostro pianeta ognuno fa nascere i figli suoi” rispose Vegeta e continuò: “A scuola ti insegnano come fare, teoricamente…passami la frutta per favore…”
“Quindi mi ha fatto nascere mio padre?” chiese Goku sbalordito passandogli l’enorme cesto che gli era stato chiesto.
“Sì, Kaaroth, è quello che ho detto. Se non hai altre domande possiamo andare ad allenarci?”
“Ma, ma, ma Vegeta?! Oggi è nato tuo figlio, non vuoi stare con lui?”
“Ora starà mangiando. Bulma deve stare con lui un po’. Poi si addormenterà e lei farà lo stesso per riprendersi dalla stanchezza di stamattina. Come vedi io non servo né all’uno né all’altra. Per cui abbiamo un paio d’ore solo per noi…e poi hai un sacchettino intero di fagioli magici no? Così mi posso sfogare per bene dalla tensione della mattinata” spiegò il principe con un sorrisetto sadico sul volto.
Goku fece una faccia sconsolata. Aveva già capito che sarebbero state due ore molto difficili per lui. Quando Vegeta era in forma e/o voleva scaricare la tensione o il nervosismo, come minimo a lui partivano sempre un paio di costole. Guardando l’amico terminare il suo pranzo, gli disse:
“E va bene, ma prima vorrei andare a vedere come sta Bulma, se non ti dispiace…”
“Ovvio, anche io faccio un salto di sopra a darle un’occhiata, devo chiederle anche come ha deciso di chiamare nostro figlio...” concluse Vegeta alzandosi.
Quando i due sayan entrarono nella camera da letto, videro che il piccolo si era addormentato. Bulma lo guardava, lo cullava e gli cantava una ninna nanna, mentre due sottili lacrime le scendevano sulle guance a dimostrazione dell’infinita emozione mista alla gioia che stava provando in quel momento. Sottovoce Goku le chiese:
“Stai bene, Bulma?”
“Sì, sì, Goku, sto bene, mi sono solo emozionata guardando questo bellissimo bambino” rispose lei asciugandosi le lacrime.
“Sei sicura?” continuò Vegeta “Non senti dolore da qualche parte?”
“No, non mi fa male nulla, veramente, sto benissimo! Volevo solo chiederti se, secondo te, posso alzarmi e farmi una doccia” disse lei con un sorriso sperando che non ci fossero controindicazioni. Sentiva di averne veramente bisogno.
“Certo, fai pure con calma, guarderemo noi il piccolo” rispose Vegeta.
“TRUNKS!” disse lei.
“Cosa?” chiese il sayan che non aveva capito.
“TRUNKS!” ripetè Goku che già sapeva tutto, visto che aveva conosciuto il ragazzo venuto dal futuro “È il nome di tuo figlio, Vegeta”
“Ah, Ok!” disse Vegeta un po’ sconsolato “Se è questo che ti piace…”
“Sì, mi piace! E poi se lo chiamo lui si gira, come se gli piacesse!” disse allegramente Bulma alzandosi col bambino addormentato in braccio e porgendolo al neo papà. Poi, andando verso il bagno concluse:
“Beh, allora lo affido a voi, io cerco di fare in fretta, ok?”
Quando i due, o per meglio dire, i tre sayan rimasero soli, Goku guardò serio l’amico e gli disse:
“Vegeta posso chiederti un favore?” e senza aspettare la risposta continuò: “Se Chichi dovesse aspettare un giorno un fratellino o …una sorellina…per Gohan…beh, ecco…mi chiedevo…tu mi aiuteresti …ecco…volevo sapere se tu fossi disposto a darmi un aiuto per farlo nascere…come hai fatto oggi, con tuo figlio…”
“Sai Kaaroth qual è il motivo per cui ti ho fatto venire qui questa mattina? Perché speravo che tu mi chiedessi questo. Sei un vero Sayan, Kaaroth” rispose Vegeta con non poca felicità per ciò che gli aveva chiesto l’amico “Se un giorno avrai un altro figlio, ti aiuterò, promesso”.
“Grazie Vegeta, sarà veramente bello per me averti vicino in quel momento”.
 
 
 
 
 
 
 
NA: In realtà, alla nascita di Goten, purtroppo, Goku non potrà assistere, visto che pochi mesi prima viene eliminato da Cell. Vegeta, però, avendo promesso all'amico il suo aiuto, farà nascere Goten, come potrete leggere in ‘Come Fratelli 2’.






 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: SSJD