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Autore: Yuchi    22/10/2008    0 recensioni
Una favola allegorica per dire che l'amore può fare tanto male, ma può far crescere...una favola per dire che essere soli è la cosa che più ci addolora.Una favola,per sperare.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel mattino le campagne nei dintorni del borgo ormai diroccato di Picea, risplendevano dell’oro delle spighe di grano che si confondeva con la luce del sole nascente.

L’aria era fragrante secondo Pue, e alcuni pettirosso si erano dati incontro sugli alberi circostanti, per allestire un allegro conterto. Pue e la Piuma trotterellavano felici giù per il pendio di una dolce collina, quando la voce più soave che entrambi avessero mai udito, li colse impreparati. Si guardarono l’un l’altra prima di realizzare, che la serafica voce proveniva da oltre un gruppo di frassini che si ergeva proprio alla loro sinistra.

Con cautela, ma con grande curiosità, si avvicinarono agli alberi e….

La Piuma cadde come in uno stato di tanta enfasi, che neanche Pue aveva mai potuto vedere in lei; davanti ai loro occhi si stagliò la figura evanescente di un essere dai lunghi capelli dorati che gli arrivavano fino alla vita, vestito con una tonaca bianca che gli fasciava il busto per metà.

Sulla schiena un paio di grandi ali bianche sembravano proiettare un ombra fantastica dinanzi a lui, mentre i monili che portava al collo e alle braccia, tintinnavano come una gaia risata.

Ma la cosa più affascinante, oltre alla sua voce, erano gli occhi: due occhi di un colore così strano, da sembrare magico. Quegli occhi, di cui la Piuma non potè più fare a meno, erano color lavanda. Lo strano essere smise di cantare appena si accorse di loro, ma non si spaventò. Tutt’altro, volle dialogare con loro.

-Salve amici.-disse in tono pacato

-Chi sei…-balbettò per un attimo la Piuma.

-Chi sono io?Un Angelo, ecco chi sono.-

-Un Angelo?- chiese sbalordita Pue.

-Sì, un Angelo.-

-E cosa fai qui?- domando estasiata la Piuma.

-Canto…amo cantare in queste regioni, perché mi trasmettono molta serenità. Ma perdonatemi, non mi sono presentato. Il mio nome è Fresia.-

-L’ amore platonico….-aggiunse sottovoce la Piuma.

-Esatto, il mio nome vuol dire proprio quello.-e Fresia sorrise leggermente; il suo volto sorridente era la cosa più luminosa e dolce che la Piuma avesse mai visto e….ne rimase affascinato,senza saper più smettere di fissarlo.

Pue invece, guardava la Piuma e ad ogni attimo che passava, le si stringeva il cuore sempre di più, fino a quando non capì che soffriva per lei. La Piuma non l’aveva mai guardata in quel modo
.
Fu come un attimo di vento di tempesta ed apparve; il Muro apparve, portandosi via la Piuma e la visione dell’Angelo.

Pue si intristì enormemente e con gli occhi al cielo, sentì di essere di nuovo sola.
Forse per sempre.

  
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