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Autore: AintAfraidToDie    22/10/2008    7 recensioni
Vorrei che piovesse.
[ Magari, con la pioggia, tu torneresti? ]
.Uchihacest.
Terza classificata a pari merito con Stray Cat Eyes e vincitrice del premio per lo stile al concorso AU indetto da DarkRose86.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Autore: AintAfraidToDie
Titolo: Clouds & Rain
Personaggi/Pairing: ItaSasu; Accenni SasuSaku
Genere: Introspettivo; Romantico; Triste
Rating: Arancione
Avvertimenti: Death Character; Uchihacest
Introduzione: Vorrei che piovesse.
[Magari, con la pioggia, tu torneresti?]

Terza classificata a pari merito con Stray Cat Eyes e vincitrice del premio per lo stile al concorso AU indetto da DarkRose86

“Clouds & Rain”

Nuvole. Tante nuvole. Vorrei che piovesse, sai?
Che piovesse così forte, da portar via tutto lo sporco che mi porto appresso.
Forse non si vedono, ma le macchie di sangue che imbrattano il mio corpo si fanno ogni giorno più evidenti.
Vorrei che piovesse. Piovesse così forte, da portar via ogni traccia di te dal mio cuore.

[Ogni traccia di te, da questo posto.]

Perché la vedo ancora, la tua figura, seduta qui accanto a me.
“Come sei cresciuto, Otouto.” , sembri dirmi.
Seduto in maniera composta sulla panchina, mi guardi.
“Non senti che il legno dove sei seduto è bagnato, Itachi?”, ti sussurro, lievemente.
Sorridi. Uno di quei tuoi sorrisi gentili, che si possono contare sulle dita della mano.
La tua figura sparisce, con l’aumentare dell’oscurità. Come nella realtà, tu sei scomparso nelle tenebre.
Vorrei piangere. Ma, come sai, non posso.
Uno stupido bambino che piange. Ecco, quello che non ho mai voluto essere.
Anche di fronte ai tuoi occhi, avrei voluto sembrare migliore.

[Mi hai mai ritenuto alla tua altezza, nii-san?]

Il mio unico desiderio sarebbe poter rivivere nel tuo sorriso. Fare nuovamente di esso la mia ragione di vita.

Ho continuato a guardare al futuro, anche se la mia felicità si trova nel passato.
Ora c’è una ragazza dai corti capelli rosa, al mio fianco.
Io, che ho sempre adorato i tuoi lunghi spaghetti nero pece.
Ti ricordi come mi piaceva toccarli, mentre tu imperterrito me lo negavi?
Adesso, continuando a cercarti nel buio di questo pontile, quasi mi dimentico come sia il tuo volto.

[È passato troppo tempo.
Sono stato troppo solo.
Perché mi hai abbandonato, nii-san?]

Corro. A perdifiato.
Mi sembra di vederti.
“Itachi! Nii-san!”, urlo, accasciandomi per terra.
Cominciando a vomitare bile dalla bocca, e a rilasciare calde lacrime dagli occhi.
So che mi sto illudendo.

[Tu non sei qui. E non ci sarai mai più.]

Eppure nella mia mente, appaiano ancora vivide, le immagini di noi.
Te li ricordi, nii-san?
Le nostre giornate qui al pontile, quando papà ci sgridava perché tornavamo sempre tardi.
Le sberle, le tirava solo a me.
Ma non m’importava. Un livido in più, un livido in meno. Non c’era differenza.
Perché la mia mente era come svuotata, quando ero in tua compagnia.
Il mio pensiero era solo per te, e lo sapevi.

Dimmi nii-san, che effetto fa essere morti?
Vorrei raggiungerti. Sarebbe facile, penso. Ora che finalmente l’acqua ha cominciato a scendere dalle nuvole, buttarmi nel lago ed affogare lentamente, sembra essere la miglior opzione.
Chissà se riuscirei a trovare il tuo fantasma, tra le acque.
Ma ho una moglie a casa, che certamente ora si starà chiedendo dove io sia finito, tenendo in grembo un piccolo fagotto dai capelli neri.
Lo sai come si chiama, mio figlio? Itachi.

E continuo a piangere, sotto questa pioggia.
Tanto, anche se tu potessi vedermi, scambieresti le mie lacrime per gocce d’acqua, no?

Tutto ciò mi ricorda molto il giorno in cui mi hai baciato, per la prima volta.
Eravamo qui, in silenzio. In uno di quei tanti pomeriggi d’Inverno, in cui non c’era il doposcuola.
Così poco affezionati alla nostra casa, chiamavamo questo pontile abbandonato il nostro rifugio.
Ed a un tratto, cominciò a diluviare.
“Non ho voglia di tornare a casa.”, mi dicesti. Il tuo profilo candido, in contrasto con il nero del cielo.
Io ti guardavo, ammirato. Come sempre.
“Ma sta piovendo, nii-san.”
“Allora ce ne staremo sotto la pioggia, Otouto.”
Ti girasti verso di me. E potei scorgerlo, quel tuo sguardo triste che spesso mi tenevi nascosto.
E poi le tue labbra, sulle mie. Avrei voluto che piovesse per sempre.

Volgo un attimo il mio sguardo indietro.
Scorgo io e te, seduti su una delle tante panchine ai tempi scrostate e imbrattate, ma adesso imbiancate con colori lucenti.

[Da quando noi ce ne siamo andati, questo posto è ritornato pulito.]

Io e te, mentre parliamo. O perlomeno, mentre tu parli e io ti ascolto.

[Avevi una voce così bella, Itachi.]

Io e te, mentre giochiamo. Mi prendi dolcemente in giro, mentre io metto un broncio arrabbiato e infantile.

[Amavo quando mi stuzzicavi. M’illudevo di contare qualcosa, per il mio gelido nii-san.]

Ma anche quest’ultima immagine scompare, lavata dalle fitte gocce d’acqua che continuano a bagnare questa terra.
Ci dissolviamo lentamente, sorridendo complici.
Adesso non c’è più niente. Solo il vuoto.

E mi volto. Asciugandomi con la camicia bianca da lavoro l’ennesima lacrima.
Arriverò a casa, e racconterò un’altra bugia a mia moglie.
Darò da mangiare al mio bimbo, scherzerò con Sakura, e alla sera faremo dolcemente l’amore.
Andrò avanti. Come ho sempre fatto.
Sognando di poter accarezzare i tuoi lisci capelli un’ultima volta.

Continuerò a sopravvivere, senza mai più ritornare a quel pontile.
Senza mai più rivederti.

[Ti amo, nii-san.]

Buon anniversario, Itachi.
Sono ormai dieci anni, che sei morto.
Sono ormai dieci anni, che le acque di questo lago hanno portato alla deriva il tuo corpo.

[Ho ritrovato il tuo cadavere tumefatto guardando dal bordo del nostro rifugio.
Galleggiavi inerme sull’acqua.
Sono scappato.
Mi hai fatto paura, Itachi.]

Sono ormai dieci anni, che ti sei portato la mia anima via con te.

_OWARI_

Note:

Eccomi qua, a pubblicare questa fanfiction cui sono pienamente soddisfatta.
Avevo pensato milioni e milioni di parole da scrivere in queste note, ma adesso non ne ho nemmeno più una da dire. Sarà che mi manca il tempo, sarà che nemmeno ne ho voglia.
Sono contentissima per la posizione avuto nella classifica, e anche per il premio: sciocchezze per molti, ma che per contano parecchio.
Ringrazio Serena per l'opportunità e per la sincerità: teso, sei una grande <3.
Complimenti a tutte le altre podiste e al resto del gruppo!
Che ne dite, di lasciarmi un commentino?
Bacioni,

AintAfraidToDie
  
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