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Autore: Zampa di lupo    05/11/2014    3 recensioni
Prilla,italiana di nascita, vive in Giappone. Un giorno mentre passeggia nel bosco affianco a casa sua trova un lago, lì conoscerà Rayan, suo nemico giurato, e i White wolves, bellissimi lupi bianchi. Ma da dove vengono queste bellissime creature? E cosa le stanno nascondendo?
A volte però non c'è tempo per i nemici, ormai in gioco è il futuro di qualcosa più che di due branchi di lupi.
*dalla storia*
(capitolo 5)
“No, la riga NO! Il prof mi ammazza se la prossima volta non ho la riga!” Lui ridacchiò. “Meglio per me allora!”
“Sei cattivo!”
“Sono il lupo nero, cosa ti aspettavi?”
“Che arrivasse il cacciatore a farti fuori.”
(Capitolo 9)
Mentre ci incamminavamo verso casa di Rayan mi ricordai che dovevo avvertire i miei genitori. “E i miei e Miki?”
“Li avvertiamo a casa mia. Muoviti, stiamo sanguinando, tu più di me, tanto.”
“Dovevi proprio ricordarmelo?”
“Ovviamente, sennò non ero io.”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The White wolf and the Black wolf
Capitolo 11
Ero seduta contro la spalliera del letto, il cuscino dietro la schiena. Davanti a me c’era Rayan, dall’altro lato del letto, seduto a gambe incrociate. Jack era seduto sulla sedia della scrivania, che aveva accostato al bordo del letto. La ricerca del Ferro di Luna era stata un disastro. Non bastava nemmeno per un branco, e l’unica soluzione era... “Dobbiamo andare in Italia, per forza.” Sospirai afflitta. “E dove li troviamo i soldi per un viaggio del genere?” Entrambi i miei amici si fecero ancora più depressi. Rayan si alzò di scatto, per tirare un calcio al mio letto. “Se non ti dispiace ci tengo ancora.”
“Scusa Prilla, ma... ho un nervoso! Non hai idea!”
“Invece sì, siamo tutti sulla stessa barca, Ray” gli disse Jack con una calma glaciale. Guardai fuori dalla finestra. Miki era dai suoi, visto che io e i due ragazzi dovevamo discutere del da farsi, lei aveva deciso, nonostante avessimo insistito per farla restare, per tornare, dicendo che sapendoci a discutere così vicino a lei non sarebbe riuscita a chiudere occhio, anche se avevo i miei dubbi ci riuscisse a casa sua. “Ragazzi, non credo le due di notte siano un buon momento per discutere di cose come guerre, viaggi in altri stati... e cose di questa portata. Se ci mettessimo a dormire?” Vidi Rayan e Jack pensarci, ed alla fine annuirono con una scrollata di spalle. “Facci spazio” mi disse Jack che si sedette su un lato del letto. Rayan mi raggiunse dall’alto, si sdraiarono e io mi ritrovai schiacciata tra i due. “Non vi sembra un po’ troppo piccolo come letto per tre persone?”
“No, ora zittisciti.”
 
La mattina seguente mi svegliai prestissimo. Avevo caldo, mi sembrava che mi stessero strangolando, e avevo anche sonno. A svegliarmi era stata effettivamente la caduta del biondo dal letto. Scocciata scacciai giù anche Jack. “Voi non dormirete mai più a casa mia, lo giuro.”
“Esagerata! Abbiamo solo dormito, scusa!”
“Fortunati voi allora! La prossima volta vi faccio provare la comodità del pavimento!” A quel punto dovettero capire che non stavo scherzando, infatti si zittirono.
Passò qualche minuto e Rayan si tirò su per poi avvicinarsi molto minaccioso. Lo guardai stranita, ma non feci in tempo a chiedermi il perché che proruppe in un poco veritiero commento. “Ti vuoi solo liberare di noi per fare quello che ti pare, perché in realtà non ci sopporti, non sopporti noi due e non sopporti i lupi.” Incrociò le braccia al petto, come soddisfatto. Io al contrario ero sconvolta. Jake si alzò e ci raggiunse. “I effetti Ray potrebbe avere ragione. Non sembra piacerti molto l’averci qui.”
“Ma cosa state dicendo?! Non mi piace dormire con voi due appiccicati, vero, ma mi piace stare con voi!” I due mi lanciarono un’occhiata come di biasimo.
“Non ce la dai a bere. Ci detesti e ci vorresti morti.” Presi un profondo respiro, non era il momento per arrabbiarsi con loro.
“Se è uno scherzo non è per nulla divertente.”
“Non stiamo scherzando, e comunque nemmeno noi ti sopportiamo.” Non sapevo cosa stava succedendo, non capivo cosa fosse preso loro, ma quella frase fu dolorosa. “Fuori.”
“Come?” chiese Rayan derisorio. “Ho detto fuori e non ho intenzione di ripetermi ulteriormente” dissi obbligandomi a tenere lo sguardo fiero. “Perché? Cavolo, che mal di testa, per caso mi hai tirato una botta in testa? Non mi ricordo nulla.” Guardai truce Rayan e indicai la porta della stanza. “Fuori! Mi avete capito?!” Rayan e Jake si fissarono, come se davvero non capissero di cosa parlassi. “Prilla, calmati, cos’è successo per farti arrabbiare così?” tentò Jake.
“Smettetela di fingere di non capire, lo sapete benissimo, ed ora fuori dalla mia camera!” A quel punto, seppur riluttanti Rayan e Jake uscirono, ed io mi abbandonai sul letto, sul materasso solo fino al ginocchio. Cos’era successo? Perché avevano detto quelle cose e perché poi si erano comportati in maniera simile? Sentii gli occhi inumidirsi e la prima lacrima scivolare dall’occhio fino all’orecchio e poi per il collo in orizzontale e bagnando i capelli sparsi sotto, seguita a ruota da altre. Non mi ero mai sentita così distrutta.
 
Rayan’s POV
 
Camminai per la strada chiedendomi cosa fosse successo a Prilla e combattendo con un mal di testa che mi spingeva ad accasciarmi in mezzo alla strada. Potevo capire fosse arrabbiata, ma reagire in quella maniera... era troppo persino per lei! Mi passai una mano in testa, esasperato. Doveva essere successo qualcosa, ma non ricordavo cosa, l’ultima cosa che mi veniva in mente di prima che Prilla ci sbattesse fuori era che io e Jake ci eravamo zittiti, quindi non avrebbe avuto motivo di buttarci fuori, avevamo dato segno di aver capito! Mi massaggiai le tempie, il mal di testa sembrava farsi più forte più tentavo di ricordare. Abbandonai l’impresa quando mi accorsi di essere arrivato sotto casa. Era successo qualcosa, ed io volevo sapere cosa.
 
Jake’s POV
 
Avevo un orribile mal di testa, e continuavo ad inciampare nelle radici degli alberi piazzati sul mio cammino, cosa che non mi era mai successa. Perché Prilla ci aveva cacciati da casa sua? Si era così offesa perché non l’avevamo lasciata dormire bene? Eppure quando ci aveva urlato contro non aveva usato la stessa espressione, come se in realtà non le importasse seriamente. Ero ferito da quel comportamento, ma non poteva essere che Prilla fosse esplosa senza ragione! Portai gli indici alle tempie e mi massaggiai la testa, più tentavo di capire Prilla più il dolore aumentava. Dovevo parlarne con qualcuno.
 
Prilla’s POV
 
Corro. Sempre, corro sempre, è noioso. Sono stanca di correre. Mi fermo. Sento dei passi, passi strani, fanno paura,ma non voglio correre. Perché dovrei? Tanto Rayan e Jake non mi sopportano! Tanto vivo per farmi male! Che senso ha! Mi accascio a terra, esausta. So che sto per piangere, ho un nodo in gola, un nodo grosso. Sento la prima sulla guancia ma mi passo la mano sugli occhi prima che anche le altre scorrano. C’è qualcosa di strano. Mi alzo e mi guardo intorno. Li vedo, dietro ad un albero. Gli Spiriti. Mi fissano ed io ricambio lo sguardo. “Sei più forte dei tuoi amici! Loro hanno ceduto, cedi! Lasciali stare, sono deboli!”
“No, siamo deboli se siamo soli, ed è meglio per voi, ma assieme siamo imbattibili, ed ora uscite dalla mia testa, per piacere.”
“Non puoi cacciarci!” Sbuffo. “Ovvio che posso, questo è il mio subconscio, il mio mondo, la mia testa, qui succede quello che dico io, capito?” Le mie parole sembrano spaventarli. “Non puoi! Sei tu che ci hai chiamati!” Insistenti! “Non vi ho chiamato, ne sono certa!”
“Allora controlla le tue lacrime quando ti svegli, sciocca ragazzina!”
 
Mi tirai su di scatto, le guancie ancora umide. Passai un dito, raccogliendo una lacrima, q rimasi sbigottita. Non era possibile! Non poteva essere! Quella che avevo sul dito non era una piccola goccia trasparente, bensì un striscia che percorreva il polpastrello, rossa. Passai le dita tra i capelli, trovandoli appiccicosi. Mi alzai e osservai il materasso, semplicemente bagnato. Passai il dito sopra al letto, e al posto che lasciare segni rossi bagnò lievemente e basta. Uscii dalla stanza diretta in bagno per una doccia.
 
Non impiegai molto, e fu utile per capire che una volta perso ogni contatto con me il sangue si trasformava in semplici lacrime. Aveva comunque smesso di esserci, visto che avevo smesso di piangere. Avevo idea di essere arrivata alla giusta conclusione riguardo agli eventi. Gli Spiriti si erano impossessati delle menti di Rayan e Jake, per poi lasciarle capito che io ora ero addolorata e non aspettavo altro che il fatto che se ne andassero. Avevano tentato di seminare zizzania, e io non avrei lasciato che il loro piano andasse in porto.
 
In breve tempo mi preparai e corsi fuori di casa, il vero problema era come avvisare entrambi, senza sapere neppure dove fossero. Mi guardai intorno assicurandomi che non ci fosse nessuno nei paraggi, e quando me ne fui accertata mi trasformai in lupo. Ululai e nel giro di nemmeno un paio di minuti i lupi mi raggiunsero. “Cosa succede, Prilla?”
“Dobbiamo trovare Rayan e Jake al più presto, temo siano nei guai!”
“Dividiamoci allora! Un gruppo verrà con me a cercare Jake, l’altro con Prilla e cercare Rayan” propose Daiany. Accettai e subito ci dividemmo in due gruppi, buttandoci subito nella corsa.
 
Sentivo gli occhi delle persone addosso. Eravamo tutti in forma umana, ma eravamo una strana vista. Persone di varie età che correvano per la città. Il posto che mi era parso il più intelligente dove cercare Rayan era stato casa sua. Arrivai lì con un leggero fiatone e suonai i vari campanelli fino a trovare il suo. Mi ripose lui. “Chi è?”
“Sono Prilla! Scendi sbrigati, non c’è tempo!”
“Ma cosa...?”
“Fai in fretta e basta, ti prego!” dissi battendo un piede a terra. Lui sbuffò, acconsentì ed interruppe la comunicazione del citofono. Sospirai. C’era davvero poco tempo. Tra tutti alla fine gli spiriti erano i nostri nemici più pericolosi, un loro graffio era bello tosto, visto che non si rimarginava alla giusta velocità. Mentre pensavo così Rayan comparve sulla soglia ed io non esitai un attimo. Lo presi per il polso e iniziai a correre. Lui purtroppo non sembrava molto d’accordo. Puntò i piedi fermando la mia corsa. “Eh no, ora mi spieghi!”
“Gli Spiriti! È colpa loro!”
“Cosa?”
“Il fatto che vi abbia cacciati via!”
“Ti hanno convinto loro?”
“No, vi hanno fatto comportare male e vi hanno fatto dire cose a cui non avrei dovuto credere, ma così è andata!” Mi sentivo in colpa per aver ceduto, ma dovevo rimediare. “Prilla, cosa abbiamo detto?”
“Che non mi sopportavate e che eravate convinti che io non sopportassi voi” ammisi. Lui scosse la testa ridendo. “Ma io non ti sopporto davvero!” esclamò per poi scuotere la testa tirandomi un pugno sulla testa, un pugno amichevole. “Testa di legno, ovvio che non ti sopportiamo, ma ti vogliamo troppo bene per non farlo!” Mi fece l’occhiolino. “Ora possiamo andare?” gli chiesi. Lui annuì e riprendemmo a correre per cercare di arrivare il prima possibile dagli altri.
 
Angolo della noiosa autrice che si vergogna tanto
Sono viva, ma temo non lo sarò ancora a lungo. Non fucilatemi prima di finire l’angolo, perché giuro che alla fine non vorrete più (spero). Nel periodo in cui non m avete sentita hanno operato mio padre, ho avuto un incontro con il club del libro, sono stata sommersa dai compiti, e per colpa della scuola ho perso tutta l’ispirazione, finendo con il non sapere cosa scrivere, e per un’intera settimana che sono stata a casa ho avuto un bel da fare a stare al passo con... i compiti che davano a scuola! Fidatevi che sono più depressa io di voi. Per gli amorini amorosi che mi hanno aspettato e ora non mi vogliono uccidere... Grazie di cuore.
I ringraziamenti questa volta sono particolari. Voglio seriamente ringraziare Winterwings che ha recensito lo schifoso scorso capitolo, per il resto non penso ci si nulla di strano da dire.
Per le persone che normalmente recensiscono... non ho nulla da dire, fossi in voi nemmeno io mi recensirei XD!
Bene, ora che ho scritto un angolo lungo quasi quanto il capitolo vi lascio con una piccola notizia: dovrei tornare a pubblicare regolare! Ci sentiamo non questo sabato ma il prossimo, il 14, non posso scrivere un capitolo in due giorni, soprattutto visto che non ho chissà che ispirazione!
Vabbe, bacioni a tutti voi :*
Prilla
ps: dovrei tornare anche a farli della solita lunghezza, ma non prometto nulla purtroppo
  
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