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Autore: Lady Joanne    22/10/2008    7 recensioni
"Edward cos’è l’amore?"
La guardai scioccato, sconvolto, come se avesse detto una bestemmia, poi placato cercai di risponderla.
"E’ difficile descriverlo"
"Hai presente quando il cuore ti batte forte tanto da rimbalzare in gola? Hai un chiodo fisso nella testa? Beh…Edward quello è amore"
Edward e Bella catapultati in un altro mondo…
Loro che non desideravano altro di stare lontani si ritroveranno più vicini di quanto pensassero
Genere: Romantico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1 Pensieri

 

Il tramonto era ormai vicino ed io seduto accanto alla finestra non attendevo altro che l’arrivo della notte, buia, cupa, tenebrosa, che affiancata dalla luna e le stelle osservava il dormiente mondo.

Ancora una volta io, Edward Cullen, mi perdevo tra le sfumature di quel cielo rossastro.

Era passato ormai un secolo ma non finivo mai di stupirmi di quello spettacolo meraviglioso.

Avrei tanto voluto condividere quei momenti con qualcuno, avrei tanto voluto amare ma esisteva la parola amore?

L’amore riusciva davvero a cambiare la nostra vita?

In 100 anni non c’era stato niente che mi avesse fatto ricredere.

Arriva quando meno te lo aspetti?

Una voce squillante mi riportò alla realtà.

-“Edward, hai saputo? chiese mia sorella Alice.

-“Cosa dovrei sapere?”

La mia voce era quasi annoiata per sottolineare meglio come fossi non curante delle novità-

-“A quanto pare Carlisle ha appena invitato il re della Danimarca con la sua famiglia”

-“Ah si? E come mai?” chiesi svogliatamente

-“Affari di lavoro”

-“Quanto si intratterranno?”

-“A lungo”

Mi voltai osservando il suo sorriso.

Qualcosa non quadrava.

-“Cos’altro c’è?”

-“Beh… verrà anche la principessa Isabella, sai si dice che sia molto carina” disse mettendo enfasi nelle sue due ultime parole.

Potei vedere l’immagine della giovane nella sua mente.

Era senza dubbio molto bella ma non potevo lasciarmi coinvolgere da lei

Mi lasciai scappare un sospiro.

Mia sorella non capiva che noi non potevamo permetterci di avvicinare esseri umani.

Eravamo i figli della notte, vampiri.

Non ci cibavamo di sangue umano ma restava comunque una tentazione

-“Dove vuoi arrivare?”

Sapevo che quella mente malata stesse già pianificando qualcosa.

-“Io?” chiese fingendo

-“Certo Alice e magari le chiedo anche un invito per cena”

Una smorfia dipinse il suo volto, come avveniva ogni volta che si parlava dell’argomento.

-“Non essere pessimista. Edward cerca di capire che la solitudine ti indebolirà…se solo conoscessi l’amore non parleresti così”

Nessuno dei due aggiunse altro, ci lasciammo avvolgere completamente dal silenzio…che decisi di rompere.

-“E quando arriveranno?” chiesi indifferente

-“Domani” sussurrò prima di scappare via.

Certo come no! Aprire il mio cuore…noi eravamo freddi senza alcuno scrupolo e non potevo permettere che un ‘umana distruggesse tutto ciò che avevamo costruito in tanti anni.

Mi diressi verso lo studio di mio padre, era l’unico che poteva capirmi.

Quando giunsi alla porta non avevo il coraggio di bussare, cosa dovevo dirgli poi?

“Papà, sai Alice pensa che io sia troppo solo e sta cercando qualcuna per me”

Si, certo! Molto originale.

Le mie riflessioni furono interrotte da mio padre che sorridente mi invitava ad entrare.

-“Ti stavo proprio cercando sai?”

-“Come mai?”

-“Alice ti avrà detto tutto, no?”

Annuii lasciandolo continuare

-“Io e il re dovremmo arrivare ad un accordo di pace oltre che svolgere altri compiti…vorrei chiederti se solo potessi aiutarmi magari attraverso la principessa, se tra di voi nascesse qualcosa agevolerebbe la mia situazione”

Cosa? Ma allora si erano alleati contro di me!

Erano impazziti per caso?

-“Papà penso che dimentichi cosa siamo”

-“Lo ricordo benissimo, figlio mio ma non vuol dire che tu non puoi avere un futuro con una donna, anche se essa fosse umana”

-“Chiedi troppo”

-“No, ti chiedo solo di non essere precipitoso, non seguire sempre la ragione lasciati guidare da ben altro”

Cosa stava dicendo?

Lasciati andare!

Apri gli occhi!

Segui il tuo cuore!

Cuore? Ma quale cuore, il suo suono era muto da oltre cento anni e non potevo certo seguire i suoi battiti.

Confuso andai in giardino sedendomi sopra una sedia a dondolo.

Perché mi ripetevano tutti la stessa cosa?

Perché erano tutti elettrizzati da questa Isabella?

Cos’aveva di tanto speciale?

Certamente Alice aveva visto tutto.

All’improvviso sentii crescere il desiderio di voler vedere la principessa.

Percepivo una strana sensazione e non era nulla di buono.

Cosa stava succedendo?

Non potevano influenzarmi.

Se avessi seguito il loro consiglio avrei sbagliato.

Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

-“Edward!” disse una voce sensuale.

-“Tanya!”

-“Posso?” chiese indicando il posto al mio fianco.

Le feci spazio così potette sedersi.

Aveva sempre manifestato il suo interesse per me, nonostante io non avessi mai voluto.

Si avvicinò a me sfiorandomi la mano.

-“Cosa ti turba?”

Scossi la testa

-“Problemi miei!”

Come al solito fui troppo brusco e l’avevo offesa, mi voltai per chiederle scusa.

Fissava la luna mentre io la osservavo.

Era diversa quella sera, sembrava persino più bella, era la luce della luna.

-“Scusami” sussurrai accarezzandole la guancia.

 -“Non preoccuparti!”

I nostri respiri si confondevano, le labbra erano vicine, le mani incatenate l’un l’altro.

Non potei impedire il bacio che da casto divenne sempre più violento.

La strinsi forte.

Ero arrabbiato perché non potevo amare lei che era come me?

Perché non riusciva a suscitare in me un minimo di interesse?

Perché avevo paura di quell’umana senza conoscerla?

Perché stavo baciando Tanya?

Avevo bisogno di sfogarmi e lei era capitata nel momento sbagliato.

Non riuscivo però a staccarmi da lei, in fondo non avevo mai detto che lei fosse brutta.

Era attraente ma non l’amavo.

Ci ritrovammo in camera avvinghiati l’uno all’altra.

Le mie mani scorrevano sulla sua pelle.

I nostri gemiti aumentavano a man mano che ci avvicinavamo al piacere.

Avrei dovuto farle capire che quella notte era stato un errore.

Avevo avuto così bisogno di qualcuno da non preoccuparmi di poterla ferire.

Dopo aver passato la notte insieme le spiegai come stavano le cose.

-“Edward avevo già capito che non avresti potuto cambiare idea in un solo giorno. Sono stata bene con te, vorrei sapere lo stesso di te ma non è possibile. Chiamiamolo sfogo quello di questa notte. Sai dove potrai trovarmi…”

Restai ancora a letto pensando fin dove mi fossi spinto.

Alice aveva ragione.

Ero troppo debole, avevo bisogno di qualcuno.

Sentii improvvisamente un desiderio crescere dentro di me…

 

Ed ecco il primo chappy spero, davvero vi piaccia, non sapete come mi hanno fatta contenta i vostri commenti. Grazie infinite a tutte. Vorrei precisare che io odio Tanya a prescindere ed ho voluto introdurla nel primo capitolo perché mi servirà in seguito per una mezza cosuccia. Baci aLbi

   
 
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